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Autore: Evaney Alelyade Eve    09/01/2012    5 recensioni
Era passato un anno dall'ultima volta che John Watson aveva visto Sherlock Holmes.
John Watson aveva continuato ad occupare l'appartamento al n 221b di Baker Street , aspettando il suo ritorno. Era sicuro che sarebbe tornato.
' Non vado da nessuna parte ' gli aveva promesso , tempo addietro , e John sapeva perfettamente che Sherlock non prometteva se non poteva mantenere.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I feel better now that you're here, and then look in to my eyes like you're doing it a year ago.


Era passato un anno dall'ultima volta che John Watson aveva visto Sherlock Holmes.

 La fatidica  mattina del 15 Gennaio ,  il detective era uscito senza dirgli niente , e quello stesso pomeriggio aveva ricevuto una chiamata da Lestrade , che lo invitava  a raggiungerlo  alla stazione di polizia ; quando John era arrivato , Sally si era fatta avanti , abbracciandolo e dicendogli di farsi coraggio ; lo stesso aveva fatto Anderson e qualche altro poliziotto , e subito il soldato aveva intuito che la cosa riguardava Sherlock , ovviamente.

Quando era ritornato a casa , aveva dovuto dare la notizia a Miss Hudson , che come si aspettava aveva pianto come una fontana ; dopo aver provato a consolarla , si era infilato nel salotto che aveva condiviso col suo coinquilino , pensando a tutta la faccenda.
- John - aveva detto Lestrade - mi dispiace , davvero tanto! Se solo quello sconsiderato ci avesse avvisato...se solo...avremmo potuto aiutarlo! - e sembrava sinceramente frustrato.
- Che è successo, n-non capisco..... -  non poteva essere come credeva , insomma , Sherlock era un irresponsabile ed un' idiota , ma....
-  Stamattina , Sherlock mi ha chiamato , dicendo che avrei trovato qualcosa di interessante in una cassetta di sicurezza nella banca centrale della City , intestata ad un certo Jim Moriarty. Subito siamo andati a controllare ,anche se ci è voluta un'ora precisa per potervi accedere , e all'interno vi abbiamo trovato un biglietto di Sherlock , con libretti  bancari pieni di soldi , in cui ci spiegava chi era questo Jim Moriarty e che lui si era recato ad incontrarlo alle cascate del fiume Kent...- prese una pausa , scavando tra un mucchio di fogli sparpagliati sulla scrivania , per cercare il biglietto, o forse era solo una scusa per rimandare il momento ; quando l'ebbe trovato e glielo porse,  John gli diede solo una rapida occhiata , prima di invitarlo a continuare.
- Beh..ecco...siamo arrivati giusto in tempo per...per... - si passò una mano tra i capelli, cercando le parole più gentili possibili -  vederli cascare giù...e...mi dispiace John, ho fatto drenare tutto il fiume e la zona circostante palmo a palmo, ma non abbiamo trovato i corpi; temo che questa sia la fine di Sherlock Holmes. -

John Watson aveva continuato ad occupare l'appartamento  al n 221b di Baker Street , aspettando il suo ritorno. Era sicuro che sarebbe tornato.
' Non vado da nessuna parte '  gli aveva promesso , tempo addietro , e John sapeva perfettamente che Sherlock non prometteva se non poteva mantenere. Il dottore si era premurato di lasciare tutto così come l'aveva lasciato : il salotto , costantemente in disordine , la sua camera da letto , con la vestaglia blu e il suo pigiama gettati sul letto , la cucina piena di esperimenti , persino il frigo conteneva ancora tutto quelle schifezze...
Lui credeva in Sherlock ,e intanto i giorni erano diventati mesi , fino al compimento di un anno o poco più. Talvolta era difficile continuare a credere e non arrendersi..forse sarebbe stato più facile andare avanti se avesse accettato l'apparente realtà; a volte John si convinceva di averlo immaginato , ma quando girava per l'appartamento  e rimaneva fisso ad osservare il muro forato con lo smile disegnato con la pittura gialla , quando toccava il suo violino e ne sentiva vibrare le corde ,quando leggeva la composizione che gli aveva dedicato , quando , seduto nella sua camera da letto , stringeva tra le mani la vestaglia blu aspirando il suo delicato profumo , si dava dello sciocco : lui non poteva avere tutta quella fantasia! Ce ne voleva tanta per immaginare un personaggio così...così...come Sherlock Holmes.

Miss Hudson era stata davvero gentile in quell'anno , invitandolo spesso a farle compagnia a cena , e più di una volta gli aveva suggerito di trovarsi un altro coinquilino  , ma John aveva sempre declinato l'offerta , insistendo nel dirle che lui sarebbe senz'altro tornato , e l'avrebbe preso a calci per aver permesso a qualcuno di mettere piede nel suo - loro - appartamento; anche Lestrade si faceva sentire spesso , a volte lo invitava a bere una birra ,altre volte lo chiamava per dare un'occhiata ad un cadavere, ma sapevano entrambi che senza Sherlock non aveva senso fingere. Un altro con cui davvero John non credeva di continuare un rapporto , seppure telefonico , era Mycroft. Spesso il fratello di Sherlock lo chiamava per sapere come stava o semplicemente per chiedergli di cercare tra le carte del fratello qualche vecchio caso ; anche le persone sul blog gli dicevano di farsi coraggio. La cosa buffa era che Sherlock Holmes non aveva mai avuto amici , a parte Amleto e John  s'intende , e nonostante questo erano tante le persone che gli volevano bene e che soffrivano per la sua mancanza; era un sociopatico bastardo ed arrogante , eppure  aveva lasciato un vuoto tale da risucchiare persino Londra, che sembrava ancora più fredda e spoglia di quanto non potesse mai apparire. Anche Baker Street non aveva senso senza Sherlock Holmes.

Era quasi un anno che John non usciva con una donna - un altro motivo di ansia per Miss Hudson -  per un appuntamento. Beh, in verità all'inizio ci aveva provato , eccome se ci aveva provato , ma aveva smesso quando si era reso conto che , ad ogni appuntamento , per la strada , non faceva altro che guardarsi attorno  con la speranza di vederlo apparire tra la folla per chiedergli di seguirlo in qualche caso ; oppure quando si era reso conto di cercare  negli occhi della donna dinanzi a sè , i suoi occhi di un azzurro ghiaccio ammaliante. Senza contare che tutte avevano sempre qualcosa che non andava : la voce troppo acuta , la pelle troppo scura , i capelli troppo chiari....

Quel dannato bastardo l'aveva aiutato a superare il ritorno dalla guerra e poi se n'era andato , per lasciarlo di nuovo solo , e lui questo non poteva accettarlo. Diavolo, aveva quasi rischiato di farsi saltare in aria con quel bastardo psicopatico di Moriarty per salvargli il culo , glielo doveva!


Il 15 Gennaio John Watson si svegliò presto , fin troppo presto per i suoi standard.  Lento come un bradipo si alzò dal letto , per dirigersi in cucina  e prepararsi un caffè , prima di  andare a lavoro.
Mezz'ora dopo era già in strada, e fermo dinanzi alla porta con il n 221b , restava a guardarla , come se temesse di vederla sparire appena avesse distolto lo sguardo. Era diventata un'abitudine ormai , e spesso aveva desiderato ardentemente che lui si fosse affacciato dalla finestra del salotto per sbraitare contro la terribile quiete che regnava in strada.

La giornata trascorse monotona e lenta , e il dottore si ritrovò a ringraziare mentalmente Dio  quando vide sparire dalla porta il suo ultimo paziente.  Quel giorno toccava ancora a lui fare la spesa : Sherlock aveva un anno di arretrati e quando sarebbe tornato ,ci avrebbe pensato lui a farglieli scontare tutti.
- Sempre il solito , eh , dottor Watson? - gli aveva chiesto la cassiera , Sally, una ragazza molto graziosa con cui John aveva iniziato a parlare da un po di tempo a quella parte .
- Eh già - un accenno di sorriso - il mio coinquilino non ama cambiare le sue abitudini. Un vero rompiballe. - . Uscito dal negozio prese un respiro profondo , prima di darsi mentalmente dello stupido : ' Stupido, stupido, stupido! Ho comprato persino quella schifosa marca di latte che gli piace tanto! 'Fanculo Sherlock! ', e la suddetta bottiglia di latte incriminata , faceva capolino dal sacchetto di plastica  quasi come se volesse deriderlo  - Sto impazzendo -  e probabilmente era vero.

Quando giunse nei pressi di Baker Street , continuando ad imprecare mentalmente contro se stesso, Sherlock e  il latte, si accorse subito che c'era qualcosa di nuovo nello scenario : una figura allampanata, nascosta alla luce del lampione , era ferma proprio dinanzi al n 221b . Chi poteva essere? Lestrade di sicuro no , troppo basso ; Mycroft non si sarebbe mai mosso senza la sua bella e costosa macchina e John non conosceva molte persone di quella statura , a parte una , ma questa doveva essere dispersa chi sa dove...
- Non può essere - sillabò , col cuore che iniziava ad accellerare la sua corsa - non...insomma forse è vero che sto impazzendo...- e decidendo in un lampo di avvicinarsi , prese a camminare, a passo svelto , col cuore che gli rimbombava nelle orecchie. Che cosa avrebbe dovuto fare, nel caso si fosse trattato di Sherlock? Aveva voglia di prenerlo a pugni per tutta l'angoscia e la preoccupazione arrecata a Miss Hudson e a lui - soprattutto a lui -   e d'altro canto voleva abbracciarlo , sentirne il calore , il profumo , la consistenza contro il proprio corpo , sapere per certo che era reale e non un suo sogno; in tutto questo, la sua parte più razionale  si era preparata  a ricevere una sonora bastonata.
- Chi è là? - chiese , la voce che tremava lievemente  ,gli occhi che cercavano di indentificare la figura nel buio , una mano pronta ad afferrare la pistola , l'altra che stringeva più forte il sacchetto con la spesa. La figura fece appena due passi in avanti , lasciando che il lampione illuminasse un paio di scarpe nere classiche,  un pantalone nero  sovrastato da un cappotto mogano,   di pelle. No,non era Sherlock , lui non avrebbe mai indossato qualcosa che non fosse stato il suo lungo cappotto nero. John cercò di soffocare la subitanea delusione : ci avrebbe pensato in un secondo momento.
- Ho detto - il tono duro - CHI - E' - LA' ?-  la mano destra scattò al calcio della pistola, pronto ad estrarla....
- Suvvia John, non hai bisogno di prendere la pistola! - per un attimo John pensò di essersela immaginata , ma come aveva già constatato , non era così fantasioso : quella era la sua voce , impossibile confonderla - Sarebbe questo il modo di darmi il bentornato? - continuò mentre la figura si esponeva totalmente alla luce del lampione : capelli scuri ed arruffati , il viso pallido e asciutto , le labbra rosee e sottili , e Dio , i suoi occhi! Quanto gli erano mancati quegl'occhi!
- Sh - Sherlock? ! - la sorpresa s' impresse in ogni tratto del suo viso , mentre ancora cercava di capire se stesse sognando o meno.
- L'unico e solo , John - e sul viso apparve quella sua tipica espressione compiaciuta ; quella che usava quando capiva qualcosa che al mondo sfuggiva. Un attimo di incertezza , e poi John gli era letteralmente addosso e non capiva bene nemmeno lui se cercava di picchiarlo o abbracciarlo , forse entrambe le cose insieme ; nell'impeto aveva lasciato cadere il sacchetto della spesa , e registrò solo vagamente il rumore della bottiglia di latte che si rompeva in mille pezzi , sparpagliando tutto il suo contenuto.
- Tu! - sibillò ,quando si ritrovarono a terra , visto che Sherlock , impreparato a quella reazione , aveva perso l'equilibrio - Tu! - e cercava di riprendere fiato e parlare - Sei.Un.Maledetto.Idiota! - la voce che gli tremava, gli occhi che minacciavano di lacrimare , le mani che non sapevano che fare.
- J-John! - aveva ansimato l'altro - calmati , per l'amor del cielo! - ma davvero Sherlock era felice di essere tornato : Baker Street era casa sua , Miss Hudson, Lestrade e John erano la sua famiglia. Quasi quasi anche Mycroft gli era mancato. Quasi , però.
- Idiota! Stronzo! - continuava ad inveire il dottore - hai la minima idea di cosa hai fatto passare a Miss Hudson?! Hai la minima idea di come mi sia sentito?!  -  e gli tirò , non troppo forte - non sarebbe mai stato capace di far del male a quell'uomo - una ciocca di capelli.
- Certo che lo so, John! Perchè è esattamento ciò che ho passato io! - fece una smorfia vedendo la pozza creata dal latte espandersi ed arrivare all'altezza della sua testa - hai lasciato cadere il mio latte , John! - e lo guardò come se avesse fatto qualcosa di grave.
- 'Fanculo Sherlock! hai un anno di spesa in arretrato! - sorrise , un sorrisettto stiracchiato.
- Che c'è? - chiese il detective , guardandolo negli occhi .
- Nulla - il biondo scosse la testa - mi chiedevo se..be se ieri sera non ho bevuto troppo, e se non mi sto immaginando tutto - scrollò le spalle.
- Oh fidati John, non sei così fantasioso - e sorrise , stavolta apertamente ; John scoppiò a ridere , il cuore leggero - che ho detto? - Sherlock aggrottò le sopracciglia.
- Nulla è che....così mi è stato detto. - e si puntellò sulle mani per alzarsi , ma quello lo strinse a sè, impedendogli la manovra -  Sherlock? - chiese, stupito.
- Aspetta - mormorò quello - non muoverti John, restiamo ancora così. -
- Perchè? - chiese curioso e stupito il biondo.
- Perchè mi sei mancato. - e quello era tutto ciò che poteva rivelargli senza morire nello sforzo.
- Anche tu, Sherlock mi sei mancato , ma non per questo dobbiamo prender-  - ma quello gli tappò la bocca con la sua, spazientito e avrebbe volentieri prolungato quel momento, un momento che agognava da un anno , se non fosse stato per Miss Hudson , che scelse proprio quel momento per aprire il portone di casa ed esclamare :- John caro, che stai facendo lì steso per.....ohmioDio! Sherlock! Sei vivo? Sei tornato?! Oh mio caro...-  e restò ferma sul portone aspettando che i due la raggiungessero.

- Miss Hudson! Sempre splendida e sempre un tempismo perfetto! - esclamò Sherlock, quando , dopo essersi rimesso in piedi insieme a John e aver raccolto quel poco di spesa fatta , la raggiunse per cingerle le spalle con le mani e darle un bacio sulla guancia.
- Oh Sherlock - disse , colpendogli la nuca con una mano - perchè diavolo ci hai messo tanto, eh?! Ho pianto come una fontana! - e si soffiò il naso in un enorme fazzoletto a pois , mentre i due la seguivano in cucina.
-  Ooh, sono anch'io felice di rivedervi - borbottò - mi dispiace, ma mi è stato impossibile contattarvi. Anche John ha espresso chiaramente i suoi sentimenti in proposito. - e gli lanciò un'occhiataccia, mentre quello sogghignava.
- Caro dovresti avvisare tuo farello Mycroft - suggerì la donna, offrendo ad entrambi una tazza di thè - sembrava parecchio provato l'ultima volta che l'ho visto, sai? Dovresti mettere fine alla vostra inutile ed infantile controversia! - lo rimproverò severa, mentre il moro alzava gli occhi al cielo.
- Si..forse..magari più tardi, eh? Io e John abbiamo parecchio di cui discutere , Miss Hudson- e si diressero alla porta -..ah, grazie per il thè. -  e detto questo si congedarono, dirigendosi nell'appartamento al piano di sopra.

- Oddio quanto  mi sei mancato! - esclamò, correndo verso la finestra , dove aveva lasciato il violino l'ultima volta , e lo prese tra le mani , per osservarlo euforico; poi diede un'occhiata in giro , osservando attentamente l'ambiente - è tutto più o meno come l'ho lasciato....- e i suoi occhi cercarono quelli di John, che era rimasto all'ingresso del salotto, appoggiato allo stipite della porta.
- Si..beh....non mi andava di fare pulizie... - e si passò nervosamente una mano dietro alla nuca , in imbarazzo - ho pensato che , quando saresti tornato avresti iniziato a lamentarti perchè avevo spostato la tua roba, e così....- ma fu interrotto dai passi svelti del moro, che gli si avvicinò rapido per stritolarlo letteralmente in un abbraccio.
- Seriamente....chi sei tu? - chiese John, sconvolto da quelle manifestazioni di affetto così...esplicite.
- John? -
- Si, Sherlock? -
- Sta zitto. -
- Va bene .-
Rimasero in silenzio così per alcuni minuti, prima che Sherlock si allontanasse, andando a sprofondare nel suo amato divano. John lo seguì poco dopo, sedendosi accanto  a lui.
- Allora? - chiese, impaziente.
- Allora cosa, John? -
- Come cosa?! Mi vuoi dire come diavolo hai fatto a salvarti?! E cosa diavolo hai fatto per un anno intero?! -  moriva dalla voglia di conoscere i fatti.
- Non potremmo rimandare a domani? Sono stanco; senza contare che ho bisogno di farmi una doccia, immediata. - protestò il detective, togliendosi il giaccone mogano con cui si era presentato e lanciandolo a terra, da qualche parte.
- Mmh..no, temo di no. Hai parecchie cose da fare per farti perdonare, mio caro Sherlock Holmes. - minacciò il dottore , assottigliando lo sguardo in quella che sperava fosse un'espressione temibile.
- Temo proprio di si - sospirò stancamente l'altro - Ti basta sapere che ho giocato d'anticipo su Moriarty. Non avrai mica pensato che andassi ad affrontarlo alle cascate senza prendere le dovute precauzioni?! -
- Oh già! Perchè non ci ho pensato prima? Dovevo immaginarlo che ti eri preparato per  fare bungee jumping con Moriarty!  - sibillò sarcastico.
-  No, il bungee jumping è un po troppo estremo per me... - e detto questo divorò la distanza tra loro, tornando a premere le labbra su quelle di John, come aveva fatto prima in strada - ..mentre questo.... -
- Non è troppo estremo? - sussurrò sulle sue labbra il biondo.
- No..non così estremo come credevo. - e prima che potesse riappropiarsi delle sue labbra , John  lo afferrò per le spalle, trattenendolo.
- Solo perchè tu lo sappia, Sherlock , non ho intenzione di far cadere l'argomento così facilmente. Mi devi una spiegazione, come minimo. Chiaro? -
- Va bene, va bene! - si arrese infine, riluttante - ti racconterò ogni cosa , ma non adesso. -  e chiuse gli occhi, poggiando la testa contro il muro. John non sapeva se era davvero stanco , se non ne voleva proprio parlare o se si divertiva nel farlo cuocere nel proprio brodo , però una cosa la sapeva : non si sarebbe dato per vinto finchè non avesse sputato il rospo.....e se non voleva, ci avrebbe pensato lui a farlo parlare. Per il momento ,però , poteva anche godersi il suo ritorno....il più silenziosamente possibile  avvicinò il viso a quello di Sherlock, che continuava a tenere gli occhi chiusi , e poggiò piano le labbra sulle sue , godendosi con calma il contatto ; Sherlock sorrise vittorioso , e portando una mano alla nuca del biondo lo attirò maggiormente a se mentre approfondivano il bacio ; un bacio lento , fatto per durare , per godersi con calma tutte le sensazione che lo sfiorarsi timido di lingua apportava ad entrambi.
- Ehi Sherlock - soffiò John
- Mmh? - mugugnò il moro, totalmente rilassato.
- Bentornato. - e sorridendo entrambi ripresero  la loro piacevole attività ; avrebbero pensato il giorno dopo , o magari quello dopo ancora , al resto del mondo.






Spazio autrice : vorrei solo sottolineare che la vicenda quì narrata, cioè la sparizione di Sherlock e Moriarty, l'ho presa proprio dall'opera originale , quindi non è spoiler visto che l'epico momento non c'è stato ancora nel telefilm e forse non ci sarà mai,quindi non allarmatevi! xD 
P.s l'immagine che ha ispirato tutto ciò, è questa :  
http://fc05.deviantart.net/fs70/f/2011/234/5/6/3_years_by_mariemjs-d47fewj.jpg






















 
   
 
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