Non sono sicura che i personaggi siano IC, specie Neji, perciò se vi semprano OC mi piacerebbe che me lo facesse sapere.
Alla prossima ^ç^
Tutto
nasce da una mela
È
il ventisette dicembre, il giorno del quindicesimo compleanno di
Hinata, la primogenita di uno dei due presidenti delle famose industrie
Hyuuga.
Nonostante
fosse già fine Dicembre e il Natale fosse passato solo da due
giorni, la temperatura era abbastanza mite e stranamente quell’anno non
aveva ancora nevicato, così la giovane Hanabi -sorella minore di
Hinata autoproclamatasi organizzatrice ufficiale dei festeggiamenti
della famiglia Hyuuga- aveva colto la palla al balzo e aveva
organizzato il party della sorella nell’immenso giardino della villa.
La
festa era iniziata da poco e tra gli altri spiccava un ragazzo
abbastanza alto con un fisico asciutto e leggermente muscoloso, lunghi
capelli castani, la pelle nivea e gli occhi bianchi, il quale indossava
con la stessa finezza di un modello un'elegante camicia di seta bianca
e un comodo paio di jeans scuri. Il suo nome era Neji Hyuuga.
Costui era il cugino della festeggiata, e camminava lentamente per il
parco della villa alla ricerca dei suoi migliori amici. Stava girando
per quell'immenso cortile da circa mezz’ora ma non era riuscito a
trovarli da nessuna parte. E dire che aveva intravisto quasi tutti i
loro amici: dai fratelli Sabaku fino ad arrivare a quel pazzoide del
lontano cugino Hidan in compagnia dei suoi strambi amici che se non
sbagliava si facevano chiamare Akatsuki... Doveva assolutamente
ricordarsi di scambiare quattro parole con Hanabi sulle persone che
è meglio non invitare alle feste!
Gli
era persino sembrato di scorgere l’Uchiha allontanarsi in maniera
alquanto sospetta verso il retro del cortile, trascinandosi dietro un
Naruto molto contrario – e qui il suo istinto gli aveva suggerito di
chiudere un occhio almeno per quella volta. - ma di quei due… di lei, non aveva
visto neanche l’ombra.
-Neji
nii-san!- si sentì chiamare. Si voltò riconoscendo la
voce della sua interlocutrice e, proprio come immaginava, vide
corrergli incontro una bella ragazza dal corpo sinuoso, lunghi capelli
neri legati in una coda alta con due ciuffi davanti che incorniciavano
il bel viso dai lineamenti delicati; gli occhi erano bianchi,
proprio come ogni membro della loro famiglia.
-Hinata,
hai bisogno di qualcosa?- le chiese un po’ preoccupato: era molto
legato alla piccola Hinata, per lui era come una sorellina minore da
proteggere.
-Sì...-
iniziò la mora titubante. Poi sospirò profondamente come
se volesse ancora qualche minuto per trovare le parole adatte
–Giocheresti al gioco della mela al mio posto? Per favore!- gli chiese
cercando di esibire il miglior faccino adorabile che aveva nel suo
repertorio.
-Perché
dovrei farlo io? Sei tu la festeggiata.- le fece notare il cugino
sfoggiando un’aria contrariata: era risaputo che non amava quel genere
di giochi reputandoli infantili e privi di ogni senso logico.
-Mi
vergogno.- disse arrossendo. Neji si trattene a stento dall’alzare gli
occhi al cielo. Hinata era sempre stata molto timida, ma credeva che
col tempo almeno un po’ di quella timidezza fosse scomparsa.
Evidentemente si sbagliava.
-Ti
prego nii san!-lo implorò con un’espressione da cucciolo
abbandonato.
-
È inutile che fai così, tanto non parteciperò mai
a quello stupido gioco!-
pensò deciso a non cedere.
Inutile
a dirsi: furono le ultime parole famose.
***
All’interno
di un gazebo -situato dalla parte opposta del giardino rispetto a
quella dove si trovavano i due cugini- se ne stavano tranquillamente
seduti i due migliori amici del giovane rampollo della famiglia Hyuuga:
Rock Lee e Tenten.
Il
primo era un ragazzo dai capelli neri tagliati a scodella e gli occhi
del medesimo colore con delle foltissime sopracciglia nere.
-Ti
ho detto di no!- sbuffò la giovane iniziando a incamminarsi
verso il luogo in cui si trovavano gli altri invitati.
-Ti
prego Ten!- la implorò l’amico giungendo le mani in segno di
preghiera.
-Scordatelo!
Non ho intenzione di giocare al gioco della mela.- ripetè la
ragazza col tono di chi non ammetteva repliche.
Il
moro sbuffò –Non importa, anche se Tenten non vuole
collaborare risolverò tutto grazie alla forza della giovinezza!- pensò con gli
occhi colmi di determinazione.
La
castana mostrò un ciglio di disappunto, trattennendosi a
stento dall’alzare gli occhi al cielo: conosceva quello sguardo e in
genere precedeva sempre una marea di figuracce. Decise quindi di
ignorarlo e continuare a camminare. Forse si sarebbe arreso, anche se,
conoscendo la caparbietà del compagno di squadra, non ci avrebbe
scommesso neanche uno yen bucato.
Continuarono
a camminare in silenzio finché non giunsero nella parte
anteriore del giardino di Villa Hyuuga dove si trovavano tutti gli
altri invitatati.
-Salve
a tutti amici!- esclamò Hanabi dal centro del piccolo palco su
cui si trovava la piattaforma del Dj.
-Tra
pochi istanti inizieremo il gioco della mela, abbiamo già
trovato uno dei due partecipanti.- continuò indicando con un
gesto della mano un Neji Hyuuga molto contrariato che era salito sul
palco solo perché spintoci su di peso da Hinata e Kiba.
-C’è
qualcun altro che vuole partecipare?- domandò rivolgendosi a
tutti e a nessuno in particolare.
Tenten
si guardò in torno con discrezione e vista l’espressione
dell’amico non si stupì minimamente nel notare che nessuno osava
proporsi.
-Sanno che se qualcuno osa anche solo provare a proporsi, molto
probabilmente sarà l’ultima cosa che farà nella sua vita.- pensò sicura che
Neji avrebbe ucciso chiunque fosse stato il suo partner di gioco,
oppure sarebbe meglio dire d’imbarazzo? Perché era sicura quel
gioco potesse rivelarsi davvero imbarazzante!
-Lei
vuole giocare!-esclamò Rock Lee spingendo delicatamente l’amica
in avanti.
-Fantastico,
che il gioco inizi!- esclamò Hanabi prima che Tenten potesse
anche solo provare a protestare, mentre faceva segno a Kiba e Rock Lee
di portare la kunoichi sul palco.
-Fareste
bene a scrivere le vostre ultime volontà! Soprattutto tu, Rock
Lee! Perché se vi prendo -e state certi che lo farò- non
so neanche io in che modo vi ammazzo. Solo una di una cosa sono certa:
sarà una morte molto dolorosa!- pensò la castana
furiosa mentre i due ragazzi l’accompagnavano sul palcoscenico.
I
due partecipanti si trovavano ora uno di fronte all’altra, separati
solo da una mela appesa con un filo sottile a uno dei rami dell’albero.
Si scrutavano in silenzio, aspettando e sperando che l’altro facesse la
prima mossa. Una cosa era certa: nessuno dei due aveva la minima
intenzione di rendersi ridicolo davanti a tutti i loro amici.
-Allora,
avete intenzione di iniziare a giocare? Sapete, vorrei finire questo
gioco prima del mio quindicesimo compleanno!- commentò
ironicamente Hanabi sperando di smuoverli un po’, ma in fondo neanche
lei era convinta che le sue parole sarebbero servite a farli muovere, o
almeno non da sole.
E
aveva ragione! Quei due avevano bisogno di una piccola spintarella.
Si
avvicinò ai due e con nonchalance spinse Tenten facendo in modo
che le sue labbra si poggiassero sulla mela, dopo di che fece lo stesso
col cugino.
-Altro
che Neji! Sono io il vero genio della famiglia Hyuuga.- gongolò
orgogliosa della sua mossa.
-Ed
ora il gioco è finalmente iniziato!- urlò allegramente
l’autoproclamatasi presentatrice del gioco.
-Destino
infame!- imprecò mentalmente Neji sentendo improvvisamente
le guance in fiamme.
Notò
che anche quelle dell’amica lo erano e si trattene a stento dall’alzare
gli occhi al cielo. Ormai erano in ballo e gli toccava ballare.
I
primi morsi furono abbastanza semplici, la parte difficile
arrivò quando mancava solo un morso a testa per finire il frutto.
Neji
passò preoccupato lo sguardo dalla mela all’amica: una parte di
lui voleva mordere quella sfera rossa e concludere finalmente quel
ridicolo gioco, mentre l’altra sapeva che se l’amica avesse deciso di
mordere la mela nello stesso momento l’incontro delle loro labbra
sarebbe stato inevitabile. Non che la cosa gli dispiacesse, ma avrebbe
preferito un po’ di privacy.
Nascose
un sospiro e lentamente si avvicinò per mordere il frutto
proibito. –O la va o la spacca!- pensò
cercando di non essere troppo pessimista.
Anche
Tenten si lanciò sul frutto decisa a finire quel gioco il prima
possibile.
E
come predetto dal giovane Hyuuga, le loro labbra si sfiorarono e anche
se durò solo pochi secondi bastò a far sentire ad
entrambi un brivido di piacere lungo la schiena.
Fortunatamente
nessuno del pubblico si accorse del bacio che i due si erano
accidentalmente scambiati, perciò non capirono perché
Neji e Tenten si fossero allontanati di scatto rossi in volto e la
castana fosse scappata subito via.
-Ten.-
mormorò Neji guardandola correre. –Maledetto gioco!- pensò furioso
scoccando un’occhiataccia alla cugina Hanabi, colpevole di aver
organizzato l'attività incriminata.
***
Dopo
che le sue labbra si erano poggiate su quelle di Neji, Tenten si era
sentita profondamente in imbarazzo e incapace di parlare o di sostenere
lo sguardo dell’amico, perciò era fuggita.
Era
innamorata di Neji da quando lo aveva conosciuto e aveva sempre sognato
di dare a lui il suo primo bacio, ma non in una situazione del
genere... Avrebbe voluto che lo Hyuga la baciasse al parco con un
romantico tramonto primaverile come sfondo, oppure in spiaggia.
Insomma, ovunque tranne che a una festa in mezzo a un mucchio di gente!
-Sono
patetica!- sospirò
appoggiandosi alla balaustra di uno dei balconi della villa in cui era
entrata senza neanche accorgersene, tanto era immersa nei propri
pensieri.
-Mi
sto esasperando per un bacio di cui mi preoccupo solo io per
l’esistenza!
Sicuramente
Neji considerava l’accaduto come un semplice incidente -imbarazzante
sì, ma pur sempre un incidente-, un innocuo sfiorarsi di
labbra senza alcun significato.
-Tenten!-
la chiamò una voce alle sue spalle. Sobbalzò, avrebbe
riconosciuto quella voce tra mille: apparteneva all’unica persona
capace di farle battere il cuore in quel modo.
-Perché
sei scappata?- le domandò appoggiandosi con la schiena alla
balaustra accanto all’amica. Il suo sguardò serio era fisso sul
volto della giovane. –Se è per quello, be'...che è
successo poco fa- mormorò imbarazzato alludendo al bacio –puoi
stare tranquilla, nessuno si è accorto di niente.- concluse
credendo che fosse corsa via per colpa dell’imbarazzo.
Tenten
sospirò: era stanca di fingere recitando la parte
dell’amica quando in realtà l’essergli solo amica non le bastava
più da tempo, anche se aveva inutilmente cercato di
accontentarsi, di farselo andare bene solo per potergli rimanere vicina.
-Non
è per quello.- mormorò ricevendo in cambio uno sguardo
scettico e confuso –O almeno, non solo per quello…- continuò
cercando le parole adatte e soprattutto il coraggio per pronunciarle.
-Allora
qual è…- iniziò il giovane Hyuuga.
-Era
il mio primo bacio!- esclamò spazientita e al tempo stesso
imbarazzata, stringendo le mani intorno alla balaustra, senza riuscire
a alzare lo sguardo.
Neji
inarcò un sopracciglio: era stato anche il suo primo bacio ma
non ne faceva mica una tragedia. Poi si ricordò che per le
ragazze il primo bacio era molto più importante che per i
ragazzi. –Allora
è per questo motivo che è arrabbiata! Perché le ho
involontariamente rubato il primo bacio.
-Se
può farti star meglio, sappi che quello di prima è stato
anche il mio primo bacio.- le rivelò andando contro il suo
orgoglio. Per uno come lui era imbarazzante ammettere che in
diciassette anni di vita non aveva mai sfiorato una donna. Ma se
serviva a sollevare il morale a Tenten allora per una volta poteva
mettere da parte il suo benedetto orgoglio.
-Dici
sul serio?- domandò visibilmente risollevata: sapere che anche
per l’amico era il primo bacio la tranquillizzava. In realtà
aveva sempre pensato che, visto quanto era corteggiato, avesse
molta più esperienza di lei.
-Forse
ti sta mentendo…-le
bisbigliò malignamente la sua coscienza, ma Tenten non ci
badò: conosceva bene Neji e sapeva che non aveva motivo di
mentirle. Era sincero, glielo leggeva negli occhi.
-Che
motivo avrei di mentirti?- le chiese retoricamente. Conosceva
abbastanza bene l’amica da capire cosa le passasse per la testa.
Finalmente
Tenten alzò lo sguardò incontrando gli occhi del ragazzo
–E' stato imbarazzante, fortuna che nessuno se n'è accorto.-
mormorò con le guance arrossate. Sperava solo che lui non si
accorgesse del battito frenetico del suo cuore.
-Già.-
borbottò il giovane. In realtà c’era qualcos’altro che
voleva dirle ma gli risultava difficile.
-Tenten
io…- iniziò cercando le parole giuste mentre l’amica lo guardava
speranzosa, una piccola luce verde speranza si era accesa nel suo cuore.
-Mi
dispiace di averti rubato il tuo primo bacio.- si scusò in tono
talmente flebile che la giovane colse le parole a malapena.
-Eh?-
sussurro senza riuscire a nascondere la delusione. Per un istante si
era aspettata una dichiarazione, ma come al solito si era solo illusa.
D’altro
canto dopo quelle parole Neji si sentiva sollevato, quando lei gli
aveva confessato che quello era il suo primo bacio aveva capito il
motivo di quella improvvisa fuga. Tenten aveva sicuramente sognato di
dare il suo primo bacio al ragazzo di cui si sarebbe innamorata invece
che al suo migliore amico. Sospirò. Già, lui era solo un
amico per lei.. doveva rassegnarsi, non era destino che stessero
insieme.
Anche
Tenten sospirò. Non era giusto, perché Neji non riusciva
a capire quello che provava per lui?! Era stufa di recitare il ruolo
dell’amica –Non scusarti, sono felice di averti dato il mio primo
bacio. Perché io ti amo Neji.- disse senza neanche rendersene
conto.
Arrossì
di botto coprendosi le labbra con le mani, ma ormai era troppo tardi:
Neji aveva sentito tutto quello che le era inavvertitamente sfuggito di
bocca. Adesso per colpa della sua stupida linguaccia aveva perso anche
l'amicizia col moro, a cui lei teneva davvero tanto.
Ad
un tratto Neji le scostò delicatamente le mani dalle labbra e si
impossessò di queste, imprigionandole con le sue.
Si
baciarono a lungo con dolcezza e passione e quando bisognosi d’aria si
staccarono si guardarono dritti negli occhi.
-Anch’io
ti amo Ten.- le disse lasciandola a bocca aperta. Gli occhi le si
riempirono di lacrime di gioia mentre ridendo buttava le braccia al
collo del ragazzo con tanta foga che per poco non caddero entrambi a
terra.
In
quel momento qualcosa di freddo cadde sulle loro fronti.
-Guarda
Neji! Nevica!- esclamò gioiosa staccandosi dall’abbraccio del
ninja per toccare i fiocchi di neve.
Il
giovane Hyuuga sorrise avvolgendola da dietro, guardando la neve che
cadeva su Konoha dopo ben cinque anni di assenza, come se stesse dando
la sua benedizione a quella coppia di ragazzi opposti ma complementari.
Fine