Una finestra aperta di fronte a me. Il vento caldo muove lentamente la tenda bianca.
Mi avvicino intimorito e curioso di sapere cosa ci sia oltre quella finestra. Fuori è notte fonda, riesco ad intravedere il cielo stellato, alcune nuvole nascondono la luna.
Cammino indeciso, verso la terrazza che si estende di fronte a me. Respiro l’aria calda che odora di fiori freschi. Faccio  lunghi respiri ad occhi chiusi, sento i miei muscoli rilassarsi. Un rumore alla mia sinistra mi distrae. Apro gli occhi e mi ritrovo a guardare una donna bellissima. I lunghi capelli neri le ricadono sulla schiena nuda, qualche ciocca viene sfiorata dal vento che lei si gode a testa alta e ad occhi chiusi. Il lungo vestito scuro le fascia il corpo sinuoso.
Mi guarda sorridendo. Gli occhi sono di un blu intenso.
“Jared, finalmente. Ti stavo aspettando” dice, ma  sembra più una melodia.
“Aspettavi me? Ci conosciamo?” dico balbettando.
Si avvicina, sicura di sé.
“Non direttamente. Ma impareremo a conoscerci. Come stai? Ti senti confuso?”
“Confuso?”
“Passerà, appena prenderai una decisione.” Sposta i lunghi capelli lucidi da un lato e mi sfiora una guancia.
“Non capisco di cosa parli”
“Non importa. L’importante è che tu sia qui”
Non riesco a non guardarla. Sembro quasi maleducato a fissarla in questo modo ma non posso farne a meno. Quelle iridi così profonde mi attraggono spaventosamente. Neanche presto attenzione alle sue parole, mentre mi prende la mano e cammina con me.
Sento la consistenza della sabbia sotto i miei piedi scalsi. E’ fresca ed immensamente piacevole.
Finalmente le nubi lasciano filtrare la luce della luna che illumina la spiaggia e si riflette sull’oceano. Lei sta ancora parlando ma non ho voglia di ascoltarla, la sua bellezza rischiarata dalla luna mi rapisce più di qualsiasi parola. Vorrei assaggiare quelle labbra piene che continuano a sfiorarsi tra di loro mentre parla ma una voce lontana mi distrae.
Ci voltiamo entrambi. Io sono incuriosito, lei sembra infastidita.
Ci viene incontro una donna. Sta correndo sul bagnasciuga con un vestito chiaro, ormai umido sull’orlo per via delle onde che si infrangono sulle sue gambe snelle. Sento lei accanto a me stringermi più forte la mano che non ha mai lasciato e sbuffare pesantemente. Poi, di scatto, mi afferra e fa quello che avrei voluto fare io qualche minuto fa. Posa le labbra sulle mie. Prima con delicatezza poi con forza, quasi volesse divorarmi.
La ragazza bionda che ci ha raggiunti sussurra “sono arrivata troppo tardi”.