Il laboratorio era in fermento: ciò significava che c’era un nuovo caso. Temperanceincontrò Cam indaffarata: «Un tizio vestito da Babbo Natale si è fatto esplodere davanti alla Capital Mutual Bank dopo averla rapinata. » la informò la dottoressa Saroyan. «Erano presenti un tassista che è stato portato all’ospedale, una donna che aspettava l’autobus, è Booth, che era accorso per fermare il rapinatore. Io mi occupo della donna, tu pensa a Booth.». « Dì ad Angela di farsi mandare le cartelle del tassista dall’ospedale! ».
Trovò il suo partner seduto sul tavolo operatorio. « Hey Bones!» « Ciao Booth!». Cominciò a ispezionargli i capelli in cerca di residui del cadavere, mentre lui le raccontava l’accaduto. « Posso andare ora? Ho bisogno di farmi una doccia. » chiese quando ebbe finito. « Non credo proprio, devo ancora esaminare i tuoi vestiti. Qui c’è un residuo vascolare. Ora devo spogliarti.». « Perché?» chiese lui allarmato. « Devo fare analizzare i tuoi vestiti dal dottor Hodgins, potrebbe esserci del particolato. ». Detto ciò cominciò a sfilargli la giacca e la camicia scoprendogli gli addominali perfetti, un ricordo degli anni nell’esercito. Anche a lei, solitamente fredda e insensibile, facevano un certo effetto. Passò poi alla cintura e ai pantaloni; sentì il fremito imbarazzato di lui mentre slacciava il bottone e abbassava la cerniera. “È veramente bello” si scoprì a pensare sfiorandogli la pelle del ventre; era strano: non aveva mai pensato a Booth come un compagno, per lei era sempre stato solo un amico.
«Ops, scusate!». I suoi pensieri furono interrotti da una Cam scarlatta che era apparsa sulla porta. «Perché? Stavo solo raccogliendo dei campioni. » rispose la dottoressa Brennan. «Va bene, allora torno più tardi.» e uscì in fretta. Temperance tornò alla sua ispezione: tolse le scarpe e le calze, sfilò i pantaloni e ripose tutto con gli altri vestiti. « Hai finito ora?». La voce di Booth suonava imbarazzata. Si voltò e trovò il viso di lui a pochi centimetri dal suo: quel viso anatomicamente perfetto, con gli occhi marroni, la bocca piena… Si ritrovò ad immaginare ogni angolo più nascosto di quella bocca.
Senza pensare a quello che stava facendo gli prese il volto tra le mani e posò le labbra sulle sue. Un attimo dopo fece per allontanarsi, soddisfatta di ciò che aveva rubato, ma le braccia di Booth la circondarono e la riattivarono a sé. Le loro bocche si incontrarono di nuovo, esplorandosi a vicenda. Bones si stava sciogliendo sotto a quei baci, ma presto la soddisfazione lasciò il posto ad altre emozioni: si erano spinti troppo in là per ritornare indietro e ora lei ne voleva ancora, e ancora.
 
Seeley sentì il camice di Bones cadere a terra e le sue dita che armeggiavano con i bottoni della camicia. « Ci penso io» sussurrò e le sue mani presero il posto di quelle di lei che aprirono i jeans e li fecero scivolare a terra. Arrivò all’ultimo bottone e le sfilò la camicetta, che si posò sopra gli altri vestiti. Le loro bocche erano sempre più veloci; in un attimo si liberarono della biancheria e scivolarono sul pavimento gelato tremanti di freddo e di eccitazione.
 
Temperance percepiva le sue mani calde su tutto il corpo: partivano dalle cosce e risalivano lungo i fianchi, fino al seno; il contatto con la sua pelle le dava i brividi, una sensazione che non aveva mai provato con nessun altro. La bocca di Booth si sposò verso l’orecchio sinistro e da lì scese sino al collo, Bones si lasciò sfuggire un gemito quando le sue labbra le sfiorarono l’incavo della clavicola. Tutto questo, però, non le bastava, voleva di più, molto di più. « Non fermarti!» gli sussurrò all’orecchio stringendolo a sé. Lo sentì cercare un’entrata al suo corpo, così schiuse le gambe e si abbandonò al piacere più puro.
 
« Ehy Cam! Hai visto la Brennan?» chiese Angela « Mi serve il teschio per la ricostruzione.». « Quindici minuti fa stava raccogliendo dei campioni da Booth.» rispose Cam « prova a vedere in laboratorio.». « Ok, allora vado a vedere a che punto è! » e si allontanò velocemente, lasciando la dottoressa Saroyan al suo cadavere.
La porta del laboratorio era chiusa, sbirciò all’interno, ma non vide nessuno. Stava per andarsene, quando, con la coda dell’occhio, vide un reggiseno sbucare da dietro la pila dei vestiti di Booth. Ci mise un attimo a fare due più due e se ne andò lasciando alla sua migliore amica un po’ di privacy.
« L’hai trovata? » chiese Cam quando Angela tornò da lei. « Sì, sta analizzando dei campioni. Ha detto di non disturbarla.». « E Booth? » «È andato a casa a farsi una doccia ». « Avvisatemi quando avete finito con lo scheletro.» aggiunse poi avviandosi verso il suo ufficio. “Voi due mi dovete un enorme favore”.