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Autore: telesette    02/01/2012    1 recensioni
La mano di Riki sfiorò quella di Joe e, davanti agli occhi sgranati di quest'ultimo, il suo corpo ricadde in avanti. Joe non capiva, non poteva capire che cosa stava succedendo. Perché Riki era crollato a terra in quel modo ? Si sentiva male, forse ? Era sfinito, dopo tutti gli sforzi disumani a cui si era sottoposto ?
Solo più tardi Joe avrebbe appreso la tragica verità.
Toruu Rikishi aveva dato tutto in quell'incontro, l'ultimo della sua vita... E solo la crudeltà di un destino crudele e beffardo era riuscita a portarselo via. Toruu Rikishi aveva lottato, aveva sudato e aveva sofferto molto, tutto in nome di ciò che reputava giusto ( sia come pugile che come uomo ) e ora era lì, a terra immobile.
Lui e Joe non avrebbero mai più combattuto, non avrebbero mai più potuto incrociare i guantoni, mai più...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Nell'attimo in cui Rikishi abbassò la guardia, Joe capì subito che cosa aveva in mente di fare. Stare senza guardia, invitando l'avversario a farsi avanti e colpire, era la stessa tecnica da lui usata, era la sua tecnica... Riki intendeva metterlo al tappeto con lo stesso colpo col quale Joe aveva vinto decine di volte: un gancio d'incontro!
No, assolutamente, Joe non poteva cadere in quella trappola. Il gancio d'incontro era la sua arma, non poteva restarne vittima, Riki non poteva ritorcere la sua stessa arma contro di lui. Eppure era proprio ciò che stava facendo!
Ormai il combattimento si stava portando troppo per le lunghe, Riki era sfinito dalla dieta massacrante che si era imposto per poter sostenere quell'incontro; Joe non era un avversario come gli altri, era lui l'unico vero avversario da battere ( un ragazzino cui però la fiamma della determinazione bruciava dentro, ed era l'unico pugile che conosceva in grado di rialzarsi ed attaccare ogni volta ). Purtroppo Riki non poteva reggere il ritmo dell'incontro combattendo come al solito, doveva chiudere e in fretta, doveva dimostrare al suo rivale ed amico che non era ancora pronto per superarlo ( né come tecnica né come forza ) ma doveva farlo subito.
Tuttavia Joe non aveva alcuna intenzione di ricevere il colpo d'incontro da Riki perché, lo sapeva bene, lui avrebbe messo tutto sé stesso in quel pugno e l'incontro sarebbe finito. Tutto quello che poteva fare era seguire il suo esempio: mettersi anche lui senza guardia, con le braccia penzoloni e il busto piegato in avanti, e sperare che l'altro decidesse di fare la prima mossa. Si trattava dunque di un gioco di pazienza ( entrambi sapevano cosa sarebbe successo, se uno dei due avesse attaccato l'altro ), ma una simile strategia "statica" nel bel mezzo di un incontro di boxe... Logicamente il pubblico cominciò a manifestare a gran voce il proprio scontento, nel vedere i due pugili fermi al centro del ring con i guantoni abbassati.

- Che stupidi - pensò il vecchio Dampei, stringendo le corde all'angolo di Joe. - Come fanno a non rendersi conto della situazione ?!? Se uno di loro deciderà di attaccare, l'altro non avrà scampo... E' una situazione di stallo!

Il vecchio aveva ragione. Mentre si guardavano negli occhi, Joe e Riki sapevano di non potere fare altro che aspettare, aspettare, aspettare... Joe odiava quella sensazione: voleva combattere, voleva affrontare Riki, ma non poteva andargli addosso ( col rischio di subire gli effetti del suo stesso colpo vincente ). D'altro canto Riki non aveva scelta: il suo fisico era sfinito dalla fame e dagli stenti, la forza di volontà era ciò che gli permetteva di reggersi in piedi, e non poteva sostenere il vigore di Joe nel corpo a corpo.
La campana suonò la fine del round, i due pugili tornarono a sedersi nei rispettivi angoli, mentre il pubblico cominciò a buttare insulti e cartocci vuoti sul ring. Joe era combattuto tra le due possibilità che gli si presentavano in quel momento: restare fermo immobile ed ammettere la propria sconfitta, oppure attaccare e andare così incontro alla propria disfatta? La decisione l'avrebbe presa di lì a poco, non appena la campana suonò l'inizio del round successivo. Di nuovo i due combattenti si fecero avanti, ognuno guardando negli occhi l'altro, ed entrambi cominciarono a girare in tondo lentamente al centro del ring. Il pubblico non poteva comprendere quanta tensione ci fosse in quella loro insopportabile immobilità: i muscoli di ognuno erano tesi e pronti a scattare come molle, l'espressione concentrata e il sudore freddo lungo la fronte, entrambi attendevano il momento giusto per sferrare il colpo decisivo...
Ad un tratto Joe decise.

- Succeda quel che succeda - pensò. - Io non mi tirerò indietro, Riki... Sto arrivando!

Il momento era giunto, perfino il pubblico trattenne il fiato. Joe sferrò un diretto contro Riki e, facendo tesoro dell'esperienza contro il suo ultimo avversario Wolf Kanishiki, imitò la contromossa di quest'ultimo: piegando il gomito sinistro, in modo da "bloccare" il destro d'incontro, caricò a sua volta il proprio destro per investire Riki al volto ma... Nello spazio di un istante, il volto di Riki scomparve e il pugno di Joe riuscì a colpire solamente l'aria.

Con abile mossa, Riki si abbassò di scatto sulle ginocchia e, sfruttando il precario equilibrio di Joe sopra di lui, caricò tutto sé stesso nel braccio sinistro per opporre un montante inarrestabile.
Nel momento in cui il pugno si abbatté con forza sul mento, per Joe fu come essere un albero sradicato da una ruspa con tutte le radici. Con quella mossa, Riki lo sollevò da terra e lo fece volare all'indietro come un corpo morto nell'aria.

Ormai era fatta, l'incontro era finito. Riki aveva vinto, indiscutibilmente e meritatamente, Joe non aveva nemmeno avuto il tempo di rendersene conto. La mossa di Riki era stata così veloce da lasciarlo di stucco ma, l'attimo successivo, ogni pensiero era sparito dietro una coltre di nebbia... E il tonfo secco del suo corpo, steso e inerte sul tappeto, l'unico suono che fu in grado di sentire. Neppure Dampei, con le sue grida di incitamento, riuscì a riportarlo in sé. L'arbitro proseguì il conteggio e, una volta dichiarato il K.O. tecnico, sollevò il braccio di Toruu Rikishi e lo proclamò vincitore.
Joe Yabuki era stato sconfitto.
La sua prima sconfitta sul ring, una sconfitta dura e difficile da mandare giù... Eppure, una volta ripresi i sensi, si stupì di come quella stessa sconfitta non gli dispiaceva più di tanto. Aveva perso l'incontro, certo, ma solo attraverso un combattimento durissimo, nel quale aveva impegnato tutte le sue energie. Anche Riki aveva fatto lo stesso, non lo aveva trattato con superiorità né si era in alcun modo risparmiato, e aveva dato tutto sé stesso per vincere. In quel momento Joe comprese che, per quanto una sconfitta possa essere dura, nel mondo del pugilato esistono un senso di rispetto ed una soddisfazione tali da non lasciare spazio ad alcuna vergogna.

- Ehi, Riki - esclamò Joe, rimettendosi in piedi. - Aspetta, devo dirti una cosa!

Riki si voltò serio e incrociò lo sguardo con quello di Joe, probabilmente indovinando le sue intenzioni. Sapeva che Joe era arrogante, lo conosceva bene, ma sapeva anche che era leale. Non lo riteneva così stupido da non accettare sportivamente ed umilmente la propria sconfitta... E un attimo dopo infatti ebbe la prova ulteriore di non essersi sbagliato affatto nel giudicarlo.


Joe gli tese la propria mano aperta con un sorriso e, commentando l'avvenimento col solito irriverente sarcasmo, non poté fare a meno di congratularsi con lui per la sua bellissima vittoria. Anche Riki sorrise, era felice di vedere che il ragazzino ribelle dei tempi del riformatorio era cresciuto; oramai Joe era entrato a pieno titolo nel difficile mondo del pugilato e, per quanto giovane e inesperto fosse, meritava tutto il rispetto e la stima di un vero uomo. Per un attimo, per un breve ed impercettibile momento, Toruu Rikishi riuscì a sentire chiaramente tutto l'affetto e l'onore che sussisteva tra loro ( rivali sul ring e amici nella vita ). L'attimo seguente però, quando la sua mano si allungò a sua volta verso quella di Joe, la luce dei suoi occhi si spense di colpo...
La mano di Riki sfiorò quella di Joe e, davanti agli occhi sgranati di quest'ultimo, il suo corpo ricadde in avanti. Joe non capiva, non poteva capire che cosa stava succedendo. Perché Riki era crollato a terra in quel modo? Si sentiva male, forse? Era sfinito, dopo tutti gli sforzi disumani a cui si era sottoposto?
Solo più tardi Joe avrebbe appreso la tragica verità.
Toruu Rikishi aveva dato tutto in quell'incontro, l'ultimo della sua vita... E solamente il destino crudele e beffardo era riuscito a vincerlo e a portargli via tutto. Toruu Rikishi aveva lottato, aveva sudato e aveva sofferto molto... Tutto in nome di ciò che reputava giusto ( sia come pugile che come uomo ) e ora era lì, a terra immobile.
Lui e Joe non avrebbero mai più combattuto, non avrebbero mai più potuto incrociare i guantoni l'uno contro l'altro, mai più...

FINE

   
 
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