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Autore: Aurora_Sogna    14/02/2012    5 recensioni
"Era comunque l'ultimo tentativo concreto, prima che di potersi gettare nella frustrazione, o depressione completa.
Anche se, come s'era ridotto di sua spontanea volonta, gli sembrava di poter tranquillamente sprofondare nella frustrazione più nera ed assoluta."

[...]
"-Lov...Lovino?!?-
Alzò di scatto a testa per incontrare il suo sguardo: ma possibile che Antonio scegliesse sempre il momento meno giusto per arrivare?
-Ant...Coso.-
"Coso". Era meglio di "Bastardo" o di "Bastardino", no? "

Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tentativo #1 - Ore: 9.30
 
Voleva seriamente impegnarsi a dargli il migliore dei risvegli. Magari per una volta avrebbe potuto provare a chiamarlo per nome e non "Bastardo".
Un vezzeggiativo era fuori discussione: con il solo pensarci gli sembrava di fare violenza a se stesso.
Non voleva farlo solo perchè era il quattordici febbraio, quello era solo lo spunto per dimostrare ad Antonio che qualche volta, solo qualche volta, ne era innamorato.
Fu per questo motivo che aprendo di scatto la sua camera, con l'intento di avvicinarsi lentamente al suo corpo dormiente e di "sussurrargli" qualcosa all'orecchio per svegliarlo ( ecco che gli sembrava di nuovo di fare violenza a se stesso) , vedendo che fosse già sveglio, davanti all'armadio in mutande, non riuscì a tener fede ai suoi buoni e dolci (Oddio, un altro brivido...) propositi.
-Lovinito!-
-Hey, Bastard...Ino.-
"Bastardino"?!?. "Bastardino": ecco cosa gli era rimasto dei suoi buoni propositi. Si richiuse la porta alle spalle con un sono sospiro.
Commiserò se stesso.
 
 
Tentativo #2 - Ore: 12.30
 
Un pranzo. Poteva puntare alla gola. Che detto così, sembrava si stesse riferendo ad un probabile omicidio. Si scosse da quei pensieri totalmente inutili: stava vaneggiando. In modo anche piuttosto strano.
Strano. Era tutto strano, quel giorno.
E così preso ai fornelli, impegnato a finire di preparare prima dell'arrivo di Antonio e preso da quei pensieri strani, proprio non si accorse della figura che era entrata in cucina, se ne accorse solo quando si sentì avvolgere la vita da quelle braccia e sentì quel respiro caldo sul suo collo.
Urlò quasi spaventato, saltando di lato per scansarsi, e se lo spagnolo non avesse avuto i riflessi pronti, probabilmente gli avrebbe dato una testata sotto il mento.
-Maledizione, brutto stronzo. La smetti di comparire così, come i maniaci! Bastardo!-
-...Ino! "Bastardino"!-
Lo corresse lui con un sorriso sornione per poi dagli un colpetto sul naso con un dito. Lovino era praticamente esterrefatto.
Quel "BastardONE", se l'era legata al dito!
Abbandonò i suoi buoni propositi culinari, uscendo dignitosamente di scena.
L'uscita sarebbe stata più dignitosa se non avesse rischiato di inciambare nei suoi stessi piedi. E se Antonio non avesse riso sommessamente.
Lo spagnolo scansò un pomodoro.
 
 
Tentativo #3Ore 23.30
 
Bene, in realtà non era solo il terzo tentativo. Era forse l'ennesimo: aveva perso il conto, perchè puntualmente Antonio gli spuntava davanti, o nelle peggiori (O forse migliori) delle ipotesi, dietro.
Era comunque l'ultimo tentativo concreto, prima di potersi gettare nella frustrazione, o depressione completa.
Anche se, come s'era ridotto di sua spontanea volonta, gli sembrava di poter già tranquillamente sprofondare nella frustrazione più nera ed assoluta.
Non ci voleva poi tanto a sussurrare un "Prendimi", con gli occhi lucidi, completamente nudo sul letto di Antonio, una volta che fosse entrato in camera.
Non ci voleva poi tanto a fingersi arrendevolmente effemminato, per una volta.
Non ci voleva poi tanto.
Ma a chi voleva darla a bere? Sconsolato si concesse un attimo di disperazione affondando la testa nel cuscino: perchè non era riuscito a partorire qualcosa di meno umiliante? 
Colpa di quel malefico spagnolo: continuava a sabotarlo!
-Lov...Lovino?!?-
Alzò di scatto a testa per incontrare il suo sguardo: ma possibile che Antonio scegliesse sempre il momento meno giusto per arrivare?
-Ant...Coso.-
"Coso". Era meglio di "Bastardo" o di "Bastardino", no?
-Prendimi...-
Perchè il tono della sua voce non sembrava dolce ma solo idiota?
Non era solo una sua impressione poichè l'altro alzò un sopracciglio perplesso.
-Ti senti bene?-
E no. Ora basta! S'alzò in piedi di scatto, incurante del fatto che fosse completamente svestito e gli puntò un dito contro.
-Tu! Dannato Bastardo! Hai lo spessore psicologico di un orsetto lavatore in calore che s'è innamorato di uno straccio e tenta di scoparselo in ogni modo!-
Aveva senso quell'insulto?
Certo era che, Romano, aveva molta fantasia. Per quanto riguadava sbraitare verso il prossimo. Antonio sorrise, teneramente e questo lo irritò ancora di più, lo irritò di meno, forse, sentire che lo abbracciava. Tentò lo stesso di scansarsi, ma quello lo trattenne poggiando le labbra sulla sua fronte.
-Buon Sanvalentino anche a te, mi querido.-
Non che non avesse apprezzato il gesto di Antonio. Non che l'avesse infastidito il fatto che, per quanto lui c'avesse messo una giornata intera per dargli degli auguri decenti, allo spagnolo fossero bastati quattro secondi contati. Non voleva davvero fargli male con quel cazzotto nello stomaco.
Lovino Vargas aveva soltanto avuto un crollo da San Valentino.
   
 
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