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Autore: Silyia_Shio    12/02/2012    2 recensioni
Scivolò via una bozza di una ragazza dai capelli lunghi e mossi dalle cui labbra ondeggiava una frase: “il Cielo è onnipresente, perfino nel buio sotto la pelle”.
Ed il suo viso si accostò a quello della ragazza abbozzata su quel foglio bianco.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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il Cielo

 




Nella mia vita, una volta, c’era una ragazza. Non era nessuno di particolarmente speciale per me né per nessun altro della nostra classe, semplicemente, lei c’era, la percepivi e quando mancava ne sentivi l’assenza.
Era bionda, ma di un biondo così chiaro da sembrare bianco. I suoi occhi erano blu, di un blu profondo ed intenso, solo nelle giornate senza sole essi si sfumavano di grigio ricordando due pozze d’acqua disegnate con i pastelli.
Non ricordo nient’altro del suo aspetto, né il colore della pelle, né se avesse le lentiggini e neanche i suoi lineamenti; solo i suoi capelli ed i suoi occhi sono impressi nella mia memoria come la cicatrice che mi attraversa il polso.
A pensarci bene, ora non riesco a ricordarmi neanche del suo nome.
In compenso sento nitide le sensazioni che mi trasmetteva ed il freddo della sua mano la prima volta che per sbaglio l’ho sfiorata.
Eravamo a scuola, la professoressa dell’ultima ora mi aveva incaricato di raccogliere le verifiche ed arrivato al suo banco lei mi aveva osservato per un secondo probabilmente non capendo perché me ne stavo lì davanti a lei, io che vestivo di nero, che ascoltavo metal e che ero sempre al centro dell’attenzione. Infatti ricordo che in quattro anni di liceo ci eravamo scambiati giusto qualche frase di circostanza ma oltre al tempo che passavamo a scuola non ci eravamo mai frequentati.
Alla fine comunque, dopo aver capito cosa ci facevo lì, si era messa a frugare tra i fogli del suo quaderno cercando la verifica in questione e terminata la ricerca
 aveva scosso la testa. Quella fu la prima volta che sfiorai le sue dita di ghiaccio: avevo notato un foglio protocollo e sicuro che fosse quella cercai di prenderla ma lei mi scostò la mano. Le sue dita erano come un fiocco di neve: soffice, delicato e freddo, terribilmente freddo.

Dopo quel giorno, lei fu assente per una settimana ed alla memoria di quelle mattinate grigie riesco ancora a percepire quell’assenza strana. Non me n’ero mai accorto, forse perché troppo impegnato a scherzare o semplicemente perché davo per scontato che lei ci fosse; ma la sua presenza era tanto impalpabile e discreta quanto evidente e pungente, non come sarebbe potuta essere quella di Ludovica, cioè fastidiosa ed irritante, ma percepibile come una canzone melodica dei Nightwish messa da sottofondo ad una battaglia di tante altre personalità, lei c’era e lo sapevi anche se non avevi ancora incrociato i suoi occhi marini o se non avevi scorto i suoi capelli ondeggiare leggieri come fatti di schiuma.
Invece quelle mattinate erano prive del sottofondo e le pareti della classe, della scuola, rimbombavano delle presenze aggressive degli altri ragazzi e senza quella sensazione di tranquillità il cielo che vedevo fuori dalla finestra, era più grigio.
Nonostante sapessi che qualcosa mancava, ero così ottuso da non aver capito quale fosse l’oggetto assente, non mi ero reso conto che il banco mediano della seconda fila era vuoto e che nell’aria non ballavano i ticchettii della sua matita sui fogli bianchi.

Anche quando i capelli chiari tornarono a posarsi sul banco durante le lezioni noiose, e con loro la sensazione di pace, non mi accorsi che era lei a rendere l’aria più leggera.
 
**

Durante l’estate ebbi un incidente, ma la cosa divertente fu che rischiai la vita non tanto per essermi andato a schiantare con la moto contro un’auto, quanto che fu un banalissimo pezzo di vetro, rotto durante la collisione, ad incastrarsi nel mio polso lacerando carne e tendini e portandomi sulla rossa via della morte per emorragia.

Risvegliatomi in un ospedale che puzzava di disinfettante, brillava di una luce artificiale che si rifletteva sulle bianche pareti, con un polso inutilizzabile e rattoppato, sperai di vedere lei. Non mi so spiegare perché, infondo non pensai direttamente a lei, ma bramavo la sensazione di serenità che a volte percepivo a scuola e che in quella prigione pulita non c’era.
Era solo una sensazione, una presenza senza volto né origine, eppure la sentivo sulla pelle, nell’anima e quando non c’era il mondo era come quell’ospedale: monotono, quanto un cielo grigio.

Una mattina, sempre che fosse mattina, mi svegliai e finalmente la sentivo, la sentivo dietro i visi dei miei compagni di classe che erano venuti a trovarmi, la percepivo sotto le loro parole e quasi la vedevo, vicino a quella ragazza della mia classe così silenziosa e neutra come i suoi capelli.
E stavo bene, il cielo non era più grigio, l’odore dell’ospedale non era così insopportabile ed il polso cucito non mi ricordava più Frankenstein.

**

Poi.. poi quando il nuovo anno scolastico iniziò, per la prima volta mi accorsi veramente di lei, lei che quel giorno non c’era, lei di cui il professore stava parlando: “Ragazzi, ho una terribile notizia, la vostra compagna di classe..”
Anche adesso, mentre le parole s’illuminano nella mia mente, non riesco a ricordarmi del suo nome.
“..ci ha lasciati. Pochi giorni fa il suo cuore si è fermato, immagino sappiate che aveva problemi cardiaci…”
Il resto del discorso non lo ricordo, perché la mia mente era troppo impegnata a ricordarsi tutte le volte che l’aveva guardata e sentita senza mai vederla e sentirla veramente.
Le parole erano solo suoni insignificanti mentre la melodia di sottofondo andava scemando ed il cielo tornava grigio.
Finalmente, guardando le ortensie bianche e blu fuori da scuola, capii da dove proveniva quella sensazione di serenità: era lei, lei che c’era sempre stata e che ora non c’era più e con lei anche la pace del mio cuore stava volando via.
 
** 

Solo anni più tardi ritrovai un sospiro di quella serenità.
Aprivo la cartellina dei disegni del liceo per poter osservare i miei miglioramenti, e tra una copia di Van Gogh ed una di Gauguin, scivolò via una bozza di una ragazza dai capelli lunghi e mossi dalle cui labbra ondeggiava una frase: “il Cielo è onnipresente, perfino nel buio sotto la pelle”.
Ed il suo viso si accostò a quello della ragazza abbozzata su quel foglio bianco.
E la sensazione di pace torno a scivolare sotto la mia pelle, percorrendo le vene e giungendo infine al mio cuore, stringendole in un lieve abbraccio di serenità.
Un sorriso m’illuminò il viso: avevo ritrovato la mia pace in un disegno di lei.
Lei mi rasserenava quand’era in vita, ed ora con quel disegno mi avrebbe sempre percorso la pelle con delicatezza.
 
**
 
Guardo i miei quadri appesi a questi muri bianchi e blu, ora sono un pittore famoso, i miei cieli sono amati da molti, però il cielo che preferisco è abbozzato su un vecchio foglio ingiallito e mi rasserena con i suoi capelli bianchi ed i suoi occhi blu.




***

BuonSalve gente!
sono tornata con un'altra shot "molto allegra" devo dire.

L'ispirazione mi è venuta leggendo la poesia "il Cielo" di Wislawa Szymborska, da cui ho citato la frase: "il cielo è onnipresente, perfino nel buio sotto la pelle".
Non ha un vero e proprio significato come storia però avevo voglia di scrivere e quest'idea è venuta proprio al momento giusto, poi boh, scrivendo mi è piaciuta sempre di più l'idea di questa ragazza un po' invisibile ma presente che rispecchiasse un po' il cielo, o almeno il cielo di questo ragazzo.
Non è una storia romantica perchè, come ho scritto all'inizio, lei non è niente di speciale per lui, gli porta solo serenità.

Bene, dopo aver chiarito  delirato sulla mia storia, vi lascio!


Anzi no, prima un Annuncio Molto Importante:

sto cercando disperatamente una Beta, che sia possibilmente una Slasher/yaoista convinta ed anche una Femslasher/yurista più che convinta!
Se volete proporvi come beta ma non amate nè lo slash nè il femslash, ho anche una storia Originale Fantasy da far revisionare ed una fanfic sul telefilm Supernatural da far partecipare ad un Contest!
Se qualche anima pia volesse adottare quest' autrice imbranata, gliene sarei grata in eterno!^^

Bene, ora ho finito,
Grazie dell'Ascolto (Lettura)!

alla prossima

Silyia_Shio
   
 
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