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Autore: Shadowolf    19/02/2012    1 recensioni
Pairing: Bruce Springsteen/Paul McCartney
Dietro le quinte dei Grammy.
Tutte quelle luci, quegli effetti speciali, quei costumi sono proprio appartenenti ad un’altra dimensione. Lui ha sempre lo stesso palco scarno, lo stesso paio di jeans neri, le stesse magliette o camicie quando suona con la band.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Se ne sta lì, le braccia incrociate sul petto, appoggiato contro la cornice della porta. Guarda in silenzio le prove di una ragazza sui venticinque anni di cui non ricorda nemmeno il nome, ma che tutti sembrano adorare. Probabilmente anche sua figlia Jessica, che segue tutti questi nomi nuovi. Lui non ci sta dietro, perché ormai il mondo della musica corre troppo in fretta per qualcuno della sua generazione, però gli piace ugualmente cercare di capire. Lo diverte, in un certo senso. Tutte quelle luci, quegli effetti speciali, quei costumi sono proprio appartenenti ad un’altra dimensione. Lui ha sempre lo stesso palco scarno, lo stesso paio di jeans neri, le stesse magliette o camicie quando suona con la band. E l’unica cosa diversa dalla musica che si sia mai vista come accompagnamento sono stati dei semplici fuochi d’artificio, in alcune rare occasioni.
‹‹ Pensieri? ››
Gli ci vogliono un paio di secondi prima di realizzare che quella voce è diretta proprio a lui. In parte perché la voce non è quella di Steve, l’unico che in effetti è abituato a comparire così all’improvviso proprio nei momenti in cui ne ha più bisogno. In parte perché l’accento è inglese, e la voce non è giovane come quelle della maggior parte degli altri artisti presenti in quell’arena. Poi somma tutte quelle informazioni ed arriva alla soluzione.
‹‹ Nah, mi sto solo... godendo lo spettacolo, se vogliamo dire così. ››
La voce assume anche una connotazione fisica ora, quando un braccio avvolge le sue spalle, stringendolo un po’ a sé e fissandolo con un leggero sorriso sulle labbra. Bruce si gira verso Paul e gli fa un cenno a metà tra il saluto e l’asserzione, come a sottolineare la veridicità delle sue parole.
‹‹ Bello? ››
‹‹ Diverso. ››
‹‹ Già. Certe volte non mi ci ritrovo proprio. ››
‹‹ Io non mi ci ritrovo mai. ››
Ridacchia piano, scuotendo la testa e riportando gli occhi sul palco. Un’esplosione di colori. Che poi è vero, lui è stato testimone in prima persona della mezza rivoluzione avvenuta negli anni ’80. E anche allora, il massimo della stravaganza che si era visto nei suoi concerti era qualche ragazzo vestito da orso, o da mago. Ma nulla più.
Paul se ne rimane in silenzio adesso, limitandosi ad un altro sorriso sornione, e fissa a sua volta la cantante, che ormai ha finito di esibirsi, e si prepara a lasciare il posto alla band successiva.
‹‹ Meno male che ci sei pure tu, Paul. ›› riprende poi, dopo un paio di minuti trascorsi in silenzio.
L’altro gli rivolge un’occhiata divertita ed enigmatica, che lo fa ridacchiare di nuovo.
‹‹ Sì, altrimenti sarei impazzito, credo! Ci pensi? Da solo tra tutti questi... giovanotti di oggi. Mi sarebbe sembrato di stare a casa, con i miei due figli maggiori che bisticciano tutto il tempo. Stevie pare comprendere il loro linguaggio, e si diverte da matti a scherzare con loro, ma io... suppongo sono davvero rimasto indietro, non è così? ››
‹‹ Non credo sia quello. È che la musica ha cambiato significato, non ha più lo stesso senso di... aggregazione che accomunava noi quando eravamo ragazzi. ››
‹‹ Suppongo... ›› si limita ad annuire, sospirando appena e rivolgendogli un sorriso tranquillo.
In fondo il tempo è passato e lui l’ha imparato molto bene, negli ultimi anni specialmente. Non si sente vecchio, anche se forse lo sé. Ma non gli importa, perché è contento di quello che fa, di come lo fa. E la sua generazione lo ha sempre saputo molto bene. Così si volta verso Paul, e per la prima volta dà le spalle al palco, un leggero ghigno sulle labbra.
‹‹ Andiamo, ti offro una birra. Noi anziani dobbiamo restare uniti, giusto? ››
‹‹ Eh sì, giusto. Ma solo se te ne offro una anche io, dopo. ››
‹‹ Siamo d’accordo. ››
Gli poggia una leggera pacca sulla spalla e ridacchia, camminando fianco a fianco con lui, lasciandosi dietro non solo il palco, ma anche quella sensazione di leggera malinconia per i tempi andati che ultimamente lo prende molto spesso. E torna a rivolgere i propri pensieri al rock ‘n’ roll, convinto che come al solito, una volta di più, sarà quello che lo salverà.

   
 
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