Non c'è niente di peggio
per uno scrittore ,
o presunto tale,
trovarsi un foglio bianco
davanti.
Voler squarciare con
la penna tutto il mondo,
e non riuscire
neanche a tenerla
in mano.
È triste quando
anche la cosa che
sai fare meglio
non ti riesce,
non ne vuole sapere.
Ti fa sentire solo,
isolato, perduto.
È come se l'universo
ti facesse capire
che in quel momento
tu sei inutile,
che non dai alcun contributo
al mondo, alla vita.
E la odi, quella vita,
perché ride di te,
ride della tua nullità
e tu non puoi
affrontarla perché
sai che ha ragione,
che l'avrà vinta lei.
La senti,
la percepisci,
ti da la nausea,
ma non ti devi
arrendere.
Devi resisterla,
devi combatterla,
perché arriverà
il tuo momento,
ed allora vedremo
chi riderà, puttana.