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Autore: kia84    14/02/2012    1 recensioni
La mia disattenzione negli ultimi giorni aveva dei picchi pericolosi e in molti me lo avevano fatto notare guardandomi con sguardo critico e preoccupato. Non mi avevano mai vista con la testa tra le nuvole e anche per me era una novità, quasi non mi riconoscevo più. Finn mi aveva chiesto di sposarlo ed io ero entrata in confusione non riuscendo più a capire nulla. Cosa dovevo fare?
Genere: Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Puck/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una sera, cambio di percorso
Era tardi quando uscii dalla McKinley, il buio e il freddo mi accolsero con una certa inquietudine. Mi avvolsi meglio la sciarpa attorno al collo e soffiai sulle mani cercando di riscaldare una piccola parte del mio corpo visto che avevo dimenticato i guanti nell'auto che mi avevano regalato da poco i miei papà. La mia disattenzione negli ultimi giorni aveva dei picchi pericolosi e in molti me lo avevano fatto notare guardandomi con sguardo critico e preoccupato. Non mi avevano mai vista con la testa tra le nuvole e anche per me era una novità, quasi non mi riconoscevo più. Finn mi aveva chiesto di sposarlo ed io ero entrata in confusione non riuscendo più a capire nulla. Cosa dovevo fare? Per contribuire ai miei pensieri non avevo ancora ricevuto alcuna notizia dalla NYADA e già temevo il peggio. Non mi avevano scelta per la prova finale, me lo sentito, e questo aveva iniziato a deprimermi così tanto da farmi tentare di accettare la proposta di Finn ma non ero diventata così temeraria di colpo. Amavo Finn, da sempre, ma quel gesto mi sembrava troppo affrettato...troppo tutto per farmi riflettere. Avevo proggettato tutto fin nei minimi dettagli per il mio futuro, lui lo sapeva bene eppure era spuntato fuori con quell'anello in un momento di debolezza lasciandomi senza parole. Si, mi aveva emozionata ma i contro erano più dei pro ed io non volevo finire sposata a diciottanni senza nemmeno essere riuscita a raggiungere i miei obiettivi, i miei sogni. E se la lettera della NYADA non sarebbe mai arrivata? Tremavo al solo pensiero e un velo di tristezza adombrò il mio sguardo. Kurt ce l'avrebbe fatta al mio posto mentre a me spettava guardarlo con invidia da lontano. Kurt avrebbe brillato come una stella ed io sarei stata fiera del mio miglior amico. Guardai l'orologio sul display del cellulare e feci una smorfia, ero stata troppo tempo in auditorium a provare cercando di fare chiarezza in me che non mi ero nemmeno accorta di essere sola come al solito. Affrettai il passo verso l'auto nel parcheggio, mi sentii osservata e mi girai di scatto per controllare se qualcuno mi stesse seguendo ma non c'era nulla alle mi spalle. La paranoia aveva preso il sopravvento, ottimo. Aprii lo sportello e mi sedetti cercando di mettere in moto ma a quanto sembrava non voleva proprio collaborare.
"Cavolo! Ci mancava anche questa!"
Riprovai a mettere in moto ma nulla. Era morta. Sbuffando scesi dall'auto e aprii il cofano con una smorfia disgustata e disorientata da tutte quelle cose messe insieme che dovevano far parte del motore, non ero stata molto attenta a scuola guida. Cosa dovevo fare? Sentendomi osservata, mi voltai di nuovo e questa volta la mia paranoia ebbe la sua conferma. C'era un tizio, dall'altra parte della strada, che mi stava puntando con lo sguardo in un modo che mi fece accapponare la pelle. Che intenzioni aveva? Con la paura in corpo, presi il cellulare e selezionai il primo nome che mi venne in mente in quel momento aspettando con impazienza che rispondesse al più presto.

"Hey principessa, stavo proprio parlando di te...tutto bene?" mi chiese in un sussurro la voce profonda di Puckerman mentre lo sentivo farsi sempre più distante dalla musica di sottofondo.
"Noah, vieni a prendermi ti prego. La macchina non parte e c'è un tizio..." farfugliai in preda all'agitazione.
"Rachel calma! Dove sei?" il suo tono preoccupato e protettivo mi fece sentire in qualche modo al sicuro.
"Al parcheggio del McKinley."
"Cosa...senti, chiuditi in macchina e non aprire a nessuno. Sarò da te tra cinque minuti, aspettami li."
"E chi si muove?" borbottai a vuoto mentre eseguivo il suo ordine alla lettera. Mi rinchiusi in auto mettendo la sicura e aspettai il suo arrivo cercando di non perdere d'occhio l'estraneo che ancora puntava lo sguardo verso di me. Lo vidi spegnere la sigaretta ed eclissarsi dalla mia visuale, mi girai per vedere dove fosse finito ma era come sparito. Impossibile! Dov'era finito? Un colpo al finestrino mi fece strillare di paura ma mi calmai appena scorsi il viso di Noah guardarmi con ansia. Feci scattare la sicura e lui aprì la porta di scatto, mi precipitai tra le sue braccia trovando un porto sicuro. Chiusi gli occhi appoggiandomi al suo torace mentre cercavo di calmare i battiti frenetici del mio cuore.
"Shh...adesso sei al sicuro. Rachel guardami." mi prese il viso tra le mani accarezzandomi una guancia con il pollice. "Non c'è più nessuno qui, siamo solo noi due. Quel tipo si è spaventato appena mi ha visto arrivare in moto, non ti darà più fastidio te lo prometto."
"Grazie...scusami se ti ho disturbato."
"Non dire scemenze. A cosa servono gli amici se non nel momento del bisogno? Puoi chiamarmi quando vuoi."
"Beh...non proprio quando voglio se sei con una ragazza...e conoscendoti lo sei sempre..." sbuffai alzando gli occhi al cielo facendo una smorfia spazientita.
"Ripeto, puoi chiamarmi sempre. Se è una cosa importante potrà sempre aspettare altrimenti non ne vale la pena...e poi non posso lasciare da sola Rachel Berry che si mette sempre nei guai. Se lascio in pericolo la futura stella di Broadway chi ci farà vincere le Regionali? E le Nazionali? Mi ucciderebbero." fece un'espressione buffa che mi rubò un mezzo sorriso. Chi riusciva a resistere ai modi di fare di Noah Puckerman? Nessuno.
"Non sono la futura stella di Broadway."
"Da quando dici certe scemenze simili? Non voglio sentirti così, su monta sulla moto." mi diede una leggera spinta verso il suo centauro mentre una delle sue mani rimaneva per qualche secondo di troppo un pò più su del fondo schiena come per guidarmi.
"Noah hai solo un casco." ribattei cercando di tirarmi in dietro con una delle scuse più banali per non dovergli stare appicicata alle spalle reggendomi a lui per tutto il tragitto. Non ero mai sicura delle mie reazioni fisiche quando ero insieme a lui.
"Non è un problema. Prendi il mio per adesso. Mi sa che presto mi toccherà comprartene un'altro visto la tua incapacità in fatto di motori. Ma chi ti ha dato la patente?" scosse la testa con disapprovazione e mi si avvicinò allacciandomi il suo casco nero. Sentii il suo odore e per poco non mi misi a sniffarlo sul suo collo come una maniaca psicopatica da rinchiuedere, la vicinanza e quei pensieri per nulla casti mi fecero arrossire come una scolaretta alla sua prima inconfessabile cotta. "Io non capisco ancora il perchè."
"Di cosa?"
"Perchè hai chiamato me tra tutti?"
"Beh...eri una delle mie ultime chiamate e..."
"Rachel questa è una scusa e tu lo sai. Avresti potuto chiamare chiunque, persino Santana...anche se probabilmente ti avrebbe riattaccato il cellulare...eppure hai chiamato me. Sai, ero con Finn fino a cinque minuti fa e sembrava uno straccio, parlava di te e continuava a fissare il cellulare nella speranza di qualche segnale di vita da parte tua. Il fatto che lo eviti dopo avergli chiesto del tempo per pensare alla sua proposta è stato molto pesante per la sua autostima. Gli ho mentito per venire qui, ho mollato il mio miglior amico in un locale per venire a salvare la sua ragazza, nonchè la mia ex, da un losco individuo che la teneva d'occhio. Perchè non hai chiamato lui? Sarebbe stato più che felice nel venire in tuo soccorso. Perchè proprio io?"
"Perchè la prima persona che mi è venuta in mente eri tu. Perchè se penso a qualcuno che mi possa aiutare nel momento del bisogno sei sempre tu, perchè non so come dire a Finn che non ho intenzione di sposarlo dopo il diploma...e non so cosa farei se la NYADA non mi accettasse. Non so cosa fare della mia vita, sono confusa...so soltanto che posso sempre contare su di te perchè sei l'unico che non mi chiede niente e mi fa sentire al sicuro con un solo abbraccio. Un solo sorriso." ammisi tutto d'un fiato rimandendo spiazzata dalla verità delle mie stesse parole. Avevo sempre saputo qual'era la mia decisione ma non riuscivo ad ammetterlo neppure a me stessa per paura delle conseguenze. Non volevo mollare i miei sogni.
"Non vuoi sposare Finn." affermò lui con un tono di voce diverso da prima. Sembrava serio e quasi sollevato...oppure era la mia immaginazione?
"Non posso, rovinerei il futuro di entrambi e ci odieremo a vicenda per una scelta presa un pò troppo alla leggera. Amo Finn ma non fino a questo punto, abbiamo strade diverse davanti a noi ed è ora che ce ne rendiamo conto. Forse un giorno ci rincontreremo e sarà tutto diverso."
"Forse quel giorno sarai innamorata di qualcun'altro." il suo sguardo intenso mi portò una vampata di caldo che mi fece quasi squagliare al suolo. Il suo sorriso prometteva segreti che qualunque donna avrebbe lottato con i denti per ottenerli.
"Il futuro non è ancora stato scritto." mi strinsi nelle spalle mordicchiandomi il labbro dall'imbarazzo. Non sapevo cosa mi aspettava per il futuro ma sapevo che se Noah Puckerman fosse rimasto al mio fianco in qualunque modo possibile non sarebbe stato poi tanto male.
"Questa frase mi piace. A Finn non piacerà per niente la tua scelta ma credo che presto capirà che è meglio così."
"Lo spero." mormorai salendo dietro di lui. Noah mise in moto voltandosi verso di me con un ghigno alla Puckerman.
"Dove la porto principessa?"
"Sorprendimi."
"Allora tieniti forte Rachel, ti farò vedere le stelle. Presto sarai una di loro quindi dovresti imparare a conoscerle."
"Me le farai conoscere tu?"
"Ogni volta che vorrai."
"Allora parti Noah. Fammi vedere le stelle."
Mi strinsi a lui, appoggiando la testa contro la sua schiena, mentre sentivo l'aria gelida scompigliarmi i capelli. Lui strinse le mie mani e partì a tutta velocità verso un nuovo percorso. Era un'incognita ma finalmente mi sentivo libera di poter respirare una boccata d'aria dopo tanto tempo e dovevo ringraziare il mio amico per questo. Non sapevo cosa mi avrebbe riservato il futuro ma ero felice di poterlo scoprire giorno dopo giorno sapendo di poter sempre contare su Noah. Quella sera mi fece vedere le stelle e continuò ad essere di parola ogni volta che lo volevo.


CIAO A TUTTI...BUON SAN VALENTINO!!! SONO SEMPRE IO, NON SONO SCAPPATA. TROPPE IDEE PER LA MENTE POCO TEMPO PER METTERLE PER ISCRITTO. SPERO CHE VI PIACCIA QUESTA PICCOLA ONE SHOT, FATEMI SAPERE E SCUSATEMI PER EVENTUALI ERRORI.
UN BACIONE
KIA
   
 
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