"Basta Jake, basta! Non c'è la faccio più!"
Era vero. Non c'e la facevo più.
Sentivo più che mai il suo continuo accanimento su ogni mio gesto e questo, non poteva che far precipitare la grande intesa che c'era fra noi.
Ogni mia gesto - anche il più insignificante - mi si ritorceva contro e, come non mai, c'era sempre lì Jake, pronto a farmi sentire il peso di tutto quanto.
"Cosa credi? Che non abbia pensato alle conseguenze delle mie azioni? Sì, hai ragione, ho solo quindici anni - nonostante ne dimostri di più - ma sono matura! Matura più di quanto tu possa immaginare!
E cazzo, se avevo il pallino di baciarlo di certo non sarei venuta da te a dirti 'Ehi Jake posso chiederti il permesso di baciare Nahuel?" gli urlai contro arrabbiata.
"Cosa cavolo ti frulla per la testa, Jake? aggiunsi. "Cosa?"
Ero arrabbiata. Arrabbiata per il suo continuo 'ingresso' nella mia vita che - cazzo! - non gli riguardava affatto.
Mi ero sempre ripromessa che, in qualunque situazione, lui sarebbe stato sempre il solo a potersi intromettere nelle mie cose, ma mai, mai, mai avrei pensato di potermi pentire delle mie stesse parole.
Avevo sempre trovato in Jacob il mio punto di riferimento, il migliore amico dalle poche parole e mille sorrisi eppure, dopo molto tempo, tante cose erano cambiate, specialmente da quando avevo incominciato ad avere i fastidiosissimi problemi adolescenziali.
“Nessie, ascoltami.” Disse impacciato, pacato, e serio come non mai.- “Sai come sono fatto. Non mi permetterei mai di fare il ‘papà’ della situazione dato che, sono sempre stato il primo, a mandare male Billy – e te l’ho detto tante e tante volte - , ma per una volta, piccola, ascoltami. L’unica cosa che, più che mai, io temo è quella di poterti perdere, e per di più, per uno stupido ragazzino.”
Merda.
Mi dava fastidio. Odiavo quel suo comportamento irrispettoso nei confronti del ragazzo a cui più ero legata a parte lui.
Lo trattava come fosse una persona scontata nella mia vita, quando invece, era il punto fermo dei miei sentimenti.
“Jake, lo vedi? Tu continui a pungere il mio punto dolente. Quello ‘stupido ragazzino’ di cui tu parli, è la persona di cui sono innamorata. Tu non conosci Nahuel e, per quanto ne so, mai capirai cosa significa essere destinati ad amare una persona per tutta la vita.
Tu, ancora, non hai incontrato questo forte sentimento per cui, sei l’ultimo a potermi capire. Non avrei mai dovuto confidarmi con te e, cosa più importante, non avresti mai dovuto vederci. MAI.”
Odiavo doverli urlare contro con così tanta rabbia. Tenevo a Jake più di qualsiasi altra cosa – forse anche più di Nahuel – ma non potevo anche solo permetterli di ferire così i miei sentimenti.
“Nessie, piccola mia, tu..non immagini neanche quanto queste parole facciano male, tu non sai la verità, non sai quanto queste parole siano sbagliate e quanto tutto quello che mi riguarda sia oscuro ai tuoi occhi.”
E ci ritrovavamo di nuovo allo stesso punto.
Non lo capivo. Mai mi era capitato di non comprendere le parole di Jake.
Riuscivo a captare dal suo sguardo solo dolore, ma non riuscivo a capire il perché di quel dolore così nascosto a me. Volevo solo che quel brutto momento non fosse mai iniziato, che uno dei nostri soliti abbracci sistemasse le cose, ma sentivo che qualcosa era cambiato.
Jake non mi trasmetteva più quella spensieratezza che lui era solito donarmi, ma problemi.
Problemi su problemi. E non so se tutto questo sarebbe durato per un tempo preciso, ma speravo che tutto ritornasse come prima.
Così, mentre ancora lui, appoggiato sulla scrivania di papà giaceva pensieroso, mi avvicinai alla porta, pronta a girare la maniglia per poi sparire da quel momento così strano..
Ma fu in quel momento. In quell’istante che lo sentii.
Sentii il mio lupo rossiccio e il suo calore inondarmi il cuore. Lo sentii vicino – anche solo con una parola – nonostante la piccola lontananza.
“Nessie?” richiamò la mia attenzione, quasi con un sussurro, che solo qualcuno della mia specie avrebbe potuto sentire.
“Mmm?” sibilai, girandomi ed incrociando i miei occhi ai suoi.

Cioccolato con nocciola.
 

“Ricorda: Uniti..
“..come il sole e la luna.” Pronunciammo all’unisono, lasciando che l’uno si perdesse nel silenzio dell’altro.

Piccolo angolo luce: