Ho viaggiato
Per deserti e savane
Per campagne e metropoli
Risucchiate dal caos,
Inghiottite dall’avidità
Della belva
Che risponde al nome di
Uomo.
Ho visto padri distrutti, madri strozzate
Da grida di dolore
Muto
Che lacera la carne,
Che divora il cuore.
Ho fotografato
In un campo di iris e di macerie
In cima ad una quercia
Fratello e sorella,
Orfanelli.
Con il dito delle mani esili
Indicavano
L’aereo di soccorso.
Ho scoperto
Negli occhi sorridenti
Di quella coppia
Di boccioli freschi
Già appassiti
Che l’unica arma
Capace di salvare questo mondo condannato
E’ la speranza.