A
volte basta poco per essere felici
Kasumi
"Oh che bella giornata!"
Quella frase mi uscì spontanea.
Come ogni mattina mi alzai presto per preparare la colazione alla mia
famiglia
e per sbrigare le faccende di casa.
Portai il cibo in tavola mentre gli altri prendevano posto. Mio padre,
Soun
Tendo, fu il primo ad accomodarsi, seguito dall’anziano
maestro Happosai che
rientrava da una notte di scorribande per la città in cerca
di biancheria
intima femminile - della quale era pieno il fagotto che gli vidi
precedentemente
riporre in camera sua.
Poco dopo arrivarono anche le mie sorelle minori: Nabiki, la
secondogenita, con
in mano un mazzo di fotografie che ritraevano una ragazza col codino a
seno
nudo - e ne sembra molto entusiasta, sapendo che con ogni certezza le
avrebbe
vendute tutte ed avrebbe guadagnato un sacco di soldi…- e
poi la più piccola,
Akane, una ragazza molto graziosa ma forse un po’ mascolina
nel modo di fare,
che tutto sommato è la cucciola di casa.
“La colazione è pronta!”
gridò mio padre rivolto ai nostri ospiti di sempre. Genma
Saotome, vecchio compagno di allenamenti di mio padre, e suo figlio
Ranma, un
ragazzo forte e coraggioso - entrambi praticanti le arti marziali.
Una volta richiamati si dissero pronti ad entrare per far colazione, ma
stavano
ancora lottando fra loro e caddero entrambi nel laghetto del nostro
giardino.
Chiunque si impressionerebbe se al posto di un uomo ed un ragazzo
vedesse
uscire dall’acqua un panda ed una ragazza. Ma noi siamo ormai
abituati alle
loro trasformazioni.
La colazione trascorse presto fra litigi e colpi, come ogni giorno da
quando il
signor Saotome e Ranma sono qui. Infondo è bello averli con
noi perché, benché
mi diano molto lavoro da fare, rendono la nostra vita movimentata e
questo è
positivo perché dalla morte della mamma non avevamo mai
trovato una stabilità
forte come questa e ciò non può rendermi che
felice.
Soprattutto sono molto contenta di vedere che mio padre ha ritrovato il
suo
amico di gioventù e mia sorella Akane un ragazzo che in
futuro sarà suo marito.
Vederli litigare ogni giorno mi fa pensare che per loro ci
sarà un futuro
bellissimo, pieno di amore e belle sorprese, o almeno è
ciò che mi auguro per
loro. Quanto a Nabiki, beh, credo che l’uomo che un
dì sceglierà di sposare
sarà un ricco rampollo che potrà soddisfare la
sua richiesta di avere tanti
soldi. Io sono un po’ la mamma della casa, mi occupo di
tutto, non solo perché
sono la più grande ed è mio dovere, ma anche
perché mi piace rendermi utile.
Dopo colazione i ragazzi andarono a
scuola, il maestro
Happosai uscì ed in casa rimasero mio padre ed il signor
Genma che, come loro
solito, stavano giocando.
Avevo appena terminato di lavare i piatti e mettere in ordine la cucina
quando
mio padre mi chiamò dal giardino chiedendomi di preparare il
tè con i sakuramochi.
Quando glieli portai mi chiese di sedersi accanto a lui per un
po’, io avevo
ancora molto da fare ma decisi che avrei terminato le faccende in
seguito.
“Kasumi, dimmi figlia mia, tu sei felice?”
“Ma certo papà, perché me lo
chiedi?”
“Perché temo non sia davvero
così… ”
Mi aveva preso del tutto alla sprovvista.
“Papà, io sto benissimo. Non devi preoccuparti per
me, davvero, non ce n’è
alcun bisogno”
“Tesoro, sarò sincero con te…Ormai hai
ventidue anni, sei ancora giovane, fino
ad ora ti sei sempre occupata di tutto, ma non ti sei mai goduta la
vita… Ti
sei mai innamorata in tutto questo tempo, Kasumi?”
Temevo che un giorno me lo avrebbe chiesto.
“Beh sì…” mi limitai a
rispondere.
“Davvero?” gli occhi di mio padre si illuminarono.
Io annuii timidamente con il capo.
“E chi è il fortunato? Lo conosco?”
“Papà…Non devi preoccuparti per
me… Io sto bene qui con voi…”
“Sì Kasumi, ma io vorrei tanto vederti
sposata…”
“Ma papà, lo hai detto anche tu che sono
giovane…”
“Certo, ma io sto invecchiando figlia mia…Akane
è ancora piccola e non sembra
intenzionata a sposare Ranma, almeno per ora… E su Nabiki
sai come la penso…Ti
prego Kasumi, se sei innamorata, apri il tuo cuore, non sacrificarti
per noi”
“Papà, ma ne sei sicuro?”
“Sì” rispose risoluto.
“Beh non so se mi sposerò…insomma non
è una cosa che posso decidere io da sola.
Ma stai tranquillo papà, non sto facendo nulla che non
voglia fare, per me è un
vero piacere stare con la mia famiglia”
“Oh cara, sei un angelo in Terra…” gli
occhi, pieni di ammirazione, divennero
lucidi di lacrime.
“Però se ti fa stare meglio, prometto che
penserò al mio futuro, va bene?”
“Ne sono felice”
Si commosse senza freni. Ci abbracciammo affettuosamente,
poi portai via il vassoio e tornai a sbrigare il mio lavoro.
Era mattina inoltrata ed uscii di casa per andare a fare la spesa e
sbrigare alcune
commissioni. Durante il giro ripensai a quello che mi aveva detto
papà e avevo
davvero preso in considerazione il fatto di pensare al mio futuro.
Forse aveva
ragione lui, non dovevo trascurare il fatto che ero innamorata di una
persona -
questo accadeva da molti anni, ed era una cosa che avevo
all’incirca ignorato
perché avevo pensato prima al bene della mia famiglia che al
mio. Forse avrei
fatto bene a dichiararmi, ma non era detto che lui provasse lo stesso
per me.
Ma a cosa serviva fuggire e correre lontano dai propri
sentimenti se quelli rispuntavano puntualmente dal nulla? Per due anni
Ranma ed
Akane avevano fatto come cane e gatto, ma il risultato era sempre lo
stesso: si
ritrovavano rispettivamente al punto di partenza e finché
uno di loro non si
sarebbe aperto all’altro nulla sarebbe cambiato.
Io non volevo che la situazione rimanesse statica a lungo,
forse sarebbe stato peggio continuare ad aspettare una sua mossa e,
ancora di
più, lo sarebbe stato rimandarne una mia.
Mi feci coraggio e decisi che era arrivato il momento di prender
posizione, non
potevo essere per sempre la buona e sola Kasumi Tendo.
Tofu
Quel giorno il sole splendeva alto nel cielo, me lo ricordo
bene…
Il mio ambulatorio era praticamente vuoto se non fosse stato per una
vecchietta
venuta per il controllo mensile. Stavo bevendo una tazza di
caffè quando sentii
una voce a me familiare.
“E’ permesso? Dottore, posso entrare?”
Oh, no. Era
Kasumi.
Ecco che l’agitazione cominciò a salire alle
stelle.
“Ma-ma-ma-ma certo…”
Allora la vidi entrare. Era bellissima, come sempre.
I suoi lunghi capelli erano raccolti in una coda e gli ricadevano
morbidamente
su una spalla. Un abitino a fiori avvolgeva il suo corpo ed un sorriso
dolcissimo illuminava il suo viso. Il suo profumo mi investì
in pieno.
“Buongiorno dottore” salutò.
“Buo-buong-giorno Kasumi..” balbettai come un
idiota rivolto a lei ma girato
verso lo scheletro che tenevo in ambulatorio.
“Ha un attimo per me, dottor Tofu?”
“Sì Ka-Kasumi…dammi del tu
però…sono un medico ma ci conosciamo da
mo-mo-mo-mo-molti anni…”
“Sì, è vero…Vorrei parlarti,
se non disturbo…”
“Ma no…non disturbi af-f-fatto…vuoi un
po’ di caffè?” mentre lo dissi versai la
bevanda bollente sui miei piedi senza rendermene conto e lanciai un
gridolino
per il dolore provocato dalla bruciatura.
“Va tutto bene?” Kasumi mi si avvicinò e
io mi agitai ulteriormente.
“Sì sì… sto
benissimo”
“Allora, ecco… devo dirti una cosa molto
importante” il suo volto era teso e
serio - avrei voluto poter dire lo stesso del mio.
“Ahahahah… dimmi tutto…”
“Tofu io e te ci conosciamo dai tempi delle scuole medie. Tra
noi non c’è mai
stato nulla ma… io ti ho sempre ammirato perché
dai il massimo in tutto quel
che fai e nella vita ti sei realizzato, facendo il mestiere che hai
sempre
sognato”
Non so come ma qualcosa in me mutò: smisi di fare lo sciocco
e divenni serio,
pronto ad ascoltarla.
“Tofu io… non sono una ragazza di molte parole
ma…”
Ma?
“Io ti amo”
Cosa?
“Da sempre”
Oh, Kasumi… la donna perfetta, irraggiungibile, la donna che
pensavo di aver
amato invano, aveva sempre condiviso quel segreto con me.
Non riuscii a muovermi tanta era l’incredulità.
“Non volevo turbarti ma ho ritenuto giusto tu lo sapessi, non
volevo aspettare
altro tempo perché ho già atteso e rimandare
avrebbe peggiorato solo la
situazione. Mi dispiace, non volevo metterti in imbarazzo. Ora
è meglio che
vada…”
Kasumi era turbata, ma anche in quello stato era bellissima,
più luminosa di un
raggio di sole.
Ma che diavolo stavo facendo? Non
potevo lasciarla andare!
“Kasumi!” riuscii a dire, quasi gridando.
La afferrai per le braccia con forza ma senza farle del male.
“Tofu?”
Era smarrita, non sapeva cosa stesse accadendo. A dire la
verità nemmeno io,
era come se il mio corpo stesse facendo tutto da sé.
“Kasumi, mi hai reso così felice!
Kasumi…Kasumi…anch’io ti amo! Lo so,
sono un
uomo di modeste possibilità e non ho nulla da offrirti
ma….sono onesto e sincero,
ti darei tutto il mio amore, non ti farei mancare mai nulla e farei di
tutto
pur di renderti felice”
Mi guardò con occhi che parvero impazienti.
“Kasumi…”
“Sì?” domandò timidamente.
“Vuoi passare il resto della vita con me?”
Non avevo anelli - certo, non potevo sapere che quello sarebbe stato il
giorno
in cui le avrei aperto il mio cuore – ma in un vaso
c’era uno splendido fiore
che avevo quella stessa mattina al parco, lo presi e glielo porsi.
Chinai il capo, pieno di vergogna. Ce l’avevo fatta!
“Lo desidero con tutto il mio cuore!”
esclamò piangendo.
Si alzò sulle punte dei piedi, prese il fiore dalla mia mano
e mi strinse in un
dolce abbraccio. Ero in paradiso. Io, l’imbranato dottor
Tofu, sarei diventato
il marito di Kasumi…ancora non potevo crederci!
Presi coraggio, la guardai negli occhi meravigliosi e commossi. La
cinsi
delicatamente e la baciai.
Kasumi
Mi feci travolgere dai brividi del momento e ricambiai i suoi baci, in
preda a
una felicità che non avevo mai provato prima. Quello fu un
giorno memorabile.
Il matrimonio fu bellissimo, tutti sorridevano ed ero
circondata da tanti, tantissimi fiori. Ma il giorno più
bello è stato quattro
anni fa, quando Ranma ed Akane si sposarono e allo stesso tempo nacque
la
nostra Yuko.
Dalla vita si può avere molto, basta fare poco, quel poco
che davvero basta ad essere felici. Da due parole dette con
sincerità, può
nascere quel frutto che nel dare felicità non è
secondo a null’altro: il frutto
dell’amore.
Fine
*********L’angolo
di Amy*********
Ciao gente,
ho rispolverato questa ficcy da un vecchio quaderno e ho
pensato di proporvela. E’ uno dei miei primi lavori in
generale, ero piccola
quando l’ho scritta, spero comunque che possa piacervi e,
anzi, a tal proposito
ci terrei a sapere le vostre opinioni ^^
Grazie,
Amy