-(Plot!)Bunnytrap-
*} Dedicata a Fiamma Drakon {*
A quel punto, Claudia non poté più continuare a tacere e, tolte le mani da sotto lo schermo del pc, guardò Valeria con faccia da funerale. «Anche tu sei una scrittrice di fanfiction come me… e quindi sai cosa sono i plot bunnies, no?», domandò, iniziando a spiegarle il problema.
Valeria annuì: «Sì, sono delle idee per delle trame, buone o cattive che siano…».
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Storia partecipante alla challenge "Il festival del Nonsenso" indetta da NonnaPapera! sul Forum di EFP

Valeria rimase ferma sulla soglia della camera che condivideva con Claudia, accorgendosi subito del fatto che c’era sicuramente qualcosa che non andava.

«Cla… che hai combinato?», le chiese, chiudendo la porta, in modo che la notizia non si spargesse per tutta la casa dello studente dove abitavano grazie alla borsa di studio.

«Nulla…», rispose l’altra con un sorriso tirato in volto. Claudia non era molto brava a mentire, e sicuramente le sue capacità in merito rasentavano lo zero Kelvin con le sue amiche.

«Cla… l’ultima volta che avevi quell’espressione e mi avevi detto “nulla” eri in bagno perché avevi fatto cadere lo stendibiancheria in terra, ovviamente carico di roba appena lavata e la stavi rilavando tutta a mano», le ricordò la ragazza, facendo dondolare i suoi boccolosi e voluminosi capelli castani con un movimento del capo.

Claudia, allora, semplicemente, decise di ignorarla e tornare a scrivere con il proprio laptop, fischiettando.

Valeria la guardò storta e camminò con passo marziale fino alla scrivania, posando la mano sulla parte dello schermo e richiudendoglielo, come farebbe un direttore d’orchestra con un pianista poco bravo.

«Claudia…», soffiò la ragazza con sguardo duro. «Che hai combinato?».

A quel punto, Claudia non poté più continuare a tacere e, tolte le mani da sotto lo schermo del pc, guardò Valeria con faccia da funerale. «Anche tu sei una scrittrice di fanfiction come me… e quindi sai cosa sono i plot bunnies, no?», domandò, iniziando a spiegarle il problema.

Valeria annuì: «Sì, sono delle idee per delle trame, buone o cattive che siano…».

«Ecco, esatto», annuì lei, aprendo un cassetto. «Devo scrivere per un concorso, ma non mi veniva nessuna trama in mente e così ho piazzato delle carote in terrazzo per catturare un plot bunny…».

Valeria la guardò esterrefatta, spalmandosi una mano in faccia.

«Hai fatto… cosa?», chiese lei, cercando di mantenere la calma.

«Ho messo delle carote sul davanzale, sperando così che si avvicinasse un plot bunny e di poterlo catturare…», spiegò l’altra, facendo quasi piangere l’amica per la disperazione.

Claudia era tanto buona quanto tonta.

«E…?», domandò Valeria, non troppo sicura di voler sapere il continuo della vicenda.

«… e…», Claudia si inchinò e aprì un cassetto della scrivania, dal quale sbucò un piccolo, tenero e morbido coniglietto bianco dal musetto allegro. «… ed è arrivato lui!», sorrise, prendendolo in mano – era talmente piccolo che stava comodamente sul suo palmo. «È arrivato dopo pochi minuti e ha iniziato a mangiare felice la sua carotina… In quel momento sembrava una buona idea… così l’ho tenuto», spiegò lei, porgendolo verso l’amica. «Possiamo tenerlo?», domandò con gli occhi talmente grandi da fare concorrenza al Gatto con gli stivali di Shrek.

Valeria, vedendo quel cosino bianco e batuffoloso, non si chiese nemmeno come fosse possibile una cosa del genere e lo prese gentilmente, stringendoselo contro il petto, sentendolo infinitamente morbido.

«Ma è… è così moe!», trillò allegra, girandosi e saltellando verso il proprio letto. «Lo potremo chiamare Fluffy, per dormire gli faremo una cesta imbottita con della bambagia, gli daremo da mangiare le carotine fresche tutti i giorni, verrà con noi in vacanza, … ».

«Ehm… Vale? Quel cosino sarebbe mio…», cercò di dire Claudia, la quale venne bellamente ignorata dalla compagna di stanza, rapita dalla pucciosità di quell’essere. «Uff… E ora io che scrivo?», si domandò, prima di sentire un leggero rumore proveniente dalla finestra aperta. Il tempo di girarsi, e la ragazza vide un altro coniglietto bianco e morbido che sgranocchiava contento una delle carote che ancora stanziavano là. «Un altro plot bunny!», cinguettò felice, catapultandosi a prenderlo, sperando fosse un’altra buona idea.