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Autore: Lelichan    24/08/2006    3 recensioni
le disavventue di una povera quindicenne, alle prese con la dura realtà...ispirato dai libri su Georgia Nicholson
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto sclerando- Help me

Sto sclerando- Help me

 

Capitolo 15- Micio

 

Sabato 25 settembre

 

ORE 13.30

Grazie a Dio la seconda settimana di scuola è finita!

Devo capire come farò a resistere fino Giugno. Soprattutto facendo da tutor a Matt.

Siamo completamente incompatibili. Se potessimo, daremmo il via a un’incontro di boxe ogni volta che ci vediamo.

Questa settimana poi Matt mi ha chiamato chiedendomi di aiutarlo con matematica. Se non altro è stato più gentile dell’altra volta.

L’appuntamento era in oratorio , e quando sono arrivata mi sono ritrovata lì anche Steven, che è nella stessa classe di matematica di Matt. Alla mia domanda (tralaltro espressa in tono molto acido) “Ma non può aiutarti Andrew, visto che è lui il tuo tutor?”, mi è stato risposto che aveva gli allenamenti e mi chiedeva se potevo aiutare io Steven.

Strano. Non mi è sembrato di sentire il telefono squillare. O di ricevere un sms di Andrew in cui GENTILMENTE mi chiedeva questo favore. Anch’io ho una vita, non lo sa? Anche se non faccio nessuno sport e non ho la scusa pronta, non significa che anch’io non abbia i miei impegni! Truccarmi…giocare al computer…fare shopping con Jane e Marta…guardare i Teletubbies

Vabè, lasciamo perdere!

Seduti a uno dei tavoli della sala giochi, provavo a spiegare a quei due geniacci le equazioni di secondo grado.

Ora…si presuppone che a settembre inoltrato, e di giovedì poi, non ci sia gente nella sala giochi di un oratorio, avendo le persone qualcosa di meglio da fare…come ad esempio un lavoro, o la scuola…

E INVECE NO!

Ci hanno deliziati della loro presenza Michael e Frederick.

Riguardo al primo, è un miracolo che ci sia ancora una scuola che lo ha ammesso (la nostra vorrei sottolineare), e riguardo al secondo…23 anni buttati nel WC. Ho detto tutto.

Hanno iniziato a distrarre Matt e Steven, parlando di basket, di calcio, di cose completamente inutili e stupide. E quando sono intervenuta ricordando loro che “forse” eravamo lì per studiare, Matt mi ha risposto:

-Ma levati dai piedi!

A quel punto ho sbarrato gli occhi, mi sono alzata di scatto sbattendo la mano sul tavolo, ho preso le mie cose e me ne sono andata. Credo di aver anche ringhiato.

Mi sono diretta come una furia verso la porta e sono uscita sbattendola. Ho fatto in tempo a sentire Steven che dava dell’idiota a Matt e Frederick e Michael che ridevano.

Ho sceso le scale in preda a una furia omicida, ho messo male il piede all’ultimo gradino, e sono caduta addosso a qualcuno.

Ho alzato lo sguardo per vedere chi avessi investito.

E chi poteva essere?

Andrew OVVIAMENTE, che era appena tornato dagli allenamenti, con il suo borsone e quell’aria stanca ma sexy da giocatore impegnato.

Oddio, ecco che ricomincio con gli apprezzamenti su di lui. AAARG! Devo piantarla!

Vabbè, alla fine Andrew mi ha aiutato ad alzarmi, e dopo averlo ringraziato ho inforcato la mia bici, fuggendo verso l’orizzonte e lasciando dietro di me solo una nuvola di polvere.

 

ORE 16.20

Che stress, che angoscia, che stress.

Ci mancava solo l’appuntamento con l’uomo del mistero. O per meglio dire…con il Micio del mistero! L’ho già detto che mi spaventa e non poco uno che usa il nick “Micio”, vero?

Vabè…se Jane sente che è l’uomo della sua vita chi sono io per fermarla?

Potrò sempre pestarlo a sangue qualora si rivelasse un fetente, o un maniaco, o un maschilista, o uno psicopatico…o tutte le cose assieme!

L’appuntamento con il fantomatico felino sarebbe alle 16.30 davanti alla videoteca dei grandi magazzini. Un posto meno assurdo no? Per fortuna c’è di fianco una gelateria!

Dunque…il piano è questo. Jane aspetterà davanti alla videoteca, vestita secondo la descrizione precedentemente fornita. Qualora il Micio si rivelasse essere la brutta copia di Zio Fester, io e Marta, accuratamente appostate dietro dei ficus, sbucheremo dal nulla fingendo un incontro casuale.

Nel caso invece in cui si riveli essere un bel fanciullo, io e Marta dovremo comunque restare nei paraggi, pronte ad accorrere al segnale di Jane (uno squillo sul cellulare) nel caso si rendesse conto che di persona, non è esattamente come in chat…che so io…magari è allegro come Edgar Allan Poe!

In ogni caso io e Marta siamo appostate dietro i suddetti ficus, leccando i nostri doppi coni al cioccolato, chiedendoci perché non li conosciamo noi i ragazzi in chat. Invece di starcene a rimuginare su due beoti, giocatori di basket, impotenti sentimentali e tante altre cose che al momento non mi vengono in mente.

 

ORE 17.30

Io e Marta ci siamo a messe a pedinare tre individui, meglio identificati come Andrew, Matt e Steven, per il centro commerciale.

L’appuntamento con il Micio è saltato.

Quando mancavano solo 5 minuti all’incontro, Jane è venuta a trovarci dietro i nostri amati ficus, per riferirci che doveva scappare a casa perché l’aveva appena chiamata suo padre. Ci ha pregate però di restare per vedere com’era il ragazzo, e che una volta a casa gli avrebbe mandato un’e-mail sul cellulare per scusarsi della buca. E quel punto è fuggita.

Allora siamo rimaste dietro i ficus, a finire di deliziarci con i nostri gelati.

Dopo una decina di minuti abbiamo guardato se era arrivato qualcuno di sospetto davanti alla videoteca, ma c’era solo Matt.

Per un attimo mi è venuto l’impulso di andare a salutarlo (da dove sia nato non capisco), ma proprio prima che mi decidessi gli è arrivata un’e-mail sul cellulare. Dopo averla letta si è diretto verso una delle colonne del corridoio, da dietro la quale sono spuntati Andrew e Steven.

Io e Marta ci siamo guardate perplesse, e abbiamo origliato la conversazione da dietro i ficus.

-Niente da fare, non può più venire…- ha detto Matt.

-E così ti ha dato buca…bhè sarà per la prossima volta!- ha detto Steven.

-Ma pensi ne valga la pena?- gli ha chiesto Andrew.

Matt ha sospirato – Non lo so…però voglio incontrarla almeno una volta.

-Dai! Andiamo a fare un giro!- ha proposto Andrew mettendo un braccio intorno alla spalla dell’amico.

E dal quel momento in poi ci siamo messi a seguirli.

Durante il pedinamento abbiamo formulato delle ipotesi. La principale e più accreditata è quella che sia proprio Matt il misterioso Micio…infondo il suo cognome è Gattini. Tutto quadra.

Dopo poco tempo però Matt se ne è andato via da solo, e allora abbiamo deciso, con molta non chalanche, di farci vedere da Andrew e Steven, nella speranza che ci dicessero qualcosa…pettegoli come sono!

Abbiamo finto un incontro casuale. Mon Dieu! Come siamo brave!

-Ragazzi che ci fate voi qui?- ho chiesto con assoluta ingenuità.

A quel punto sono partiti in quarta.

-Oh sapessi!- ha iniziato Steven- Prima c’era anche Matt! L’abbiamo accompagnato per un appuntamento!

-Appuntamento con chi?- ha chiesto Marta buttando lo sguardo sulle vetrine, fingendo di non essere particolarmente interessata.

-Una tipa che ha conosciuto in chat…- ha risposto Andrew.

-Interessante…- ho detto io- Sapete…prima c’era anche Jane…anche lei aveva un appuntamento con un ragazzo conosciuto in chat

Quei due imbecilli mi hanno guardato come per dire “E quindi?”. In preda all’esasperazione ho deciso di dare un piccolo aiuto ai loro neuroni.

-Il suo nick se non sbaglio…dovrebbe essere…Micio…

Ci siamo guardati tutti e quattro nelle palle degli occhi per 30 secondi buoni.

Poi Steven ha fatto un ghigno – Ah! Che buffo! È lo stesso nick che usa Matt!

Io, Andrew e Marta lo abbiamo guardato con occhi che lasciavano intendere “lo sappiamo che sei lento, non te ne facciamo una colpa, ma a questo punto dovresti esserci arrivato pure tu!”.

 

ORE 21.30

Mi trovo in chat a chiacchierare con Marta degli ultimi eventi.

Dopo che anche Steven ha capito che la ragazza della chat di Matt è Jane, abbiamo fatto un giro tutti insieme per il centro commerciale, ridendo del fatto che fra tutte le persone del mondo, dovevano ritrovarsi proprio loro due. Tra l’altro Matt non ha mai mostrato interesse per la Jane conosciuta in oratorio, mentre sembra che quella della chat gli piaccia molto. Il che è strano perché sono la stessa persona.

Tornando a casa, è stato Andrew a chiarirci questo dubbio dall’alto della sua sapienza.

-Il fatto è…- ha iniziato il grande saggio- …che Jane non si è mai mostrata del tutto a Matt! Per vari motivi non è mai riuscita a mostrargli interamente il suo carattere, cosa che ha fatto con Micio.

-Bhè!- sono intervenuta io – Non è che Matt abbia facilitato le cose! Insomma! Ha un carattere insopportabile, sempre pronto a criticare e a tirare frecciatine!

-Ma il fatto…- ha continuato Andrew come se non avessi parlato - …è che voi non sapete come comportarvi con noi! Ve ne state sempre lì su quella panchina…invece dovreste venire lì con noi quando giochiamo per chiacchierare..

A quel punto non ho capito più niente.

-BRUTTO IMBECILLE! MA CHE DISCORSI STAI FECENDO?! TI RENDI CONTO?! CHE CAVOLO SIGNIFICA CHE DOBBIAMO VENIRE LI’ MENTRE GIOCATE?!? COME DIAVOLO FACCIAMO AD AVVICINARCI SE STATE CORRENDO COME DEI PAZZI DA UNA PARTE ALL’ALTRA DEL CAMPO, INSULTANDOVI PER I FALLI?!?!?

A quel punto Marta mi ha trattenuta per la maglietta, altrimenti credo che avrei iniziato a picchiare Andrew a sangue.

Il ragazzo, da parte sua, se ne è andato a casa con Steven borbottando con l’aria di chi ha sempre ragione.

Come posso avere dei dubbi sui miei sentimenti riguardati quel microcefalo?

Vabè, è un bel ragazzo, ma è stupido (o meglio, il cervello lo usa solo quando ne ha voglia), prova un piacere sadico nel farmi arrabbiare, è insopportabile, arrogante, crede di avere sempre ragione lui, e nella testa ha solo il pallone da basket! Se lo sposerebbe quel pallone!

Eppure…non lo so…c’è qualcosa in lui che mi attrae terribilmente.

Ci sono dei momenti in cui, dietro a quella maschera da buffone, riesco a intravedere qualcos’altro, che ancora non posso definire, ma che mi piace…anche se non so il perché.

 

Fine capitolo 15 – to be continued

  
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