La partita con l’Argentina è stata un vero disastro e Nathan non aveva avuto il coraggio di guardare Mark che insieme agli altri era arrivato in ritardo alla partita. In quel momento era lui il capitano e non si è sentito in grado di guidare la squadra al meglio e forse anche per colpa sua che avevano perso quella partita così importante. In questo momento il giovane terzino si trova in camera sua, seduto su una sedia vicina alla finestra, mentre tiene del ghiaccio sulla dolente gamba. Non era sceso per niente come ogni sera per stare con gli altri, si sentiva in colpa, terribilmente in colpa. Anche se glielo avevano detto in tanti che purtroppo non avevano perso solo perché aveva sbagliato ma purtroppo il giovane, cocciuto com’è, non ha voluto dare retta a nessuno. Ovviamente sa che ci sono ancora altre partite, ma una sconfitta è sempre una sconfitta e il giovane non sopporta l’idea di perdere. Ad un certo punto Nathan sente bussare alla sua porta e riesce a sussurrare solamente:
“Avanti!” Ed ecco che fa il suo ingresso il giovane Mark portiere e capitano dell’Inazuma che il giovane Swift non riesce ancora a guardare. Il capitano si avvicina a lui e gli mette una mano sulla spalla, come faceva qualche volta.
“Non ti vedo in forma Nathan, qualcosa non va?” Ma il giovane non rispondeva, si limitava solamente a guardare fuori dalla finestra.
“Ti fa male ancora la gamba? Avanti Nathan parlami come faccio a capire quello che hai se non mi dici niente.” Il giovane corridore finalmente si decide e guarda il viso del giovane amico che amava segretamente.
“Il dolore che provo alla gamba non è niente al confronto dell’amara sconfitta che abbiamo subito oggi.” Afferma il giovane guardando nuovamente in basso con le lacrime quasi agli occhi. Mark si abbassa in modo da poter guardare con sguardo serio il viso del giovane amico.
“Non è stata colpa tua. Non è stata colpa di nessuno. Sapevamo che l’Argentina sarebbe stato un avversario tosto e penso che anche se c’ero io, se c’era Jude non cambiava molto la situazione. Voi avete fatto del vostro meglio e tu sei stato un capitano stupendo davvero. Abbiamo ancora altre due partite quindi cerchiamo almeno di dare il massimo in quelle.” Detto questo il giovane capitano abbraccia l’amico il quale sembrava avesse davvero bisogno di un abbraccio consolatorio. Dopo attimi imbarazzanti, il silenzio viene rotto dalla calde lacrime di Nathan che percorrono le sue giovani guance bagnando anche la spalla del portiere.
“Nathan sul serio basta, non piangere ti prego. O me ne andrò da qui e non ti parlerò più.” La paura di perdere l’amicizia di Mark è tanta per Nathan tanto che smette di piangere subito.
“Ecco ho smesso, non privarmi della tua amicizia” Mark sorride e abbraccia ancora una volta Nathan il quale arrossisce, e anche parecchio.
“Beh penso che sia ora di ritornare dagli altri adesso.” Il giovane corridore si alza per dirigersi forse verso la porta, ma il giovane portiere lo prende per un braccio e lo attacca alla finestra, dopodiché si avvicina all’amico e appoggia le labbra alle sue e Nathan ovviamente si lascia andare a quel bacio.
“Mark...” lui sorride e lo guarda dolcemente carezzandogli anche il viso.
“So già dei tuoi sentimenti per me, mi dispiace se non ti ho rivelato prima quello che io provo da tempo per te.”
“Ma io credevo che tu stessi con...”
“Con Xavier? No a lui piace un’altra persona. Ma io amo te.”
“Oh Mark!” E si lasciano andare ad un altro bacio molto passionale e finalmente Nathan realizza finalmente quello che è il sogno di una vita: Quello di stare insieme al suo adorato Mark.











Angolo Autrice: Eccomi qua con la mia 4 fic. Come al solito spero vi piaccia, è un pò cortina anche questa, ma come quella di Xavier e Jordan è stata la primissima che ho scritto. Buona lettura e se non vi piace e avete consigli sono aperta a ogni genere di proposte per migliorarla.