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Autore: hazzaslady    28/02/2012    2 recensioni
“Dicono che a volte la coincidenza sia una conseguenza del destino.
Non ci ho mai creduto, sinceramente, e mai avrei pensato di cominciare a crederci.”
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Dicono che a volte la coincidenza sia una conseguenza del destino. Non ci ho mai
creduto, sinceramente, e mai avrei pensato di cominciare a crederci."


A Camilla, Carlotta, Lorenza ed Erika.
Questa storia è dedicata a voi, ragazze. Vi voglio bene.

 

(Hope)


«Hope svegliati! Siamo in ritardo per lultimo giorno di scuola!» mi urlano contro Alexis e Connie mentre Ellen e Megan sono impegnate a scuotermi in attesa che apro gli occhi e mi sveglio.
Ma chi è pronta ad affrontare l
ultimo giorno di questa tortura minorile?
«Ancora qualche minuto mamma...» borbotto con voce impastata dal sonno.
«Mamma? Io non sono tua madre idiota, vedi di svegliarti o passiamo alle maniere forti.»
Sento la voce di Connie rimbombare per la camera, mentre sono ancora immersa nel mondo dei sogni.
«E va bene mi alzo mi alzo, ma voi due» mi arrendo, puntando un dito contro Ellen e Megan. «Smettetela immediatamente di urlarmi contro, mi scoppia la testa, maledizione!»

Le due scoppiano a ridere.
«Domani dobbiamo partire per Londra, se non ti metti la testa apposto non andremo molto daccordo.» dice Alexis con un tono di rimprovero scuotendo la testa mentre le altre ridono sotto i baffi.
Mi alzo lentamente dal letto barcollando, con gli occhi un po’ aperti e un po’ chiusi, afferro i vestiti preparati la sera prima sulla sedia e mi dirigo al bagno per prepararmi nel minor tempo possibile. Sento le ragazze che continuano a parlare del più e del meno. Finisco di prepararmi e mi guardo per l’ultima volta allo specchio.
«Ritornando alla chiacchierata su Londra, io non ho idea su cosa portarmi!» dice Megan, prendendo un blocco note dalla borsa e cercando di organizzarsi per il viaggio che ci aspetta il giorno dopo.
«Ci penseremo dopo su questo.» dice Ellen posando una mano sulla pagina tutta scarabocchiata del blocco note. «Adesso pensiamo ad Hope che è morta nel bagno. Dobbiamo chiamare i pompieri?» chiede bussando.
«Calmatevi sono pronta e viva, tranquille ragazze.» dico uscendo, guardandole con una faccia confusa.
«Era ora Wilson, quando tu entri lì dentro non ne esci più. Coshai lì dentro, un mini-bar per caso?» ridacchia.
«Sai? Non ci avevo pensato, è una buona idea, brava genia.» rispondo dandole un leggero colpetto sulla spalla.
«Andiamo o il preside ci ucciderà. Non voglio arrivare in ritardo anche nell’ultimo giorno di scuola, chiudiamo l’anno in maniera decente.» Dico prendendo lo zaino da terra, appoggiato vicino la scrivania.

Scendiamo le scale e andiamo verso la cucina, stranamente con un sorrisone sulle labbra.
«Siete riuscite alla fine a svegliarla, ottimo lavoro ragazze. Buongiorno tesoro!» dice mia madre, rivolgendosi alle ragazze che si guardano con unaria abbastanza soddisfatta e si danno il cinque.
«Buongiorno mamma, siamo in ritardo quindi no, niente colazione.» dico di fretta, non facendo nemmeno parlare mia madre. Le do un bacio di sfuggita sulla guancia ed usciamo di casa.
«Prendiamo la tua macchina Meg?» le domando.
Lei annuisce e ci dirigiamo verso la sua macchina.
Saliamo tutte e ci dirigiamo verso il "famoso carcere."

***

«Lultimo anno è giunto alla conclusione signorini e signorine, entrate subito in classe e dirigetevi immediatamente in aula magna per il discorso di fine anno che terrà il preside. Ehi, ehi tu! Non cambi mai vero Jefferson? Raccogli quella lattina.» la voce della vice preside risuona per tutto il parcheggio.
Un altro pallosissimo discorso, l
ultimo per fortuna.
Ci guardiamo attorno salutando tutti i nostri compagni, sparpagliati a gruppetti per il cortile, e ci dirigiamo in aula magna. Troviamo tutti gli studenti dellultimo anno che parlano tra di loro, creando un fastidioso rumore in sottofondo accompagnato dal preside che richiama ripetutamente lattenzione dei presenti e quando l’ottiene inizia il discorso.
Inutile dire cosa dice perché sinceramente nessuno presta attenzione. 

«E con questo concludo. E’ stato un piacere passare questi cinque anni con voi, ragazzi.»
Tutti i presenti applaudono, ed alcuni ragazzi per fare i cretini per l’ultima volta, cominciano a fischiare e ad urlare come pazzi per poi essere rimproverati per l’ultima volta dalla vice preside.


Io e Connie salutiamo Alexis, Megan ed Ellen dato che andiamo in classi e piani diversi.
Saliamo le scale che portano all
ultimo pianto, sempre uguale, non cambia mai niente.
«Buongiorno a tutti!» urliamo allunisono entrando in classe.
Ci guardiamo per qualche secondo e scoppiamo a ridere.
Cominciano le pallosissime ultime lezioni.
La nostra fortuna è che facciamo solo tre ore.
Il tempo scorre velocemente ed io e Connie siamo troppo emozionate per il viaggio, non pensiamo ad altro, penso che anche le altre in questo momento sono nelle nostre condizioni. 

«Buongiorno ragazzi!» la voce del professore di matematica, appena entrato in classe appare allegra. 
Ovvio, come dagli torto, non ci vedrà mai più.
Cosa c
è di meglio in tutto questo per lui, e per noi?

***


E quelle tre ore passano allimprovviso.
Al suono della campanella urliamo tutti, sembra quasi una scena di High School Musical.
Salutiamo calorosamente i nostri compagni augurandoci una buona estate e dei buoni progetti per il futuro e ci dirigono verso l
entrata aspettando le altre tre. 
«Siamo qui!» urla Alexis alzando la mano in mezzo alla folla.
Ci dirigiamo verso di loro mettendoci in cammino ognuna verso la propria casa.
Ora di pranzo, l
ora preferita di Ellen.
Sì beh
, è un pozzo senza fondo quando si parla di cibo.

***


Durante il pomeriggio siamo tutte abbastanza impegnate a fare le valigie per il giorno dopo.
Quando le finiamo facciamo tutte e cinque una video chiamata, per chiacchierare un po

«Hope ma ci stai ascoltando?» mi domanda Megan, alzando un po’ la voce.
Faccio segno di sì con la mano mentre continuo a scorrere il profilo di twitter del mio idolo, Justin Bieber, ritwittando tutti i suoi ultimi tweet come un
’ossessionata. Non mi noterà mai, perché continuare?
Continuiamo a parlare del più e del meno, su Londra e anche su alcuni pettegolezzi.
Stacchiamo verso le otto per mangiare.
La cena, seconda ora preferita di Ellen. 

Andiamo tutte e cinque a dormire presto, anche se l’impazienza non ci aiuta per niente.
Aspettiamo questo giorno da parecchio e finalmente sta per arrivare. 

 

Cinque ragazze, una grande città. Cosa sarebbe successo?



Shot me out of the sky
you’re my kryptonite.
You keep making me weak
Yeah, frozen and can
’t breathe. 


Salve a tutti i presenti che grazie a Dio hanno trovato questa storia.
E bene sì, sono qui con un’altra storia! 
Mi scuso se ho cancellato la prima ma rileggendola non mi piaceva per niente, non era niente di speciale.
Diciamo che era una "storia prova" dato che era la prima che scrivevo.

Anyway, questa è ispirata da un sogno che ha fatto una mia amica.
Facciamo tutti un applauso a lei che mi ha dato l’ispirazione.
Fatto? Bravissime. Vi meritate un bel biscotto.. ma non ne ho nemmeno per me.
Ritorniamo serie, non voglio cominciare a passare per un’idiota.
I want, I want, I want le recensioni. (l’avete letto cantanto ammettetelo) 

Prima di partire per il Belgio, se finisco il secondo capitolo spero di pubblicarlo.
ps: se volete seguirmi su twitter sono @hazzaslady.
 
Ella.
   
 
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