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Autore: Amrita    08/01/2012    0 recensioni
"L'oggetto dei suoi sguardi era un altro uomo: alto, magro, naso importante e occhi grigi come la nebbia londinese, suo amico da una vita o quasi. Egli se ne stava in piedi, appoggiato allo stipite della porta, fumando una pipa con lo sguardo apparentemente perso nel vuoto.
All'improvviso si girò verso il compagno.
« Vuole chiedemi qualcosa, Watson? »"
Sarete immersi in un viaggio a ritroso nei ricordi del detective più famoso dell'800: Sherlock Holmes.
[Ideato con il prezioso aiuto e la collaborazione di Vahala]
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock stava seduto in poltrona, con le lunghe gambe poggiate sul tavolino. Fumava la pipa con calma guardando un punto imprecisato fuori dalla finestra, perdendosi tra i suoi pensieri. Sul pavimento c'erano numerosi giornali sparsi e una pila pericolante di ritagli stava accanto ai piedi di Sherlock.
La porta sì apri ed entrò il signor Churchill. Si avvicinò al giovane e gli lasciò una pagina di giornale sul bracciolo della poltrona per poi andarsene senza dire una parola.
Sherlock si riscosse dalle sue riflessioni e prese il foglio tra le mani. lesse l'articolo evidenziato a matita da Churchill.
Poi, i suoi occhi si illuminarono, buttò sgraziatamente la pipa sul tavolino e fece cadere la pila di ritagli mentre arrivava alla porta della stanza con un balzo dicendo tra sé e sé « Finalmente forse ci sono!».
Mise il cappotto e uscì di casa curandosi poco del freddo pungente e del vento che gli scompigliava i capelli. Stette fuori molte ore e quando tornò a casa, iniziò a fare le valigie.
Un tremolante signor Churchill entrò nella stanza.
« Sherlock, mio caro, ma cosa stai facendo? » chiese pur immaginando la risposta.
Sherlock sollevò la testa e guardò il suo mentore con una scintilla negli occhi. Accennò un sorriso e disse « E' arrivata l'ora della mia dipartita. »
Il signor Churchill sorrise ed annuì. Non chiese la meta né il motivo del viaggio del giovane, sapeva già il necessario.
L'ormai vent'enne ragazzo chiuse l'enorme valigia con forza e si avvicinò all'anziano. Si strinsero la mano fermamente per alcuni minuti, guardandosi negli occhi, senza dire una parola. Poi, Sherlock afferrò la valigia e la trascinò fino in strada, dove una carrozza lo attendeva, cercando di non far rumore.
Gettò un ultimo sguardo alla casa nella quale era cresciuto e poi partì senza voltarsi.

***

Sherlock si guardò attorno attentamente. Aveva passato il viaggio leggendo un "avvincente" saggio sul vasellame cinese, e aveva usato le ultime 3 ore studiando la cartina della città dove avrebbe vissuto: Londra. Quando si ritrovò sul posto, non sembrò particolarmente entusiasta alla vista, ma si sentiva comunque fiero di far parte di quel mondo.

Passò i due anni successivi all'Università, studiando arduamente ed assiduamente le materie che riteneva avessero un alto valore pratico, e dando il minimo nelle materie sciocche. Successivamente, lasciò ufficialmente gli studi. Era però fermamente deciso a voler rimanere in città, perciò incominciò a cercare un appartamento.
Mise alcuni annunci molto specifici e rispose ad altri, senza riuscire a trovare nulla che lo appagasse.

Camminava sovrappensiero per Regent's Park, quando un'allegra e distinta signora gli si avvicinò sorridente.
« Holmes! Mio caro ragazzo, che piacere vederti. »
« Oh, salve Mrs Hudson. Cos'è che l'affligge? »
La donna non fece domande, e rispose candidamente « Mi sento sola, Mr. Holmes. Vede, dopo l'aiuto che mi ha dato con mio marito, vivo da sola. Posseggo un'appartamento, sopra al mio. Sto cercando un inquilino, ma non riesco a trovare nessuno che... »
« Ma è perfetto! » esclamò Holmes « Quanto chiede per l'affitto? »
Mrs Hudson sospirò sorridendo, e porse un foglio al giovane entusiasta.
Egli lo lesse ed annuì. « Capisco. E' un prezzo ragionevole, vista la collocazione dell'appartamento, ma ho paura che io non possa elargire una tale somma di denaro. »
« Oh, può trovare un coinquilino se lo desidera. » asserì lei.
Sherlock strinse le mani alla donna con un fuggevole sorriso e si allontanò.




***Note***
Allora, perdonate la lunga assenza e la infinita brevità (non so nemmeno se esiste questa parola) del capitolo, ma ho dovuto fare tutto da sola, visto che la mia "collaboratrice" è altamente svogliata (sì, cara, tutta colpa tua).
Enjoy.
   
 
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