- Titolo: Invidia
- Personaggi: Tomoyo Daidouji, Meilin Li
- Genere: fluff
- Rating: Verde
- Avvertimenti: one shot
- Conteggio Parole: 782
- Note: Nulla, mi sono appena guardata la puntata 60 di Card Captor Sakura e ho trovato carinissime Tomoyo e Meilin **
Data appunto la presenza di Meilin, questa fiction prende in considerazione l'anime, e non il manga.
Ho scelto di non tradurre i suffissi giapponesi, non solo il '-kun' e il '-chan' ma anche il '-san'. Mi serviva per la fiction XD





Nonostante fossero passati degli anni dall'ultima volta che era entrata in quella casa, Meilin non notò molti cambiamenti.
Trovava l'abitazione sempre elegante e piacevole, e quel lieve profumo di fiori che aveva sentito fin dalla prima volta che mise piede nella stanza non era affatto cambiato.
- Hai avvertito Li-kun? - chiese Tomoyo entranto nella stanza, premurandosi di chiudere bene la porta prima di poggiare il vassoio con il tea e i dolcetti nel tavolino.
La cinese annuì e la aiutò a versare la bevanda, benché fosse lei l'ospite.
- Temo di farlo preoccupare, dato che ogni volta che torno in Giappone passo poco tempo con lui - spiegò, ridacchiando.
- È davvero un bravo ragazzo - commentò la giapponese, sedendosi sulla poltrona.
Meilin non poté che essere d'accordo.
Erano ormai passati cinque anni da quando Sakura Kinomoto era diventata la padrona delle Clow Card, o meglio, delle Sakura Card. Pochi anni dopo Shaoran era riuscito a trasferirsi definitivamente in Giappone e lei, una volta alle superiori, fece lo stesso.
Tuttavia, non prese quella decisione per seguire il cugino. Pur non essendosi ancora innamorata di altri ragazzi oltre al giovane Li, Meilin poteva ormai considerarsi rassegnata all'idea che ormai l'amato fosse felicemente fidanzato con la catturacarte.
Piuttosto, la cinese si era tenuta in contatto con la 'rivale' e la migliore amica di quest'ultima, Tomoyo, e fu il desiderio di frequentarle ancora a spingerla ad andarsene dal suo paese natale.
- Certo che Sakura-san è proprio fortunata... - si ritrovò a mormorare.
Daidouji sollevò la testa e la fissò con preoccupazione.
- Sei ancora innamorata di Li-kun? - si azzardò a chiedere la padrona di casa.
Meilin esitò qualche istante, come se ci stesse riflettendo sopra, poi scosse la testa in segno di diniego.
- Certamente non come prima. Temo di essere solo invidiosa. È una ragazza stupenda e amata da tutti, ha molti amici fidati e un fidanzato che, diciamocelo, è il migliore in assoluto! -
Le ultime parole fecero sorridere l'amica. - Anche tu sei una ragazza meravigliosa, Meilin-san - le fece presente.
- Grazie. Però... mi chiedo quando potrò essere felice come lei - aggiunse la cinese, abbassando lo sguardo.
Già, la sua era una generale gelosia e, per quanto sapesse con Kinomoto se lo meritasse e, sopratutto, non le augurasse assolutamente di perdere ciò che aveva, non poteva evitare di invidiarla.
Vero era che la cosa che le faceva più male era vederla insieme a suo cugino, ma sentiva che in quegli anni l'amore si era trasformato in semplice affetto.
La cinese sospirò. - Forse no è stata una buona idea stabilirmi in Giappone. Metto a disagio anche quei due, dato che per quanto cerchi di nascondere il mio stato d'animo loro capiscono sempre la verità. Che rabbia... - il tono di voce era alquanto rassegnato, e Tomoyo non poté evitare di preoccuparsi ancora di più per lei.
- Sono certa che un giorno riuscirai a stare assieme a loro senza rancore, Meilin-san - le augurò sorridendole dolcemente.
- Ti ringrazio - la cinese sorrise a sua volta ma calò uno strano silenzio, nella stanza.
Daidouji si mise a guardare fuori dalla finestra, con aria pensierosa, poi tornò a guardare la sua ospite.
- Lo sai, a me piace Sakura-chan - affermò.
Lo disse molto tranquillamente e con l'espressione che aveva sempre, tuttavia Meilin capì il significato di quelle parole.
- Oh, non ne avevo idea...! Hai sempre aiutato Shaoran - ricordò la cinese, senza nascondere il proprio stupore.
Tomoyo annuì.
- Sin dalla terza elementare. È molto tempo, e sono felice di essere ancora la sua migliore amica. -
- E non sei... gelosa? - chiese Meilin, esitando.
L'altra scosse la testa. - Se fossi gelosa, se fossi triste perché non ricambia i miei sentimenti anche Sakura-chan sarebbe triste per me. Il mio unico desiderio è che Sakura-chan sia felice. Mi basta questo, per esserlo a mia volta. -
Le due ragazze di fissarono. Meilin si chiese se un comportamento del genere fosse possibile ma negli occhi della giapponese c'era solo sincerità.
- Anche tu... sei una ragazza magnifica - disse poi la cinese. - Invidio Sakura-san anche per l'amica che ha. -
- Oh, Meilin-san. Ma io sono anche tua amica. Quando avrai bisogno sai dove trovarmi, ok? -
Meilin annuì. - Allora... posso chiamarti anche io 'Tomoyo-chan'? - domandò timidamente e con un certo imbarazzo.
Daidouji annuì. - Ma certo che puoi. Perché siamo buone amiche. -
La giovane Li sorrise. Forse quell'invidia nei confronti di Sakura-san era stupida. D'altronde, cos'aveva lei in meno, in confronto alla padrona delle carte ? Fidanzato a parte, si intende ma quello, improvvisamente, non era che un piccolo, insignificante, dettaglio.