I libri servono a capire e a capirsi,
e a creare un universo comune anche in persone lontanissime.
~Susanna Tamaro
Amava rifugiarsi nelle pagine dei libri: li considerava i suoi migliori amici. Ogni pomeriggio, dopo la scuola, si recava alla biblioteca del paese e ne divorava uno dopo l'altro. Immergendosi in essi riusciva a scacciare tutte le preoccupazioni. Tutta la sua concentrazione era limitata a quei caratteri in stampatello, impressi sulla ruvida carta.
-Kurt! Che fai oggi?-
Quella era l'unica domanda che la sua amica Delia gli poneva da settimane ormai e la risposta era sempre la stessa. -Oggi torno in biblioteca. Sai, devo finire quel libro di cui ti parlavo stamattina.-
-Possibile che tu preferisca stare tutto il giorno incollato ai libri, piuttosto che passare del tempo con me o Amy? Non ricordo nemmeno l'ultima volta che siamo usciti insieme.- protestò Delia.
-Mi dispiace. Ci possiamo vedere questo fine settimana?-
Delia scrollò le spalle. -Vedrai: troverai comunque una scusa per non venire.-
-Prometto che questa volta non vi darò buca. Magari vado prima in biblioteca e poi ci troviamo...-
-Vedi come sei? Hai solo quello in mente! Cosa ci trovi di così esilarante? Sentiamo! Io mi stanco dopo cinque secondi! Mi limito a sfogliarli a casaccio! Invece tu sembri così... preso!Tanto da preferirlo a noi!-
Kurt si morse il labbro, scuotendo la testa. -La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliargli a caso, come fai tu, è sognare.-
Delia corrugò la fronte. -Eh?!-
-Schopenauer.- rispose Kurt quasi scandalizzato dal fatto che l'amica non sapesse essere una sua citazione.
-Non so di che stai parlando.-
-Lo abbiamo studiato un mese fa.- replicò il ragazzo.
-Come non detto. Lascia perdere Kurt. Tu vai a scervellarti su quei cosi, come se non fosse già abbastanza sorbirsi letture a scuola! Io me ne vado con Amy al cinema. Ci si vede...- sbatté forte l'armadietto, issandosi la tracolla in spalla. -Oh! Se cambi idea fammi un fischio. Anche se non mi aspetto di vederti.- aggiunse secca.
-Delia.- tentò di chiamarla Kurt, ma lei non si voltò di nuovo.
Kurt raggiunse la biblioteca al solito orario. Oltrepassò il portone di legno intagliato che le conferiva un aspetto antico e consumato: dall'atrio si intravedevano uno scalone di marmo che conduceva al piano superiore e un ampio salone circolare, sovrastato da un'imponente cupola. Era un enorme alveare, una sorta di labirinto di scaffali. Non c'era molta gente quel giorno, solo i soliti due-tre studenti che si ritrovavano per studiare.
Kurt dovette fare alcuni tentativi prima di trovare il corridoio e lo scaffale esatto dove aveva riposto il libro. Si sedette sul freddo pavimento, appoggiando la schiena al mobile e inforcando gli occhiali da vista.
Non riusciva proprio a capire come Delia e le altre sue amiche non cogliessero la bellezza della lettura. Era il modo più gradevole e rilassante per svagarsi.
Gli bastò aprire il libro per scordarsi del posto in cui si trovava. Si sentiva come dentro una bolla, isolato dal resto del mondo. C'erano solo lui e i personaggi del suo libro.
Il tempo scivolò via come un sogno. Pagina dopo pagina veniva catturato sempre più dalla lettura.
Per ore si abbandonò a quello che lui definiva un incantesimo, finché, all'improvviso, qualcosa di pesante non lo colpì sulla nuca, riportandolo alla realtà.
-Scusami!-
Kurt si girò di scatto allungando il collo e massaggiandosi la testa. Un ragazzo lo fissava dall'altra parte dello scaffale: aveva spinto troppo forte un libro, da far caderne altri dalla parte opposta.
Pochi secondi dopo lo vide emergere nella sua fila, ma non gli diede importanza, occupato com'era a cercare di rimettersi in piedi.
-Mi dispiace tanto. Li stavo solo sistemando e... Non ti avevo visto.- si scusò il ragazzo raccogliendo i libri che aveva fatto cadere.
-Ovviamente.- ribatté acido Kurt aiutandolo a recuperare i volumi. -Insomma, non si può nemmen...- non riuscì a completare la frase.
-Mi dispiace.- ripeté l'altro.
-Ehm... non preoccuparti. È tutto ok, tranquillo.- aggiunse cambiando immediatamente tono, quasi balbettando.
Il ragazzo di fronte a sé aveva dei folti capelli ricci, grandi occhi color caramello lievemente celati dalle lenti degli occhiali e una barba appena accennata. Era davvero bellissimo.
-Da' pure a me.- disse indicandogli i volumi che Kurt teneva ancora stretti al petto.
Kurt tese il braccio porgendoglieli, imbambolato.
-Lavori qui?- chiese poi istintivamente indicandogli il cartellino che aveva al petto, per interrompere il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare.
L'altro annuì. -Mio padre è il proprietario. Lavoro qui da qualche mese. Non dirmi che non mi hai mai visto!- esclamò ridendo.
-A dire il vero no. Sai, non ho mai preso in prestito un libro. Mi sono fermato sempre qui per leggerli...- spiegò Kurt. -Lo so, lo so! Dovrei farmi una di quelle tessere e poi leggere a casa ma... qui sto più tranquillo e quindi...-
-Non giustificarti con me. E comunque lo so, ti vedo ogni pomeriggio. Solitamente preferisci rintanarti nella zona ovest. Ti addentri tra gli scaffali e ti siedi a terra a leggere. Rimani concentrato, nulla può minimamente distrarti.-
Kurt sgranò gli occhi. -Lo faccio davvero?-
-Oh si. Nemmeno quando qualcuno tenta di prendere una lettura dallo scaffale di cui ti sei appropriato, ti scosti.- proseguì sogghignando.
Kurt arrossì appena, abbassando la testa. -Wow. Non me ne rendo nemmeno conto.-
-A meno che qualcuno non ti faccia accidentalmente cadere dei libri sulla testa.- aggiunse ironico.
Kurt sorrise. -Vero.-
-Vuol dire che quello che leggi ti prende. Succede anche a me. 'I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro.'-
-E' una frase bellissima...- sussurrò Kurt, continuando a passare l'indice sulla ruvida copertina del libro.
-Carlos Ruiz Zafon. È il mio scrittore preferito. Ho notato che piace anche a te, ma evidentemente non hai ancora letto quello che, a mio parere, è il migliore di tutti: 'L'ombra del vento'. Te lo consiglio.-
-Si, lo adoro. È anche il mio scrittore preferito. Credo che sarà il prossimo libro che leggerò allora: con quella frase. mi hai conquistato. D'altronde qualsiasi cosa lui scriva mi sembra poesia.-
-Sai noi interpretiamo i libri a seconda di come siamo, a seconda della nostra storia e sensibilità. Magari siamo attratti da certi libri invece che da altri perché ci identifichiamo e troviamo qualcosa di noi. Per scoprire qualcosa di più di noi stessi attraverso i protagonisti, che per vari aspetti ci somigliano, con problemi simili ai nostri e compiono un percorso in cui ci possiamo riconoscere. Leggendo un libro spesso scopriamo lati di noi che non conosciamo, ed emozioni che non sapevamo di provare. I libri, attraverso le parole, l'immaginazione, sono capaci di portarci oltre i confini della nostra mente.-
Kurt lo fissava a bocca semi dischiusa, concentrato. -Già.- fu tutto quello che riuscì a dire.
Il ragazzo gli sorrise. -Beh, ti lascio alle tue letture. Altrimenti quando incomincio a parlare non mi fermo più e i miei discorsi diventano alquanto irritanti e noiosi.-
-Io li trovo interessanti invece.-
Il riccioluto scosse la testa. -Se hai bisogno di alcuni consigli su qualche buon libro da leggere non esitare a chiamarmi. Ehm...?-
-Kurt.-
Il ragazzo gli fece un cenno col capo, dirigendosi verso il bancone. Prima di svoltare l'angolo si girò di nuovo verso di lui. -Io sono Blaine comunque.-
N/A
Eccomi qui con l'ennesima Klaine. Stanotte ho sognato che Kurt e Blaine si incontravano in una biblioteca e da qui... beh ne è venuta fuori una FF!
Ho già la storia più o meno in mente. Spero di riuscire a portarla avanti.
Questo è solo un breve prologo.
Kurt potrà sembrare noioso, lo so, ma forse non avrà questa 'fissa' per i libri ancora per molto... immaginate il perché u_u ahah
Kurt e Blaine sono gli unici personaggi di Glee che utilizzerò nella mia storia. Gli altri sono frutto della mia fantasia xD
Beh, Kurt e Blaine sapete come sono (LOL) anche se dovete un attimo pensarli con 'uno stile diverso'. Della serie:
Kurt:
Blaine:
mentre Delia nella mia mente è così:
Si, come Malese Jow (che io venero *w*)
In ogni caso mi farebbe piacere sapere che ne pensate :)
Un abbraccio, Giulia.