the blower's daughter.
POV SHERLOCK
HOLMES.
Il sole
brillava
in cielo, mentre le persone camminavano per le strade, svolgendo le
loro
mansioni mattutine. Qualcuno sorrideva, qualcun'altro sembrava essere
stato
buttato giù dal letto con la forza.
C'era una donna con un cesto pieno
di mele - chissà cosa doveva farci -, un
signore che camminava ansimando - magari aveva fatto tardi a lavoro - e
anche
una ragazzina che si guardava intorno spaventata.
Mi concentrai su quella piccolina,
osservando i suoi movimenti.
I suoi passi erano come una danza e
notai benissimo un dettaglio che tutti non
riconoscevano: era una ladra. Nella sua danza non mancavano passi un
po' più
sforzati, mirati alle tasche dei passanti. Per un buon osservatore,
anzi, anche
per un distratto osservatore, bastava uno sguardo per accorgersi dei
suoi
movimenti. Non era per niente esperta, si notava anche dalle prede che
mirava.
Sorrisi. Potrebbe essere stata
benissimo la figlia di Irene. Davanti a me
scorsero numerose scene che la riguardavano.
Arricciai il naso, gli occhiali
seguirono il mio movimento.
Scossi la testa, guardando la
finestra dell'appartamento al quinto piano.
Il balcone era decorato di fiori,
probabile opera creata amorevolmente dalla
donna del mio dottore. Quella donna che me l'aveva tirato via dalle
mani e lui
ne era scivolato, inconsapevole della sofferenza che avrebbe creato a
me
medesimo.
Ma io mi ero sacrificato volentieri
pur di salvarlo, nonostante lui mi avesse,
in un certo senso, tradito. Questa volta, a dire il vero, non mi
aspettavo di
sopravvivere.
E invece ero seduto su quella
panchina, osservando come la vita scorresse
davanti ai miei occhi.
Watson aveva ragione. Sarei morto
da solo.
Ma cosa potevo farci io se l'unica
persona che vorrei accanto a me per tutta la
vita sei tu?
POV JOHN
WATSON.
Mi alzai tardi. Quel giorno
non avrei dovuto fare alcuna mansione per il
Holmes. Al pensiero strinsi le palpebre e le labbra. Una smorfia di
disperazione comparve sul mio volto. Dovevo smettere di pensarci, prima
che il
dolore mi avrebbe fatto crollare al suolo.
Presi dei respiri profondi, poi
riaprii gli occhi e andai alla mia scrivania.
Dovevo continuare il racconto delle
memorie di Holmes.
Era l'unica cosa che potevo fare
ancora per lui.
Mi sedetti sulla sedia e mi
massaggiai gli occhi. Tra qualche ora io e Mary
saremmo partiti per il nostro "viaggio di miele in ritardo", soli, e
senza di lui. Senza che qualcuno ci sparasse contro; senza che Holmes
si
vestisse da donna; senza che Mary venisse buttata giù da un treno.
Presi i fogli già scritti e li
sfogliai velocemente.
Lì dentro c'era una storia. Una
storia che li poneva sempre insieme e che li
mostrasse uniti per la vita.
Oddio, che sentimentalismo.
Riassettai, posando quei fogli
sulla pila e portando le dita sulla macchina da
scrivere.
Guardai il foglio davanti a me e
spalancai gli occhi.
Dopo il postino insolito, c'era
anche un foglio piegato al posto del foglio che
aveva lasciato la scorsa notte.
Lo presi e lo aprì velocemente,
mentre il mio cuore aumentò di frequenza.
Caro
Watson,
volevo dirle che il postino di stamattina non era la persona alla quale
starà
presumibilmente pensando adesso, e che non deve nemmeno immaginare che
questa
persona abbia provato il desiderio di entrare in casa e di rivederla.
Comunque
sia, spero che lei non stia bene e che, soprattutto, lei preferisca
ancora sua
moglie. Non vorrei riabbracciarla e ordinarle di portarmi un caffè,
assolutamente, e non vorrei nemmeno prendere in prestito la sua roba.
Lei
capisce che io la odio dal profondo del cuore? Vorrei ucciderla,
prenderla a
schiaffi e, infine, scacciarla via dalla mia mente. Spero che lei si
sia
dimenticato di me, perché io mi sono dimenticata di lei.
Non ho bisogno di lei, assolutamente.
Ah, e non aspetterò mai che lei mi riconosca.
Con
profondo odio,
il suo peggior nemico.
And so it is,
just like you said it would be.
Life goes easy on me most of
the time.
Holmes era
ancora seduto su quella panchina, illudendosi che il suo
"principe azzurro" sarebbe arrivato. Ma anche se avesse capito il suo
messaggio, per quale motivo avrebbe dovuto prenderlo in considerazione?
Lui aveva Mary, e anche una certa
fama da dottore. Oramai non aveva più bisogno
di lui.
La sua testa cadde sulle sue mani,
appesantita da troppi pensieri, diversi da
quelli che era abituato a sopportare. Era un genio, la sua mente era
veloce e
preparata a tutti i tipi di ragionamento possibili, ma quel unico e
semplice
pensiero lo stava distruggendo dentro.
And
so it is,
the shorter story, no love no glory,
no hero in her skies.
John strinse il foglietto tra
le mani. Imprecò, rimuginando su quella
lettera anonima.
Doveva essere uno scherzo, ma non riuscì a focalizzare la mente su un
unico
pensiero.
Era evidentemente una lettera criptata, simile a quella che aveva
mandato a
Mary tempo fa.
Cosa significava allora? Da chi veniva quella lettera?
In cuor suo sapeva la risposta. Come sapeva che Holmes non era morto.
Come sapeva d'altronde che non voleva lasciarlo sposare non solo perché
temeva
di essere lasciato solo nelle sue investigazioni.
I
can't take my eyes off of you.
Stava sbagliando tutto e lo
sapeva. Sapeva che avrebbe fatto meglio a
"restare morto", senza destare alcun sospetto. Egoista come al
solito, proprio come diveva il suo dottore.
Lui oramai si sarà fatto una ragione e, in effetti, doveva essere
felice di
come sono andate le cose. Holmes era fermamente convinto che Watson non
gli
sarebbe mai stato vicino se non avesse provato pena per lui, quindi ora
sarebbe
stato senza alcun peso.
Era sempre andato tutto bene per la semplice gentilezza di Watson nei
suoi
confronti.
Strinse i pugni, mentre una goccia gli inumidì una guancia.
And
so it is,
just
like you said
it should be.
We'll
both forget
the breeze most of the time.
La testa
gli stava pulsando, mentre cercava di pensare a cosa fare. Non
si sarebbe potuto tirare indietro, questa volta. Neanche rintanandosi
nella sua
ingenuità.
O voltava pagina o la leggeva fino
in fondo.
Pensò a Mary e ai suoi sentimenti
per lei. Era sua moglie e l'amava.
Ma quel sentimento non gli aveva
fatto ripudiare l'idea dell'amore di Holmes
nei suoi confronti. Anzi, l'idea di quell'amore malsano gli aveva
invaso le
membra, facendogli dimenticare di Mary.
Dimenticare nel senso che non
considerò minimamente la rivalità tra i due
amori, quello di Holmes avrebbe schiacciato quello di Mary all'istante,
tanto
da non fargliene accorgere della rivalità stessa.
Gladstone gli annusò la caviglia.
Si guardarono negli occhi e il cane si grattò
l'orecchio.
Abbaiò e andò nell'altra stanza,
ritornando con il guinzaglio in bocca.
Watson spalancò gli occhi. Si
trovava davanti alla scelta che gli avrebbe
cambiato la vita.
And so it is,
the
colder water, the
blower's daughter,
the
pupil in denial.
Intanto
incominciò a piovere e le persone aumentarono i loro passi,
finché Holmes non rimase da solo in quella strada. Immobile fissava
davanti a
sé, non potendosi più intrattenere nel esaminare i passanti.
In realtà, non ne avrebbe potuto
comunque. Il suo sguardo infatti era vuoto e
il suo respiro nullo.
Intorno a lui tutto si era fermato.
Solo la pioggia continuava a scendere.
Watson era seduto sulla
poltrona del suo
studio, fissando anch’egli il vuoto. Anche lì il tempo si era fermato e
Mary lo
scuoteva cercando di risvegliarlo.
Did I say that I loathe you?
Did I
say that I want to
leave
it all behind?
Holmes aveva commesso l’errore più grave della
sua
vita. Ne avrebbe
subito le conseguenze per tutta la sua vita. Aveva perso un compagno,
un amico
e un amore.
Il loro amore era così malsano da far nauseare il Signore, che si stava
sfogando con quel temporale che stava prendendo forma sulla testa
scoperta di
Holmes. Egli sorrise.
Una scossa colpì John, che fremette. Mary lo abbracciò, dicendo che
aveva avuto
paura.
Lui non la ascoltò e dietro l’abbraccio si celò un sorriso.
Uguale a quello di Holmes.
Un sorriso che li avrebbe uniti per l’eternità.
Holmes si alzò dalla
panchina. Lanciò un ultimo sguardo alla finestra,
con ancora il sorriso sulle labbra.
Nel contempo John guardò fuori la finestra con determinazione negli
occhi.
Non si videro con gli occhi, ma i cuori cambiarono ritmo di battito.
“Mary, possiamo
partire ora.”
I can’t take my mind of you,
'til I find somebody new.
NOTE DELL'AUTRICE.
Cretinata dell'ultima ora! Sto continuando le due fanfiction su
Elizabeth e, nella pausa, ho scritto questo. XD
Bello come mi riposo, neh? Se ci sono errori fatemeli gentilmente
notare, non ho riletto.
Non ne ho il tempo, fra un po' devo smammare a suonare.
In questi ultimi giorni sto ascoltando molto le canzoni cantate da
Robert Downey J. Madonna che voce! *-*
C'era da aspettarselo, d'altronde.
Fatemi sapere se vi piace allora!
La vostra Ellie, complessata.
Ps: La canzone è: Damien Rice - The
Blower's Daughter.