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Autore: telesette    07/01/2012    3 recensioni
Era veramente difficile scegliere una coppia per l'occasione tra le quattro favorite, per celebrare degnamente la NARUTIANA N° 100, così ho deciso... di sceglierle tutte: Shika/Tema, Naru/Hina, Choji/Ino e... ovviamente Neji/Ten!
Quattro storielline brevi, una dietro l'altra, per festeggiare insieme questo particolare evento.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Temari | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Shikamaru/Temari
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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- 100 FANFICTION INSIEME -

Che dire? Fa un certo effetto celebrare la mia centesima fanfiction su questo fandom. Soprattutto per uno che ha cominciato con quattro storielline spelacchiate. Sembra incredibile eppure, da quelle quattro storielline spelacchiate, siamo arrivati addirittura a cento ?!? Come passa il tempo... Insomma, davvero cosa posso dire? A parte un commosso e sincero GRAZIE, non mi viene davvero in mente nulla: Grazie a Kishimoto, per aver creato questa serie; grazie ad EFP, per tutto quello che offre; e ovviamente grazie a voi che, nonostante le cavolate che scrivo, riuscite ancora a sopportarmi ( almeno spero! ). Era veramente difficile scegliere una coppia per l'occasione tra le quattro favorite, per celebrare degnamente la NARUTIANA N° 100, così ho deciso... di sceglierle tutte: Shika/Tema, Naru/Hina, Choji/Ino e... ovviamente Neji/Ten!
Quattro storielline brevi, una dietro l'altra, per festeggiare insieme questo particolare evento. Buona Lettura!

L'Autore

Sei una seccatura, però...

Immagine di: Cocol_Sasso_97

- Insomma, Nara - esclamò Temari. - Possibile che tu non abbia altro scopo nella vita, all'infuori che dormire?
- Al contrario - ribatté Shikamaru con indifferenza. - Uno in particolare è: "riuscire a dimenticare la tua esistenza"... Almeno per qualche minuto!

Disteso supino nell'erba, le braccia incrociate dietro la testa e gli occhi chiusi, Shikamaru era del tutto incurante dell'espressione accigliata di Temari. Quest'ultima infatti, fremendo vistosamente dalla collera, non intendeva reagire a quella sfacciata provocazione. Purtroppo Shikamaru era fatto così: nonostante l'esperienza gli avesse insegnato a non sottovalutare le capacità femminili ( soprattutto dopo la batosta ricevuta contro quel bel tipino di Tayuya, del Quartetto del Suono ), costui non intendeva assolutamente ricredersi nelle proprie convinzioni sulle donne; per lui Temari era una donna e, come tale appunto, un'indescrivibile e fastidiosissima scocciatura. D'altro canto però, Temari conosceva il Nara fin troppo bene. Fin dai tempi del loro primo combattimento, durante l'esame per la selezione dei chunin, la bionda si era fatta un'idea ben precisa su che razza di individuo potesse essere quella specie di ananas antropomorfo: pigro, insopportabile, arrogante, presuntuoso, irritante, egocentrico e tanto altro ancora... Non riusciva a concepire come un simile buono a nulla fosse riuscito a sconfiggerla! Malgrado le desse fastidio ammetterlo, lei era tra i pochi a riconoscere e stimare le indiscusse capacità di Shikamaru come ninja. Per quanto questi potesse essere pigro e indolente infatti, a seconda delle necessità, sapeva mostrarsi incredibilmente lucido, calmo e presente a sé stesso. Per quanto poi la situazione potesse essere critica, riusciva sempre ad analizzare ogni minimo dettaglio e a ribaltare il più delle volte l'esito di uno scontro a proprio vantaggio... Era incredibile che un simile idiota, soprattutto nel comportamento, avesse così tante qualità nascoste e non desiderasse ambire a qualcosa di più del grado di semplice chunin.

- Ma come fai ad essere sempre così stanco, dal momento che non fai nulla tutto il santo giorno?
- Guarda che non è facile dormire, figuriamoci poi con una seccatura come te...
- Basta adesso - ruggì Temari spazientita. - Tirati su, sottospecie perennemente in letargo!

Così dicendo, Temari assestò a Shikamaru un calcione talmente violento da farlo scattare in piedi come una molla.

- Ma sei ammattita, o cosa ?!?
- Chiudi il becco - lo zittì lei severamente. - A partire da oggi si cambia registro: d'ora in poi non voglio più vederti poltrire in questo modo, ti allenerai come si deve e ti impegnerai seriamente per diventare jonin entro la fine dell'anno... Sono stata abbastanza chiara?

Shikamaru fece per replicare ma, subito dopo aver provato ad aprire bocca, chinò il capo e le braccia in avanti con un sospiro rassegnato.

- D'accordo - mormorò.
- Molto bene - tagliò corto Temari, chinando il capo in cenno di assenso. - Per cominciare... Ops!

Purtroppo il cinturino dello zoccolo di Temari si ruppe accidentalmente e, a causa dell'improvvisa perdita di equilibrio, quest'ultima scivolò in avanti e fece per cadere. D'istinto Shikamaru allargò le braccia, cosicché la ragazza si ritrovò sorretta senza neanche rendersene conto. Entrambi non dissero nulla, malgrado la posizione imbarazzante in cui si trovavano, tuttavia Temari si scostò subito dal suo abbraccio, rossa in volto come un peperone.

- Che cavolo ti salta in mente? - esclamò Temari furibonda. - Non ti permettere mai più simili confidenze...
- Guarda che sei tu che mi sei caduta addosso - fece notare l'altro, impassibile.
- Non sono caduta - protestò lei con veemenza. - Mi si è rotto lo... Adesso non farti venire strane idee, non ci provare nemmeno!

Shikamaru la guardò perplesso, grattandosi la nuca.

- Perché non ti sei messa le solite scarpe?
- Quello che indosso non sono affari tuoi, maleducato! E poi sono un'ambasciatrice qui a Konoha: ciò impone alcune regole nel vestire e... Ma... Ma che stai facendo ?!? Mettimi giù... Mettimi giù, immediatamente!

Incurante delle sue proteste, Shikamaru sollevò Temari in braccio senza alcuna difficoltà. Contrariamente ad ogni logica, neppure il più incorreggibile maschilista della Foglia poteva tollerare che una ragazza ( perdipiù ambasciatrice ) fosse costretta a camminare scalza per il villaggio. Temari reagì male per quel suo atteggiamento audace e sfacciato ma, una volta comprese le sue reali intenzioni, non poté fare a meno di rimanere profondamente sorpresa. Shikamaru le spiegò infatti che intendeva semplicemente accompagnarla da un calzolaio per farle aggiustare lo zoccolo, nient'altro.

- Come mai tutta questa gentilezza, Nara? - domandò dubbiosa.
- Chissà - rispose lui con noncuranza. - Sei una seccatura, però... Al diavolo, non ti ci abituare!

FINE

***

Raccontami tutto, Hina-Chan

Immagine da: "Noi che speriamo possa accadere, prima o poi!" su Facebook

Naruto era tornato!
Hinata non riusciva a credere che, dopo tre anni di lontananza, il coraggioso biondino fosse proprio lì davanti a lei. Per un attimo avvertì la solita sensazione: paura e timidezza insieme, il cuore che le batteva forte e la certezza di svenire da un momento all'altro... Poi però accadde qualcosa di straordinario. Naruto era stato via per così tanto tempo eppure, al cuore di Hinata, sembrava non essere passato neanche un giorno. Gli occhi limpidi e azzurri del ragazzo adesso la stavano osservando dolcemente. Hinata sorrise appena, il calore che sentiva dentro al petto era così intenso e avvolgente che lei stessa non voleva chiudere gli occhi, per paura che svanisse.

- Na... Naruto-Kun - mormorò. - Sei... Sei tornato!

Naruto ricambiò la sua espressione incredula con uno sguardo colmo di affetto. Anche se indubbiamente non si rendeva ancora conto dei sentimenti della ragazza nei suoi confronti, aveva sempre nutrito una grande considerazione per lei. Hinata era calma, sensibile, affettuosa... Tutto il contrario di Sakura in effetti, per questo non poteva restare indifferente all'indiscutibile fascino che il suo carattere esercitava su di lui. Per quanto fosse ottuso, da non rendersi conto di quanto amore ci fosse dietro quegli occhi grigio-perla, era comunque felicissimo di rivedere un'amica così cara e importante.

- Come stai, Hina-Chan? - domandò dunque Naruto, accarezzando la fanciulla per le spalle.

Per la prima volta, Hinata si rese conto che, concentrando la propria attenzione su quel piacevole tepore lungo tutto il suo corpo, riusciva a controllare e vincere la propria timidezza, quel tanto da permetterle di rimanere perfettamente padrona di sé. Lei amava Naruto, su questo non c'era il minimo dubbio, ma non poteva dimostrarglielo continuando a svenire in sua presenza. Voleva parlargli, voleva abbracciarlo, voleva dirgli quanto fosse importante per lei... Tuttavia, prima che potesse rispondere alla sua domanda, Naruto le prese dolcemente la mano e si avviò con lei lungo la strada.

- Na... Naruto-Kun... - fece Hinata perplessa.
- Ci credi, se ti dico che non vedo l'ora di riassaggiare il ramen di Teuchi - spiegò dunque il ragazzo, con un ampio sorriso. - Andiamo, offro io, così mi racconti tutto!

Hinata parve confusa. Ma la confusione scomparve, una volta che si rese conto di avere davanti lo stesso Naruto di sempre: non era cambiato affatto, e anche i sentimenti di lei nei suoi confronti non erano affatto cambiati. Naruto, il suo dolce e unico Naruto... Niente e nessuno poteva cancellare questo nome dal suo cuore. Naruto si voltò a guardarla felice e, sorridendo a sua volta, Hinata non riuscì quasi ad esprimere la gioia di stargli accanto.

- Allora - domandò lui. - Che cosa avete fatto mentre ero via? Raccontami tutto, Hina-Chan!

FINE

***

Petali di luce nel buio della notte

Immagine di: *SkyGiratina su deviantART

Quella sera Ino si sentiva parecchio giù di morale. Una volta rincasata dagli allenamenti infatti, senza neppure cenare, andò a sedersi sul tetto e lì rimase ore e ore in silenzio. Il sole tramontò presto, dal momento che era pieno inverno, tuttavia lei non se ne accorse nemmeno. Davanti al suo sguardo depresso, nella strada sottostante, alcune coppiette passeggiavano felici mentre i lampioni illuminavano lo scendere della notte.
Ino sospirò.
Ultimamente le capitava spesso di provare una certa invidia per quelle coetanee, felici e spensierate come non mai, assieme ai fidanzati che le stringevano amorevolmente. Anche lei sognava di avere qualcuno accanto: un ragazzo che le volesse bene sinceramente, qualcuno con cui condividere un sentimento di amore ed affetto, e soprattutto che la facesse sentire come la cosa più importante della sua vita... Purtroppo invece doveva rassegnarsi ad una realtà assai triste. Dopo aver rifiutato apertamente ogni tipo di corteggiamento, ai tempi della sua inguaribile cotta per Sasuke, oramai nessun ragazzo sembrava più interessato a lei. Nonostante fosse molto bella fisicamente, il fascino da solo non poteva compensare l'esigenza del suo carattere. Negli ultimi tempi aveva avuto modo di riflettere molto e, facendosi un esame di coscienza, finì per accettare che buona parte di quella situazione era solo ed unicamente colpa sua. Per anni aveva creduto ingenuamente che il vero amore si trovasse in un principe azzurro e che, aldilà di qualsiasi dettaglio, quest'ultimo dovesse essere per forza alto bello e sensuale da morire!
Difficile era ammettere che, nel mondo reale, le ragazze si fidanzavano con persone assolutamente normali ed erano dannatamente felici per la stupenda sincerità di un sentimento concreto e reciproco.

- Ehi, Ino - esclamò una voce giù dalla strada. - Che ci fai sul tetto a quest'ora?

La ragazza riconobbe subito Choji che la salutava allegro, agitando il braccio verso l'alto, tuttavia a malapena sollevò la mano per rispondere. Osservando meglio l'espressione della compagna, il ragazzo capì immediatamente che qualcosa non andava così, facendo ricorso alle sue capacità elementari di ninja, spiccò un balzo e si ritrovò in piedi accanto ad Ino.

- Tutto bene? - domandò. - Hai una faccia...
- Scusa Choji, non mi va di parlare... Per favore, lasciami sola!
- Capisco, ma... E' tardi, potresti prendere freddo...

Nessuna risposta. Ino tornò a guardare davanti a sé con aria assente e, in quel preciso momento, Choji si accorse del sottile filo luccicante che le scaturiva dall'occhio. Stava piangendo! Ma perché? Che cosa le era successo per rattristarla a quel modo? D'istinto era chiaramente preoccupato per lei ma, poiché non poteva costringerla a confidarsi, evitò saggiamente di metterla a disagio con domande imbarazzanti. Tutto quello che poteva fare era sedersi accanto a lei e aspettare in silenzio. A volte anche lui, quando era triste, preferiva non dire apertamente ciò che lo faceva soffrire, ma Shikamaru gli aveva insegnato che la presenza di un amico silenzioso sa essere molto più utile in certi casi. E Ino era assai più di un'amica per lui...
Anche se si era sempre guardato dal dirglielo apertamente, Choji nutriva un profondo interesse per Ino; ai suoi occhi infatti, la bionda compagna era forse la ragazza più affascinante che conoscesse; eppure non aveva mai avuto il coraggio di rivelarle nulla dei suoi veri sentimenti, forse per timore di essere rifiutato. Tuttavia l'unica cosa che Choji desiderava al momento era solo di poter confortarla, nient'altro... Non riusciva a sopportare di vederla così triste, senza poter fare niente.

- Non hai freddo? - chiese lui preoccupato.

Nessuna risposta.
Per un attimo Choji si sentì un vero stupido ma, giusto un attimo dopo, Ino gli rivolse una domanda che lo lasciò completamente di stucco.

- Choji - sussurrò. - Tu... pensi che io sia attraente?

Il ragazzo diventò più rosso in viso del colore della sua casacca, tuttavia si sforzò di rimanere il più tranquillo possibile.

- Co... Come? Ma... Ma certo, che domande fai ?!?
- Per favore, sii sincero - proseguì lei, guardandolo negli occhi. - Secondo te, c'è qualcosa che non va in me?
- Beh, io... ehm...

Choji deglutì.
Ino era veramente bella, soprattutto alla pallida luce lunare che illuminava la sua carnagione e i suoi occhi color del mare. Non riusciva quasi più a ragionare, al pensiero che lei fosse così vicina, ma non poteva rischiare di compromettere in modo irreparabile il loro rapporto. Se le avesse rivelato ciò che provava nei suoi confronti, molto probabilmente Ino non avrebbe mai più voluto rivolgergli la parola. Tuttavia, di fronte all'insistenza della ragazza nel ripetergli la domanda, non poté fare altro che rispondere sinceramente.

- Tu... Ecco, io... Io trovo che tu sia molto bella, davvero!
- Allora perché non posso avere anch'io una persona che mi faccia sentire speciale? Una persona che mi voglia bene e mi apprezzi per ciò che sono... Non so, chiedo forse troppo?
- Ma tu sei speciale, Ino! Almeno per me... Cioé NO, voglio dire...

Tombola!
Ino aveva compreso perfettamente ciò che Choji intendeva dire, non era una stupida, solo non si aspettava una rivelazione del genere da parte sua. Dunque Choji la considerava qualcosa di più che una semplice amica e compagna di squadra? La ragazza era sorpresa, confusa, non sapeva cosa rispondere... Anche Choji era profondamente imbarazzato. Entrambi si guardarono negli occhi, senza sapere assolutamente cosa fare o dire, e solo l'improvviso mutare del tempo li riscosse dall'imbarazzo. Dato il brusco abbassamento di temperatura infatti, le foglie e i petali nel vento della notte si erano trasformate in sottili frammenti cristallizzàti dal freddo che, alla luce del grande disco dorato, parevano come tante piccole stelline luccicanti.

Sia Choji che Ino osservarono quello spettacolo attorno a loro e, dimenticando per un attimo confusione e imbarazzo, si lasciarono andare perfino ad un sorriso. Fu in quel momento che Choji decise di raccogliere una volta per tutte il coraggio a due mani, per confessare ad Ino i suoi veri sentimenti.

- Ino, senti... Io... Io devo dirti una cosa! Lo so, ho sbagliato a non essere onesto con te fin da subito; ho perfino mentito a me stesso, pur di non correre il rischio di perderti; ma la verità è che io ti...
- Ssst - lo interruppe lei, posandogli un dito sulle labbra. - Non aggiungere altro, ho capito!

A Choji si strinse il cuore, temendo di aver compreso nient'altro che il suo rifiuto... Invece, con sua grande sorpresa, Ino si strinse a lui e gli poggiò la testa sul petto con un sorriso.

- Fa freddo stanotte - esclamò. - Però questi petali sono proprio belli... Non sei d'accordo?

Choji rimase interdetto per qualche istante, prima di comprendere il vero significato delle sue parole, dopodiché le cinse amorevolmente la spalla col braccio e socchiuse gli occhi imbarazzato.

- Sì - rispose.

FINE

***

E' imbarazzante però...

Immagine di: Cocol_Sasso_97

E' imbarazzante però, non lo so
a dire la verità, mi vergogno un po'
non che mi dispiaccia, questo no
anzi, ad essere sincera, ti dirò...

Erano anni che ti aspettavo
mio dolce brontolone
e nulla più desideravo
che mi stringessi forte, testone...

Però qui, davanti a tutti
mi sento quasi un po' sciocca
con addosso quei loro sorrisetti
però desidero troppo la tua bocca...

E' più forte di me, non ci posso fare niente
non posso resistere al tuo dolce richiamo
tra le tue braccia un calore, intenso e avvolgente
e lo sai perché? Perché ti amo!

FINE

   
 
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