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Autore: Gwen Chan    26/02/2012    4 recensioni
Settembre è il mese vendemmia, ma quell’anno scorrerà solo il sangue.
8 settembre 1943: Italia firma l’armistizio con le Forze Alleate. La guerra è finita.
I soldati si trovano nel caos, alcuni accettano di consegnare le armi ai tedeschi, ma non a Cefalonia.
Pagheranno con la vita.
Credi ai presagi, Italia?
[seconda classificata al contest One hundred and fifty tears indetto da Green Knight]
Genere: Drammatico, Guerra, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grecia/Heracles Karpusi, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Nick: Gwen Chan
~Titolo: “Presagi di un settembre di sangue”
~Generi: guerra, drammatico
~Avvertimenti: drabble
~Personaggi: Grecia/Herakles Karpusi; Nord Italia/Feliciano Vargas; Personaggio Storico
~Raiting: giallo
~Pacchetto: tears
~Prompt: strada, sabbia, morbido, cuore, farfalla
~Introduzione: Settembre è il mese vendemmia, ma quell’anno scorrerà solo il sangue.
8 settembre 1943: Italia firma l’armistizio con le Forze Alleate. La guerra è finita.
I soldati si trovano nel caos, alcuni accettano di consegnare le armi ai tedeschi, ma non a Cefalonia.
Pagheranno con la vita.
Credi ai presagi, Italia?
 
~NdA:
La ff è incentrata sull’eccidio di Cefalonia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre, la divisione Acqui comandata dal generale Gandin che presidiava l’isola di Cefalonia, si rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi. I soldati furono per la maggior parte o uccisi in scontri armati o fucilati. Gandin fu fucilato a parte il 24 settembre.
Ho preferito non descrivere direttamente il massacro e lasciare la ff in una dimensione di incertezza.
Inoltre, per una volta, ho voluto anche giocare con l’aspetto della ff, attraverso i corsivi e i colori.
Siccome per me la morte è nera e in questo caso si tratta di una morte violenta, allora ho usato il rosso e il grassetto (non potendo colorare di nero)
Per quando possa avere l’aspetto di una flash, è una tripla drabble. Giuro! Si contino le parole con un contatore. Saranno 300 giuste giuste.
La prima drabble finisce con “Li senti, Italia?”, la seconda a “le lacrime di nuovo” e la terza a “vento”.
Le parti in corsivo sono le più importanti e perciò ho usato il presente, perché lo ritengo il tempo verbale più incisivo.
Ultima cosa, chiedo venia per non essere riuscita a utilizzare i prompts al meglio.



 
 PRESAGI DI UN SETTEMBRE DI SANGUE 

 

Un micio nero, davanti al quale molti dei soldati italiani che presidiavano le strade avrebbero fatto i dovuti scongiuri, zampettò sulla sabbia e si acciambellò in braccio a Grecia.
Herakles, pensieroso, ne accarezzò il morbido pelo.

La luna è rossa oggi, madre.


La sfortuna serpeggia sotto il cielo di Cefalonia.
 

Un giovane partigiano spuntò dalla boscaglia, gli occhi inquieti saettarono nell’oscurità e i fucili luccicarono contro il suo petto.
“Dove li hai presi?”
“Gli italiani! C’è stato l’armistizio. Ora combattono contro i tedeschi” rispose, prima di scomparire nel buio.
 

Il gatto miagola.
 In lontananza rimbombano gli spari.
Li senti, Italia?

 
Per Feliciano settembre era il mese della vendemmia, ma quell’anno solo il 
sangue avrebbe impregnato la terra.
Aveva sognato che una farfalla sussurrava al suo orecchio.
 

Erano notizie importanti, eppure non riesce a ricordare.
 

L’ansia gli scuoteva il cuore.
Un bicchiere gli cadde dalle mani.

Non bisogna credere ai presagi, vero?

 
I lacci degli stivali si erano rotti.
 

In Giappone è un segno di sventura.
 

A cena rovesciò il vino e una macchia vermiglia imbrattò la tovaglia.

Ode la lugubre civetta.

 

Mi ha riportato alla fine

di ogni cosa,

e ho assaggiato tutte,
ho assaggiato tutte

le lacrime di nuovo.

 
 
Italia, quella notte, ebbe incubi bagnati di pianto.
"Signor Vargas!"
Una voce lo fece sobbalzare.
"Non si spaventi!"
Sbirciò fra le dita.
"Generale Gandin? Che cosa ci fa a casa mia? Com’è entrato?"
 

Credeva si trovasse in Grecia.

 
I contorni della figura sembravano sfocati.
 

È solamente un'illusione causata dalle lacrime.

 
L’uomo scosse la testa.
"Ai piani alti hanno deciso di darmi una licenza permanente. L'hanno concessa a tutti i miei uomini."
 

Parole sibilline.

 
"L'abbiamo fatto per la Patria " aggiunse, avvicinandosi alla finestra.

Alla fioca luce delle stelle, mostra il petto
 crivellato di colpi. 

 

 

Una preghiera si perse nel vento.


Note posto concorso: davvero non mi aspettavo il secondo posto. A furia di fare quello che in latino è chiamato “labor limae”, il lavoro di perfezionamento, ho persino rischiato di cancellare l’intera ff.
Avrei pubblicato comunque la ff con la massima serietà, ma per motivi personali ora sono ancora più seria.
   
 
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