La depressione di Sherlock nelle pause fra un caso e l'altro era diventata straziante da guardare. John aveva troppo spesso voglia di prenderlo a schiaffi per vedere se reagisse, ma non era quello il modo giusto né lui aveva il diritto di criticarlo: si sa, le proprie mancanze sono ancora più dolorose - o fastidiose - quando cucite addosso alle persone a cui teniamo.
Una sera quindi spinse la sua poltrona di fronte alla finestra e gli si sedette di fianco, fissò al di là del vetro la facciata del palazzo dall'altro lato della strada - così come faceva lui da ore - e gli prese la mano. Niente di più.
Quello era il minimo che potesse fare.
Una sera quindi spinse la sua poltrona di fronte alla finestra e gli si sedette di fianco, fissò al di là del vetro la facciata del palazzo dall'altro lato della strada - così come faceva lui da ore - e gli prese la mano. Niente di più.
Quello era il minimo che potesse fare.