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Autore: SasuLOveNaru    02/01/2012    2 recensioni
Con questa oneshot vi voglio augurare una BUON 2012. non c'entra niente con capodanno ma volevo solo publicarla.
TANTI AUGURI
dAL rACCONTO:"Quel giorno sembrava una giornata come le altre ma nell'aria si sentiva tempo di cambiamenti. Non si sa se positivi o negativi.
La giornata era stupenda, il sole alto nel cielo che illuminava tutto e ricaldava con i suoi raggi, il cinguettio degli uccellini, lo svolazzare di farfalle su campi di fiori dai mille colori.
L'odore del pane appena sfornato che usciva dal fornaio.
Le urla di bambini che accopagnati dai genitori, andavano a scuola.
E poi il magnifico suono di una sveglia si diffuse in una delle tante stanze di una palazzina.
Come un fantasma, una mano chiara, sbucco da sotto le coperte per andare a spegnere quel dolce suono."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Contesto generale/vago
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Cari Lettori, buona giornata e BUON 2012. Che porti a voi tutti fortuna e felicità.

Mi dispiace che i capitoli di “Yet you and i” (tradotto – Ancora io e te- la traduzione l'ho fatta con google, quindi mi è venuto com'è scritto sopra.)saranno aggiornati più avanti. Non disperatevi si faranno vedere. Comunque spero che questa oneshot vi piacia ugualmente. È un augurio per voi per il nuovo anno. Ciao e buona lettura.

 

 

Quel giorno sembrava una giornata come le altre ma nell'aria si sentiva tempo di cambiamenti. Non si sa se positivi o negativi.

La giornata era stupenda, il sole alto nel cielo che illuminava tutto e ricaldava con i suoi raggi, il cinguettio degli uccellini, lo svolazzare di farfalle su campi di fiori dai mille colori.

L'odore del pane appena sfornato che usciva dal fornaio.

Le urla di bambini che accopagnati dai genitori, andavano a scuola.

E poi il magnifico suono di una sveglia si diffuse in una delle tante stanze di una palazzina.

Come un fantasma, una mano chiara, sbucco da sotto le coperte per andare a spegnere quel dolce suono.

-maledetta tè e il tuo cazzo di suoneria- fece una dolce e tenera voce, mentre cercava di spegnerla.

Una volta che la sfeglia fu spenta, ancora in fase dormi-veglia, andò a farsi una doccia.

-se ci fossi anche tu, qui, con me, saprei come svegliarmi- e intanto con la mente pensava al suo compagno.

E pensa pensa, finì per masturbarsi sotto la doccia.

 

Una volta pronto, asciutto e vestito, andò a fare colazione. Intanto che sorseggiava il suo caffè amaro, dava un'occhiata agli appuntamenti sul suo palmare.

-cazzo!- non poteva crederci -menomale che doveva essere lui il Dobe.- ricordandosi il giorno che lo avevano segnato.

 

Flashback

-Sasukeee!-

-che vuoi dobe?-

-mi dai il tuo palmare?-

-cosa devi farci!-

-segno la data del nostro anniversario-

-guarda che non sono un dobe come te che si di mentica degli appuntamenti!-

-lo so! Infatti sei un Teme!-

Fine Flashback

 

-se lo scopre, non la finirà più di sfottermi-

E scordandosi di tutti gli appuntamenti di quella giornata, usci velocemente da casa.

 

Intanto in un'altra casa

 

-spero che il mio regalo gli piaccia, altrimenti lo lascero in bianco per due mesi-

Il suo risveglio, in confronto all'altro era avvenuto molto naturale. Si era alzato prima che la sveglia suonasse, si era fatto una doccia veloce e per finire aveva fatto un'ottima colazione con del buonissimo ramen.

 

Siccome aveva preso un giorno di riposo dal lavoro decise di pulire la casa. Prima che venisse sera, sarebbero passati delle ore e lui senza fare niente si annoiava.

Dopo aver svolverato e pulito da cima a fondo la casa, andò a fare la spesa, pensando intanto, il giorno che loro due si erano messi assieme.

-se non sbaglio, quel giorno pioveva anche ed io sbadato avevo dimenticato l'ombrello a casa-

 

Flashback

Come ogni mattina, dopo aver fatto colazione, si aprestava a guardare il meteo ma fu ripreso dalla madre.

-sbrigati che è tardi-

-COSAAA!- e guardando l'ora nel registratore. - Cavoliiii. Presto, prestoooo!-

e dopo aver salutato la madre uscì di corsa da casa per andare a prendere il bus che poi lo avrebbe portato a scuola.

 

La mattina era passata abbastanza tranquillamente.

Era intento a mettersi le scarpe che un ragazzo gli si mise difianco.

-Cazzo!-

-Cosa succede!- chiese mentre finiva di mettersi l'ultima scarpa.

- Piove!T-T-

A quella dichiarazione, alzò gli occhi. Infatti come aveva detto Kiba, il tempo era cambiato velocemente.

-M..ma! Se fino a pochi minuti era bello.-

-...-

-Come cazzo faccio ora! Non ho nessun ombrello.T-T-

-Potrei prestarti il mio, ma ne ho solo uno ed è troppo piccolo per tutt'è due-

-Lascia perdere, rischiamo solo di bagnarci entrambi e prenderci un rafreddore.-

-Ma, allora come farai?-

-Mi arangerò.-

-Sicuro?-

-Si! Non preoccuparti-

-Allora vadò, prima che peggiori-

-Ti conviene. Ci vediamo domani-

-Ok. Allora a domani-

E dopo un ultimo saluto, Kiba andò via.

Ora solo, pensò a un modo di come andare a casa senza quasi bagnarsi, ma non gli venne niente in mente.

Ormai la scuola aveva schiuso le sue porte e lui, si ritrovò sugli scaloni.

Non mi resta altro che andare anche se piove. Vorrà dire che domani me ne starò a letto.” Non riuscì a fare neanche un passo che venne colpito alla testa. Guardando per terra, vide l'oggetto che aveva attentato alla sua vita.

Guardandosi attorno, per vedere chi glielo aveva tirato contro vide un'ombra allontanarsi di fretta.

-Grazie mio salvatore- urlo mentre apriva l'ombrello e andava finalmente a casa. Anche se aveva urlato pensò che collui che gli aveva prestato l'ombrello non l'avesse sentito. Invece il ragazzo l'aveva sentito benissimo e con un sorriso sulle labra era andato anche lui a casa sotto un'altro ombrello.

 

Quella sera, a letto, osservo l'ombrello (quello portatile). Se lo rigirò tra le mani e si accorse che in un angolo dei tanti raggi che formavano l'ombrello, con del filo bianco vi era ricamato sopra due iniziali “S.U”.

Domani, vedrò di scoprire a chi tu appartieni” e con l'ombrello fra le braccia, si addormentò.

Quanto vorrei che fosse tuo, ma so che sarà solo un sogno” e con quel pensierò si addormentò profondamente.

 

Il mattino dopo, a scuola, per ogni cambio d'ora, cercò il proprietario ma tutti dichiaravano che l'ombrello non era il loro. Così per pranzo si ritrovo sul tetto della scuola, scervelandosi a chi potesse mai appartenere.

Dopo aver finito di mangiare, si mise disteso e prese ad osservare ancora una volta l'ombrello con quelle strani iniziali.

Era talmente preso che non si accorse che la porta che portava al terazzo era stata aperta.

Scopri la sua presenza solo quando gli si mise davanti, con le spalle verso il sole.

-Chi sei?- chiese non riuscendo e vedere il viso.

-Dobe!-

Solo una persona lo chiamava così.

-Sei tu teme!-

-Chi vuoi che sia Usuratonkachi! Oppure speravi che ci fosse qualcun'altro?!-

-Cosa!-

-Niente. Comunque, ho sentito che stai cercando il proprietario di quell'ombrello. L'hai trovato?-

-No! Eppure ho chiesto a chiunque-

-Se vuoi, ti aiuto a cercarlo- alzandosi intanto in piedi seguito dall'altro.

-Davvero!-

-Mh!-

-Grazie!- e gli rivolse un bellissimo sorriso.

Senza far vedere che era arossito, l'amico si giro.

-E' meglio rientrare, tra poco suonerà la campanella-

-Ok.- e piegandosi per riprendere l'ombrello per terra, il suo sguardo si fermo sulle iniziali.

Cavoli. Ora che ci penso anche le sue iniziali iniziano per S.U. ed è l'unico che porta ombrelli di colore blu scuro” e voltandosi velocemente verso l'amico che stava aprendo la porta, lo chiamo.

-Che vuoi Dobe?-

-Sasuke Uchiha-

-Cosa?!-

-Sei tu!-

-Sei forze impazzito!-

-Sei tu, il proprietario di questo ombrello- puntandogli contro l'ombrello dopo essersi avvicinato.

-E cosa voresti fare ora?-

-Niente.- sorridendo.

-Niente!-

-Niente, tranne questo- e avvicinandosi ulteriormente, con le sue labbra andò a ricoprire le labbra del moretto.

Era sucesso così in fretta che Sasuke si trovò impreparato ma una volta ripresosi, si staccò a forza da Naruto.

-Non prendermi in giro- arrabiato.

-Non ti sto prendendo in giro-

-I..io ti amo sul serio. Non mi piace che giochi non i miei sentimenti-

-Anche io ti amo. E non ti voglio prendere in giro.-

-D...davvero!-

-Si. Ti amo più della mia vita.-

Sentendo il suo cuore riepirsi d'amore per quel ragazzo dagli occhi blu, lo abraccio con trasporto.

-Naruto-

-Sasuke-

e si baciarono con passione a quell'amore nato sotto la pioggia e il sole.

 

Fine Flashback

 

Ormai era tutto pronto. Quella sera avrebbero ferseggiato il loro decimo anniverario e tutto doveva essere perfetto, in ogni minimo detaglio. Mancava solo il compagno.

-Spero che il mio regalo gli piaccia. E che vada come ho programmato.-

 

Qualche ora dopo...

 

Naruto girava per le stanze, controllando tutto. Era talmente nervoso che aveva paura di aver creato un solco per tutta la casa. Il suo Sasuke non era ancora arrivato.

Forse è meglio che gli vada incontro. Forse c'è stato un contratempo. Forse...” penso a tutto e di più.

-E meglio andare a vedere- e stava per prendere la giacca ed uscire da casa quando il campanello suonò.

Senza pensarci andò a rispondere.

-Chi è?-

-Io!-

-Io chi?- siccome non aveva riconosciuto la sua voce.

-Apri questa maledetta porta Usuratonkachi! Prima che mi incazzi.-

-Sei tu teme. Aspetta che ti apro- e veloce tirò il tiro ed apri la porta dell'appartamento.

-Ahi!-

Sasuke, non appena aveva varcato la porta di casa, aveva dato un pugno in testa al dobe.

-Mi chiedo ancora come mai io stia ancora con te, visto che dimentichi persino la voce del tuo fidanzato.-

-Scusa, ma ero preoccupato. Non ti vedevo arrivare, così non ho capito subbito che eri tu.-

-Va bè, per questa volta passa... Allora, che hai preparatò?-

-Intanto che ti accomodi, vado a prendere i piatti-

 

Alla fine della stupenda cena tra piatti dall'ottimo gusto, i due si andorono a sedere sulla poltrona con il camino acceso. Era già primavera ma avvolte alla sera faceva ancora preddo.

Era intenti a bacciarsi fino a quando Sasuke non si allontano dalle dolci labra del dobe.

-Puoi aspettare un attimo?-

-S...si- con ancora il fiato corto per il lungo bacio che si erano scambiati.

Vide il moro alzarsi ed andare verso l'ingresso e poi cercare una cosa nelle tasche della giacca.

Poi lo vide di nuovo avvicinarsi.

-Che cosa nascondi?- vedendo che l'altro teneva le braccia dietro la schiena.

-Prima chiudi gli occhi-

e senza fare storie, Naruto fece come gli veniva richiesto.

Non vedeva niente ma sentiva soltanto. Sentì il tocco di Sasuke, che gli prendeva una mano e che sopra ad essa appoggiava qualcosa.

-Ora puoi aprirli.-

e a quell'ordine, due gemme preziose fecero la loro comparsa.

-Che cos'è?- chiese una volta che vide la piccola scatolina poggiata sulla mano.

-Aprilo e lo scoprirai-

e con molta lentezza, schiolte prima il fiocco e poi apri la scatolina di veluto.

Al suo interno su una stoffa bianca faceva mostra un anello.

-N...n.non è possibile. Sas'ke, non ho parole-

-Le dovrai trovare invece. Altrimenti non potrai rispondere alla mia domanda.-

-...-

-Ormai sono passati dieci anni da quando stiamo insieme. Ed io voglio passare ogni minuto, ogni secondo, ogni giorno della mia vita affianco a te. Non posso videre senza di te. Ogni mattina che mi sveglio da solo a casa c'è sempre qualcosa che mi manca e quella cosa sei tu. La tua luce, la tua allegria, tutto di te mi è indispensabile. Senza di te sono come un pesce senza acqua, ho una luna senza le sue stelle, o come dici tu il ramen senza la sua ciotola. Quindi in questo giorno molto speciale per entrambi, sono a chiederti, tu, Naruto Uzumaki, mi vuoi sposare? Riempirai la mia via con la tua luce senza lasciare che l'oscurità mi avvolga?-

Non ci poteva credere, finalmente il suo sogno più grande si stava per averare.

-SI!- urlo e senza nessun ripensamento si buttò fra le braccia del suo primo amore e il suo futuro marito.

A quel si proclamato con tanto entusiasmo e contornato da un sollegiante sorriso, Sasuke si senti riscaldato e affogo con gioia in quella stupenda luce.

Prendendo poi il suo futuro sposo tra le braccia, si diresse verso la loro futura camera da letto.

 

Fine

 

 

  
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