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Autore: kirlia    29/01/2012    7 recensioni
Mike e il suo piccolo problema, un segreto che fa parte di lui da sempre... 
Per essere precisi, i segreti sono ben quattro: Svetlana, Vito, Chester e Manitoba.
Dal capitolo sedici: 
Non sapevo a cosa credere, e i miei sentimenti contrastanti per quei ragazzi non aiutavano di certo.
Di Cameron sapevo che era una persona affidabile, era il migliore amico di Mike e sapevo che lui
difficilmente lasciava che qualcuno gli fosse amico. Aveva sempre avuto paura della reazione della
gente al suo problema dissociativo d’identità.
Manitoba, d’altro canto, era sempre stato gentile e affettuoso con me. Sempre pronto a difendermi di
fronte agli altri abitanti di questa mente, sempre pronto a sostenermi.
Volergli bene era semplice come respirare.

Se vi state chiedendo se si tratti di una Zoke, sì. Ma in realtà la coppia principale sarà la Camlana, o 
forse... la Manlana? 
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Cameron, Manitoba Smith, Mike, Svetlana, Zoey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
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- Questa storia fa parte della serie 'Manlana is the way!'
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Capitolo 2. Piani malefici nei sogni di un innocente.


{Svetlana.

Finalmente Mike dormiva, finalmente il sonno lo stava cullando cancellando, almeno per il
momento, le sue sofferenze e i suoi piani per il giorno seguente.
Sedendomi sul pavimento di un palco montato nel bel mezzo di una valle verdeggiante, mi resi
conto che i sogni di quel ragazzo non erano mai stati così verdi di speranza. Già, forse era la prima
volta che lo vedevo così felice.
Mi mordicchiai un’unghia tinta di un bel rosso vermiglio, prima di guardarmi intorno, battendo le
ciglia e ammirando il sogno di questa notte. Dovevo ammetterlo: l’aspettativa di essere cancellata,
di non esistere più mi aveva spaventata davvero. Non avevo mai visto Mike così deciso prima
d’ora.
Mi alzai in piedi, e con un salto che parve molto un passo di danza scesi giù dal palco.
Chester era seduto su una panchina di pietra posta proprio sotto una vecchia quercia che
probabilmente era più giovane di lui. Gli sorrisi con gentilezza, anche se di certo lui non avrebbe
riservato un sorriso ad una “giovane” come me.
«Chezter, dobbiamo fare qualcoza. Non possiamo ignorare la realtà… il noztro Mike vuole
eliminarci.» mi soffermai sull’ultima parola, sperando che riuscisse a capire quanto ero spaventata
e quanto in effetti fosse reale il fatto che, la notte seguente, non ci saremmo più visti sotto quella
quercia.
Il vecchietto parve non sentirmi. Okay, sapevo che era vecchio, ma finora non aveva mai avuto
problemi d’udito… o forse voleva davvero ignorare la realtà e far finta che il nostro ragazzo non ci
avesse detto niente?
Mi sedetti sulla panchina accanto a lui, stringendo meglio i nodi delle scarpette da ballo a punta.
Era un’attività che riusciva a distrarmi, a non farmi pensare a ciò che sarebbe successo di lì ad un
giorno.
Perché forse io ero l’unica che credeva che le minacce non sarebbero state vane? Non vedevo Vito
da nessuna parte, né ci tenevo, ma supposi che dovessimo parlare.
«Ehi bellezza, mi spalmeresti un po’ di crema solare sulle spalle? Non vorrei che questo sole
accecante rovini la mia bella pelle abbronzata.» esordì Vito, comparendo all’improvviso dietro di
me e porgendomi un flacone di crema.
Lo presi con una smorfia, per poi alzarmi in piedi, mettere le mani sui fianchi e commentare: «E
allora? A nezzuno qui importa che Mike abbia intenzione di ucciderci?»
Chester e Vito si lanciarono un’occhiata d’intesa, poi il giovane sfrontato si riavviò i capelli e si
stese sulla panchina a prendere il sole, mentre il vecchietto tornò a guardare un punto imprecisato
nel cielo, ricordando i bei vecchi tempi andati.
Sospirai frustrata. Perché sembrava sempre che solo io prendessi i problemi del nostro ragazzo sul
serio, mentre loro se ne stavano tranquillamente comodi ad aspettare?
Battei i piedi a terra come una bambina viziata nel tentativo di attirare la loro attenzione, facendo
ondeggiare il velo rosa del tutù su e giù come una nuvola scossa da un vento improvviso.
A volte, essere l’unica ragazza del quartetto mi metteva in crisi. Nessuno sembrava ascoltare i miei
problemi, che in effetti erano i nostri problemi. Ma stavolta sarebbero stati costretti ad ascoltare!
«Volete darmi azcolto una buona volta?! Rischiamo di non ezzerci più domani, e voi ve ne state lì a
prendere il zole!» strillai, e finalmente mi concessero la loro attenzione: Chester mi guardò con il
suo occhio buono mentre si carezzava la barba, Vito si sdraiò su un fianco osservandomi con un
sorriso smagliante da seduttore.
Mi passai una mano tra i capelli stretti in uno chignon, guardandoli con aria torva e aspettando che
qualcuno dicesse qualcosa, una qualsiasi cosa.
Finalmente Vito, indossando un paio di occhiali da sole dalle lenti scure, decide di esprimere le
proprie considerazioni a riguardo. «Sta’ calma, principessa, non c’è niente di cui preoccuparsi.
Quell’idiota non riuscirà a farci fuori. Insomma, guardami, come potrebbe voler liberarsi di un figo
come me?»
Mi sorrise sfacciato, mentre si spalmava della crema solare addosso. Il mio sguardo si fece più
ostile mentre mi rendevo conto che lui non aveva la minima intenzione di svanire.
Sarebbe riuscito a combattere la volontà di Mike, che era comunque la più forte tra di noi? Non ne
ero affatto certa.
Chester invece continuava a fissare un punto imprecisato sopra di me, quasi non si trovasse fra noi
al momento, quasi come se stesse pregando.
«Il ragazzo è solo alterato. Ai miei tempi nessuno si sarebbe rivolto così a un suo avo! Si calmerà e
si scuserà con noi. Non devi preoccuparti, ragazzina» ammiccò con l’opaco occhio scuro che gli
faceva ancora vedere la luce del giorno, tentando di tranquillizzarmi.
Eppure, malgrado il loro atteggiamento, io non ero affatto tranquilla.
Intanto le due personalità di fronte a me si fissavano in modo strano, quasi stessero confabulando
qualcosa, quasi avessero escogitato un piano…
«Che intenzioni avete, voi due? Mi nascondete forse qualcoza?» li fissai curiosa e anche un po’
infastidita. Non mi piaceva essere ignorata, né esclusa quando decidevano qualcosa di cui Mike
non era a conoscenza. Di solito questi piani finivano sempre male, visto che le loro intenzioni non
erano mai buone.
Entrambi si voltarono a fissarmi con un sorriso enigmatico, poi con un cenno mi invitarono ad
avvicinarmi, come se qualcuno lì potesse origliare la nostra conversazione.
«Non lasceremo che Mike ci faccia fuori, bambola…» disse Vito, prima di espormi il loro malefico
piano.



Beh, che dire?
Ho postato questo nuovo capitolo pur essendo costretta dal nuovo episodio di oggi ad un cambiamento di
rotta nella mia idea per questa fic. L’avete vista, la nuova personalità di Mike?
Quella specie di Indiana Jones?
Non l’ho ancora aggiunta qui perché non sono tanto certa di renderla al meglio, probabilmente però farà la
sua comparsa nei prossimi capitoli. ;)
Oh, a proposito: ho voluto interpretare Svetlana in questo modo, anche se nel reality non viene
approfondita, e potrebbe essere considerata non IC… Sta a voi decidere!

A presto, attendo i vostri consigli/commenti! <3

   
 
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