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Autore: LovingBroadway    12/02/2012    4 recensioni
E' perfetto; è tutto straodinariamente perfetto. Finn e Rachel, dopo qualche anno dal matrimonio, continuano ad essere perfetti come non mai. E si amano. Ma l'inverno di quell'anno non avrebbe portato solo gioie, anche tormenti ed è proprio quando arrivano questi che la loro felicità inizia a vacillare. Loro però, si stringeranno la mano e insime affronteranno tutto, come del resto, è sempre stato.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Aspettando.


Erano le 11.00.
I fiocchi di neve continuavano a volteggiare nell'aria fredda per poi posarsi in terra.
Finn e Rachel, non essendo ancora pronti per lasciare la sicurezza e il caldo del loro letto, si erano riaddormentati, l'uno abbracciato all'altra, mentre i loro visi si sfioravano e le dita di lei erano intrecciate in quelle di lui.
La vibrazione del telefono di Finn interruppe quell'armonia perfetta della quale i due giovani erano protagonisti e lo svegliò. Con fare del tutto calmo e lento, stando attento a non svegliare la moglie, prese in mano il suo iPhone e si decise a spegnerlo, non guardando chi fosse il mittente di quella chiamata.
Era un'infinità di tempo che i due sposi non trovavano un po’ di tempo da dedicarsi e i loro lavori aggravavano la cosa: la mattina si dovevano alzare presto, consumando una veloce colazione, si vedevano durante la pausa pranzo, per poi ritornare la sera tardi e andarsi quasi subito a letto. Ma quella era una giornata che sarebbe stata tutta per loro e non chiedevano di meglio. Essere li, insieme, era tutto ciò che volevano e per una volta ci erano riusciti.
Passarono i minuti e si fecero le 12.00. Il campanello della porta incominciò a suonare, spezzando il loro dolce sonno. La prima a svegliarsi fu Rachel, che subito svegliò anche il marito con alcuni baci affettuosi. Sapeva bene che quello era l'unico modo per farlo alzare dal letto.
-Ancora buongiorno amore.- disse lei quando Finn con fatica e indecisione riuscì finalmente ad aprire gli occhi. Poi la guardò e le sorrise, per poi baciarla sulla guancia, scendendo lentamente sulle labbra, arrivando poi al collo. Il campanello suonava con insistenza, ma i due non avevano intenzione di separarsi.
-Ciao amore.- le rispose lui col suo fare amorevole e con il suo mezzo sorriso che fece subito spuntare sul viso di Rachel amore e felicità allo stesso tempo. Lui era il centro del suo mondo.
Una palla di neve dritta nella loro finestra li fece sussultare. -Si, ora dobbiamo proprio andare ad aprire.- concluse il ragazzo.
Si rivestirono in fretta e Finn velocemente andò a vedere chi stesse suonando con così  tanta insistenza, mentre Rachel si fermò in cucina per sparecchiare la colazione che non era stata consumata.
-Ciao gente.- la voce di Kurt, il fratellastro di lui, rimbombò nel silenzio della casa e nelle orecchie di Finn e Rachel ancora lievemente storditi dal loro risveglio forzato.
-Buongiorno.- disse il compagno sorridente.
-Ciao Kurt. Ciao Blaine.- li saluto lui fregandosi ripetutamente gli occhi. Entrarono tutti in cucina e trovarono Rachel intenta nel sistemare la cucina.
-Ragazzi!- lei, raggiante come sempre, li accolse in casa.
Kurt è diventato il fratellastro di Finn durante il penultimo anno di liceo, quando suo padre Burt e la madre di Finn, Carol decisero di sposarsi, dopo essersi conosciuti e frequentati per merito del figlio di lui. Quello fu anche l'anno in cui Kurt trovò se stesso in un' altra persona, una persona che valeva la pena amare, una persona speciale: Blaine.
Quella coppia aveva resistito ai devastanti anni del liceo, al fatidico trasferimento a New York e ancora oggi, resisteva. No, non si sarebbe mai sgretolata.
Sia Blaine, sia Kurt erano due pilastri fondamentali nella vita di Finn e Rachel; Kurt era Rachel, si completavano e la loro passione sfrenata per i musical li aveva portati a stringere un'amicizia inarrestabile, solida.
-Finn, dovresti sapere una cosa .- sputò Kurt diretto.
-L'ultima volta che ho sentito questa frase, non ha portato nulla di buono.-contraccambiò Finn ripensando a quello che era successo un anno fa.
-Ecco, prima la mamma ha detto che ti ha chiamato, ma non hai risposto. Allora ha chiamato me e ha detto che stasera ci devono parlare.- il tono di voce che assunse Kurt era presagio di un qualcosa di inaspettato, quasi sicuramente non gradito da tutti.
Finn sbuffò. Strinse forte i denti. Chiuse gli occhi. E Rachel gli prese la mano, gliela strinse più forte che poteva e Finn le cinse la vita con il braccio destro.
-Fantastico.- disse Finn con sarcasmo. -Devono proprio venire qui?-
Nessuna risposta.
-Io non capisco, davvero non ti capisco proprio.- Kurt, in preda ai nervi, spezzò quel silenzio. -Lei è tua madre. L'unica cosa che dovresti fare è essere felice.-
-Kurt io non la odio, le voglio bene con tutto il cuore e tu questo lo sai. Ma non sopporto la situazione.-
Burt, il patrigno di Finn, era entrato in politica 3 anni fa, per poi separarsi da quell'occupazione dopo un anno, quando lui e la moglie Carol accolsero il loro primo figlio, Elijah. Quella era una dolce novità, una gioia straordinaria e fu accettata subito come tale da Kurt, Blaine e Rachel.
Tutti dicevano: "Non sapete quanto questa cosa ci renda felici!", " Vi meritate tutto il bene del mondo e  noi speriamo con tutto il cuore che questo bene a voi arrivi!".
Rachel ne era completamente entusiasta, pensava che l'arrivo di quel bambino era un miracolo e lo era veramente. Finn no, Finn non lo voleva e pian piano, con molta fatica, riuscì ad aprirsi con Rachel: lui voleva solo la felicità di sua madre, ma l'unica cosa che riusciva a pensare era che con questo bambino veniva messa a rischio la felicità di lui, l'avrebbe persa, pensava che avrebbe perso la sua mamma. Carol, suo marito e il nuovo arrivato scelsero una casa a mezz'ora da New York; Burt affidò l' officina di Lima ad un suo amico e collega e ne aprì un'altra, dove Finn lavora attualmente.
-Ma quale situazione?!- rispose ora Kurt, mentre fissava gli occhi del fratello.
-Ok, basta- si intromise Rachel. -Carol e Burt verrano qui, stasera e noi ne siamo entusiasti, tutti, anche Finn.-
Lo sguardo di Finn era perso nel vuoto, lo sguardo stesso era vuoto. Non sapeva come si sarebbe dovuto comportare, ma almeno avrebbe avuto le 3 persona più importanti della sua vita con lui.
-Noi andiamo.- disse Blaine. -Siamo passati solo per avvertire perché ci eravamo fermati non molto lontano da qui per un saluto ai miei genitori.-
Rachel voleva chiedergli se avrebbero voluto fermarsi per il pranzo, ma guardando il marito, capì che quello non era il momento opportuno.
-Ok ragazzi, vi accompagno alla porta.- disse lei e li portò all'uscita. -Kurt so che ti da fastidio come ha preso la novità tuo fratello, ma ti prego, non farglielo pesare cosi tanto. Scusa ma io non ce la faccio a vederlo cosi .- disse Rachel quando furono abbastanza lontani dalla cucina.
Kurt le diede un bacio, in segno di scuse. -Tengo a Carol e so che ne soffre anche lei, è per questo che mi comporto cosi e mi dispiace, non dovrebbe stare male nessuno.-Rachel si limitò a sorridere e guardò i due allontanarsi. Rientrò in casa e vide Finn intento ad accendere il camino.
-Rachel oggi dobbiamo andare a fare compere per questa sera e decidere cosa mangiare.-
-Lo so, ma a quello ci pensiamo dopo. Adesso io preparo il pranzo, tu accendi il camino e mangiamo sul divano, come piace a te .-
-Non ho fame .- Finn le rispose con tono secco, come faceva poche volte. La moglie gli cinse le spalle, mentre lui era inginocchiato davanti al camino, e lo baciò sul collo.
-Finn .- il suo tono era dolce, aspettava una qualsiasi reazione del marito.
-Rachel, non so cosa dirti, ok? Non ne ho voglia, ecco tutto.- Ora Rachel si era seduta sul divano e aspettava che Finn si sedesse vicino a lei.
-Amore, io non ti sto dicendo niente, capisco che tutto questo non ti va a genio, credimi lo so meglio degli altri; so come ti senti ed è per questo che voglio che vieni qui, con me, perché so bene che è l'unica cosa che ti fa stare bene.-
Finn si alzò lentamente e non dicendo niente baciò Rachel, un bacio pieno di amore. Si mise vicino a lei, la strinse.
-Ti amo .- le disse; chiuse gli occhi e mise la sua guancia al fianco di quella della moglie.
-Ti amo. A volte non c'è niente di meglio di un "Ti amo".-
Quel giorno non mangiarono; uscirono a comprare tutte le pietanze per quella sera e, sempre insieme, prepararono la cena, aspettando i loro ospiti e le notizie che avevano in serbo.



Ehi, buonasera a tutti cari lettori :D ecco il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto ** So che in questo punto della storia non succede gran che, ma prometto che dai prossimo capitoli ci sarà più azione ;) Ringrazio tanto chi ha recensito la storia e chi l'ha messa nelle seguite **
Cercherò di aggiornare ogni domenica sera!
Un bacione. Lù :)

Buona 

  
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