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Autore: Lilith_Holmes    15/02/2012    5 recensioni
Dante è sicuro di aver visto un ragno grande tanto da essere degno di un'isola tropicale nascondersi sotto al suo letto e chiede a Lok di ucciderlo per conto suo. Il giovane biondo, dopo una mezz'ora alla ricerca di questa bestia rara diventa scettico a riguardo e, solo dopo aver detto all'amico che sicuramente aveva visto male, torna a dormire lasciando Dante in salotto come un povero scemo. Quest'ultimo, non volendo dormire sul divano perché scomodo e non volendo dormire sul letto perché assediato dal ragno, decide di infastidire i membri del gruppo fino a che non troverà qualcuno disposto ad uccidere l'immonda creatura. Purtroppo fallisce e torna da Lok nella speranza di ottenere ancora qualcosa. Il biondo, stanco del continuo assillo, gli cede il posto sul suo letto andando a dormire in quello di Dante. Il mattino dopo però, Lok si è ricreduto e ha visto il ragno in tutta la sua grandezza, senza però dimenticarsi del povero Dante che ne è completamente terrorizzato, decide così di fargli un piccolo scherzo per fargli pagare l'assillo della notte appena passata...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Moffetta P.1
Questa è forse l'unica volta che sappiamo come ci è venuta in mente questa storiella: ad una di noi, esattamente quella che soffre di aracnofobia, si è nascosto un ragno ENORME (così almeno dice lei) sotto al letto e lei ha incominciato ad urlare come una pazza scatenata.
E da questo è nata questa storiella strampalata.
Adesso, passando alla storia, dubitiamo fortemente che Dante Vale sia spaventato dai ragni, (anzi, forse lo ha dimostrato in qualche puntata della serie che non lo è) ma tant'è, noi vogliamo solo strappare un sorriso a qualcuno. Metaforicamente parlando, ovvio.

 

“Sai, stavo pensando ad una cosa” Dante alzò lo sguardo dal libro. Quando Lok diceva che stava pensando qualcosa, c'era sempre da alzare lo sguardo e preoccuparsi.
“Cosa?”
“Se la smettessi di stare lì a ciondolare allegramente, e mi aiutassi con quel ragno di dimensioni epiche che tu racconti di aver visto?” chiese Lok, visibilmente infastidito.
“Sai che ho paura dei ragni. E poi stai insinuando che ho le allucinazioni?”
“Si, perché è mezz'ora che cerco e non ho ancora visto niente”
“Si sarà nascosto bene per non farsi trovare, no?”
“Certo. Sta aspettando che torniamo a dormire per un attacco kamikaze. Magari è uno dell'Organizzazione travestito. Anzi, probabilmente è proprio DeFoe che ha escogitato un altro modo infallibile per farti fuori” continuò Lok, ironico.
“Potrebbe anche essere” che Dante lo avesse preso sul serio? No, Lok non riusciva crederci. Era preoccupante e divertente al tempo stesso.
“Ovviamente, deve essere così... secondo me, invece, te lo sei immaginato, oppure la mente ti ha tirato un brutto scherzo”
“Ti giuro che non è così! L'ho visto che scendeva per il muro e si andava a nascondere sotto il letto”
“Ti sei dimenticato di dire che hai cominciato ad urlare come una checca isterica svegliando anche Sophie e Zhalia” gli ricordò il biondo, alzando l'indice come a dimostrare le sue parole.
“Beh, quello non è importante” Lok fece l'espressione da “Naturalmente è così” che da qualche minuto a quella parte gli veniva perfettamente.
“Lok per favore!” lo implorò Dante, unendo anche le mani in segno di preghiera.
“Non c'è nessun ragno, ti dico”
“Si è attaccato alla rete del letto, ne sono sicuro”
“Probabilmente è così, ammesso che ci sia, ma non ti farà del male. Sarà solo un innocuo ragnetto che ai tuoi occhi è parso gigante”
“Ti dico che era enorme”
“Se era enorme come dici tu, lo avevo già trovato. Ora per favore torniamo a letto”
“Io a dormire non torno!”
“Sarebbe una minaccia? Io invece ci torno” e così dicendo tornò nella propria stanza. Dante fissò per un po' la porta chiusa, sperando che il ragazzino ci ripensasse. Aspettò per circa un ora, seduto sul divano, poi si decise ad entrare nella camera del biondino.
Si era già riaddormentato e Dante lo scosse un po' per svegliarlo.
“Lok...”
“Mh... Dante? Lasciami dormire”
“Lok...”
“Sta zitto e lasciami in pace”
“Lok...”
“Vai via”
“Lok...”
“Smettila di darmi noie”
“Lok, ti prego”
“Smettila”
“Lok, ti scongiuro”
“Va a scongiurare da un altra parte”. Dante, per sua immensa fortuna, seguì il consiglio e lasciò la sua stanza.

“Zhalia?”
“Mh?” fece la ragazza, aprendo leggermente gli occhi.
“Zhalia posso chiederti una cosa?” chiese Dante.
“Mh... dimmi”
“C'è un ragno sotto al mio letto”
“Non lo so, dovresti guardarci. Uno c'è di sicuro”
“Non era questa la cosa che volevo chiederti. Volevo chiederti se potevi ucciderlo”
“Va bene, domattina lo faccio”
“No, io intendevo adesso”
“Non ne ho molta voglia. Lo faccio domattina che è la stessa cosa”
“E io dove dormo nel frattempo?”
“Sul tuo letto, no?”
“Zhalia, io ho paura dei ragni”
“E con questo? Mica ti attacca nel sonno”
“Si ma è... enorme”
“E allora dormi sul divano, no?”
“Il divano è scomodo però”
“Uff, quanto sei delicato!” sbuffò lei, spalmandosi nuovamente sul cuscino.
“Zhalia...”
“Non rompere. Lo uccido domattina”
“Zhalia...”
“Chiedilo a Lok. Lui ti aiuta di certo”
“L'ho già chiesto a lui, ma non mi aiuta”
“E allora chiedi a Sophie, se non le fanno schifo” Dante fece per valutare l'idea, poi la scartò.
“Zhalia...”
“Smettila”
“Zhalia...”
“Vai via”
“Zhalia...”
“Sei stressante. Esci o ti faccio uscire io” Dante ammutolì e lasciò la stanza, deluso.

“Sophie?” chiese Dante, entrando nella stanza della ragazza e stupendosi di trovarla sveglia.
“Dante! Cosa ti ha fatto urlare in quel modo? Doveva essere una cosa terribile, come un massacro o... o non lo so, per spaventare un uomo come te!” domandò lei, incuriosita.
“Ciao, Sophie” mormorò lui, uscendo.
“Ciao a t...” rimase a fissare la porta chiusa.
“Ma che gli è preso?” si chiese. La sua perplessità non durò a lungo e tornò a leggere, dimenticandosi completamente delle paure del bruno.

“Lok, aiutami” era tornato. Lo avrebbe preso a ceffoni, tanto gli dava fastidio.
“Lok, e dai. Non puoi abbandonarmi così”. Alla fine il biondo si alzò.
“Che palle, e non se ne può più. Vuoi rompere tutta la notte? Non è che un ragno. Se prima pensavo che non ti mangiasse ora ne sono sicuro. Sei la cosa più indigesta con cui io abbia mai avuto a che fare e probabilmente anche quel ragno la pensa come me, se esistesse veramente. Non sai dove dormire? Dormi nel mio letto e io dormo nel tuo, così la smetti” non lo urlò, non ce ne era bisogno. Detto questo, si allontanò verso la stanza di Dante, richiamando a se tutti quei buoni santi che conosceva.
“Ma il ragno?” chiese Dante dalla sua stanza.
“Non c'è nessun ragno, basta!” Lok cominciò a chiamare a se anche i santi che non conosceva e quelli che si era inventati di sana pianta.

La mattina dopo a colazione, Lok entrò in cucina con l'aria scombussolata.
“Che è successo?” chiese Sophie, fissandolo perplessa.
“Quando mi sono svegliato un ragno enorme mi camminava sul braccio” rispose il biondo, fissando avanti a se, perso in chissà quale ricordo.
“Ah! Visto? Visto che c'era, eh? Chi aveva ragione, eh?”
“Si va bene Dante, avevi ragione te, contento ora?” sul viso di Dante si formò un sorriso soddisfatto.
“Ma adesso il ragno dov'è?” chiese Sophie.
“L'ho ucciso, no. Che lo lasciavo lì a fare?”
“Beh, potevi sempre lasciarlo libero fuori dalla finestra” si intromise Cherit, nonostante fosse all'oscuro di tutta la storia.
“Non ci avevo pensato. Ma ora mangiamo, ho una fame!”

 

“AAAAAAARGH! Lok, razza di bastardo, non lo hai ucciso!” urlò Dante dalla sua stanza.
“Ah, no? Magari è sopravvissuto, era bello grosso” urlò di rimando Lok.
“Macché sopravvissuto? E' fra le mie mutande! Uccidilo, ora!”
“Non è il ragno di ieri notte, non vedi? Quello è DeFoe che vuole passare inosservato, così si è travestito da ragno!”
“Smettila di prendermi in giro e uccidilo”
“No, questa è la punizione che ti meriti per avermi infastidito tutta la notte!”
“Lok, non mi lascia prendere neanche un paio di mutande! Come faccio?”
“Visto che è DeFoe? Dormi nudo!”
“Avete finito di urlare voi due?” si intromise Zhalia.
“Uccidi quel cavolo di ragno, Dante!” fece poi.
“Non finché è fra le mie mutande!”
“E allora vai in giro senza!” e si sentì una porta sbattere. Lok scoppiò in una risata fragorosa, prima di chiudere anche lui.
“E mi lasciano qui con DeFoe” borbottò Dante, gonfiando le guance in modo infantile.

Angolo Della Moffetta P.2
Eccolo, è finito e fa schifo visto che è scritto completamente di getto in un arco di mezz'ora quando ancora l'ispirazione c'era.
Speriamo vi piaccia, recensite e tutto. Noi due che cosa facciamo, invece?
Ovviamente andiamo ad uccidere quel mostro immonde che è sotto il letto della Marty.
-TU, vai ad uccidere quel mostro immonde che è sotto al mio letto!
-Certo, certo...

Ciao, alla prossima!
By la Marty (che urla ancora in giro per casa) e la Euni (che deve sopportare ancora le urla in giro per casa).  

   
 
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