Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: telesette    09/01/2012    3 recensioni
Ogni giorno un fiore, un semplice fiore ed una preghiera, per colei che aveva perso: la persona più cara, dolce e importante di tutta la sua vita. Un fiore, l'unico desiderio che lei avesse mai espresso... l'ultimo!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Un fiore

Immagine di: ~ladyfish su deviantART

Mentre era impegnata a sistemare la vetrina del negozio, Ino si accorse che un esemplare era scivolato fuori dal vaso delle orchidee. La fanciulla si chinò a raccoglierlo e, osservandolo per un attimo, non poté fare a meno di sospirare tristemente. Una volta le piaceva ammirare la bellezza e il profumo di un'orchidea bianca ma, da che era successa la tragedia, quel fiore le ricordava soltanto che una sua cara amica non c'era più. Anche se erano passati ormai diversi mesi, il lutto era ancora perfettamente vivo nel cuore di tutti a Konoha... Uno in particolare soffriva assai più degli altri per quella triste realtà, anche se cercava in tutti i modi di non darlo a vedere.
Proprio in quel momento il jonin dagli occhi di ghiaccio, Neji Hyuga, entrò nel negozio. Ino lo salutò con un cenno del capo, senza però fare sfoggio del suo solito buonumore, e si avvicinò a lui col fiore ancora stretto tra le dita.

- Ciao - esclamò lei a voce bassa.

Neji si limitò a chinare cortesemente il capo, cercando di mantenere la sua solita indifferenza di sempre. Ovviamente tutti a Konoha erano consapevoli di ciò che stava passando ma, in segno di rispetto per lui e per la persona che tanti piangevano assieme a lui, nessuno intendeva in qualche modo intromettersi nel suo dolore con le solite frasi di circostanza. In fin dei conti Neji era sempre stato un tipo taciturno e, a prescindere da quanto la sua tristezza potesse essere grande, il suo carattere era rimasto pressoché lo stesso. Solo la sua arroganza sembrava scomparsa e, a parte il suo solito modo di fare riservato, era ovvio che qualcosa in lui fosse cambiato radicalmente.

- Vai a trovarla anche oggi ? - domandò Ino, pur conoscendo già la risposta.

Neji annuì.

- Allora portale questo - disse, porgendogli il fiore. - E dalle un saluto anche da parte mia, mi raccomando!
- Grazie - rispose lui atono, prendendo l'orchidea con gratitudine.

Così come era entrato, Neji uscì dal negozio senza aggiungere una parola. Ino rimase a guardarlo in silenzio mentre si allontanava, immaginando più o meno come dovesse sentirsi, e non poté fare a meno di essere triste per lui. Ora che lei non c'era più, il freddo e impassibile jonin di un tempo era solo un uomo triste che cercava di nascondere il proprio dolore anche con sé stesso. Non era abituato a manifestare apertamente dolore ed emozioni, ma di certo ne soffriva come chiunque altro. Questo perché lei era riuscita a risvegliare una parte importante del suo cuore, quella stessa parte resa dura dal rancore e dalla rabbia verso il passato... Peccato che Neji si fosse accorto troppo tardi dei suoi sentimenti.

***

Più tardi, nel cimitero del villaggio, come ogni altro giorno del resto, Neji si fermò a rendere omaggio dovuto alla sua coraggiosa compagna di sempre. Sulla piccola lapide sottile, leggermente discostata da quelle grandi e importanti, l'epitaffio riportava inciso chiaramente il suo nome:

Qui giace Tenten
Maestra d'Armi e chunin di alto livello
caduta eroicamente in missione
esempio di coraggio, lealtà e senso del dovere...

Lo Hyuga si chinò a leggere la scritta mentalmente. Lui stesso aveva chiesto e ottenuto di poter scrivere quelle parole, in modo che molti potessero ricordarla degnamente e con il dovuto rispetto. Nessuno più di lei, che tanto si era impegnata per diventare ninja, meritava il pieno riconoscimento dei suoi meriti. La missione in cui aveva perso la vita, nella quale lui stesso aveva rischiato grosso, era stata una battaglia durissima: Tenten aveva combattuto con tutte le sue forze e, anche se ferita gravemente, non esitò a spendere le sue ultime energie pur di vincere; con l'ultima Tecnica della Manipolazione degli Attrezzi infatti, ricorrendo fino all'ultima goccia di chakra che aveva in corpo, riuscì a cogliere l'avversario completamente di sorpresa... Purtroppo lo sforzo era stato eccessivo e, malgrado fosse riuscita nel suo intento, ciò le fu irrimediabimente fatale.
Neji sbarrò gli occhi. Per un attimo gli sembrò di rivedere ancora tutta la scena davanti a sé...

***

I nukenin che avevano attaccato il villaggio si erano rivelati assai più pericolosi del previsto. Rock Lee e il maestro Gai si occuparono di seguire le tracce del gruppo diretto a est, Neji e Tenten invece si lanciarono all'inseguimento degli altri in direzione ovest. Grazie al Byakugan, Neji poteva vedere chiaramente eventuali trappole davanti a loro. Tuttavia, quando parte dei nemici si separò dal resto dei compagni per sbarrare loro il passo, i due ragazzi si videro costretti a prendere una decisione veloce per non farseli scappare.

- Dannazione - imprecò Tenten con rabbia. - Non possiamo perdere tempo con questi, mentre gli altri scappano!
- Percepisco una quantità di chakra notevole - osservò Neji. - Pensi di riuscire a cavartela da sola?

Tenten comprese al volo.

- Non ti preoccupare - rispose. - Me la sbrigo io qui, tu pensa ad eliminare quelle canaglie in fuga!

Lo Hyuga annuì in fretta e, senza perdere tempo in esitazioni, si lanciò all'inseguimento degli altri lasciando Tenten alle prese con quel gruppo. Purtroppo la kunoichi non aveva valutato correttamente la pericolosità degli avversari nell'insieme e, malgrado il suo proverbiale coraggio, si ritrovò presto in grave difficoltà. Prima di crollare, era riuscita ad abbattere quattro avversari su cinque; il quinto però, approfittando di un suo momento di distrazione mentre era ancora in aria, balzò alle sue spalle e le trapassò la schiena con un kunai. La lama affilata le sbucò fuori dal petto, riempiendole la bocca di sangue, e Tenten ricadde al suolo con gli occhi sgranati. L'avversario atterrò a pochi metri da lei, sputando a terra con disprezzo, e la osservò sarcasticamente.

- Mai distrarsi in combattimento, ragazzina - esclamò. - Nel momento in cui abbassi la guardia, puoi considerarti già morta!

Tenten tossì violentemente. Un rivolo rosso sottile le colava dalla bocca, e il dolore lancinante le esplose in ogni parte del corpo; non aveva scampo, la ferita era mortale, ma non poteva accettare che finisse in quel modo... Il nukenin che l'aveva attaccata le voltò le spalle con noncuranza ( vedendola stesa, probabilmente non la riteneva più un pericolo ), non poteva perdere quell'occasione per fargliela pagare. Facendo appello alle sue energie residue, Tenten strinse i denti e si rialzò faticosamente in piedi; il sangue sgorgava copioso dalla ferita ma, sorretta dalla sua incredibile forza di volontà, riuscì comunque ad evocare le armi dal rotolo e a lanciare il suo ultimo attacco disperato.

- Tecnica della Manipolazione degli Attrezzi - urlò.

Il nukenin si voltò a guardarla stupito, era convinto di averla uccisa e invece... Prima che potesse rendersene conto, la pioggia di armi della kunoichi lo investì come grandine; costui crollò indietro, con gli occhi sbarrati dallo stupore e una falce profondamente conficcata in mezzo alla fronte.
Tenten respirò affannosamente.
Aveva vinto ma il suo destino era segnato: con quella ferita non poteva sperare di sopravvivere, questo lo sapeva bene; per un attimo osservò il sangue sul palmo della mano aperta e, con un amaro sorriso sulle labbra, crollò in ginocchio e si accasciò sulla schiena.
Frattanto Neji, dopo aver raggiunto e sconfitto i restanti fuggiaschi, si accingeva dunque a tornare sui suoi passi. Anche lui aveva subito diverse ferite, anche se non certamente letali, ma non poteva certo immaginare che a Tenten potesse essere andata peggio. Quando la vide davanti a sé, distesa e immobile vicino ai corpi dei nemici caduti, subito accorse nel disperato tentativo di soccorrerla. Sollevandole piano la schiena, Neji si rese subito conto della gravità della situazione: la ferita sul petto la attraversava da parte a parte e il pallore del volto indicava chiaramente tutto il sangue che aveva perso finora; il suo cuore batteva ancora, anche se per poco, e una debole scintilla di vita le brillava ancora nelle pupille.

- Ne... ji... - mormorò.
- Stai calma, non devi sforzarti - rispose lui.
- Pe... Per favore, non... Non prendermi... in giro...

Anche se non si fosse "sforzata" di parlare, che altro poteva succederle di peggio? Stava morendo, lo sapeva, e anche Neji ne era perfettamente consapevole... Solo che non voleva accettarlo. Tenten era l'unica persona della quale gli importasse veramente qualcosa, l'unica che gli avesse mai dimostrato affetto e solidarietà. Per anni erano stati assieme, combattendo l'uno a fianco dell'altra e viceversa, e adesso lei stava morendo davanti ai suoi occhi. Tutta la forza, l'orgoglio e la fierezza del Genio degli Hyuga non potevano far nulla; Neji era del tutto impotente davanti alla morte; tutto quello che poteva fare era cercare in qualche modo di alleviare i suoi ultimi istanti.

- Neji - proseguì lei, cercando di rimanere cosciente ancora un po'. - Mi... Mi prometti... una cosa?
- Tutto quello che vuoi - rispose lui, sfiorandole il volto con la mano destra e sorreggendole il capo con la sinistra.
- Me... Metterai ogni giorno... un fiore fresco, sulla mia tomba... per ricordarti di me?

Per la prima volta dopo tanti anni, lo Hyuga sentì un calore bruciante scorrergli lungo il volto. Solo dopo si rammentò quanto potessero scottare le lacrime, dal momento che non ricordava di averne mai versate se non quand'era ancora bambino.

- Te lo prometto - rispose.

Tenten chiuse gli occhi. Ormai non era più in grado di sentire nulla ma, a giudicare dal debole sorriso sulle sue labbra, sicuramente sapeva già quello che Neji le avrebbe risposto...

***

Neji depose la bianca orchidea sulla lapide, accarezzando appena la fredda superficie del marmo e rivolgendo in silenzio un pensiero alla sua dolce compagna. Per mesi e mesi aveva mantenuto la sua promessa, e così avrebbe fatto negli anni a venire. Ogni giorno un fiore, un semplice fiore ed una preghiera, per colei che aveva perso: la persona più cara e importante di tutta la sua vita. Un fiore, l'unico desiderio che lei avesse mai espresso... l'ultimo!

FINE

Angolo dell'Autore:
Dopo la N° 100, contavo di lasciar perdere un po' il fandom NARUTO ( almeno per qualche tempo ), ma la tentazione di scrivere subito questa fic era troppo forte...
P.S.
A tutti coloro che hanno ( ahimé ) ricominciato oggi la scuola: "Siate sereni, studiate con impegno, e guardate alla fantasia come il vostro tesoro nascosto!"

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: telesette