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Autore: martamatta    24/02/2012    4 recensioni
che cosa succederebbe se Wesker incontrasse il suo migliore amico trasformato in mostro? leggete e lo scoprirete!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker, William Birkin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stava percorrendo il lungo corridoi, ormai non era più un essere umano. Aveva gli artigli coperti di sangue, il sangue della donna che amava, il mostro ormai aveva preso il sopravento.
Ricorda quel momento, il suo corpo morente, tranciato da dei proiettili della squadra speciale dell'Umbrella; quei bastardi avevano saccheggiato e ripulito ogni traccia delle sue ricerche. Ma non sapevano che Birkin aveva con se un campione del virus-G, se lo iniettò senza esitare, aveva previsto ciò che gli era successo e si era tenuto pronto. La trasformazione fu veloce ma molto dolorosa: i muscoli della sua mano destra si erano espansi e alcune delle sue dita si erano unite ad altre per poi formare dei lunghissimi e affilatissimi artigli, il camice e la maglietta erano completamente strappati e ridotti a brandelli, siccome anche il suo torace si era espanso, la mano sinistra era rimasta come prima se non fosse che degli spuntoni molto fini e duri sembravano uscire dalla sua pelle, i pantaloni erano strappati, invece le sue scarpe completamente distrutte poiché i piedi avevano seguito la stessa trasformazione della mano destra e la testa si era deformata, solo i capelli erano rimasti intatti e gli ricadevano sulla fronte.
Non riusciva a controllarsi, sapeva ciò che faceva ma non poteva fermarsi, spinto dalla fame di sangue e dall'istinto di attaccare qualunque cosa si muovesse. Delle lacrime gli scendevano sul viso, aveva ucciso la donna che amava senza ragione solo per istinto, almeno il suo cuore era rimasto umano e piangeva disperato mentre seguito da una scia di sangue si lasciava alle spalle il corpo completamente smembrato.
Camminava lungo quel corridoio freddo e deserto mentre rivisse la vita passata con la sua adorata moglie e la dolce e affettuosa bambina. forse avrebbe incontrato anche sua figlia, che inevitabilmente le avrebbe fatto fare la stessa fine della madre, e questo pensiero lo terrorizzava.
Tuttavia c'era un altra persona a cui lui stava pensando, un uomo biondo molto autoritario e freddo, che portava sempre degli occhiali da sole, a cui passò i migliori anni della sua vita insieme. William non si aspettava che potesse condurlo a questo la vita meravigliosa che aveva vissuto.
Il mostro entrò in una stanza, era una specie di mensa, completamente distrutta. Al centro di essa si trovava un uomo vestito di nero e indossava degli occhiali da sole, che lo fisso senza battere ciglio, aveva solo la bocca leggermente aperta in segno di stupore ed incredulità. L'istinto del mostro di assaporare del sangue si fece forte e andò incontrò a quell'uomo cercando di infilzarlo con gli artigli del suo braccio destro, l'uomo lo schivo con tutta tranquillità e poi i loro occhi si incrociarono e l'uomo in nero disse muovendo leggermente le labbra -William..-. In quel momento Birkin riprese il controllo di se, aveva riconosciuto quella voce, così fredda ma anche così stranamente preoccupata, indietreggiò e poi tentò di coprirsi il viso con le mani. Non voleva stare davanti a lui con questo aspetto, non voleva che lui lo vedesse così. Wesker capendo il suo conflitto interiore si tolse gli occhiali e rivelò i suoi occhi azzurri che avevano l'aria preoccupata ed erano arrossiti, poi si avvicinò a lui allungando la mano , William si inginocchiò in modo che l'amico potesse raggiungere il suo viso (dopotutto grazie al virus la sua altezza era aumentata divenendo il doppio di prima), Birkin si sentì ritornare completamente in se, quando senti la mano calda di Wesker sfiorargli il viso. William ricambiò il gesto allungando uno dei suoi artigli sul viso di Albert sotto, i suoi occhi azzurri che in quel momento cominciarono a lacrimare.
A quel punto Albert, con l'altra mano prese dalla tasca della giacca una siringa piena di un liquido verdastro e mormorò -non ti abbandono!- e con velocità e forza gliela iniettò sul braccio.
William sentì un dolore lancinante, e si mise ad urlare, si piegò su se stesso mentre il suo corpo ritornò alla sua dimensione originale, gli artigli si ritiravano e il viso cominciò a diventare più magro e ben definito.
L'urlo del mostro si trasformò ben presto in un urlo da uomo finché il dolore non cessò e William cominciò a respirare profondamente per riprendersi a quel punto si grado le mani e cominciò a piangere -cosa ho fatto Annette? Non riuscivo a controllarmi perdonami!- poi alzò lo sguardo verso Albert e gli disse -grazie!...ma perché? perché mi hai salvato?- a quel punto riabbassò lo sguardo e riprese a piangere, Albert si inginocchiò davanti a lui e poi lo abbracciò dicendogli - perché ti voglio bene! tu non sai come sono stato per tutto il tempo che ho girato per questi corridoi con il cuore in gola stretto da una morsa. Avevo paura che tu fossi morto e poi IO ho bisogno dite!-.
A quel punto William lo strinse forte a se e gli disse -perdonami non ho tenuto conto dei tuoi sentimenti perché non me li hai mai dimostrati nel tempo in cui siamo stati insieme-.
Detto questo Wesker diede una mano al compagno per farlo alzare e poi insieme scomparirono nell'oscurità dell laboratorio.  
 
Nota dell'autrice:
be mi è venuto in mente così, quindi niente di eccezionale credo. Forse mi sono persa un po' alla fine ma è una one-shot -non siate troppo crudeli con le recensioni!- ringrazio molto Evelyn13, Gemini_no_aki e son manu che mi anno ispirata con le loro storie^^  
  
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