23/01/2012
4 recensioni
La verità che era rimasta sepolta per sette anni aveva visto la luce.
Non avevo più motivo di camminare a testa bassa.
Non avevo più rimpianti.
Tranne uno.
Dopo l’ultimo, mi era passata per la mente l’idea di riprendere in mano i processi. Tornare a fare l’avvocato, ancora.
Gridare “Obiezione”, per la prima volta dopo sette anni, mi aveva portato quasi in uno stato d’ebbrezza. Comunque, non ci credevo veramente. Erano successe troppe cose. Invece pensavo seriamente di potermi dedicare al piano. Imparare a suonare davvero.
Apollo era rimasto nella nostra agenzia. Per Trucy era una bella novità, come un nuovo giocattolo da tormentare. Era un’ottima distrazione per lei. Nonostante tutto quello che aveva scoperto in quegli ultimi mesi, continuava ad essere allegra e solare.
Qualche volta, la sera, quando Apollo lasciava il nostro studio, ed io e lei tornavamo soli come prima, allora si abbandonava a poche lacrime amare, e al dolore consapevole di noi adulti.
Trucy è una ragazzina meravigliosa, è stato per lei che ho vissuto questi anni.
Avevo deciso di mettere ordine tra le cose che avevo accumulato in quei sette anni, principalmente per eliminare la frustrazione che vi avevo legato.
E così ero nella mia stanza, che Trucy aveva imparato ad evitare col tempo, sul letto troppo grande per la mia solitudine, ad inscatolare raccolte di fogli, schemi e ritagli di giornale. Ordine.
Un ordine che non sentivo più necessario da quando mi era stato strappato il distintivo.
Aprii il cassetto della scrivania.
Spartiti che non sapevo suonare, un pezzo di pietra verde che non riluceva più come un tempo, e poche, vecchie fotografie.
Il mio magatama. E nella fotografia su cui era appoggiato, il mio unico rimpianto sfoderava un sorriso congelato nel tempo.
“Se non fosse per Trucy che cresce,
non saprei nemmeno quanto tempo è passato,
dall’ultima volta che ti ho vista”.
Erano ormai quasi otto anni che non vedevo Lei.
Richiusi il cassetto senza toccare nulla.
“Mi sembra di non essere andato avanti. Per niente”.
≈ L'ho scritta molto tempo dopo aver completato il videogioco, per cui potrebbero esserci delle imprecisioni o roba simile, correggetemi pure!
Inizialmente doveva essere una sorta d'introduzione per una long-fic in collaborazione con mia sorella, ma l'idea si è persa e non credo di riprenderla prossimamente.
L'ho pubblicata comunque, fatemi sapere che ne pensate! :)