Il giorno dopo, Sakura si alzò di pessimo umore: sapere che avrebbe dovuto dare la caccia ad un evaso da una prigione magica, non l’entusiasmava proprio per niente. L’unica cosa di cui era felice, era sapere che Shaoran sarebbe stato al suo fianco per tutta la durata dell’impresa. Con forza cacciò il libro delle carte di Sakura nello zainetto, il quale era pieno di dolciumi per Kero-chan e molte altre cose ancora. Si vestì senza pensarci troppo su, si sistemò per bene i capelli ed infine si coricò in spalle lo zainetto, mentre Kero-chan la seguiva da dietro.

- Hai portato i dolci?- domandò.

- Sì, Kero-chan! Non preoccuparti!- rispose per l’ennesima volta Sakura.

- Bene! Per quest’impresa ci vorrà tanto glucosio… e nei dolci c’è una quantità industriale!- esclamò il piccolo Guardiano.

- Kero-chan, non dire fesserie! Tu vuoi i dolci solo perché sei goloso!- ribatté Sakura.

- Va bene, va bene! Non scaldarti troppo! Devi conservare le energie per catturare il prigioniero! A che ora arriva Tomoyo?- disse l’animaletto giallo.

- Fra poco… ha voluto così tanto ritornare a riprendere le mie gesta che non le ho potuto dire di no… ma non sarà un po’ un intralcio, dal momento che ripeti sempre che non sarà un’impresa facile…-

- Sì… ma prima che riusciremo a trovare il prigioniero… ce ne vorrà di tempo!-. Sakura si voltò verso Kero-chan, mentre stava scendendo l’ultimo scalino.

- COSA?!!? Vuoi dire che ci metterò molto a trovare il prigioniero?!?- esclamò terrorizzata la Cattura Carte.

- Bé, sì… dalle informazioni, sappiamo per certo che l’evaso si sposta per tutta l’Asia…-

- EEEEEEH?!!?-

- Sì… che c’è? Non vuoi catturare l’evaso? Guarda che sta facendo abbastanza danni già dai primi giorni dell’evasione!-

- Sì, sì… ma come faremo a spostarci da qui per tutta l’Asia?-

- Un modo lo troveremo!-

Din don!

- Dev’essere Tomoyo! Dopo noi due facciamo i conti!- e dopo aver lanciato l’ultima occhiata fulminante a Kero-chan, che rabbrividì, si diresse verso l’entrata. Aprì la porta e si ritrovò di fronte a Tomoyo.

- Ciao Tomoyo! Sei proprio puntuale!- disse allegramente Sakura.

- Già. Vedo che sei già pronta. Bé… andiamo?- chiese, inclinando simpaticamente la testa a lato.

- Sì. Andiamo! E… Kero-chan… ficcati immediatamente dentro il mio zainetto… guai a te se osi sbucare fuori, e soprattutto finire tutti i dolcetti! Chiaro?-

- Chiarissimo, sergente Sakura! Eseguo gli ordini!- esclamò, portando la zampetta sulla fronte, salutando Sakura alla militare. Poi, ridacchiando furbamente, si infilò come un fulmine nello zainetto di Sakura, la quale aggiunse:- Guarda che se scopro che mi hai mangiato tutti i dolci… niente più dolci per tutta la tua vita!-. Il piccolo Guardino sbiancò, poi tremò come una foglia, ed infine si accoccolò tra i morbidi dolci, cercando di resistere alla tentazione di divorarli. Poco dopo, i tre arrivarono davanti alla casa di Shaoran. Sakura si avvicinò al campanello e suonò. Un allegro tintinnio si diffuse in tutta casa Li, il quale padrone si precipitò alla porta, urlando al maggiordomo:- VADO IO!!!-. In un lampo si catapultò davanti alla porta, si sistemò i capelli, poi sospirò. E lentamente aprì la porta. Sakura e Tomoyo, non appena la porta si scostò per rivelare l’identità di chi l’aveva aperta, sorrisero allegramente.

- Ciao, Shaoran!- esclamarono in contemporanea.

- C-ciao! Allora… andiamo?- domandò, accomodandosi meglio lo zainetto verde che ciondolava dalla sua spalla sinistra.

- Sì!- dissero, facendosi da parte per far passare Shaoran, che gridò nuovamente al maggiordomo:- IO VADO!!! CI VEDIAMO PIU’ TARDI!!!!-. Ci fu un momento di silenzio, poi si sentì la voce pacata del maggiordomo che diceva:- Non c’è bisogno di urlare…-. Un uomo anziano sbucò dall’ombra del salotto e si avvicinò al ragazzo, suscitando la paura del ragazzo, che saltò a tre metri di distanza per lo spavento. (Lo so che non centra niente, ma mi piace descrivere Shaoran quando ha paura!! ^_^ W Shaoran!!!! Ndio).

- Mi hai fato prendere uno spavento pazzesco!!- si giustificò tremante Shaoran.

- Sono costernato, signorino. Volevo solo salutarvi…-

- Va bene, va bene! Ciao, io tornerò… boh… non saprei… verso le otto e mezza… più o meno… ma non ti assicuro niente!-

- Molto bene! Io l’aspetto signorino! Arrivederci!-

- C… ciao!- e si voltò, andando diretto verso la casa di Eriol, affiancato dalle due amiche.

- Wow! Non sapevo che il tuo maggiordomo fosse così tenebroso!- esclamò, accennando a un sorriso Sakura.

- Già. Il mio maggiordomo è imprevedibile! Dai, acceleriamo il passo che dobbiamo essere da Eriol alle otto in punto!- disse Shaoran, iniziando a correre. Sakura e Tomoyo lo imitarono.

- Perché, che ore sono? Cinque alle otto! Muoviamoci!- e fecero uno scatto così veloce che le persone che passarono vicino ai tre amici furono investiti da una ventata d’aria (A stile cartone!). In quattro minuti riuscirono ad essere di fronte alla villa di Eriol. Suonarono. Al citofono rispose una voce allegra:- Chi è?-

- Siamo Sakura, Tomoyo e Shaoran!- rispose Sakura.

- Oh, ciao Sakura!! Che felice che sono sapere che vieni a casa mia!! Entrate pure!- disse, e un suono metallico si amplificò nell’aria, susseguito poi dall’apertura del cancello. Sakura lo spinse ed entrò nel giardino di casa Hiiragizawa. Camminò insieme ai due amici il vialetto che divideva in due il vasto giardino, fino ad arrivare alla porta d’entrata della villa. Girò il pomello ed aprì la porta, la quale scricchiolò in modo sinistro.

- E’ permesso?- domandò flebilmente Sakura.

- Avanti…- disse una voce che i tre ragazzi conoscevano molto bene: Eriol Hiiragizawa. Era seduto come al solito sulla sua adorata poltrona rossa, ormai molto vecchia.

- Ciao, Eriol!- esclamarono i tre.

- Ciao-. Il ragazzo si voltò, esponendo agli invitati il suo solito sorriso bonario. - Sedetevi-. Indicò un divano di fronte a lui, sul quale era seduto Yue.

- Yue! Ciao! Sei arrivato prima di noi!- sorrise Sakura, sedendosi vicino al Guardiano.

- E non è strano. Siete arrivati di un minuto in ritardo!- esclamò Yue. Sakura sorrise nervosamente, a mo’ di scusa.

- Non preoccupatevi!- disse, mentre anche Shaoran e Tomoyo si sedevano. - Non abbiamo parlato molto…-.

- Allora? Quando si parte?- chiese Tomoyo, eccitata dall’idea di poter riprendere Sakura ancora un’altra volta.

- Domani. Alle sei e mezza della mattina. Ci ritroviamo ancora qua…- rispose Eriol, sistemandosi per bene gli occhiali sul naso.

- E… cosa siamo venuti qui a fare?- domandò confuso il cinese.

- Ad allenarvi. Dopo tre anni senza combattimenti, dovrete essere un po’ arrugginiti. E dovevo anche consegnarti le nuove pergamene. E devi anche imparare ad usarle- disse il ragazzo.

- E dove ci alleneremo?-. Sakura lanciò un’occhiata interrogativa a Eriol. Egli si alzò dalla poltrona, facendo leva con le braccia sui braccioli. Sorrise, poi fece segno ai quattro di seguirlo e si diresse verso una meta ai ragazzi ignota.

- Kero-chan, adesso puoi uscire!- annunciò la Cattura Carte. Aprì lo zainetto e inorridì. - KERO-CHAAAAAAAAAAAAN!!!!- urlò.

- Eh? Che c’è?-. Il Guardiano si svegliò di soprassalto. Guardò chi lo aveva svegliato e toccò a lui inorridire.

- Ehm, Sakura… non è come pensi… io… non…- balbettò terrorizzato.

- Kero-chan… cosa ti avevo detto?!? Cosa ti avevo detto?!- disse, cercando di trattenere la rabbia.

- Ehm… non ce l’ho fatta a resistere! Mi rinchiudi in questo zainetto stracolmo di dolcetti… e…-

- KERO-CHAN!! QUESTO NON TE LO PERDONERO’ MAIIIII!!!!! Adesso non mangerai dolci per un bel pezzo!- decise con fermezza la castana.

- Ma… non puoi farmi questo!!!- esclamò disperato il povero animaletto.

- Sì che posso, e…-

- Eccoci arrivati!- sentenziò Eriol, fermandosi al centro di un’enorme palestra attrezzata di ogni tipo di attrezzi ginnici e ostacoli di ogni genere. C’erano piste ciclistiche, da skateboard e da pattinaggio. (Neanche dovessero allenarsi per i campionato mondiale di atletica! ;P) Vi era pure un’enorme labirinto magico che chissà che trabocchetti conteneva. La palestra sembrava appena fatta. Nuova, fresca fresca per essere usata. Sakura si fermò sulla soglia, ammirando la palestra. Poi si rivolse al Guardiano:- Caro mio, hai due conti in sospeso con me! Quando siamo a casa ne riparliamo!-. Kero-chan la guardò con terrore, poi uscì dallo zainetto e svolazzò per la palestra, mentre la sua padrona si avvicinava al gruppetto che si era fermato intorno a Eriol.

- Ecco. Qui vi allenerete fino a sera. Ovviamente vi potrete riposare là…- e indicò un angolo attrezzato per mangiare. - Potrete mangiare quando vorrete. E mi raccomando… allenatevi più che potete! Io vado a prendere le pergamene per Shaoran. A dopo!- e uscì dal salone. (Eriol potrebbe essere il mister di una squadra di fitness!). Tomoyo, più felice che mai, sfoderò la sua nuova telecamera ultra accessoriata e la puntò verso Sakura.

- Sakura… sorridi!- esclamò. L’interessata si voltò verso la sua migliore amica e sorrise nervosamente.

- Non ti perdi mai un momento per filmare Sakura, eh?- le chiese sarcasticamente Shaoran alle spalle.

- Come posso non filmare questo momento? A proposito! Ti ho cucito un abito splendido! Adatto agli allenamenti!- esclamò raggiante Tomoyo, e tirò fuori dal suo zainetto un vestito molto simile a una tuta da ginnastica ma molto più bello ed elegante. Di un bel blu oltremare abbastanza aderente. Sakura e Shaoran rimasero a bocca aperta.

- T… tomoyo! Questo vestito è bellissimo! Quanto ci hai messo a farlo?!- esclamarono in coro i due ragazzi.

- Cinque ore e ventitré minuti, se si vuol essere precisi!- esclamò fiera, continuando a riprendere la scena, facendo oscillare ogni tanto la telecamera da Sakura a Shaoran. - Cosa aspetti, Sakura? Vatti a cambiare e poi dimmi cosa te ne pare!-

- S-subito!- balbettò Sakura e filò nei camerini vicini all’angolo ristoro. Dopo tre minuti, Sakura ricomparì alla vista dei due ragazzi. Tomoyo esultò.

- Ti sta a pennello! Oh, come stai bene! Mettiti in una bella posa, che ti devo riprendere!-. Intanto Shaoran fissava la scena sbalordito. O meglio, fissava Sakura sbalordito. (Ehi, mi sa che dobbiamo asciugarli la bava che gli scende dalla bocca! ^_^). Con la bocca spalancata.

- Allora, Shaoran! Cosa ne dici?- sorrise Tomoyo all’amico, che si ricompose.

- Ehm… sì! S-sta molto… m-molto bene!- balbettò il ragazzo. Accidenti se stava bene! A Shaoran sembrava un angelo caduto da cielo.

- Eccomi qua! Allora, Shaoran. Ecco le tue pergamene! La formula per farle funzionare è la stessa! Avanti, provale!- disse Eriol, con in mano delle pergamene rosse fuoco, con su inciso iscrizioni in giapponese.

- Sakura, Shaoran. E’ arrivato il momento di vedervi in allenamento! Su, andiamo nel labirinto e fatemi vedere cosa sapete fare!- strillò di giubilo Tomoyo, spingendo per la schiena i due ragazzi leggermente confusi. Li condusse verso il labirinto e non appena entrarono, la ragazza dai capelli mori accese la telecamera ed esclamò:- Avanti! Domani avete un’impresa importante da compiere! Ed è ora che vi sgranchiate un po’!-. Sorrise, mentre vide avanzare i due ragazzi verso l’entrata del labirinto. Finalmente sarebbero ritornati in azione!