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Autore: nena92    15/01/2012    4 recensioni
"Ti amo più di ogni altra cosa al mondo, ricordatelo". Cosa succede quando dobbiamo dire addio alla persona che abbiamo amato più di ogni altra cosa al mondo?
Note: riscritto
dedicato a Meridian Princess
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Sono nena92,la rompiscatole che quasi sempre recensisce! E bene, voglio iniziare con lo spiegare che il titolo della mia storia, Chiquitita,è il titolo di una canzone degli Abba(O__0strana?)e la voglio dedicare a Monica che mi ha spinto ha pubblicarla e ovviamente anche a voi magnifiche autrici che con le vostre magnifiche storie mi avete ispirata.
E voglio aggiungere che alla fine della storia c'è un M.preg(gravidanza maschile),spero che questo non turbi nessuno!
Per ultimo, voglio dire alla buona anima che ha deciso di leggere la mia storia,che gli piaccia, e ovviamente essendo una principiante accetto critiche e commenti! Grazie ancora e baci da nena92!

Piccola, dimmi, cosa c’è che non va?  Sei incatenata alla tua stessa sofferenza. Nei tuoi occhi non c’è speranza per il domani, come odio vederti in questo modo. (…) Ma il sole è ancora in cielo e splende sopra di te. (Chiquitita, Abba)

Cosa succede quando dobbiamo dire addio alla persona che abbiamo amato più di ogni altra cosa al mondo e della quale attendiamo il ritorno? Questa domanda, il piccolo Italia non se la era mai posta,perché credeva anzi era convinto che Sacro romano impero sarebbe ritornato. Ogni notte lo sognava, lì accanto a lui, e a volte i suoi sogni erano così vividi da sembrargli reali.
Allora con il cuore gonfio di speranza e gli occhi illuminati dalla felicità, si alzava dal letto,per poi rendersi conto con delusione, che il suo non era che un sogno,dettato dalla voglia di rivederlo. Ogni mattina si alzava,si lavava e faceva i compiti che Austria gli assegnava. E quando aveva tempo,andava in cucina per preparare i biscotti,aiutato da Ungheria,che aveva promesso al bambino, immaginandosi il momento in cui li avrebbero mangiati insieme. E quando credeva di non essere visto dalla ragazza ,pregava di fronte alla ciotola con dentro l'impasto. Pregava anche mentre faceva i biscotti, perché credeva che se avesse riempito ogni singolo dolce con una sua preghiera, Dio avrebbe fatto tornare indietro Sacro romano impero sano e salvo.
Ma un giorno mentre stava spazzando il pavimento, vicino alla stanza dove Austria suonava il piano, sentì delle voci provenire da lì dentro.
Si avvicinò alla porta per sentire meglio. Riconobbe le voci di Austria e Ungheria, parlavano di qualcosa, non capì di cosa, però sentì più volte citato il nome di Sacro Romano Impero accompagnato da gemiti di dolore.
Italia ebbe un cattivo presentimento e con un coraggio che non l’era mai appartenuto, sino a quel momento, entrò nel salone. Vide Austria seduto sul banchetto di fronte al piano, che si stringeva i capelli tra le mani in un gesto disperato,mentre Ungheria teneva poggiate le mani sopra le sue spalle,con il capo chino. Italia guardò confuso la scena davanti ai suoi occhi ed Austria come se si fosse appena reso conto della sua presenza,si staccò dalla ragazza e si ricompose, quindi  assumendo di nuovo l'espressione austera e severa che sempre lo caratterizzavano,lanciò un'occhiata di rimprovero al ragazzino,che però la ignorò.
Quindi con più coraggio Italia domandò " è successo qualcosa di grave Austria-san?",ma l'austriaco non rispose,allora lui continuò " è accaduto qualcosa a Sacro Romano Impero non è vero?", Austria continuò a non rispondere mentre Ungheria lo guardava triste.
Italia domandò di nuovo " Cosa è successo a Sacro Romano Impero?", il pianista però neanche stavolta rispose. Allora lui rifece la domanda, stavolta, rivolgendosi ad Ungheria,ma lei guardandolo scoppiò a piangere. Preoccupato per quella reazione, angosciato, lui insistè " Cosa è successo a Sacro Romano Impero?", ma il compositore ignorò la domanda e schiarendosi la gola con voce severa ordinò " Italia vammi a prendere un bicchiere di acqua! ", ma l'italiano scosse la testa e quasi sull'orlo di un pianto esclamò " Dimmi cosa gli è successo!".
Austria rimase in silenzio, sbalordito per quella risposta, poi si ricompose, guardò per un attimo il bambino, poi abbassò la testa e triste ammise " Lui non tornerà mai più, Italia, solo questo". Ungheria scoppiò a piangere, mentre Austria alzò lo sguardo colpevole, aspettandosi una crisi di pianto.
Ma Italia non pianse, rimase immobile in mezzo alla stanza, guardando con occhi vitrei un punto indefinito della stanza. Ungheria singhiozzando domandò " Tutto bene Italia?", ma lui non rispose e dopo vari minuti di silenzio disse solo " vado a prendere il tuo bicchiere di acqua Austria-san" e sempre in silenzio uscì dalla stanza.
Quello stesso giorno venne chiamato perché dicesse una preghiera di addio a Sacro Romano Impero e neanche mentre lo vestirono,lui singhiozzò o parlò.
Ungheria preoccupata per lui, si avvicinò al bambino e domandò " Italia cosa hai? Dimmelo, odio vederti così! Dì qualcosa,ti prego! Dimmi cosa ti è successo! Dimmi la verità!", ma il bambino rimase in silenzio. Allora Ungheria,disperata, lo strinse a sé sussurrandogli all'orecchio"Italia,so quanto tenevi a Sacro Romano Impero e mi dispiace! Ma sappi che chi ci ama sul serio non ci abbandona mai! Italia lui non ti ha abbandonato! ",e prendendogli il viso fra le mani,affinché
la guardasse negli occhi,chiese " Hai capito?",ma Italia rimase in silenzio,guardandola,senza realmente vederla,e si staccò dal suo abbraccio senza dire una parola.
Nemmeno quando arrivò di fronte all'enorme chiesa bianca, pianse o urlò, ma con una nobiltà e una serietà, che mai le erano appartenute, camminò lungo la navata, sopra il tappeto rosso,accompagnato da una musica quasi ancestrale. Arrivato davanti alla bara, circondata da fiori bianchi, di Sacro romano Impero, pensò che fosse così bello vestito con abiti nobili e sul volto aveva dipinta un’espressione così serena e tranquilla che sembrava stesse dormendo. Non voleva
dedicargli una preghiera, no, ma una ninna nanna. Inginocchiandosi e congiungendo i palmi delle mani di fronte al viso, sussurrò
"Riposati, amore mio,che te lo sei meritato" . Lo ripeté a bassa voce, quasi fosse una formula magica, per tutto il tempo della cerimonia.
Quando si alzò, guardandolo per un'ultima volta,pensò " Svegliati,amore mio,io sono qui! Sei ritornato, ti prego svegliati!". E mentre si allontanava dal feretro, sotto lo sguardo dei presenti, cominciò a sentirsi strano, come se si fosse appena svegliato.
Improvvisamente tutto gli diede la nausea, la gente, l'odore di incenso, i fiori bianchi e si sentiva soffocare nonostante la chiesa fosse enorme.  
Doveva scappare da quegli oggetti che gli ricordavano che Sacro Romano Impero era morto! Cominciò a ripercorrere la navata velocemente e arrivato all'ingresso cominciò a correre. Sentì Ungheria che lo chiamava, ma né si voltò,né si fermò. Doveva allontanarsi da quella dannata, fredda,rigida e bianca verità,nella quale prima era entrato. Corse fino a perdere il fiato, corse sino al prato, dove insieme,tempo fa,disegnò assieme a Sacro Romano Impero i coniglietti.
Arrivato lì, come impazzito cominciò a togliersi di dosso il mantello, con ricamata una croce d'oro,il drappo rosso,il cappello. Si strappò dal collo la croce, guardandola per un attimo con odio,
prima di lanciarla lontano da sé. Si tolse le scarpe, rimanendo solo con la canottiera e i pantaloni addosso.
Sfinito cascò in ginocchio sull'erba e cominciò a piangere e gridare disperato. Si ricordò le parole di Sacro Romano Impero prima che partisse " Tornerò presto, promesso", lui urlò furioso per il dolore" Bugiardo!".
"Io non sono un bugiardo…". Conficcò le dita nella terra piangendo disperato, poi di nuovo urlò con dolore" Tu avevi promesso!". Gridò verso il cielo affinché lui lo potesse sentire "Perché non mi hai portato con te?",urlò sofferente, con gli occhi bagnati dalle lacrime," Perché mi hai lasciato qui da solo?".
Sussurrò con dolore" E adesso se tu non ci sei più, dove andrò io? A chi darò i dolci? Per chi li farò? Chi mi proteggerà da ora in poi? Chi?", singhiozzò, " E adesso..." balbettò "c-osa fa-rò s-se tu no-n… s-ei qui?". Disperato e sofferente, abbassando il capo verso terra, bagnò il prato con le sue lacrime, pianse come non aveva mai fatto nella sua corta vita, stavolta pianse sul serio, perché aveva una vera ragione per piangere. Era solo adesso e lo sarebbe rimasto per sempre, gemette per il dolore e tremò, fino a quando non sentì qualcosa di caldo sopra le sue spalle.
Pensò che fosse il maledetto sole che ancora brillava sopra di lui, quella dannata stella che ancora illuminava tutto.
Come poteva permettersi di brillare ancora se la ragione del suo calore e della sua luminosità era sparito?
Stanco alzò il viso per accorgersi che il sole era già tramontato.
Allora cosa era quella sensazione di calore sopra le sue spalle?
Il suo cuore cominciò a battere forte, velocemente voltò il viso da una parte all'altra senza però incontrare nessuno.
Non c'era nessuno,lui non c'era. Stava per piangere di nuovo, quando sentì la sua voce. Impossibile, lui era morto! Stava impazzendo, il dolore causato dalla perdita lo stava facendo impazzire, sì, non c'era altra spiegazione, era impazzito. Ma non gli importò, se così poteva sentire la sua voce, allora avrebbe accettato con gioia la pazzia.
Chiuse gli occhi e lo ascoltò. " Italia" lui lo chiamò, "Sì, sono qui"lui rispose.
Sacro Romano Impero disse" Italia ti amo, ricordatelo,ti amo più di ogni altra cosa al mondo!...Però devi promettermi una cosa..",l'italiano rispose"Qualunque cosa,amore mio!",Sacro Romano Impero continuò"Devi promettermi che fino a quando non ci incontreremo di nuovo per stare per sempre insieme,tu  non mi dimenticherai mai... e che amerai con tutto te stesso qualcun altro!” , ma Italia ribatté"Io amerò solo te per sempre",Sacro Romano Impero rise con malinconia e ammise"Tu non puoi amarmi per sempre",l'italiano testardo insistè"Sì che posso e lo farò",Sacro Romano Impero disse con voce calma" Italia,amore mio,per favore ascoltami, fino a quando non ci incontreremo e staremo di nuovo  insieme,promettimi che farai del mio amore per te tesoro,e troverai qualcuno da amare da adesso",il ragazzino replicò confuso"Questo non ha senso".
Sacro Romano Impero ribatté "Sì che ha senso, io per te ho imparato ad amare, sei stata te avermelo insegnato, e se tu smettessi di amare, allora presto di dimenticherai di me",lui esclamò"io non voglio dimenticarti!".
Sacro Romano Impero rispose" Allora promettimi che proverai ad amare qualcun altro, qualcuno che meriti il tuo amore!". 
Italia sentì il suo cuore battere velocemente...no,lui non poteva volerlo davvero...e lui non poteva amare nessuno come aveva fatto con Sacro Romano Impero....però gli aveva chiesto di provarci...se davvero e se era quello che lui voleva.....allora lui l'avrebbe fatto....era Sacro Romano Impero a chiederglielo...e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui...qualsiasi cosa per il suo Sacro Romano Impero!
 Improvvisamente sentì come una sensazione di calore avvolgere tutto il suo essere,come se qualcuno lo stesse abbracciando. Chiuse gli occhi e sussurrò con tenerezza" Sacro Romano Impero".
Quando lo sentì dire" Addio, mia amata, Italia!"spalancando gli occhi pensò che voleva tenerlo accanto a sé ,un po’,solo un'altro po’.
Lo pregò con le lacrime agli occhi"No rimani!rimani un altro po’qui con me! Non abbandonarmi!".
Ma Sacro Romano Impero gli ricordò"Finché tu amerai, io sarò al tuo fianco! Io sarò qui..."
Italia sentì il suo cuore farsi caldo e sussurrò" Sacro Romano Impero..".
Alzò il viso verso il cielo e vide una luce fortissima quasi accecante. "Sacro Romano Impero!"gridò lui.
"Italia!"gridò l'altro di rimando.
La luce era troppo forte per i suoi occhi,si mise una mano di fronte al viso e rimase così...

Italia abbassò la mano, sorridendo. "ITALIA!" lo chiamò una voce, lui rispose" Sì, cosa c'è?". Germania si avvicinò all'italiano e domandò" Cosa stai facendo?",lui sempre sorridente rispose" Niente,Doitsu!".
Il tedesco lo guardò storto,ma non disse nulla,così era fatta la sua Italia. 
Italia guardò per un attimo Ludwig per poi rivolgere di nuovo lo sguardo verso il cielo senza nuvole " Visto Sacro Romano Impero,ho mantenuto la promessa,ho incontrato qualcuno da amare con tutte le mie forze!".
"Mama"una voce lo chiamò di nuovo, l'italiano si abbassò per prendere in braccio un bambino. Sorridendo con tenerezza pensò" E non ti ho dimenticato",guardò il bambino che stringeva tra le sue braccia, gli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi come il sole,gli ricordava molto il suo Sacro Romano Impero.
Guardò di nuovo il cielo e pensò"Ho mantenuto la promessa e non ti ho dimenticato".

"Fino a quando non staremo di nuovo insieme?"
lui sussurrò felice"Fino a quando non ci incontreremo di nuovo".


Ok, chiunque abbia letto questa piccola storia, avrà capito che era la prima che ho scrissi, quindi vorrei dire che ci tengo particolarmente a questa fic, non solo perché è stata la prima, ma anche perché tratta del primo pairing del quale mi sono innamorata guardando Hetalia. Ovviamente poi sono diventata GerIta. E poi allora ero davvero all’oscuro della possibilità che Sacro Romano Impero potesse essere Germania. Scritto questo, di nuovo grazie a chi avrà la pazienza di rileggere la storia e magari anche di commentarla.

Grazie e baci da nena92.






 



  
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