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Autore: SakiJune    27/01/2012    1 recensioni
Un lieto evento si accompagna ad una tragedia che segnerà la vita dei protagonisti e li porterà ad affrontare ognuno la propria natura, nel bene e nel male.
"Adesso basta, Howdini, lo spettacolo è durato anche troppo. Non c'è nessuno che guarda, puoi svelarmi il trucco per farti riapparire."
Spoiler fino alla puntata 5x12
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Depressione (Sheldon e Rajesh)

L'odore che sente appena entrato è quello di piatti sporchi, ma non c'è molto nel lavandino. La maggioranza dei bicchieri sono ai piedi del divano insieme a varie lattine, cartoni di pizza e di take-away. Questo preoccupa Sheldon ben più del fatto che il proprietario dell'appartamento non si presenti al lavoro da diverse settimane; se c'è un campo in cui Rajesh ha del talento è la cucina, non certo l'astrofisica. Talento che ha scoperto solo di recente, da quando è diventato l'unico single del gruppo, e che stavano iniziando ad apprezzare... soprattutto perché se ha il dubbio su uno o più ingredienti, può chiederglielo direttamente e non consultare il centro antiveleni come capita spesso con la rosticceria cinese all'angolo di Colorado Boulevard.
Sui mobili c'è uno strato di polvere notevole, e rimpiange di non essersi portato una mascherina. Guarda verso la porta d'ingresso, vagamente preoccupato di averla trovata socchiusa, ma questo tipo di disordine non ha niente a che vedere con i ladri. Sulla Xbox ci sono due custodie di giochi: una, aperta, sporca di qualcosa che sembra senape; probabilmente il gioco è inserito nella console. L'altra, ancora nel cellophane, non è nemmeno impolverata. Quando legge il titolo, non impiega molto a ricordare che Howard gliel'aveva regalato a Natale.
Si rende conto di avere ancora in mano la posta che traboccava dalla cassetta giù all'ingresso, e l'appoggia su un angolo libero del tavolino. Ora sente un altro odore, che gli riporta alla mente ricordi poco piacevoli: birra. È come se tutto il tappeto ne fosse impregnato. Non sa se la nausea che inizia a salirgli dallo stomaco sia dovuta solo a questo, c'entra anche il silenzio. La voglia di dare una riordinata e una lustrata a questo caos è tanta, ma è maggiore la consapevolezza che, se tutto fosse lustro e in ordine, quel silenzio sarebbe molto più amaro.

La porta del bagno, che appare in disordine esattamente come il soggiorno, è spalancata e dapprincipio Sheldon non ha nessuna intenzione di andare oltre. Le orecchie cominciano a ronzargli quando vede un liquido rosso sul pavimento, e tenta senza risultato di deglutire. Allora decide di entrare: ci sono faccende urgenti in cui persino le sue idiosincrasie si fanno da parte, un po' come quando fece esplodere l'ascensore evitando a Leonard una bruttissima fine.
La vasca è vuota, incrostata di sapone. Sul bordo, una boccetta di docciaschiuma alla ciliegia rovesciata.
Le sue labbra hanno un inconsapevole ma incontenibile tremito di sollievo.

Gli rimane solo la camera da letto, ma questa volta la porta si rivela un ostacolo concreto. Bussa tre volte.
- Raj?
Faccende urgenti.
Toc. Toc. Toc.
- Raj?
Ma non abbastanza per fare un'eccezione a certe regole.
Toc. Toc. Toc.
- Raj...
Apre e si ritrae un poco per l'aria di chiuso che emana la stanza. Il silenzio non è più tanto opprimente, adesso. C'è un respiro pesante, regolare, a guidare il tempo e lo spazio senza bisogno di formule.
Fa scattare l'interruttore e l'atmosfera da film horror svanisce, Koothrappali emette un mugolìo avviluppandosi nel lenzuolo stropicciato.
Sheldon prende fiato: - Leonard ha contattato tua sorella, non credo tu abbia molta scelta. O torni al lavoro con me, o lei viene e ti riporta in India.

Resta in piedi fuori dalla camera, mentre il suo collega incespica verso il bagno. Lo sente tossire ed emettere qualche altro suono che preferisce non classificare. Poi la doccia scroscia e per un po' si sente orgoglioso di se stesso. Lo sguardo gli cade di nuovo su quel videogioco intonso, quella sua confezione rilucente. Non c'è nient'altro che brilla qui, pensa, è tutto così opaco e spento.
Mentre è immerso in un groviglio di pensieri sempre più affollato, il rumore dell'asciugacapelli ha ormai sostituito quello dell'acqua.
Mentre Raj va a vestirsi, Sheldon si rende stranamente conto di non essere affatto compiaciuto dalla sua obbedienza. Avrebbe preferito sentirlo protestare, doverlo convincere? Oh, davvero?
- Andiamo, la mensa apre tra mezz'ora e non ho intenzione di pranzare troppo tardi.
Telefona a Leonard e lo rassicura che la missione è andata a buon fine, Priya può evitare un viaggio in aereo.
- Mi aspetto che domani tu sia sufficientemente in forma per guidare, sai quanto odio gli autobus. Per oggi farò un'eccezione.
E più tardi, anche se la pelle gli formicola al pensiero delle colonie di germi che affollano i sedili, ritiene con sufficiente certezza che sedersi accanto a Raj sia una convenzione sociale non opzionale.




Non riesco assolutamente a mettermi nei panni di Raj senza trasudare banalità, retorica e John Hamish Watson, perciò ho preferito lasciar parlare Cooper anche in questo caso, e lasciar trasparire la fase che Raj sta passando dallo stato del suo appartamento.
L'accenno al videogioco ancora da aprire (e misteriosamente pulito) è autobiografico. Una persona a cui tengo molto mi regalò un libro, poi ci allontanammo... non riuscii a leggerlo per molti mesi, lo tenevo tra le mani e lo sfogliavo. Alla fine l'ho letto, però, per fortuna :)
Il prossimo capitolo (l'ultimo!) sarà dedicato a Leonard e Penny <3
   
 
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