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Autore: Samurai Riku    18/01/2012    1 recensioni
Si sa... c'è crisi. Bisogna pur arrotondare con delle entrate extra in momenti difficili come questo, e il titolo di questa fanfic dovrebbe parlare da solo.
Tutto è nato andando ad un vero panificio vicino casa mia il vero e proprio Panificio Alba. Nel giro di pochi secondi mi sono figurata un sacco di scene assurde sui membri dell'Akatsuki e non ho potuto fare a meno di scrivere questa storiella! Ai posteri l'ardua sentenza... divertitevi a leggerla come io mi sono divertita a scriverla.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Una mattina come tante Pain si diresse al panificio che lui e la sua Organizzazione avevano aperto qualche mese prima. Arrivò di fronte allo stabile quando gli cadde l’occhio su un edificio situato pochi metri accanto, che recava un’insegna che diceva <panificio konoha>. Il rosso di Alba rimase un po’ interdetto.

-E questo quando l’hanno costruito…? Ieri non c’era!!-

 

tarda mattinata - riunione di emergenza

-Si può sapere per quale stramaledetto motivo siamo tutti qui a quest’ora!?-

-Hidan, non cominciare!-

-Oh, certo! A te non dispiace venire qui a lavorare!! Contano solo i soldi nella tua miserabile vita! Io invece ho ben altri valori!! Oggi è il giorno di riposo del grande Jashin!-

-Finitela, hai detto la stessa cosa due giorni fa.- li ammonì Itachi.

-L’Onnipotente Jashin si è preso due giorni di riposo! Ma che parlo a fare con voi, infedeli!-

-Certo, Hidan… casualmente coincidono con i tuoi turni di lavoro!!- disse Kakuzu.

-… coincidenze!!-

-Basta!!- li zittì Pain -Non vi ho fatto venire tutti qui per discutere di religione o di soldi!-

-… ah no?- disse con non curanza Konan, seduta in disparte a limarsi le unghie.

-No. Siamo venuti qui per…-

-Impastare il pane?- intervenne Deidara.

-… no.-

-Annaffiare le piante?- chiese Zetsu.

-… no!-

-Terapia di gruppo?- intervenne Kisame.

-… ma no!!!-

-Quella è il venerdì!- rispose Hidan.

-Per giocare?- disse Tobi.

-No, no e poi no!!!- esplose Pain. -Ora state zitti e ascoltatemi!!!-

Itachi si avvicinò al compagno per parlargli a bassa voce -Mi sa che si è scordato di prendere gli psicofarmaci stamattina… Ahio!!-gli arrivò in testa un enorme libro.

-Vi ho convocato tutti qui…- si avvicinò all’ampio finestrone del locale -Per questo!!!- scostò con un rapido colpo la tenda rossa. Da lì era visibilissimo il fianco del Panificio Konoha.

Tutti accorsero alla finestra esclamando -Oooooh!!!!-

-Strano… non mi sono accorto di nulla quando sono arrivato.- disse Itachi pensieroso.

-Ovvio… ti mancano due diottrie alla cecità!!- esclamò Kisame.

-Non è vero!!!- protestò l’Uchiha voltandosi.

Kisame picchiettò l’indice sulla spalla dell’altro -Itachi… io sono di qui.-

-……’-

-Quando l’hanno costruito?!- domandò Konan esterrefatta.

-… questo non me lo so spiegare!- ammise il boss.

-Abbiamo dei vicini!!! Tobi farà nuove amicizie!!!-

-Tobi non farà proprio nulla!! Sono nostri nemici!!- gridò Deidara. -Capo, hanno deciso di farci guerra!?-

-A quanto pare…- Pain si spostò dalla vetrata, attraversò la sala e salì in piedi sul bancone. Tutti lo seguirono con lo sguardo -Ascoltate, compagni. Noi siamo l’Organizzazione Alba! I nemici più spietati di questo mondo!!-

-Se lo dice lui….- pensò Deidara lanciando un’occhiata a Tobi, intento a contare le nuvolette sulla tunica.

Pain riprese -Non possiamo farci mettere i piedi in testa da un gruppo di ninja smidollati e sorridenti!! Loro si sono messi accanto a noi e ne pagheranno le conseguenze!! Questa è una guerra!!- esultò -Chi è con me!!??-

-io!!!- esclamarono tutti alzando trionfanti un pugno al cielo.

-Lotteremo per vincere e vinceremo!!!- una gigantesca onda si infranse alle sue spalle.

-Sììì!!!- esultarono tutti.

Zetsu prese Itachi per le spalle e lo voltò nel verso giusto.

-Sììì!!!- esultò Itachi.

 

In quello stesso momento nell’edificio accanto:

-Ehi, nonna Tsunade! Mi spiega perché dobbiamo fare questo stupido lavoro e perché proprio qui?!-

Sakura diede un pugno in testa a Naruto tramortendolo a terra -Impara a portare rispetto!!!-

-Perché il villaggio ha bisogno di soldi!! E questo era l’unico terreno libero!- rispose l’Hokage -E dobbiamo ringraziare Yamato che ha costruito in una sola notte questo edificio senza farci spendere un solo centesimo!-

Il suddetto uomo era in disparte, poggiato ad una parete di schiena, con le braccia incrociate al petto

-Figuratevi… però io sono un ninja, non un carpentiere!!!-

Kakashi gli batté la mano sulla spalla.

-Ma perché proprio un panificio…?!- si chiese Naruto.

-Preferivi un chiosco di ramen, vero?- disse Sai, come se gli avesse letto nel pensiero.

-A dire il vero sì…-

-Sei senza speranze, Naruto!- commentò Sakura.

-Non so se nessuno l’ha notato… ma accanto abbiamo l’Organizzazione Alba!- fece notare Shikamaru.

-Lo so benissimo.- disse seria Tsunade. -Motivo in più per guadagnare!! Non voglio certo farmi superare da quella manica di criminali! Dobbiamo stracciarli sul mercato!!-

-Così si parla!!!- esclamò Naruto carico come non mai.

Asuma si accese una sigaretta -Per me si è lasciata prendere la mano…-

Kakashi e Yamato annuirono.

-Bene! E adesso, al lavoro!!- esortò l’Hokage.

 

I clienti cominciarono ad affluire ai due panifici. Molti si diressero al nuovo stabile, dove sulla soglia Kurenai e Ino invitavano la gente ad entrare.

Il Panificio Alba era vuoto….

Itachi era poggiato alla cassa e sonnecchiava, Deidara giocherellava al bancone con l’argilla e ogni tanto se ne usciva dicendo “Boom!”  “Puff!” “Kaboom!”, Hidan era in un angolino a recitare il rosario di Jashin, Pain, Zetsu, Kisame e Konan giocavano a Poker e Tobi si mangiava un panino appena sfornato. Kakuzu entrò sbattendo la porta -Non è possibile!!! Ci stanno rubando tutti i clienti!- si lamentò, ma nessuno gli diede retta. -Ehi, svegliatevi!!!! Stiamo perdendo un mucchio di soldi!!- si avvicinò al tavolo allestito per la partita di Poker. -Konan! Vai fuori ad attirare i clienti!!-

Di tutta risposta la ragazza si limitò a fissarlo con uno sguardo da trapassare l’anima.

-…. Come non detto.-

-Ssh! Non distrarci!- lo ammonì Zetsu.

-Questa è la mano buona, me lo sento!- esclamò Kisame buttando le carte sul tavolo -Full di Jack!-

-Aaah! Non ci credo!- Konan abbandonò la partita seguita da Zetsu.

-Non ce n’è andata bene una!- disse Zetsu bianco.

-Ovvio! Non mi dai mai retta!!- disse Zetsu nero.

-Eheheh… ho vinto, boss!-

-Mi dispiace per te, Kisame…- Pain posò con un gesto teatrale le cinque carte -Poker d’assi!-

-Cooosaaa!!!???-

-Ahahahahahh!! Sono il migliore! Pain, Master of the World!!- esultò tutto gasato.

-Capo, mi ha sentito! I clienti…- riprese Kakuzu.

-Sì, ho sentito. So già cosa fare. Hidan, hai finito di pregare!?-

-Un attimo solo!!- urlò il religioso.

-Appena hai finito vieni qui che mi servi.-

-Bene, mi fa piacere che abbia risolto il problema…- disse Kakuzu, allontanandosi.

-Sì… ehi! Torna qui con le mie fish!! Mi hai sentito Kakuzu!?-

 

-Torni a trovarci!- Sakura porse il sacchetto ad una signora e la salutò cordialmente.

-Ehi, ragazzi!! Arriva sempre più gente!!- esclamò Naruto affacciato alla vetrata. -No… come non detto.-

-Che succede?- chiese la ragazza.

-Bo… si stanno allontanando tutti! Guardate, fuggono!!-

-Mmmh… qualcosa non va.- Tsunade si alzò dal suo tavolo e andò da Naruto per valutare la situazione.

-Kakashi, va a controllare!- ordinò.

-Come vuole…- il jonin chiuse il suo libro e uscì dal panificio. Poco dopo tornò dicendo di seguirlo. Portò Tsunade, Naruto e Sakura su un fianco dell’edificio. -Credo sia per Questo che scappano tutti…-

Su tutto il muro era disegnato con il sangue un enorme cerchio con un triangolo all’interno e una scritta

< Sarete tutti sacrificati al grande Jashin! >

I ninja rimasero un attimo perplessi ad osservare quello strano simbolo.

-È una minaccia…?- chiese ironico Kakashi.

-E chi diavolo è Giashin!?- domandò Naruto.

La risposta arrivò all’istante, da una delle finestre del panificio accanto. Un tizio dai capelli chiari pettinati indietro con il gel gridò -Si dice Jashin, razza di cretino!!!-

-Chi hai chiamato cretino!!??- rispose di tutto tono il biondino.

Tsunade osservò la costruzione dei loro nemici con sguardo severo -Allora… volete la guerra!-

Il gruppo rientrò e l’Hokage non perse tempo per organizzare una contro mossa.

-Rivoglio pulito quel muro, intesi? Naruto va a cercare Shikamaru e Kiba e riverniciatelo!-

-Sìsignora!- il genin scattò alla ricerca dei compagni.

-Sakura!-

-Mi dica!-

-… chiama Shino.-

 

-Complimeti Boss!! Questa è stata un’idea geniale!- commentò Deidara mentre l’ultimo cliente se ne andò soddisfatto con il sacchetto di pane.

-Lo so…- ammise lui senza troppa modestia. -Hai fatto un ottimo lavoro, Hidan!-

Il religioso, seduto in disparte, fece un cenno di assenso al capo.

-Sì… te ne do’ atto. Ci hai fatto guadagnare parecchio.- commentò Kakuzu impegnato a contare i soldi alla cassa.

-Mica l’ho fatto per i soldi!!!!-

-Comunque non dobbiamo abbassare la guardia, compagni! Quelli di Konoha non tarderanno a contrattacare… ah! Sparisci!!- Pain, infastidito da un insetto lo scacciò via con un gesto della mano.

-Ci sono già le zanzare?!- anche Deidara li scacciò.

-Aaah! Sono davvero fastidiosi!!! Non riesco a pregare in pace!- il religioso si stava innervosendo.

-Ma da dove sono arrivati!?-

All’improvviso Tobi e Konan corsero fuori dalla cucina.

-Waaaaaaah!!!- ad urlare era Tobi.

-E adesso?! Che succede?- domandò Pain.

-È scoppiato il finimondo!!- esclamò Tobi rifugiandosi alle spalle di Deidara.

-La cucina è piena di insetti che volano da una parte all’altra!- spiegò Konan.

-Coosa!?- Kakuzu era esterrefatto.

-Aaaah!!! Al fuoco! Al fuoco!- Zetsu uscì di corsa dalla cucina con la testa in fiamme, lasciando dietro di sé una scia di fumo.

-Zetsu!!-

-Spegnetemi!! Vado a fuoco!!- in preda al panico corse fuori dal panificio.

-Che c***o succede!!??- domandò Hidan fuori di sé.

Dalla porta semi aperta si intravidero fiammate, lampi luminosi, scintille che volavano e si sentiva un pungente odore di bruciato.

Passarono dieci minuti quando si udì un forte tonfo, poi più nulla. Pain, Konan, Kakuzu, Hidan, Deidara e Tobi attendevano trepidanti oltre quella porta, in attesa di un segno che chiarisse le strane vicende. Nessuno osò avvicinarsi o parlare.

Proprio quando il silenzio creatosi stava raggiungendo livelli da nevrosi la porta si spalancò, facendo sussultare tutti i presenti. Ne uscì Kisame, con la tunica bruciata, con la mano destra impugnava la fedele Samehada, poggiandola sulla spalla e con la sinistra trascinava per la collottola della tunica Itachi svenuto. L’uomo-pesce scrutò i compagni -La cucina è stata invasa da zanzare e moscerini! Questo imbecille è impazzito e non la finiva di lanciare fiamme ovunque, così l’ho tramortito!-

Pain fu colto da un tic all’occhio.

 

Shino Aburame osservava la scena dal tetto del Panificio Konoha. Da lì vide la pianta umana fuggire terrorizzato avvolto dalle fiamme e vampate dalle finestre della cucina.

-È andata meglio del previsto.-

 

Non si sa bene come, ma l’Akatsuki riuscì a sistemare tutto. Recuperarono Zetsu, che girava spaesato per la foresta con un boccione dell’acqua in testa. (n.b= non chiedetemi dove l’abbia preso, certe domande è meglio che restino senza risposta!) Per precauzione non rianimarono Itachi… meglio non correre rischi.

-Questo è troppo! Noi ci siamo limitati ad imbrattare un muro!- sbraitò Pain.

-Il mio non è stato un atto vandalico, ma un’espressione della mia fede!-

-Sì, sì, certo…- lo snobbò il rosso. -Dobbiamo capire a cosa mirano e chi è l’ideatore di questi piani terroristici!- riprese deciso battendo un pugno sulla mano.

-Il bello è che saremmo noi i terroristi….- pensò Kisame.

-A questo posso pensare io…-

-Che vorresti fare dinamitardo?- chiese Kakuzu.

-Posso mandare una spia.-

-Uhm…- Pain ci rifletté a fondo, passeggiando avanti e indietro, poi si fermò di fronte a Deidara. -E va bene. Manda quella spia.-

Con un sorriso beffardo e compiaciuto il biondo di Alba inserì la mano in una sacca che portava legata alla vita -Ah, no! Questa è la farina…- cambiò sacca -ma…?! Non c’è nulla!! È vuota!!-

-Non hai più argilla!?- chiese Konan.

-Avevo appena fatto la scorta!- all’improvviso si bloccò, fissando un punto indefinito davanti a sé -Dov’è Tobi?-

Tutti si sporsero sul bancone e videro il ragazzo mascherato intento a fare costruzioni con l’argilla, come se fosse pongo.

-… che diamine stai facendo cretino!!??!!- al limite della sopportazione il bombarolo diede un forte pugno in testa al compagno.

-Ahia! Mi hai fatto male Deidara-sempai!!-

-Non siamo qui per giocare! Questa è una guerra!! Se ti vuoi divertire va fuori!!-

Mogio mogio il ninja si alzò ed uscì dal panificio mugugnando -Nessuno capisce Tobi…-

Deidara sospirò -Procediamo.-

 

Tobi, deluso e annoiato, passeggiò intorno all’edificio, perso nei suoi pensieri… quali non si sa… quando fu attratto da alcune voci.

-Che seccatura!-

-Ma perché dobbiamo farlo proprio noi questo lavoro!?-

-E io che ne so! Di sicuro non sto qui da solo!-

-Zitti voi tre… e lavorate.- disse Kakashi, poggiato alla parete intento a leggere.

Kiba gli lanciò un’occhiataccia -C’è pure la guardia carceraria…-

-Ti ho sentito!!-

-Iiih!- si rimise al lavoro.

Dopo cinque secondi di silenzio… -Che seccatura!-

Naruto e Kiba guardarono male Shikamaru. Ai tre ragazzi era stato affidato il compito di ripulire il fianco del panificio, ovviamente lavoravano contro voglia.

-Io mi assento un attimo, voi non vi fermate.- il ninja-copia ripose il libro e si allontanò.

-……- sbuffò -Che seccatura!-

-Dillo un’altra volta e ti verniciamo come il muro!!!!- sbraitarono Naruto e Kiba agitando i pennelli.

-Ehi, Kakashi se n’è proprio andato?! Non è una trappola, vero?- domandò Shikamaru affacciandosi sulla strada.

-Sì, è proprio sparito.- appurò Kiba.

Nara e Inuzuka si scambiarono uno sguardo di complicità, posarono i pennelli nei secchi di vernice e salutarono Naruto -Ci vediamo!!-

-Ehi!! Dove andate?! Tornate qui!!- sbraitò il biondo.

-Non ci penso nemmeno!- esclamò Kiba.

-Infami!! Non mi lasciate a lavorare da solo!!-

Ma i due chunin erano già lontani.

-Uffa…-

Naruto si voltò, sentendosi osservato, e lì dietro vide Tobi che si avvicinò timidamente.

-…… ciao!-

 

La spia di Deidara si era già introdotta nel panificio nemico e camminando sulle pareti, senza farsi vedere, osservava e trasmetteva ad un piccolo computer tutto ciò che accadeva. Il piccolo ragnetto di argilla, grande quanto un pollice, aveva montata sulla testa una micro telecamera, acquistata da Kakuzu a buon mercato.

Il gruppo di Alba era riunito tutto intorno a Deidara, che davanti ad un monitor seguiva i movimenti della sua creatura.

-Davvero interessante…- commentò Hidan.

-Né, che figata!- esclamò tutto fiero il dinamitardo -Con questa possiamo carpire ogni segreto del nemico!-

-Te lo concedo Deidara, questa è proprio un’idea geniale!!- si complimentò Pain -Ti meriti una promozione!-

-Evvai!!!- esultò, alzando le braccia al cielo.

-Sì, ma ora concentrati!-

-Sì, boss….-

-Al bancone c’è la ragazza dai capelli rosa, il tizio strano e  vestito di verde e un altro ragazzo pallido dai capelli scuri.- commentò Kisame osservando le immagini.

-Cerca la cassa! La cassa!!- incitò Kakuzu con trepidazione.

-Va bene, va bene. Prima si è intravista la donna bionda entrare in quella stanza…-

-È di sicuro Tsunade, l’Hokage del villaggio. Seguila!- ordinò il capo.

-Agli ordini!!- Deidara indirizzò il ragno d’argilla alla porta che dava su una stanzetta privata nel panificio. Per loro fortuna Tsunade non l’aveva chiusa bene e la creaturina riuscì ad entrare con facilità. Una volta dentro si appostò su una parete ad osservare la donna seduta ad un tavolo, intenta a contare i guadagni.

< Magnifico… stiamo andando alla grande! Con quest’attività sistemo il bilancio del villaggio e batteremo anche quegli idioti con le nuvolette!! >

A tutti scese un’enorme goccia sulla testa.

-Io l’ho sempre detto che queste uniformi sono ridicole…- criticò Kisame.

-Ormai non posso cambiarle, la gente ci conosce così.- disse Pain.

-Sembriamo dei buffoni…- aggiunse Deidara.

Kakuzu non prestò ascolto alle parole di Tsunade, né ai commenti dei compagni. Era tutto concentrato ad osservare il video. -Quella donna è minuziosissima nel conteggio! Ha diviso monete da banconote e ora sistema tutto in base al valore!-

-È la versione femminile di Kakuzu!!!!- gridò Hidan esterrefatto.

-Va bene, basta così. Qui non c’è altro da vedere. Deidara, va nei magazzini, magari scopriamo qualcosa di interessante.-

-Ricevuto!-

Il ragnetto uscì dalla stanza, tornando a muovere le sue zampette sul pavimento, svoltando a destra, verso il magazzino.

Yamato ne stava uscendo proprio in quel momento e abbassando lo sguardo vide qualcosa muoversi a terra. -Nh…?- lo seguì un istante con lo sguardo, poi alzò un piede e lo schiacciò.

*pchic!*

Come se nulla fosse, riprese a camminare.

-Noooooooo!!!!!!!!!-  gridarono all’unisono.

-Non ci credo!!!-

-La mia creatura! La mia bellissima opera d’arte!!- Deidara era in lacrime -Piccolo Kaito, nooo!!!!!-

Zetsu lo osservava perplesso -Gli aveva pure dato un nome…-

-Imbecille. Non ci si affeziona mai agli animali… solo alle piante!- aggiunse Zetsu nero saccente.

 

Dieci minuti dopo Kakashi tornò al posto di lavoro, ma non trovò né Kiba, né Shikamaru. A verniciare la parete laterale c’era solo Naruto.

-…. E gli altri?-

Il genin alzò le spalle, continuando a verniciare -Andati.-

Kakashi stette in silenzio un attimo -Non dire nulla a Tsunade.-

In quel momento Tobi arrivò correndo, sventolando un nuovo barattolo di vernice -Naruto!! Naruto!! Tobi ha preso questo!-

-Bravo!! Così finiremo prima!!- disse tutto contento rivolgendo un sorriso al suo nuovo amico.

Il ninja-copia osservò il membro di Alba, chiedendosi cosa fosse successo in quei dieci minuti. -Che ci fa lui qui?- domandò, infine, al quanto perplesso.

Tobi lo vide -Aiuto Naruto! È rimasto solo a lavorare e Tobi da una mano, perché è un bravo ragazzo!- esclamò orgoglioso, battendo un pugno sul torace.

-…….- Kakashi girò sui tacchi e tornò indietro.

I due si guardarono perplessi alzando le spalle, poi ripresero a verniciare.

 

Kakashi bussò due colpi alla porta dell’ “ufficio” dell’Hokage ed entrò -Signorina Tsunade…-

-Cosa c’è, Kakashi?-

-C’è un piccolo problema…-

 

-Missione fallita…- disse Konan -Non siamo riusciti a scoprire nulla.-

Deidara era in un angolino, consolato da Zetsu.

-Dannazione! Dobbiamo pensare a qual cos’altro.- Pain rifletteva camminando avanti e indietro.

-Yaaawn…- finalmente Itachi si svegliò stiracchiandosi per bene.

-Ah, sei sveglio…- disse Kisame.

-Che mi sono perso?-

In breve lo squalo fece un resoconto degli ultimi avvenimenti al compagno. Itachi si voltò verso Deidara -Ha avuto un crollo psicologico.-

-Eh già…-

La porta si spalancò all’improvviso e Tobi volò nel salone scivolando di faccia sul pavimento, finendo proprio ai piedi di Pain.

-… ma cosa?!- il boss alzò lo sguardo e all’ingresso vide Tsunade con le braccia incrociate al petto e sguardo fiero. -Tsunade… è un piacere rivederti.-

-Presumo che quello sia vostro!- disse lei, alludendo a Tobi.

-Sì.-

-Che intuito, l’hai capito dalla tunica?- la schernì Hidan con un ghigno beffardo.

Lei si voltò verso il religioso squadrandolo male -No, dallo scarso quoziente intellettivo!!-

-… questo è un colpo basso!- commentò Itachi a bassa voce.

-Non voglio più vedere nessuno di voi intorno al mio territorio, sono stata chiara!?!-

-Lo stesso vale per voi.-

-Contaci.- l’Hokage squadrò ogni membro di Alba, poi uscì dall’edificio.

Tutti rimasero in silenzio per qualche secondo.

-… quella donna fa paura.- commentò Kisame.

-Sssì….-

 

Tsunade tornò al Panificio Konoha, sentendosi un po’ più sollevata per aver chiarito direttamente la situazione.

Naruto, Shikamaru e Kiba  erano seduti a terra, uno accanto all’altro, massaggiandosi la testa dolorante.

-Aaah!!-

-Ci ha fatto male, lo sa?!- protestò Kiba.

-Imparate a non eseguire i miei ordini.- li rimproverò Kakashi.

-Uff…- sbuffò Shikamaru -Certo che è terribile come maestro.-

-Io vi avevo avvertiti!- disse Naruto -Ma se io ho lavorato perché ha colpito anche me??-

Il jonin lo guardò torvo -E me lo chiedi!?-

-Tutto a posto, Kakashi?-

-Certo, Hokage, hanno imparato la lezione. Vero ragazzi?- concluse sorridendo.

-Sì, sì…-

-Abbiamo capito…-

-… con questo qui al comando c’è il dominio del terrore!- pensò Kiba.

-Voglio schiacciare quelli di Alba una volta per tutte!!- esordì Tsunade serrando un pugno.

Naruto scattò in piedi -Ci penso io!!-

-Ma se sei diventato amico di uno di loro!!- lo riprese la donna.

-Uffa….-

La Sannin rifletté un attimo chiudendo gli occhi -mmmh….- li riaprì di scatto mostrando un sorriso vittorioso -Ho trovato!!-

 

*sbam!*

-Ahio!!- si lamentò Tobi in lacrime.

-È quello che ti meriti!! E ringrazia il boss che mi ha sequestrato l’argilla!!-

Il ragazzo si volse verso il rosso -Grazie!-

-Pestalo.- sentenziò freddo Pain.

-Agli ordini!!- ghignò Deidara più che felice di sfogare la sua ira.

-Noooooooo!!!!!-

Itachi scosse la testa -Che testa vuota. Non solo ha socializzato con il nemico, ma addirittura con la forza portante e non ne ha approfittato!!-

-È un idiota.- concordò Kisame.

-Ehi capo!! Potremmo sfruttare l’amicizia di Tobi per impadronirci della forza portante!! E poi lì ci sono un sacco di ninja con una taglia formidabile! Assaltiamo il Panificio Konoha!!- propose tutto gasato Kakuzu.

-Pensi sempre ai soldi tu!!-

-Zitto religioso da strapazzo!! Allora, che ne dici capo??-

-Non è una cattiva idea… ma credo sia troppo tardi per attuarla…- il rosso volse lo sguardo a Tobi, che giaceva svenuto al suolo.

-Oh….-

-Però dobbiamo pensare ad un contrattacco!!!- gridò all’improvviso Pain battendo un pugno sul palmo.

-Da quando ha questi scatti?!-

 

Sai se ne stava seduto sull’altro ciglio della strada, con il pennello tinto di inchiostro in una mano e una pergamena bianca sulle ginocchia.

Osservava assorto il Panificio Alba -Che devo fare? La signorina Tsunade vuole sistemare definitivamente Alba…- dopo un attimo iniziò a disegnare -Forse va bene…-

 

Il terreno sotto i piedi dei terroristi cominciò a tremare e macerie si staccarono dal soffitto.

-Che succede?-

-Pain, crolla tutto!!-

-Moriremoooooo!!-

-Tutti fuori, presto!!- incitò il boss.

Una volta usciti tutti:

-Che diavolo succede??- chiese esterrefatto Kisame vedendo enormi massi precipitare sulla costruzione.

-È la punizione del grande Jashin!!!-

-Ma sta zitto!!- Kakuzu gli diede un pugno in testa.

Non c’era più nulla da fare: il Panificio Alba era distrutto, seppellito sotto le macerie.

-………Nooooooooooo!!!!!!!!- urlò Pain gettandosi in ginocchio e prendendosi i capelli tra le mani.

-I soldi!!!!!- Kakuzu si inginocchiò accanto al capo.

Hidan si unì ai due, ma non si mise a gridare: posò la falce davanti a sé e cinse le mani in preghiera sussurrando -Oh potente Jashin! Punisci questi infedeli peccatori materiali e risparmia il tuo devoto servitore!!!-

Zetsu e Konan lo guardarono male.

-Nooo!!! Il nostro Panificio!!!- gridò Itachi.

Kisame lo voltò nel verso giusto -Era lì!!-

-… Nooo!!!!-

-Mettiti un paio di occhiali!!-

-Panificio ditrutto…-

-Proprio così, Tobi e la mia argilla è ancora là sotto.- il dinamitardo scrollò le spalle -Katsu!!-

Le macerie implosero generando un gran polverone

-Fooooorte!!!- esclamò Tobi osservando estasiato l’esplosione -Ancora! Ancora! Ancora!- disse divertito.

-Non infierite!!- Pain era in lacrime.

Incuriositi dal trambusto i ninja di Konoha accorsero in strada.

-Cos’è stato?!-

Sai li raggiunse -Salve!- sorrise alzando un braccio.

-Hai fatto tu questo casino?- chiese Naruto.

-Sì. L’Hokage voleva una soluzione definitiva.-

-Ma è completamente distrutto! Non hai vie di mezzo!??!-

Tsunade osservò ciò che rimaneva del Panificio Alba e un piccolo sorriso di vittoria le si dipinse in volto

-Ahahah!! Ottimo lavoro Sai!!-

-È proprio senza cuore…- commentò Yamato.

-Siete stati voi?! Bastardi!- disse con rabbia Kisame.

-Dovevamo immaginarlo! Adesso per pareggiare i conti ci prendiamo Naruto!!- esclamò Itachi indicando davanti a sé.

-Ehi stordito… io sono qui!- fece notare il ragazzo, mezzo metro più a sinistra.

Senza dire nulla Pain si asciugò le lacrime, si alzò e pacatamente superò i ninja di Konoha.

-Nh…? Dove va?- chiese Zetsu.

Konan scrollò le spalle -Bo…-

Il rosso si mise di fronte al panificio nemico e, posizionando la mano davanti, disse -Shinra Tensei!!!-

Il Panificio Konoha venne raso al suolo.

-……………-

Sul volto di Pain apparse un ghigno che a poco a poco esplose in una sonora risata -Ahahahah!!! Vendetta dolce vendetta!!!!-

-Ma fa sempre così?- domandò Naruto.

Tobi assentì con la testa -Delle volte è anche peggio.-

Tsunade era senza parole -Sei proprio un bambino…-

Sakura si guardò attorno -Ma… dov’è finito il Capitano Yamato?-

Sai indicò alle sue spalle. Yamato era inginocchiato accanto a Hidan e Kakuzu, demoralizzato -Nooo… il lavoro di una notte!!-

-…’ è sparito anche il maestro Kakashi…-

Tutto compiaciuto Pain tornò dal suo gruppo -Vendetta è stata fatta! Possiamo andare!- si guardò intorno

-Dove sono Itachi e Kisame?-

 

Lì vicino, Itachi e Kisame sfogliavano interessati un romanzo -Woooooh….-

-Allora… facciamo un accordo di pace?- propose Kakashi sorridente.

  
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