Entrate trionfali
#011.
The endless and faraway sky
“Ecco
che riattacchi, ecco che riattacchi con le pose da macho. Ma lei non è così
affascinante come crede di essere, signore.”
“Oh sì
che lo sono.”
Jasmine
non riesce a prendere sonno. È una madre, dopotutto, l’istinto di protezione è
radicato nel suo DNA. Non dorme per riuscire ad avvertire il pericolo.
Quello
che è successo a Los Angeles è stato solo l’inizio di qualcosa di più grande,
ne è certa. Non avrebbero richiamato Steve tanto in fretta.
Guarda
Dylan ronfare beato, abbracciato a Boomer come se fosse un grosso animale di peluche.
E Boomer, cresciuto assieme a lui, lo lascia fare.
Jasmine
torna a volgere lo sguardo tutt’intorno, come se con gli occhi potesse
abbracciare il mondo, Los Angeles, El Toro e tutta la distruzione che c’è.
Alza
gli occhi, e finalmente riesce a vedere il cielo. È buio, saturo di polvere e
fumo, ma Jasmine sa che è lì. E si ricorda di quello che le diceva suo padre: finché
puoi alzare gli occhi e vedere da te il cielo, allora potrai dire di essere
vivo.
Quando
la navicella ha oscurato il cielo di Los Angeles, Jasmine ha capito che doveva
scappare. Doveva far sì che Dylan potesse vedere ancora il cielo, doveva
riuscire a vederlo ancora. Dovevano vederlo ancora, vederlo insieme, puntare
gli occhi verso est e aspettare il sorgere del sole.
Anche
perché sa che Steve andrà a prenderli, sa che Steve non si arrenderà finché non
li vedrà, finché non potrà abbracciarli – e ancora non riesce a credere che lui
riesca ad amare così tanto Dylan, come può un uomo amare a tal punto un figlio
non suo? –. finché non potrà dire di averli salvati. E Steve, quando arriverà,
arriverà dal cielo, ne è certa. Ok, è un pilota di caccia, e questo rende la
previsione molto più semplice. Il fatto è che Steve – ormai Jasmine ha imparato
a conoscerlo – adora le entrate trionfali.
E
scendere dal cielo con un elicottero, come un moderno Messia di colore, e
correrle incontro, e stringerla tra le braccia, e magari baciarla… quella sì
che sarebbe un’entrata in scena come si deve.
“Con
quelle grosse orecchie da Dumbo.”
“Ha
parlato Miss Zampe di Gallina.”
[353
parole.]
Note dell’Autrice
Sono sincera: sulle prime
non sapevo quale fandom accostare a questo prompt.
Poi mi è capitato di
rivedere questo film, e mi si è accesa una lampadina
(in fondo, il filone
drammatico-catastrofico mi è sempre piaciuto ^^).
Spero che in giro ci sia
qualche fan in grado di apprezzare lo sforzo.