Anime & Manga > Cyborg 009
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Autore: telesette    31/01/2012    3 recensioni
I due cyborg sollevarono le mani d'istinto, ammirando in silenzio quei piccoli candidi fiocchi che vi cadevano sopra, e non poterono fare a meno di sorridere davanti a quello spettacolo. In fondo anche la candida neve era una cosa tanto bella quanto effimera. Ogni tanto scendeva ad avvolgere ogni cosa, col suo bianco mantello, ma alla fine spariva... proprio come uno dei loro brevi momenti di tenerezza.
Fanfiction partecipante al "Lovely Valentine II Edition", indetto dal « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Françoise Arnoul, Joe Shimamura, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction ha partecipato al concorso "Lovely Valentine II Edition", indetto dal http://fanfictioncontest.forumcommunity.net/ « Collection of starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Neve

Immagine di: *Momotaro-Chan su deviantART

L'inverno era arrivato presto.
Davanti al laboratorio del dottor Gillmore, si era formata una spessa coltre di neve e i cyborg stavano lavorando alacremente per spalarla via. Ovviamente il lavoro più pesante era stato distribuito tra 002, 004, 005, 006, 007, 008 e 009. Per le loro straordinarie capacità, rimuovere un mucchio di neve non era certo un problema: 002 e 004 si assicurarono che il tetto non avesse subito danni; 006 invece, grazie al suo potente lanciafiamme incorporato, si occupò di sgomberare la strada principale; 008 e 009 lavoravano alacremente di pala, assieme al forzuto 005, mentre 007...

- Che fine ha fatto Bretagna, qualcuno di voi lo ha visto? - domandò Joe, guardandosi attorno.

Il cyborg metamorfico, scansafatiche come sempre, pensò bene di camuffarsi da "pupazzo di neve" nel tentativo di passare inosservato. Tuttavia, quando il lanciafiamme di Chang giunse a scongelare proprio quel punto, 007 lanciò un urlo e recuperò istantaneamente la sua forma umana.

- Ahiomamma - strillò il cyborg, massaggiandosi il sedere ustionato. - Ma dico, volevi mandarmi arrosto per caso?
- Ben ti sta, sfaticato - esclamò di rimando 002, scagliandogli una palla di neve dal tetto con grande precisione. - Così la prossima volta impari a darti da fare anche tu!
- Ah, ti ci metti anche tu, Jet - mormorò Bretagna, sostenendo imbarazzato lo sguardo severo di tutti i presenti.

In quel momento, recante in mano un vassoio colmo di tazzine fumanti, arrivò anche 003 facendo mostra del suo solito sorriso luminoso.

- Con questo freddo, ho pensato che avreste gradito un buon caffé - esclamò lei. - Che ne dite di fare una pausa? In fondo è da stamattina che lavorate...
- Oh, grazie 003, sei un angelo - disse 007, arrossendo.

Subito gli altri si avvicinarono alla fanciulla e, ringraziando con gratitudine, ognuno di loro sorseggiò il proprio caffé bollente. La giornata si prospettava fin troppo fredda, anche per un cyborg, e c'era parecchio lavoro da fare ancora.

- Il dottor Gilmore dice che sarebbe meglio accendere il caminetto - spiegò Françoise. - Non è che qualcuno di voi può accompagnarmi a prendere un po' di legna?
- Se per te va bene 003, posso accompagnarti io - si offrì gentilmente Joe.
- Beh, anch'io potrei... Ouuff!

Non appena Bretagna provò a cogliere l'occasione per defilarsi dal lavoro di spalatura, Jet lo mise a tacere e lo afferrò bruscamente per la sciarpa.

- Tu stai qui - sentenziò severo il cyborg dai capelli rossi. - Non ci provare nemmeno a scansare il lavoro, questa volta!
- Oh già, dimenticavo - esclamò Joe. - Non ho ancora finito di spalare e...
- Va tutto bene 009, non preoccuparti - lo tranquillizzò Geronimo, battendosi il pugno contro il torace possente. - Posso finire io la tua parte, vai pure ad aiutare 003!

Prima che Joe potesse protestare alcunché, Françoise si aggrappò al suo braccio e lo trascinò gentilmente in direzione del bosco vicino. Gli altri cyborg si scambiarono un'occhiata complice: ovviamente tutti loro sapevano benissimo che quella di 003 era solo una scusa per trascorrere un po' di tempo da sola con 009 ma, in virtù della grande amicizia e dell'affetto che li univa reciprocamente, preferivano di buon grado far finta di niente.

- Uffa - gemette Bretagna. - Perché non mi capitano mai degli incarichi così piacevoli, non è giusto!
- Chiudi il becco, allocco - lo rimproverò Jet. - Quei due hanno bisogno di un po' di intimità, non lo hai ancora capito?

***

Come sottolineato da 002, Joe e Françoise non avevano molte occasioni per stare insieme. Entrambi nutrivano una forte attrazione l'uno per l'altra ma, sia per il loro attaccamento al dovere che per un forte senso di timidezza, nessuno dei due aveva ancora inteso fare il primo passo nel dichiarare apertamente i propri sentimenti. Essere cyborg comportava delle rinunce e dei sacrifici piuttosto pesanti: l'amore era quasi impossibile, considerato quanto sia raro che una macchina possa essere in grado di amare; anche se i loro cuori e le loro menti conservavano il calore e le emozioni comuni a qualsiasi essere umano, non era comunque semplice dimenticare la loro triste condizione di esseri meccanici e artificiali; i loro corpi erano per la maggior parte composti da circuiti e, per quanto difficile da accettare, entrambi non potevano avere una vita normale come qualsiasi coppia di innamorati.

- Françoise - esclamò Joe, vedendo la compagna assorta dietro qualche pensiero. - Sei sicura di stare bene?
- Come ?!? - mormorò la ragazza, guardandolo con stupore. - No, va tutto bene, è solo il freddo...

Mentre procedevano lentamente tra gli alberi, tenendosi dolcemente a braccetto, i loro passi lasciavano tracce leggere sulla neve fresca dietro di loro. Il cuore di Françoise batteva forte, al pensiero che Joe fosse lì al suo fianco, ciononostante non poteva dirgli nulla. D'altro canto lui era troppo tranquillo e riservato, per accorgersi chiaramente di ciò che 003 provava nei suoi confronti. Tutti e due avvertivano qualcosa di più del semplice affetto e dell'amicizia tra loro ma, temendo di non poter sostenere alcun tipo di relazione come cyborg, preferivano mantenere il silenzio... Un silenzio che però richiedeva il prezzo della loro felicità.
Nessuno poteva dirgli che amarsi fosse una cosa sbagliata, tuttavia qualcosa continuava a ripetergli che l'amore non era fatto per loro. Ogni cosa legata all'amore e alla felicità tra due persone sembrava allo stesso tempo vicina e completamente fuori dalla loro portata. Probabilmente il loro destino era quello di sperare in una cosa impossibile da realizzare, eppure ogni singolo momento che gli era concesso trascorrere era estremamente importante: ogni ora, ogni minuto, ogni secondo che trascorrevano assieme lo era... Perché quelli erano i momenti in cui potevano pensare di vivere il loro amore.
Ormai era da un po' che camminavano, e nessuno dei due aveva ancora raccolto un solo pezzetto di legna. Erano troppo presi dai loro pensieri, per preoccuparsi di simili banalità, tuttavia improvvisamente accadde qualcosa che risvegliò la loro attenzione.

- Joe - esclamò Françoise. - Hai visto? Sta nevicando!

I due cyborg sollevarono le mani d'istinto, ammirando in silenzio quei piccoli candidi fiocchi che vi cadevano sopra, e non poterono fare a meno di sorridere davanti a quello spettacolo. In fondo anche la candida neve era una cosa tanto bella quanto effimera. Ogni tanto scendeva ad avvolgere ogni cosa, col suo bianco mantello, ma alla fine spariva... proprio come uno dei loro brevi momenti di tenerezza.
Tuttavia il fatto che stesse nevicando fece sorridere entrambi. Tutta la vita in fondo era fatta di momenti: momenti allegri, momenti tristi, momenti che vale la pena vivere comunque. E così era anche per loro, seppure per un breve attimo, la gioia di stare insieme era qualcosa che nessuno gli poteva negare.
Nessuno!

FINE

   
 
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