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Autore: ChibiRoby    10/01/2012    2 recensioni
Durante la festa per i quindici anni di Hinata, Neji viene convinto dalla cugina a giocare al gioco della mela posto suo , nel frattempo Rock Lee convince – obbliga l’amica Tenten a giocare insieme a lui.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Neji Hyuuga, Rock Lee, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Salve a tutti, questa è la mia prima NejiTen nata mesi fa durante una coversazione su msn con una mia amica fan della coppia, è stata lei a suggerirmi l'idea perciò se questa ff è nata lo deve solo a lei.
Non sono sicura che i personaggi siano IC, specie Neji, perciò se vi semprano OC mi piacerebbe che me lo facesse sapere.
Alla prossima ^ç^


Tutto nasce da una mela

 


 

È il ventisette dicembre, il giorno del quindicesimo compleanno di Hinata, la primogenita di uno dei due presidenti delle famose industrie Hyuuga.

 

Nonostante fosse già fine Dicembre e il Natale fosse passato solo da due giorni, la temperatura era abbastanza mite e stranamente quell’anno non aveva ancora nevicato, così la giovane Hanabi -sorella minore di Hinata autoproclamatasi organizzatrice ufficiale dei festeggiamenti della famiglia Hyuuga- aveva colto la palla al balzo e aveva organizzato il party della sorella nell’immenso giardino della villa.

 

La festa era iniziata da poco e tra gli altri spiccava un ragazzo abbastanza alto con un fisico asciutto e leggermente muscoloso, lunghi capelli castani, la pelle nivea e gli occhi bianchi, il quale indossava con la stessa finezza di un modello un'elegante camicia di seta bianca e un comodo paio di jeans scuri. Il suo nome era Neji Hyuuga.

 
Costui era il cugino della festeggiata, e camminava lentamente per il parco della villa alla ricerca dei suoi migliori amici. Stava girando per quell'immenso cortile da circa mezz’ora ma non era riuscito a trovarli da nessuna parte. E dire che aveva intravisto quasi tutti i loro amici: dai fratelli Sabaku fino ad arrivare a quel pazzoide del lontano cugino Hidan in compagnia dei suoi strambi amici che se non sbagliava si facevano chiamare Akatsuki... Doveva assolutamente ricordarsi di scambiare quattro parole con Hanabi sulle persone che è meglio non invitare alle feste!

Gli era persino sembrato di scorgere l’Uchiha allontanarsi in maniera alquanto sospetta verso il retro del cortile, trascinandosi dietro un Naruto molto contrario – e qui il suo istinto gli aveva suggerito di chiudere un occhio almeno per quella volta. - ma di quei due… di lei, non aveva visto neanche l’ombra.

 

-Neji nii-san!- si sentì chiamare. Si voltò riconoscendo la voce della sua interlocutrice e, proprio come immaginava, vide corrergli incontro una bella ragazza dal corpo sinuoso, lunghi capelli neri legati in una coda alta con due ciuffi davanti che incorniciavano il bel viso dai lineamenti delicati; gli occhi erano bianchi, proprio come ogni membro della loro famiglia.

 

-Hinata, hai bisogno di qualcosa?- le chiese un po’ preoccupato: era molto legato alla piccola Hinata, per lui era come una sorellina minore da proteggere.

 

-Sì...- iniziò la mora titubante. Poi sospirò profondamente come se volesse ancora qualche minuto per trovare le parole adatte –Giocheresti al gioco della mela al mio posto? Per favore!- gli chiese cercando di esibire il miglior faccino adorabile che aveva nel suo repertorio. 

 

 -Perché dovrei farlo io? Sei tu la festeggiata.- le fece notare il cugino sfoggiando un’aria contrariata: era risaputo che non amava quel genere di giochi reputandoli infantili e privi di ogni senso logico.

 

-Mi vergogno.- disse arrossendo. Neji si trattene a stento dall’alzare gli occhi al cielo. Hinata era sempre stata molto timida, ma credeva che col tempo almeno un po’ di quella timidezza fosse scomparsa. Evidentemente si sbagliava.

 

-Ti prego nii san!-lo implorò con un’espressione da cucciolo abbandonato.

 

- È inutile che fai così, tanto non parteciperò mai a quello stupido gioco!- pensò deciso a non cedere.

 

Inutile a dirsi: furono le ultime parole famose.

 

***

 

All’interno di un gazebo -situato dalla parte opposta del giardino rispetto a quella dove si trovavano i due cugini- se ne stavano tranquillamente seduti i due migliori amici del giovane rampollo della famiglia Hyuuga: Rock Lee e Tenten.

 

Il primo era un ragazzo dai capelli neri tagliati a scodella e gli occhi del medesimo colore con delle foltissime sopracciglia nere.  La ragazza invece teneva i lunghi capelli castani legati in due chignon sopra la testa, con occhi dello stesso colore dei capelli. Nonostante il look e l’atteggiamento un po’ mascolino era una bella ragazza, slanciata e con tutte le forme al posto giusto; questo, unito al carattere dolce e sempre disponibile, facevano di Tenten una delle ragazze più popolari di Konoha.

 

-Ti ho detto di no!- sbuffò la giovane iniziando a incamminarsi verso il luogo in cui si trovavano gli altri invitati.  

 

-Ti prego Ten!- la implorò l’amico giungendo le mani in segno di preghiera.

 

-Scordatelo! Non ho intenzione di giocare al gioco della mela.- ripetè la ragazza col tono di chi non ammetteva repliche.

 

Il moro sbuffò –Non importa, anche se Tenten non vuole collaborare risolverò tutto grazie alla forza della giovinezza!- pensò con gli occhi colmi di determinazione.

 

La castana mostrò un ciglio di disappunto, trattennendosi a stento dall’alzare gli occhi al cielo: conosceva quello sguardo e in genere precedeva sempre una marea di figuracce. Decise quindi di ignorarlo e continuare a camminare. Forse si sarebbe arreso, anche se, conoscendo la caparbietà del compagno di squadra, non ci avrebbe scommesso neanche uno yen bucato.

 

Continuarono a camminare in silenzio finché non giunsero nella parte anteriore del giardino di Villa Hyuuga dove si trovavano tutti gli altri invitatati.

 

-Salve a tutti amici!- esclamò Hanabi dal centro del piccolo palco su cui si trovava la piattaforma del Dj.

 

-Tra pochi istanti inizieremo il gioco della mela, abbiamo già trovato uno dei due partecipanti.- continuò indicando con un gesto della mano un Neji Hyuuga molto contrariato che era salito sul palco solo perché spintoci su di peso da Hinata e Kiba.

 

-C’è qualcun altro che vuole partecipare?- domandò rivolgendosi a tutti e a nessuno in particolare.

Tenten si guardò in torno con discrezione e vista l’espressione dell’amico non si stupì minimamente nel notare che nessuno osava proporsi.

 
-Sanno che se qualcuno osa anche solo provare a proporsi, molto probabilmente sarà l’ultima cosa che farà nella sua vita.- pensò sicura che Neji avrebbe ucciso chiunque fosse stato il suo partner di gioco, oppure sarebbe meglio dire d’imbarazzo? Perché era sicura quel gioco potesse rivelarsi davvero imbarazzante!

 

-Lei vuole giocare!-esclamò Rock Lee spingendo delicatamente l’amica in avanti.

 

-Fantastico, che il gioco inizi!- esclamò Hanabi prima che Tenten potesse anche solo provare a protestare, mentre faceva segno a Kiba e Rock Lee di portare la kunoichi sul palco.

 

-Fareste bene a scrivere le vostre ultime volontà! Soprattutto tu, Rock Lee! Perché se vi prendo -e state certi che lo farò- non so neanche io in che modo vi ammazzo. Solo una di una cosa sono certa: sarà una morte molto dolorosa!- pensò la castana furiosa mentre i due ragazzi l’accompagnavano sul palcoscenico.

 

I due partecipanti si trovavano ora uno di fronte all’altra, separati solo da una mela appesa con un filo sottile a uno dei rami dell’albero. Si scrutavano in silenzio, aspettando e sperando che l’altro facesse la prima mossa. Una cosa era certa: nessuno dei due aveva la minima intenzione di rendersi ridicolo davanti a tutti i loro amici.    

 

-Allora, avete intenzione di iniziare a giocare? Sapete, vorrei finire questo gioco prima del mio quindicesimo compleanno!- commentò ironicamente Hanabi sperando di smuoverli un po’, ma in fondo neanche lei era convinta che le sue parole sarebbero servite a farli muovere, o almeno non da sole.

 

E aveva ragione! Quei due avevano bisogno di una piccola spintarella.

 

Si avvicinò ai due e con nonchalance spinse Tenten facendo in modo che le sue labbra si poggiassero sulla mela, dopo di che fece lo stesso col cugino.

 

-Altro che Neji! Sono io il vero genio della famiglia Hyuuga.- gongolò orgogliosa della sua mossa.

 

-Ed ora il gioco è finalmente iniziato!- urlò allegramente l’autoproclamatasi presentatrice del gioco.

 

-Destino infame!- imprecò mentalmente Neji sentendo improvvisamente le guance in fiamme.

 

Notò che anche quelle dell’amica lo erano e si trattene a stento dall’alzare gli occhi al cielo. Ormai erano in ballo e gli toccava ballare.

 

I primi morsi furono abbastanza semplici, la parte difficile arrivò quando mancava solo un morso a testa per finire il frutto.

 

Neji passò preoccupato lo sguardo dalla mela all’amica: una parte di lui voleva mordere quella sfera rossa e concludere finalmente quel ridicolo gioco, mentre l’altra sapeva che se l’amica avesse deciso di mordere la mela nello stesso momento l’incontro delle loro labbra sarebbe stato inevitabile. Non che la cosa gli dispiacesse, ma avrebbe preferito un po’ di privacy.

Nascose un sospiro e lentamente si avvicinò per mordere il frutto proibito. –O la va o la spacca!- pensò cercando di non essere troppo pessimista.

Anche Tenten si lanciò sul frutto decisa a finire quel gioco il prima possibile.

E come predetto dal giovane Hyuuga, le loro labbra si sfiorarono e anche se durò solo pochi secondi bastò a far sentire ad entrambi un brivido di piacere lungo la schiena.

Fortunatamente nessuno del pubblico si accorse del bacio che i due si erano accidentalmente scambiati, perciò non capirono perché Neji e Tenten si fossero allontanati di scatto rossi in volto e la castana fosse scappata subito via.

-Ten.- mormorò Neji guardandola correre. –Maledetto gioco!- pensò furioso scoccando un’occhiataccia alla cugina Hanabi, colpevole di aver organizzato l'attività incriminata.

***

 Dopo che le sue labbra si erano poggiate su quelle di Neji, Tenten si era sentita profondamente in imbarazzo e incapace di parlare o di sostenere lo sguardo dell’amico, perciò era fuggita.

Era innamorata di Neji da quando lo aveva conosciuto e aveva sempre sognato di dare a lui il suo primo bacio, ma non in una situazione del genere... Avrebbe voluto che lo Hyuga la baciasse al parco con un romantico tramonto primaverile come sfondo, oppure in spiaggia. Insomma, ovunque tranne che a una festa in mezzo a un mucchio di gente!

-Sono patetica!- sospirò appoggiandosi alla balaustra di uno dei balconi della villa in cui era entrata senza neanche accorgersene, tanto era immersa nei propri pensieri.

-Mi sto esasperando per un bacio di cui mi preoccupo solo io per l’esistenza!

Sicuramente Neji considerava l’accaduto come un semplice incidente -imbarazzante sì, ma pur sempre un incidente-, un innocuo sfiorarsi di labbra senza alcun significato.

-Tenten!- la chiamò una voce alle sue spalle. Sobbalzò, avrebbe riconosciuto quella voce tra mille: apparteneva all’unica persona capace di farle battere il cuore in quel modo.

-Perché sei scappata?- le domandò appoggiandosi con la schiena alla balaustra accanto all’amica. Il suo sguardò serio era fisso sul volto della giovane. –Se è per quello, be'...che è successo poco fa- mormorò imbarazzato alludendo al bacio –puoi stare tranquilla, nessuno si è accorto di niente.- concluse credendo che fosse corsa via per colpa dell’imbarazzo.

 Tenten sospirò: era stanca di fingere recitando la parte dell’amica quando in realtà l’essergli solo amica non le bastava più da tempo, anche se aveva inutilmente cercato di accontentarsi, di farselo andare bene solo per potergli rimanere vicina.

-Non è per quello.- mormorò ricevendo in cambio uno sguardo scettico e confuso –O almeno, non solo per quello…- continuò cercando le parole adatte e soprattutto il coraggio per pronunciarle.

-Allora qual è…- iniziò il giovane Hyuuga.

-Era il mio primo bacio!- esclamò spazientita e al tempo stesso imbarazzata, stringendo le mani intorno alla balaustra, senza riuscire a alzare lo sguardo.

Neji inarcò un sopracciglio: era stato anche il suo primo bacio ma non ne faceva mica una tragedia. Poi si ricordò che per le ragazze il primo bacio era molto più importante che per i ragazzi. –Allora è per questo motivo che è arrabbiata! Perché le ho involontariamente rubato il primo bacio.

-Se può farti star meglio, sappi che quello di prima è stato anche il mio primo bacio.- le rivelò andando contro il suo orgoglio. Per uno come lui era imbarazzante ammettere che in diciassette anni di vita non aveva mai sfiorato una donna. Ma se serviva a sollevare il morale a Tenten allora per una volta poteva mettere da parte il suo benedetto orgoglio.

-Dici sul serio?- domandò visibilmente risollevata: sapere che anche per l’amico era il primo bacio la tranquillizzava. In realtà aveva sempre pensato che, visto quanto era corteggiato, avesse molta più esperienza di lei.

-Forse ti sta mentendo…-le bisbigliò malignamente la sua coscienza, ma Tenten non ci badò: conosceva bene Neji e sapeva che non aveva motivo di mentirle. Era sincero, glielo leggeva negli occhi.             

-Che motivo avrei di mentirti?- le chiese retoricamente. Conosceva abbastanza bene l’amica da capire cosa le passasse per la testa.

Finalmente Tenten alzò lo sguardò incontrando gli occhi del ragazzo –E' stato imbarazzante, fortuna che nessuno se n'è accorto.- mormorò con le guance arrossate. Sperava solo che lui non si accorgesse del battito frenetico del suo cuore.

-Già.- borbottò il giovane. In realtà c’era qualcos’altro che voleva dirle ma gli risultava difficile.

-Tenten io…- iniziò cercando le parole giuste mentre l’amica lo guardava speranzosa, una piccola luce verde speranza si era accesa nel suo cuore.

-Mi dispiace di averti rubato il tuo primo bacio.- si scusò in tono talmente flebile che la giovane colse le parole a malapena.

-Eh?- sussurro senza riuscire a nascondere la delusione. Per un istante si era aspettata una dichiarazione, ma come al solito si era solo illusa.

D’altro canto dopo quelle parole Neji si sentiva sollevato, quando lei gli aveva confessato che quello era il suo primo bacio aveva capito il motivo di quella improvvisa fuga. Tenten aveva sicuramente sognato di dare il suo primo bacio al ragazzo di cui si sarebbe innamorata invece che al suo migliore amico. Sospirò. Già, lui era solo un amico per lei.. doveva rassegnarsi, non era destino che stessero insieme.

Anche Tenten sospirò. Non era giusto, perché Neji non riusciva a capire quello che provava per lui?! Era stufa di recitare il ruolo dell’amica –Non scusarti, sono felice di averti dato il mio primo bacio. Perché io ti amo Neji.- disse senza neanche rendersene conto.

Arrossì di botto coprendosi le labbra con le mani, ma ormai era troppo tardi: Neji aveva sentito tutto quello che le era inavvertitamente sfuggito di bocca. Adesso per colpa della sua stupida linguaccia aveva perso anche l'amicizia col moro, a cui lei teneva davvero tanto.

Ad un tratto Neji le scostò delicatamente le mani dalle labbra e si impossessò di queste, imprigionandole con le sue.

Si baciarono a lungo con dolcezza e passione e quando bisognosi d’aria si staccarono si guardarono dritti negli occhi.

-Anch’io ti amo Ten.- le disse lasciandola a bocca aperta. Gli occhi le si riempirono di lacrime di gioia mentre ridendo buttava le braccia al collo del ragazzo con tanta foga che per poco non caddero entrambi a terra.

In quel momento qualcosa di freddo cadde sulle loro fronti.

-Guarda Neji! Nevica!- esclamò gioiosa staccandosi dall’abbraccio del ninja per toccare i fiocchi di neve.

Il giovane Hyuuga sorrise avvolgendola da dietro, guardando la neve che cadeva su Konoha dopo ben cinque anni di assenza, come se stesse dando la sua benedizione a quella coppia di ragazzi opposti ma complementari.             

 

  Fine


   
 
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