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Autore: discord90    10/02/2012    2 recensioni
La vita di un ragazzo cambiata dall'arrivo di un angelo.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Gerarchie

CAPITOLO 1
 


“Roy…” “Chi è?”  “Roy…”  “Chi sei?” “Roy…”  “Cosa vuoi?!”
 
“Roy svegliati dobbiamo andare da zio. Io vado a prendere la macchina e tu intanto preparati forza!” Erano queste le prime parole che sentì riecheggiare nella sua testa come un tamburo. “Eccomi…arrivo…Stramaledettissimi sogni, perché non riesco mai a vederne la fine? Vorrei tanto vivere da solo.” Era abitudine ormai che venisse svegliato in quel modo, senza un “Buon giorno tesoro” o un “La colazione è pronta”. Ma tanto sapeva che quando sarebbe accaduto diversamente  avrebbe significato che il mondo stava per finire, d’altronde si sentono solo nei film questo genere di frasi.
Con tutta la sua buona volontà si tirò giù le coperte (una delle rare volte che lo avesse fatto da solo) e si diresse verso il bagno. Dopo un’ oretta era pronto per uscire: Sua madre lo stava gia aspettando con la macchina sotto casa. Due suonate di clacson fecero capire a Roy che sarebbe dovuto scendere di li a un nano secondo per cui giù per le scale e su nella macchina : Una cabrio decappottabile grigio metallizzata, la gioia della mamma, quasi più del suo unico figlio.  “Ce ne hai messo di tempo! Siamo gia in ritardo.” E mentre stava dicendo questo i suoi capelli castani , che di solito scendevano lisci lungo la schiena, erano per aria dalla rabbia : Kayla era famosa per i suoi bellissimi capelli lisci color castagna.  “Non è colpa mia, potevi svegliarmi anche prima.” Replicò Roy ; La madre non rispose e partì come un razzo. Durante il tragitto Il ragazzo si mise a pensare e mentre faceva ciò, la sua chioma nera ondeggiava con il vento :  Stava pensando al sogno fatto quella notte e cercava di ricordarsi chi lo stesse chiamando, era una voce così bella, o meglio era bella fino a quando non fu sovrapposta da quella della madre.
 
  Erano passati quarantacinque minuti, madre e figlio non si erano rivolti la parola, lui aveva paura di disturbare. Stranamente però fu la madre ad attaccare bottone. “Allora…sei pronto per passare una giornata con i parenti?” Domandò Kayla  “Se volevi rompere il ghiaccio potevi farlo anche con una domanda che avesse una risposta meno ovvia. Sai benissimo che odio questo genere di cose” Rispose seccato Roy. Lei subito continuò dicendogli “ Senti, io non so più che pesci prendere con te, da quando è morto papà sei cambiato, non sei piu lo stess..” Le sue parole furono interrotte da un boato che la fece frenare di botto. “Che diavolo è stato?” Continuò chiedendo a Roy. “ Che vuoi che ne sappia, ero qui con te” Rispose lui. “Volevi una domanda che non fosse scontata no?” Rinfacciò la madre al figlio. Roy non fece in tempo a risponderle che subito un altro boato ancora più forte si fece sentire: questa volta era molto più vicino e non era “da solo” ma accompagnato da urla.
Kayla e Roy rimasero senza parole ma pochi secondi dopo non si riuscirono nemmeno a muovere alla vista di quello che stava accadendo :  un corpo senza vita stava precipitando su di loro dall’alto ad una velocità mostruosa. “ Attento Roy!” girdò la madre consapevole del fatto che se il cadavere avesse colpito il figlio, egli sarebbe morto. Nello stesso istante Kayla si gettò su di lui come per fargli da scudo, oramai il corpo era a pochissimi metri da loro e Roy non sapeva cosa fare, era come pietrificato, aveva paura, avrebbe voluto scrollarsi di dosso la madre la quale si era incollata così bene che ci sarebbero voluti rinforzi per toglierla : tento’ una volta, ma lei resistette. Provo’ la seconda ma niente, provo la terz… Silenzio…
 
 
  
  “Roy…” “Chi è?”  “Roy…”  “Chi sei?” “Roy…”  “Cosa vuoi?!”
Questa volta i suoi occhi si aprirono da soli, era ancora in quella cabrio e non fu la madre a svegliarlo ma il fatto che oramai non riuscisse a respirare per via di due corpi che erano sopra di lui. Con la poca forza che gli era rimasta se li tolse di dosso e ancora molto confuso si giro’ sul lato destro, dove era andato a finire uno dei due corpi scrollatosi di dosso. Gli bastarono pochissimi istanti per riconoscerlo : occhi verdi, carnagione chiara, naso perfetto (quasi da modella) e i suoi capelli….color castagna. Non voleva crederci non poteva crederci, cercò di parlare al corpo, oramai senza vita, della madre, cercando di convincersi che sarebbe tornata a respirare di li a poco ma non fu così. Roy non versò nemmeno una lacrima era come se fosse dentro una bolla e non si stava capacitando di ciò che stava accadendo e le sue forze oramai si stavano affievolendo così tanto che cadde dalla macchina schiantandosi a terra. Nei suoi ultimi secondi di coscienza vide delle piume e poi il buio.
  
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