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Autore: chaska    11/01/2012    1 recensioni
«Ed eccoci arrivati all’eresia.»
Calcò l’ultima parola, atto a far incuriosire il pubblico scrosciante. Intento in cui riuscì pienamente dato l’improvviso silenzio.
[Personaggio: Gupta Muhammad Hassan (Egitto)]
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rating capitolo: Verde
Personaggi:  Gupta Muhammad Hassan (Egitto)
Musica:  Assassin’s Creed Theme
Osservazioni personali:  Piccola shot che volevo scrivere da tanto tempo, ecco <3 Aggiungo solo una cosa: speravo mi venisse meglio, ma amen, eh. Quindi, coff, ho saputo or ora che la Neme ha fatto il compleanno di recente (cioè, tu NemeH-chan, devi essere orgogliosa della data del tuo compleanno, è tipo una cosa totalmente meravigliosa! *lancia pony rosa random*) Ecco, quindi, se solo fosse venuta meglio te l’avrei dedicata, ma visto com’è ti faccio solo tanti auguri ritardatari <3 (tanto lo so che non la leggerà *muore* x°)

 

 

 

 

 

 

L’eresia


 

«Ed eccoci arrivati all’eresia

Calcò l’ultima parola, atto a far incuriosire il pubblico scrosciante. Intento in cui riuscì pienamente dato l’improvviso silenzio.

La guida cominciò a parlare senza sosta, così come aveva fatto per tutto il giro turistico. Muoveva convulsamente le mani davanti al reperto, indicando una piccola figura dipinta dall’aria imponente. Scandendo lentamente le parole, come se stesse mostrando loro la più sacra delle figure, annunciò che si trattava del faraone Amenemhat II, della dodicesima dinastia.

«Ma per favore non fatevi traviare dalla sua importanza, prestate attenzione.»

Con un gesto calcolato spostò di poco la mano verso un’altra figura, questa volta femminile. Aveva lunghi capelli del nero più profondo, nonostante fossero passati secoli dalla creazione di quel piccolo dipinto. L’unico occhio visibile, anch’esso calcato di nero con dovizia, si allungava brevemente ma con eleganza sulla tempia.

Ma no, non era l’aura di sacralità che quella donna trasmetteva a far colpo sulla guida, né tantomeno sui turisti. Era la sua grandezza ad incuriosire, lei che sovrastava fieramente il faraone stesso, il quale le arrivava a stento alla cintola.

«I nostri esperti concordano nel dire che non è la rappresentazione di una dea. Per questo la chiamiamo eresia, in nessun dipinto qualcuno poteva essere più grande, più importante quindi del faraone stesso, nessuno. Tantomeno una donna qualunque.»

Hassan storse leggermente le labbra, ma fu una questione di un istante. Sciocchi, ignoranti umani.

«I più romantici affermano che uno stravagante pittore abbia voluto far risaltare i suoi sentimenti verso la donna amata, chissà. Ma ora seguitemi da questa parte…»

L’egiziano lasciò i turisti e la guida alle loro risate nel pensare a quello stupido pittore sognatore. Non gli importava più seguirli, l’unica cosa che voleva fare era rimanere fermo ad ammirare il ritratto della sua antica madre.
   
 
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