STAR
WARS EPISODIO 2
LA
PARODIA!!
Prima di cominciare, una breve premessa.
Il racconto è
sì una parodia, di Ep.2, ma è stata scritta nel 1999, appena uscito Ep.1,
quindi non sapevamo niente della trame del film successivo. Questo è diciamo un
“Ep.2 alternativo, dove Amidala è ancora Regina e… beh, leggete!!! Buona
lettura!
Le
Autrici.
Obi-Wan kenobi guardò allarmato
l'armadietto della dispensa dell’astronave... poi, con un urlo sovrumano,
chiamò il suo imbranato apprendista, Anakin Skywalker:
-Anakin, sciagurato...VIENI
SUBITO QUI!!!
Il ragazzo giunse
tranquillamente e, con aria alquanto scocciata (stava guardando MTV, c'era un
servizio su Britney Spears), volse al suo Maestro uno sguardo allampanato.
-Cosa vuoi?
-NON TI SEI ACCORTO CHE ABBIAMO
FINITO LE PATATINE? VAI SUBITO A COMPRARLE!!!
-Ma io...
-Niente ma! Ci vai e basta!
Altrimenti puoi dire addio alla serata in discoteca con gli amici il sabato
sera! Mi hai capito??!- lo interruppe isterico Obi-Wan.
-Va bene, va bene, stai calmo,
ci vado! Ma poi, dov’è che scendiamo?
-Idiota, è logico che scenderemo
nel pianeta che hai alla tua immediata sinistra...
Anakin si girò verso l’oblò
presente nella stanza, da cui si vedeva benissimo un pianeta verde come uno
smeraldo, segnato dagli strani ghirigori bianchi che formano le nuvole.
-Maestro, non è che qui ci siamo
già stati, per caso?
Obi-Wan aveva già riconosciuto
il pianeta. Era Naboo!! Ma non poteva continuare il viaggio fino a Coruscant
senza fermarsi a prendere le patatine nel pianeta più vicino a loro (che
sfortunatamente era Naboo), e ovviamente non poteva dirlo al suo apprendista,
altrimenti avrebbe cominciato a cercare quella cretinetta della Regina... Come
si chiamava, Amidala...?
-NO, non ci siamo mai stati! Te
lo avrai sognato in quella testaccia vuota che hai! Ora, atterreremo nel porto
spaziale della capitale, Theed. Non appena ci arriviamo, voglio subito che
cerchi un supermarket e che compri 30 pacchetti di patatine, capito?! E prendi
quelli con la sorpresina dell’Uomo Ragno
dentro, che è meglio!
Anakin sbuffò:
-Ma uffa, Maestro, perché lasci
sempre il lavoro a me?
Obi-Wan sembrò alterarsi di
brutto:
-Come perché! Io sono troppo
impegnato a comunicare con la Forza, non ho tempo di pensare alle altre
faccende, quello è compito tuo! Stupido che non sei altro! E adesso vai!-
sbraitò, buttandolo a calci fuori dall’astronave, appena atterrata.
Così Anakin si avviò verso il
centro di Theed, mentre Obi-Wan “comunicava” con la Forza guardando la TV.
“Ormai sono ore che giro in
questa città, e neanche l’ombra di un supermarket! Cavolo! Eppure...io sono
ancora convinto di esserci già stato, qui!” pensava il ragazzo, sperduto in quella grande
città ormai da due ore, quando all’improvviso, si vide davanti un palazzo
grandissimo, preceduto da una lunga scalinata.
“Ehi, questo dev’essere
sicuramente un supermarket!” disse fra sé Anakin, che non
esitò a correre per quei lunghi scalini.
Davanti all’entrata vi erano due
guardie, ciascuna su un lato del portone, perfettamente immobili.
-Hem, scusate, questo è un
supermarket?- chiese Anakin, ma i due non risposero, rimanendo sempre immobili.
-Ehi, mi avete sentito?
Pronto...? Ci siete...? Questo è un supermarket?- domandò di nuovo, anche se
gli energumeni non lo calcolavano affatto. Così, Anakin entrò ugualmente...
Magari dentro avrebbe ricevuto più informazioni!
Intanto Obi-Wan ebbe un
presentimento negativo mentre guardava i Teletubbies... “Vuoi vedere che
quell’impiastro si sta cacciando nei guai? Humm...sarà meglio che lo segua, non
vorrei che facesse strani incontri con quella Reginetta, non farebbe altro che
annebbiargli ulteriormente il cervello!” pensò e, alla fine del programma,
era già fuori della nave alla ricerca del suo allievo.
Anakin si aggirava confuso tra
la moltitudine di persone che lo circondava, l'aria da perfetto imbecille e i
soldi in mano:
-Io dovevo solo... comprare...
delle patatine- blaterava continuamente, mentre la gente lì presente, la corte
reale, lo scambiava per uno sbronzo, quando finalmente giunse agli occhi della
Regina, seduta sul trono:
-Panaka, chi è quell’idiota
laggiù?- domandò al capitano della forze reali, che stava sempre vicino alla
Regina per proteggerla.
-Oh, sarà un pazzoide...
Anakin arrivò al trono di
Amidala:
-Voi siete il direttore del
supermarket? Stavo cercando delle patatine... sapete dove posso trovarle?- le
domandò.
-Per vostra informazione-
rispose alquanto irritata la sovrana- io sono la Regina Amidala di Naboo, e
questa è la mia corte, non un supermarket.
Quel nome suonò familiare al
ragazzo, che cominciò a ricordare il passato. “Ma allora era vero che c’ero
già stato, qui! E quella è... lei, Padm... Hem… Amidala!!! Quant’è bella!
...Beh, i capelli grassi li ha ancora, comunque! Per non parlare degli occhi
strabici, dev’esser peggiorata in questi anni…”
-Ami! Sono io! Ti ricordi di
me?- esclamò il giovane, visibilmente felice di incontrarla di nuovo.
-No. E non sopporto che mi si
chiami Ami; non siamo così in confidenza, giovanotto.- rispose con freddezza
lei.
-Come, sono quello che ti ha
regalato il ciondolo di legno, tanti anni fa! Sono Anakin!
A questa rivelazione, Amidala
strabuzzò gli occhi:
-Fuori! Tutti quanti!- sbraitò.
Quando furono tutti usciti, la
Regina si rivolse a Panaka:
-Anche tu!
-Ma io devo proteggerla!
-Ho detto vattene,
capitoooooo??!- gridò prendendolo a calci nel sedere sotto gli occhi increduli
del ragazzo.
Finalmente rimasero soli;
Amidala si sbottonò la camicia di due bottoni (che oscenità) per tirar fuori il
ciondolo.
-Ehi, ce l'hai ancora!
-Già; fa un po'schifo, ma visto
che me lo regalasti tu...
Anakin non sapeva se prenderlo
come complimento, o no.
Quando
Obi-Wan, dopo aver finalmente ritrovato il suo stupido allievo (che non
lasciava mai il cellulare acceso per non essere rintracciato) irruppe nella
sala della Regina, spaccando completamente la porta, si ritrovò davanti una
scena penosa... Amidala mostrava un orripilante ciondolo ad Anakin, sorridendo
come un'ebete.
-Ragazzo,
ti ho cercato dappertutto... Hai comprato le patatine? Ma che diavolo stai
facendo, fannullone che non sei altro!
-Ma... ma Obi-Wan, non è come
pensi tu... Io stavo cercando di comprare le patatine, poi mi sono ricordato
chi era questa ragazza... e mi sono messo a parlare con lei! Non ti ricordi la
Regina Amidala?
Il Jedi guardò con aria schifata
la ragazza davanti a sé, mentre con voce ancora più alterata dalla rabbia
replicò:
-Ma chi cavolo sarebbe questa?
Non raccontare le solite balle!!! Te l'ho detto mille volte che guardi troppi
video di quella Britney... Come si chiama... Alla TV!! Ti ha fuso il cervello!
E detto così mollò un tremendo
schiaffone al ragazzo, che non rimase a guardare e rispose d'istinto tirando un
calcio, che fece stramazzare al suolo il suo maestro.
Cominciarono a lottare in modo
furioso, sotto gli occhi stralunati di Amidala che a quel punto chiese aiuto
alle sue guardie, con la sua voce sguaiata!
Chiamava e chiamava
continuamente il capitano Panaka, ma questi non voleva venire; si era messo a
piangere in un angolino fuori della sala del trono, ancora offeso dai calci di
Amidala che gli avevano fatto il sedere a strisce.
Così Amidala pensò di
sbrigarsela da sé, usando il suo “fascino”; si mise fra i due litiganti, poi,
nel tentativo più subdolo e seducente per dividerli, prese Obi-Wan:
-Bobi, sono io, Ami, davvero non
ti ricordi davvero di me?- disse circondandogli le spalle e facendo
l'occhiolino ad Anakin di nascosto.
-No! Cioè, sì!- rispose acido
l'uomo -E adesso levati, devo fare a pezzi quello sciagurato che non ha
comprato che patatine!
-Ma tesoro, ne abbiamo tante qui
alla reggia! Ve ne daremo quante ne vorrete. Anzi, sarete miei ospiti questi
giorni e stasera allestirò un banchetto interamente di patatine fritte e hot-dog
con tre quintali di ketchup e maionese. Contento?- fece Amidala, sforzandosi di
fare una voce dolce e ammaliatrice.
Pregustando già le patatine,
Obi-Wan annuì come uno scemo, e con aria sognante, uscì dalla sala.
Anakin era ancora disteso a
terra, la mente in subbuglio. Sebbene avesse notato l'occhiolino della regina,
non era riuscito a capirne il significato: “Ma che cosa gli passa per la testa?”
pensava
“Prima civettava solo con me, adesso col primo Maestro Jedi che le passa
davanti!”
Poi improvvisamente ebbe uno dei
suoi rari momenti di lucidità, e capì il motivo dell'occhiolino: aveva
distratto Obi-Wan per interrompere il litigio! Tirò un lungo sospiro di
sollievo.
Amidala lo aiutò ad alzarsi, poi
lo abbracciò:
-Sono contenta che tu sia
tornato! Dopo tutti questi anni di tranquillità... un po'di disgrazie ci
volevano!
“Questa ragazza ha
sempre avuto un modo strano di fare i complimenti” pensava
Anakin mentre la abbracciava a sua volta, poi Amidala lo condusse nella sua
stanza; di lì a qualche ora sarebbe cominciato il banchetto.
“Forse dovevo invitare
meno gente”, pensava la sovrana nel vedere la miriade di persone
presenti nel salone dei ricevimenti.
Avevano preso tutti la birra,
per cui erano tutti sbronzi; in particolare Obi-Wan e Panaka, che bisticciavano
su chi avesse combattuto più nemici nel corso della loro carriera. Dovunque si
sentivano risate e chiacchiericci diffondersi nella sala, cosa che ad Amidala
dava sui nervi, ma non disse niente.
Lei aveva preso solo un po'di
gazzosa, perché non sopportava gli alcolici; per tutta la sera non aveva fatto
altro che fissare Anakin, che in quel momento stava tracannando della
Coca-Cola.
“Basta, sono stufa di tutta
questa gente che urla, beve e puzza!!”
Così dicendo ad un certo punto
la Regina si diresse, scavalcando corpi stramazzati qua e là sul costosissimo
tappeto, verso il terrazzo... enorme e silenzioso... Almeno lì poteva stare un
po' tranquilla!
Ma giunta al parapetto - da cui
si godeva una superba vista - sentì l'inconfondibile rumore di uno che ruttava
senza ritegno...
-Mannaggia alla miseria! Ma
neanche qui posso stare in santa pace!! E chi sarà mai 'sto porcello!!!!
Dalla parte più in ombra, con
enorme sorpresa vide sbucare fuori, un po' incerto sulle gambe Anakin, con
ancora in mano la bottiglietta di Coca-Cola... ovviamente vuota...
-Ah, sei tu? Per un attimo o
pensato a qualcos'altro...
-Ma davvero? A che cosa?
-Lasciamo stare, è meglio...
Iniziò quindi a fissarlo con i suoi
occhi un po' strabici, mentre lui sembrava totalmente assente, come se pensasse
o fosse con la mente altrove...
-A cosa pensi, Ani?- gli chiese,
con voce suadente, mentre continuava ad avvicinarsi...
-Uhmm...al fatto che forse oltre
alle patatine fritte, dovevi servirci anche le olive fritte ripiene, sai sono
buonissime...
Lei alzò gli occhi al
cielo...esasperata... “Ma cosa devo dirgli a ‘sto tonto per fargli capire che mi piace?”
-Ah, e ora che sono qui con
te... da sola... non ti viene in mente nient'altro?
-Ehm...beh, ora che mi ci fai
pensare...sì, i salatini erano un po’stanteoliti...ma da quanto tempo ce
l'avevi?
Lei stava per mollargli un
sonoro schiaffone, quando improvvisamente alle loro spalle comparve un oscuro
figuro che urlava come un matto...
-Sua altezzaaaaaa... è
desiderata nel salone centraleeeee... per aprire le danzeeeeeee!!!!!!!
-Va bene, va bene, arrivo... Ma
non c'e' bisogno che urli così!
Lanciò in direzione dell'uomo un
terribile sguardo con i suoi strabici occhi... Il poveretto cadde a terra
esanime...
-Amidala...
La voce di Anakin finalmente le
parve dolcissima, come era stata un tempo... la prima volta che si erano
conosciuti...
-Sì...?
-Devo vederti... dopo...
assolutamente (ho altri appunti da farti sull'orrendo menù! No, dai questo è
uno scherzo)
-Sul serio...vuoi?
-Non potrei venire più tardi da
te… in stanza?
-Certo che...
Per un attimo la risposta rimase
in sospeso, facendo morire di ansia il povero Padawan...
-Certo che sì... Ti aspetto mio
prode...
E così detto, inciampando più
volte sui corpi di alcuni invitati, si diresse al salone centrale.
Era pieno di gente sbronza che
ballava in coppie; non fece molto caso agli ubriachi, e si cercò un partner per
i balli...ma non poteva aspettare di rivederlo alla fine della festa, voleva
ballare... con lui!!
Con gli occhi si mise a
cercarlo...ma non lo vide da nessuna parte.
“Dov'è andato? Possibile
che sia rimasto ancora imbambolato sul terrazzo?”
-Ti va
un ballo, zuccherino?
La giovane si girò e quasi gli
venne da vomitare l'hot-dog che aveva mangiato: era Caledon Hockley, il suo
idiota pretendente (che era anche l'ex fidanzato di Rose, sua amica intima… chi
ha visto “Titanic” sa di cosa parlo, NdAri) così pieno di sé...
-Oh...c-ciao Cal...- Amidala si
sforzò di sorridere, e lasciò fare.
Per tutto il tempo non fece
altro che parlare delle sue acciaierie, dei pozzi di petrolio, e... di un
regalo di nozze...
-Che cosa vorresti per il nostro
matrimonio? Ti comprerei qualsiasi cosa!- si fermò a riflettere -Beh, forse non
proprio tutto. Il Cuore dell'Oceano non è più disponibile, sai...
La ragazza si stava stufando
delle sue vanitoserie, e inventò una balla:
-Scusa, vado a fumarmi una
sigaretta!
-Ma tesoro, tu non hai mai
fumato!- obiettò.
-A te non te ne deve fregà de
quello che faccio!- sbottò lei improvvisamente –Sta’ zitto e non rompere!
CAPITOOOO???!!
Così si allontanò, e ricominciò
la ricerca per trovare Anakin. Sul terrazzo non c'era. Cominciò a spazientirsi:
“Ma dove si è cacciato quel
tonto? Quel...quel...quel dolcissimo (e bellissimo) ragazzo?”
Finalmente lo trovò in un remoto
angolino della stanza; sorridendo, gli andò vicino:
-Vi va un ballo, Cavaliere?-
domandò porgendogli la mano.
Insieme andarono al centro del
salone, e con gli altri ballarono un twist, poi un rap e tutti gli altri balli
esistenti, finché arrivarono all'ultimo lento, stanchi, ma felici e...
innamorati.
-Allora, dopo vieni?- gli
sussurrò.
-Sì, certo!- rispose lui.
Alla fine della festa, mentre
tutti gli invitati se ne tornavano a casa, si lasciarono; lui seguì Obi-Wan,
che rideva e ruttava alla massima potenza, e lei si ritirò nella sua stanza,
inchiodandosi davanti all'orologio che lentamente si avvicinava alla
mezzanotte.
Quando scoccò il dodicesimo rintocco,
ad Amidala parve di sentire un fruscio. Si sporse dal piccolo balconcino, e
vide Anakin proprio sotto di lei:
-Oh, ce l'hai una scaletta per
salire?- chiese.
-Sì, eccola!- esclamò la
ragazza, buttandogli giù una scala di corda che si era preparata. Andò a
colpire sulla testa il povero Padawan, che cadde a terra.
-Oops... scusami...
Anakin non disse niente, e
cominciò a salire. Quando era già a una bella altezza, i nodi legati al
parapetto del balcone di Amidala si sciolsero, e con un urlo sovrumano, Anakin
si ritrovò di nuovo a terra.
-Vuoi fare più piano? Sveglierai
tutti quanti!- esclamò la ragazza
-E che cavolo, che è colpa mia
se si sono sciolti i nodi?
Così il ragazzo ricorse alle
poche cose che aveva capito durante il suo addestramento Jedi e con un lungo
balzo si trovò di fronte alla regina.
Notò che era struccata e portava
delle ciabatte infradito, la maglietta dei Backstreet Boys e dei pantaloncini
corti di una tuta che probabilmente era un’imitazione dell’Adidas, con in vista
il suo ciondolo. Era un cesso, praticamente. E’ proprio vero che l’amore è
cieco…
-Bene arrivato! Vieni, vieni
dentro!
I muri della sua stanza erano
tappezzati di poster, tra cui quello di DiCaprio, sul quale intorno aveva
disegnato tanti cuoricini con l'UniPoscar. Anakin si sentì improvvisamente
geloso.
-Cos’ha fatto quello specchio?-
disse distogliendo lo sguardo dal poster e indicando uno specchio che
sovrastava un mobile sulla quale Amidala teneva i suoi trucchi di marca
scadente. Era così incrinato che era praticamente inutilizzabile. -Non lo sai
che porta 7 anni di sventura averne uno rotto in casa??
-Beh, una di sventura ne è già
arrivata...- rispose lei, fissandolo intensamente con uno sguardo canzonatorio
e irridente.
Anakin fece una smorfia
indispettita, come fanno i bambini piccoli che non vogliono mangiare il brodo
vegetale.
-E dai, scherzo!!- ammise lei
ridendo -Comunque non lo so cosa succede ai miei specchi, credo che finirò sul
lastrico a forza di ricomprarli... Il fatto è che la mattina, appena mi alzo,
quando mi specchio questo si frantuma in mille pezzi!
Anakin capì al volo il problema
e non indagò oltre.
-Senti Anakin... humm... non c'è
qualcosa... che mi vorresti dire...?
-Hemm... sì... io...- incominciò
a dire mentre appoggiava la spada laser su un ripiano di legno completamente
sfrigiato dalla punta delle penne, quando...
-...E'permesso, sua maestà?-
Amidala sentì una voce da dietro la porta e riconobbe la sua più vecchia
ancella, che la trattava come se avesse ancora 3 anni.
-Presto, nasconditi sotto il
letto!- disse al ragazzo.
-Ma è sporco... mi prendo
un'infezione...
-Maledizione, vuoi ficcarti
sotto quel dannato letto?
Anakin obbedì e la sovrana
attese l'arrivo della ancella:
-Su, venga, che le metto i
bigodini!
-No! Niente bigodini, stasera
c'ho da fa’. Levati di mezzo!
-Come desidera!- disse l'ancella
un po'incredula, poi sparì dietro la porta, ma subito tornò:
-Sua altezza mi sembra piuttosto
acida stasera. Le preparo una camomilla?
-NO! Va via, ho detto!
L' ancella obbedì, ma ritornò
ancora una volta:
-Siete innamorata di quel
ragazzo? Via... l'abbiamo visto tutti come lo guardava... Secondo me però è
meglio che si sposa quel magnate di acciaierie! E’ ricco sfondato e le darebbe
qualsiasi cosa...
-Senti,- disse esasperata
Amidala -io mi sposo chi mi pare, quindi non stufare, e lasciami sola una volta
per tutte!
Quando Anakin non sentì più
alcun rumore, sgusciò fuori da sotto il letto... e si prese una sonora facciata
sbattendo contro il cassetto del comodino, che Amidala aveva lasciato aperto!
-Oh, povero tesoro...
Svelta, la regina si chinò sul
malandato Padawan (che era già caduto nel tentativo di scalare il suo
balcone...)
-MhMMMhhh...
-Ma che c'è, non riesci più a
parlare?
- Nmmm....MMHHMMM....
-Beh, ma che cos’hai?
A questo punto Amidala
cominciava a preoccuparsi, notando con crescente apprensione il pallore del
ragazzo...
-Mi... stai… schiacciando...
una... mm... mmm.... mmmaanooooo!!!!!!!- Riuscì finalmente a rispondere lui,
fra un lamento e un'altro.
-Oops... ma come sono sbadata...
Vieni, ti tiro su, così ti sistemo un po'...
Sollevando finalmente il suo
"leggero" piedino, fece per alzarlo da terra, ma in quel preciso
momento, la porta della sua stanza si riaprì di nuovo, sotto la possente spinta
di quell'enorme matrona, che era la sua anziana ancella.
-Sua altezza ha dimenticato che
deve mettersi l'apparecchio dentale... Se non lo farà le cresceranno i denti
storti! Non lo ricorda?
Avanzava con foga verso Amidala,
brandendo nella mano l'orrendo attrezzo...
-No! NON STASERA...
-Venga qui, subito...!
Amidala, divisa fra l'urgenza di
scappare dalle grinfie dell' ancella e quella di nascondere il ragazzo, lo ricacciò
con gesto nervoso sotto il letto, spingendolo il più possibile, per assicurarsi
che non saltasse fuori nel momento meno opportuno!
-No ancella, stasera ho detto di
NO! Voglio restare da sola... Fuori!!!
E così detto riuscì in qualche
maniera a farla uscire dalla porta (anche perché essendo molto grassa quasi non
ci passava...)
“Off...Basta, speriamo
che sia l'ultimo intoppo! Voglio proprio stare un po'da sola con quel
pivello...”
Andò a ripescare il povero
ragazzo, che a questo punto aveva lividi dappertutto...
Adottò la voce più mielosa del
suo vasto repertorio e disse:
-Oh... Come ti senti, caro?
-Peggio di Indiana Jones quando
andava cercando... Non ricordo più cosa....
-Beh, ma possiamo rimediare...
Fammi vedere quella botta al viso....
Detto così si avvicinò
ulteriormente al volto di Ani... che a
questo punto poteva notare perfettamente i suoi affascinanti occhi strabici...
Ormai nulla più si frapponeva
fra lui e Amidala, quando...
Un urlo sovrumano echeggiò per
l'intera reggia raggelando i due ragazzi che, battendo i denti impauriti,
andarono a nascondersi entrambi sotto il letto...
-ANAKIN!!! Pezzo di salame!!!...
Ma dove ti sei cacciato???!!!!
Amidala, piantò i fiammeggianti
occhi strabici (quand'era arrabbiata il difetto aumentava...) in quelli di
Anakin...
-Ma chi è ‘sto pazzo che ti sta
cercando proprio qui a quest'ora???
-Ehmm...temo che sia Obi-Wan,
vostra grazia...
La Regina uscì immediatamente
dal nascondiglio, impolverata, piena di ragnatele dappertutto e scapigliata come
una pazza appena fuggita da un manicomio.
-Lo sistemo io a questo qui!!
Urlare nella mia reggia in quel modo! Robe da matti!- farneticava fra sé, senza
accorgersi che i suoi urli avevano incrinato il doppi vetri delle finestre.
Con passo deciso si avviò verso
la porta, ma nell' attimo in cui stava per aprirla...
Obi-Wan la spalancò per fare
irruzione nella stanza.
La botta fu così violenta che
Amidala volò fuori dalla finestra, planando nel giardino come un cencio
stracciato.
Obi-Wan, manco s'accorse di
quanto aveva combinato!
Con quel poco di barlume che era
rimasto nel suo cervello - annacquato dalla birra scadente che aveva tracannato
con Panaka - riuscì a percepire, più o meno, dove si nascondeva il suo giovane
Padawan e, chinatosi sotto il letto, tentò invano di farlo uscire dal
nascondiglio.
-Vieni fuori, piccolo
imbroglione... Ti avevo detto di andare subito a letto!! Che cavolo stavi
combinando qui?!
-Maestro...ora non… Oops... Non
posso proprio spiegartelo... Ma dov'è....
- Chi... perché, chi ci dovrebbe
essere qui dentro, oltre a noi due?
Il giovane, preso
improvvisamente dall'ansia, fece per alzarsi, dimenticandosi però di avere la
rete del letto a pochi centimetri dalla testa...
La botta che tirò al povero
letto lo spezzò letteralmente in due... Nel senso che proprio sbucò fuori dalla
rete con la testa imprigionata fra le doghe di legno marcito!
-Ma in che cavolo di letto dorme
la Regina... s'è sfondato al primo colpo!
Purtroppo era rimasto irrimediabilmente
intrappolato nel letto sfasciato, e per Obi-Wan fu uno scherzo tirarlo fuori,
strattonandolo pesantemente per la testa.
-Ahi!...Mi fai male, Maestro!!!
-Non lamentarti con me, lo sento
benissimo che non ti sto facendo niente!- già... ma i sensi di Obi-Wan erano
ottenebrati da fiumi di alcool scolati con Panaka...
Una volta, più o meno all'
impiedi, Anakin volse lo sguardo stralunato intorno a sé:
-Ma... Non hai visto nessun
altro qui dentro, Maestro?
-No, e per la seconda volta ti
chiedo... Chi avrebbe dovuto esserci?
-Hem... Nessuno... Davvero,
Obi-Wan! Sono io che sono un po'brillo... Forse ho le allucinazioni...
-Ragazzaccio!- fece il Maestro
-quante volte ti ho raccomandato da piccolo che non ti devi ubriacare? I
Jedi devono stare sempre all'erta, per difendere i più deboli e salvare la
Galassia!...Ah, se fossero tutti come me... Non perdo mai un colpo, io...-
diceva tra sé, mentre usciva dalla stanza.
Il Padawan si precipitò dal
balcone:
-Tutto bene?
-Embè...- sentì la flebile voce
di Amidala, atterrata sulle fratte sottostanti.
Anakin balzò giù dal balcone,
prese la ragazza e tornarono su.
-SANTO CIELO, MA CHE E’SUCCESSO
AL MIO LETTO?!- Sbraitò infuriata Amidala.
Anakin non poté fare a meno di
pensare che era una ragazza terribile!!! Era appena volata dalla finestra,
l'aveva recuperata con grande affanno facendola cadere più volte, e adesso
invece di rilassarsi e riposarsi un poco... urlava come una belva scatenata!
-Oops... Niente, che ti
frega...Te lo farò rifare...!
-Eh, no, ragazzino, me lo ripari
subito! E dove dormo altrimenti stanotte?
-Ma...ma...come faccio?- esclamò
disperato il povero Padawan, che non sapeva più che pesci pigliare.
Invece di essere un incontro
romantico quell'appuntamento minacciava di rivelarsi la sua più grande
delusione...
-Beh, sono affari tuoi...usa la
tua Forza...non ne avete forse in quantità, voi Jedi?- replicò la regina
annoiata mentre, aprendo un cassetto dopo l'altro girava affannosamente per la
camera.
-Cosa stai cercando?- Provò a
chiedere titubante il ragazzo -Qualche attrezzo per aiutarmi?
Gli occhi gli si illuminarono al
pensiero che lei l'avrebbe aiutato.
-I miei lecca-lecca alla
fragola...- rispose affranta lei -Se non ne mangio prima di andare a dormire
non riesco a prendere sonno...
Anakin fu colto da un malore,
quando si sentì rispondere in quella maniera! Non c'era nessuna speranza,
avrebbe dovuto cavarsela... da solo!
Guardò sconsolato il letto,
irrimediabilmente sfasciato, e iniziò a concentrasi sull’oggetto, tentando di raccogliere
la Forza intorno a sé. Era difficile però ricordare tutte le cose strampalate
che gli aveva in qualche modo insegnato il suo Maestro... Provò in ogni
maniera, e quasi ci stava riuscendo, quando un gridolino di vittoria (forse
Amidala aveva trovato il lecca-lecca) lo fece distrarre...facendogli perdere
quindi il controllo di tutta la Forza che aveva chiamato a sé... Cosa sarebbe
successo? Quale sarebbe stata la tragica conseguenza?
Il letto improvvisamente sparì
con parte del mobilio della stanza della regina...
Quando lei s'accorse del
cambiamento puntò il suo dito e gli occhi strabici sul ragazzo.
-Ma che è successo? Fai tornare
subito tutto qui! Te lo ordino!!
Spaventato, Anakin non seppe far
altro che mettersi un dito in bocca e succhiarlo voracemente... Era il suo modo
per cercare la concentrazione....
E improvvisamente nella stanza
ricomparve il letto... Sì, ma non era lo stesso! Era il letto del suo Maestro e
lui in persona ci stava dormendo sopra... E russava pure in modo incredibile!
I due ragazzi rimasero a bocca
aperta.
-Ma come hai fatto a fare
questo?...Voglio che tutto torni come prima... sciagurato!!!
La voce della regina fece
tremare quasi i muri; per fortuna che, quando Obi-Wan dormiva, russando così
sonoramente, significava che sarebbe stato davvero difficile svegliarlo. Ma
bisognava lo stesso stare attenti...
-Shhh...- fece cenno Anakin ad
Amidala... -Potremmo svegliarlo... Aggiusterò tutto ci penso io!
-Beh, sbrigati allora, non
possiamo correre altri rischi... Se si svegliasse....
Volgendo uno sguardo concentrato
al letto, Anakin s'accorse con crescente terrore che Obi-Wan si stava
stiracchiando e rigirando nel letto.
Stava per svegliarsi... o no!!!
-In guardia, fellone!- urlava
Obi-Wan nel sonno, agitandosi nel letto -ti do una lezione! Ha! Tiè! T'ho
ammazzato! Oléééé! Sono figo, lo so. Grazie! Mi meritavo questa gloria! ...A
Hollywood? ...Ah, capisco... volete immortalare la mia folgorante bellezza in
una pellicola...Beh, va bene,basta che non mi sciupate, però...
-Che cos'ha?- chiese cauta
Amidala ad Anakin.
-Niente, credo che stia sognando
in grande... molto in grande...
-MA CHE CI FA LUI QUI, ADESSO,
IN CAMERA MIAAAAA??? RIPORTALO NELLA SUA STANZA! SUBITOOOO!!- strillò la
sovrana come una cornacchia rimbambita, e il difetto dello strabismo le aumentò
fino ad un livello tale che era inguardabile, e Anakin dovette mettersi la
bendina per gli occhi che di solito usava per quando dormiva.
-Provo a riportarti il tuo
letto, va bene.
-E vedi di farlo, altrimenti...
Lo vedi il bastoncino del mio lecca-lecca? Te lo troverai dritto dritto in un
occhio!- fece Amidala con estrema durezza.
Anakin si tolse la bendina, e
notò il viso minaccioso della ragazza che teneva fra le dita con le unghie
colorate di smalto nero (che gli faceva vomitare) il bastoncino del lecca-lecca
alla fragola. Colpito dalla durezza di Amidala, si convinse del tutto che
quell'incontro...era stato un fiasco! Pensava che probabilmente lei non lo
amava.
Provò a riconcentrarsi di nuovo,
chiamando a sé la Forza... e ci stava riuscendo...
"POF", sentì Amidala
mentre vide il letto di Obi-Wan sparire; attese l'arrivo del suo, inutilmente.
Non riapparse niente. La ragazza non fece altro che guardare male il povero
Padawan:
-Ma allora ci fai apposta!
Senti, crapa di cemento, riporta qui il mio letto, o io...
Anakin era ammutolito. Un
istante dopo, senza preavviso, scoppiò a piangere sonoramente, come i bambini
piccoli.
-Beh? Che ti prende?- chiese
scettica la regina.
-Tu sei cattiva con me! Io ero
qui solo per dirti che ti voglio bene, che sei tutto per me, e invece tu mi
sgridi sempre... Non è giusto!- si lagnò con voce impastata, fra i singhiozzi e
le lacrime.
La ragazza si lasciò intenerire,
gli andò vicino e lo abbracciò:
-Hai ragione, tesoro mio... Perdonami...
Sono proprio cattiva, eh?- gli disse con voce dolcissima.
Il ragazzo continuava a piangere
ininterrottamente.
-Su, basta piangere ora... Vuoi
provare a riportare qui il mio letto, per favore?- chiese a bassa voce, quasi
avesse paura, mentre gli accarezzava i capelli biondi.
Anakin la guardò negli occhi.
Che strano, pensò, non erano più strabici...il loro colore verde catturava
tutta la luminosità della luna piena, e per un attimo gli ricordarono quelli di
una ragazza dolce e… normale!!
Annuì con la testa, e provò a
concentrarsi di nuovo, e mai gli riuscì più come allora: ricomparve il grosso
letto a baldacchino, riparato e con la trapunta dei Pokémon.
Amidala era stupefatta... Lui
poteva essere davvero il più potente Jedi mai esistito... Beh, se fosse stato
un po'meno stupido, ovviamente!
-HIC!- sentì la ragazza. Si girò
verso Anakin.
-Mi è venuto... hic... il
singhiozzo... hic... mi succede spesso... hic... se mi concentro troppo...
hic...
Lei lo guardò amorevolmente, poi
prese una caraffa d'acqua e ne mise un po' in un bicchiere, che porse ad
Anakin:
-Ecco, bevi...forse ti passa...
-...Hic... grazie... hic...-
fece il ragazzo, e bevve d'un fiato l'acqua. Già si sentiva meglio.
-Tieni, ho una cosa per te...-
le disse porgendole un sacchetto vellutato, senza aver il coraggio di
incontrare il suo sguardo.
Amidala lo aprì, e vi trovò una
lunga treccina fermata alle due estremità da degli elastici di Hello Kitty.
Senza capire, guardò il Padawan:
-Era la mia treccina...
-Ma ce l'hai ancora.- osservò la
ragazza scorgendola dietro l'orecchio destro
-Beh, sì in effetti... Ne avevo
due, sai...
-La mia treccina! Dov'è finita?
Amidala poté sentire gli acuti di Obi-Wan in una stanza poco distante, e guardò
Anakin interrogativamente.
-Io non ne so niente! Non
c'entro! Si difese subito.
Amidala guardò con aria truce il
ragazzo, puntando un indice sul suo petto. Anakin indugiò per un attimo con lo
sguardo sull'unghia perfettamente smaltata di nero che brillava
sinistramente... provocandogli tra l'altro strani sconvolgimenti di stomaco...
-Adesso quel pazzo furioso
piomberà di nuovo nella mia stanza...NO! Questo proprio non lo sopporto!!!
Anakin, fai qualcosa o...
A quel punto, per il giovane
Padawan c'era solo una speranza...dopo anni e anni di addestrameno con Obi-Wan
sapeva tutto lui, sul coraggio sulla Forza...La soluzione migliore, in questo
caso, era sempre...
DARSELA A GAMBE LEVATE!!! E più
in fretta possibile!
Afferrò al volo la Regina che lo
guardava esterrefatta, poi la lanciò dal balcone. Cadendo prima lei, lui
avrebbe avuto un bel cuscino morbido dove atterrare...(oh, mica era del tutto
scemo, in fin dei conti!!!)
Così, per l'ennesima volta, in
quella movimentata notte, Amidala fece un bel volo dalla finestra planando questa
volta su un grosso cespuglio di rovi. Aveva tutto il "fondoschiena"
pieno di spine!
Anakin sopraggiunse poco dopo,
schiacciandola per benino contro i robusti rami spinosi.
-Ahi, ahi...- gemeva
sommessamente la povera ragazza, sperando che nessuno la sentisse...
-Ma dai, su- la sollevò Anakin
-non t'ho fatto niente...e poi ci siamo salvati dalle grinfie di Obi-Wan! E’
questo che conta no? Eh eh eh...
Mentre guardava Amidala...la
vide sbiancarsi in volto, e pensò, lì per lì che avesse un attacco di
diarrea... Ma poi con ansia crescente notò che lo sguardo della regina era
fissato su un punto alle sue spalle! Più precisamente a qualcuno che era
alle sue spalle!!
Una manata, pesante come una
badilata, gli piombò fra capo e collo facendolo restare immobile, senza fiato,
per alcuni lunghissimi momenti. Non aveva nemmeno la forza di girarsi, tanto la
botta l'aveva intontito...Ma quando lo fece, si ritrovò davanti...la faccia
paonazza di Obi-Wan! Poche volte l'aveva visto così infuriato...
-Ah, pestifero
ragazzino...pensavi di sfuggirmi così facilmente?...Ma per quale motivo t'avrei
insegnato tutte quelle tattiche di fuga perfetta, allora?... Perché prima di
te...le ho fatte io, no? Pezzo di salame!!!
Con l'altra mano intanto l'aveva
afferrato per un orecchio e lo strattonava vistosamente tenendolo a mezz'aria.
La regina a quel punto,
preoccupata per Anakin, s'intromise nella disputa.
-Ti prego...ti prego, Obi-Wan...
non è successo nulla che non si possa rimediare… Ahi…- ogni volta che si
muoveva una spina si staccava dal vestito provocandogli dolori lancinanti.
Obi-Wan si voltò a fissarla per
un attimo dimenticandosi di Anakin, che a quel punto...
-Guarda, ma quello non è
Qui-Gon?- disse, indicando in un punto lontano, al di là del cancello di sicurezza
subito dopo il vasto giardino che sembrava un labirinto.
Obi-Wan guardò dove Anakin
indicava, e sgranò gli occhi; lasciò andare il ragazzo, che con un tonfo cadde
a terra.
-Maestro! Sei vivo!- gridò
Obi-Wan commosso, mentre si precipitava fuori dal cancello (chissà, forse con
tutto quell'alcool con cui si era sbronzato, Qui-Gon lo vedeva veramente!)
Amidala, col suo cellulare,
chiamò tutte le guardie del palazzo:
-Attenzione: un pazzoide si
aggira per il giardino; non appena esce dal cancello posteriore arrestatelo e
tenetelo in prigione fino a nuovo ordine!
Anakin, che aveva l’orecchio
strattonato così deformato che avrebbe fatto invidia perfino a Dumbo, scoccò
uno sguardo affascinato ad Amidala, che a sua volta ricambiò con un sorriso.
Poco dopo sentirono delle voci
da fuori il giardino:
-E'lui il pazzoide! Catturiamolo
e portiamolo via!- gridò una guardia.
-Noo!! Mi hanno fregato! Non è
come pensate! Quei ragazzacci...mi hanno fregato! Accidenti a loro...Ehi...dove
mi portate?...Lasciatemi!...NOOOOO! AIUTOOOOOOO! MI RAPISCONOOOO! Aspetta che
metta le mani su Anakin... e su quell'altra sciagurata...- sbraitò furioso
Obi-Wan.
-E'proprio pazzo!- commentò una
guardia -Presto, portiamolo via, prima che sia troppo tardi e vomiti sulle
rose!
-NOOOOOO! ME LA PAGHERETEEEEE!-
urlava Obi-Wan, peggiorando la situazione.
Quando le voci si attenuarono
per poi sparire nell'oscurità della notte, Anakin rivolse ad Amidala
un'espressione preoccupata.
-Sta tranquillo,- lo rassicurò
la ragazza mettendogli una mano sulla spalla -non gli succederà nulla, e lo
libereremo domani mattina. Nel frattempo...potremmo stare un po' di tempo
insieme noi due...completamente soli...
-Va bene- disse disinvolto
Anakin -...ti va di giocare a poker, nel frattempo?
Silenzio.
Amidala rimase immobile,
folgorata da quella domanda. Qualche istante dopo, il ragazzo vide che
diventava verde dalla rabbia, poi viola, assumendo un'espressione terrificante.
-...A rubamazzo...?- suggerì,
titubante.
L'ultima cosa che Anakin ricordò
fu che Amidala, con un destro micidiale, lo colpì dritto in un occhio.
Il ragazzo, cadde lungo svenuto,
mentre tutti i pianeti della galassia gli roteavano dentro gli occhi.
Ma di chi era il camion che lo
aveva investito, spaccandogli a quel modo la testa?
Ritornando lentamente in sé, si
rese conto con un brivido d'apprensione che non era stato investito da nessun
camion, solo l'ira di quella belva scatenata di Amidala l'aveva ridotto così!
Bisognava prestare molta cura
alle prossime mosse che avrebbe fatto, forse la regina era una persona
pericolosa, ed ora era davvero completamente da solo con lei, visto che Obi-Wan
era al fresco (eh eh eh ripensandoci però la cosa...non era poi tanto male e l'
idea del suo maestro in gattabuia lo faceva morire dallo spasso!!). Ma il
problema era che proprio non riusciva ad accorgersi di quando diceva delle
cazzate!!!
Aprì gli occhi lentamente non
muovendo alcun altro muscolo della faccia.
Il volto della regina era chino
su di lui, gli occhi leggermente strabici, i denti un po' storti...ma tutto
sommato poteva essere...passabile!
-Come ti senti caro? Forse sono
stata un po' troppo violenta...
-Ma no, che dici, se andavo a
sbattere a tutta velocità contro una montagna di Tatooine con il mio vecchio
sguscio, forse mi facevo meno male!
-EEEH??? Che hai detto???!
-Oops, nulla eh eh eh stavo solo
pensando al passato, niente di importante comunque eh eh eh...
Fece il più smagliante sorriso
(ebete) che gli passò per la mente, ma anche ridere gli costava fatica, forse perché
l'occhio colpito dal gancio di Amidala si era gonfiato come una mongolfiera!
-Oh, povero caro!- esclamò lei,
prendendogli il volto fra le mani e...avvicinandosi in modo sospetto.
“Ma che ha in mente?” pensò disorientato il ragazzo.
Quando lei gli fece un'ulteriore
domanda con la vocina mielosa, pensò che...se non avesse risposto bene...questa
volta sarebbe stata la sua fine!
-Oh, Ani, non stai proprio
pensando...di fare nulla a questo punto?
-Beh, ecco, io veramente
pensavo...
-Cosa?- il volto della regina
era veramente ad un millimetro dal suo...
-Che ne dici di giocare a scala
40? E’ un bel gioco, no? Potremmo divertirci parecchio, le regole te le insegno
io, se non le conosci...
Lei non disse nulla, ma lo
guardò con occhi...al cui confronto un fulminatore era cosa da nulla!
Poi improvvisamente lo baciò,
premendogli le labbra con forza sulle sue. Anakin chiudendo gli occhi, pensò di
essere prossimo ad un'altro svenimento...mentre tutti i pianeti della galassia
gli roteavano ancora negli occhi…
Quando il bacio finì (nel senso,
dopo tre quarti d'ora; Anakin rischiava quasi di addormentarsi, mentre lei
s'era completamente lasciata andare) il ragazzo era un po'frastornato, con un
incredibile giramento di testa, e sembrava turbato. Amidala lo notò:
-Che hai, tesoro?- chiese con la
sua solita vocina mielosa, accarezzandogli il viso.
-Oh, niente...è solo che...-
abbassò lo sguardo e, battendo le palpebre, ricacciò indietro le lacrime. La
ragazza riconobbe quell'espressione. L'aveva già fatta, tanti anni addietro,
quando gli aveva donato il ciondolo.
-Oh, no! Non di nuovo! Non ora!
Non qui!- fece Amidala -Non dirmi che ti manca tua madre! Ti prego! Da piccolo,
che poi t'eri messo a piangere, per soffiarti il naso c’è voluta tutta la
scorta dei miei fazzolettini ricamati! Ho dovuto usare la varichina per mandare
via tutto il mocciolo!
-Oh, non è questo!- la guardò
dritta negli occhi, e lei si sentì avvampare -...Scusa, ma ho lasciato al
Tempio Jedi il Monopoli e il Cluedo! Se sapevo li portavo con me e ci
giocavamo, se proprio non ti piacciono le carte!
E questa volta fu lei a svenire.
Si ritrovò distesa sul suo
letto, Anakin era chino su lei.
-Tutto bene?- si affrettò a dire
non appena riaprì gli occhi.
-Sì, sì...ma ora vieni con me!-
lo prese per mano e lo condusse al balcone. Con una forza quasi sovrumana lo
scaraventò giù.
-Aaaaaaaaahhh! Ma che sei
scema?- sbraitò Anakin atterrato sulle fratte.
-Shhhh..sennò ci sentono!- disse
la ragazza, e poi si buttò giù anche lei, cadendo non distante.
Si rialzò subito, prese Anakin
per mano e andarono nei giardini.
“Forse un posto
romantico...gli darà l'ispirazione per dichiararsi!”
pensò la ragazza. Era davvero piena di energie!!
Arrivarono in un posto
bellissimo: c'era un enorme salice piangente e, vicino ad esso, uno stagno con
delle ninfee rosa. Si sedettero sotto il salice, illuminati dalla luna.
Improvvisamente Amidala si mise
a fare quei discorsi cretini che fanno certe donne. Anakin cominciava a perdere
la pazienza. Non ce la fece quasi più quando lei disse:
-Sento che ogni giorno divento
più bella. Lo sai cosa significa, eh? Che oggi sono 365 volte più bella
dell'anno scorso! Non trovi che sia fantastico?
“Devo inventare qualcosa
per farla stare zitta...ma cosa? Cosa desidera più di ogni altra?” Pensò
Anakin.
Amidala aveva già ricominciato i
suoi discorsi cretini, quando Anakin le chiuse la bocca con un bacio
appassionatissimo. (se non avesse saputo che era tutto uno stratagemma per
farla stare zitta, quasi che gli piaceva...!)
In quegli attimi che ad Amidala
sembravano infiniti, pensò: “Finalmente! Ce l'ho fatta a farlo dichiarare!
Sono un mito!”
Quando il bacio finì (dopo
mezz'ora!) Anakin, con la luna che splendeva, la notte stellata, il salice piangente,
lo stagno con le ninfee rosa e Amidala che lo fissava con occhi sognanti
(pensando già a come sarebbe stato il suo vestito da sposa!) disse:
-L'hai visto al cinema "Il
Gladiatore" ? Eravamo in una multisala: io sono andato a vedere quello,
mentre il Maestro era andato nella sala di sopra a vedere "Le parole che
non ti ho detto" insieme a Yoda!
All'udire questo, la ragazza,
cambiò subito espressione, e la vocina mielosa diventò terrificante:
-CHE COSA C'ENTRA, ADESSOOOO?
NON POTEVI DIRE QUALCOSA DI PIU'CARINOO?
-Hem... Boh...- fece Anakin,
comprendendo, in uno dei suoi rari momenti di lucidità, di aver commesso un
grave errore a cambiar discorso.
“Questa ragazza è una
furia!!” pensò il Padawan “E poi cosa avrebbe voluto che dicessi?” aggiunse,
stizzito.
I suoi pensieri scomparvero
quando vide che lei, con fare losco e minaccioso, si avvicinava a lui come un
leone che punta una gazzella.
-C...che cosa vuoi?- chiese
impaurito Anakin, indietreggiando -Non uccidermi, ti prego! Mi dispiace che ho cambiato
discorso, davvero... ma non uccidermi!
-Oh, non lo farò,- disse Amidala
con gli occhi iniettati di sangue che le dava l'aspetto di una maniaca omicida
-Mi limiterò a...
Anakin si immaginò ridotto in
poltiglia e, in preda al panico, urlando come un matto, si gettò nello stagno.
-Oh, no !- Esclamò disperata
Amidala, ritornata un po’ in sé, appena lo vide immergersi nelle torbide
acque. -Ora i pirañhas se lo
mangeranno!!!- Si sporse disperatamente sul bordo dello stagno che pareva
quieto, ma che ovviamente era tutt'altro...
Dopo poco vide, in un punto,
l'acqua ribollire in modo violento...-Oh, no!- Gridò di nuovo... Poi ad una
velocità che sfuggì del tutto ai suoi occhi strabici e un po' miopi, vide il
ragazzo sbucare improvvisamente dall'acqua e catapultarsi sulla riva, un po'
malconcio, ma tutto d'un pezzo.
I vestiti erano completamente
stracciati e gli pendevano da tutte le parti e leggere escoriazioni sulla pelle
macchiavano di sangue i pochi pezzi di stoffa che gli restavano attaccati
addosso.
-Accidenti a te, Amidala! Ma che
cavolo ci metti nell' acqua dei tuoi stagni? Una volta ci si mettevano quegli
insignificanti pesciolini rossi... ma questi... non credo che lo siano!!!
-Beh, veramente, sono dei... Ma
lasciamo stare, è solo una misura di sicurezza per la mia incolumità....
-Hai detto bene, per la tua incolumità,
ma non per quella degli altri, mannagg...
Osservando le sue ferite e
l'aria arrabbiata di lui, lei si sentì intenerire di nuovo e gli si avvicinò,
docile e remissiva. Accarezzandogli lievemente una guancia gli sorrise mettendo
ancor più in evidenza i denti un po'storti, e l'incisivo leggermente
spezzato...
“Ma che diavolo mangia,
per conciarsi i denti a quel modo?” Non poté fare a meno di pensare
Anakin, mentre l'osservava con gli occhi semi-coperti dal ciuffo di capelli
bagnati, che gli ricadeva sulla fronte.
-Povero, tesoro, forse sono
stata un po'...prepotente con te! Mi dispiace che ti sia successo tutto questo!
Beh, comunque guardandola
davvero bene, non era poi così brutta, si sorprese di nuovo a rimuginare
Anakin. -In effetti, se non ti fossi rivolta a me...come una furia, forse non
sarei entrato in quell'acqua!
-Hai ragione, ma anche tu...non
facevi altro che dirmi cose sciocche!
-E CHE CAV... Cioè, non sapevo
bene... che argomenti affrontare con te... cara! replicò timoroso il ragazzo.
-Beh, ce ne sono così tanti...-
di nuovo lei non poté astenersi dall' immaginare il vestito bianco e l'altare
della chiesa di Naboo, che cosa romantica!!!
Ritornando comunque con i piedi
per terra, riprese prontamente -Beh, ora è meglio che ti cambi, così conciato
ti prenderai un accidente.- Lo sollevò da terra, bagnandosi completamente anche
lei. Si ritrovarono abbracciati...inzuppati e infreddoliti, ma chissà perché
poi...si baciarono improvvisamente. Mentre lei immaginava già i fiori
d'arancio, Anakin si ritrovò a pensare che aveva dimenticato di registrare
Beverly Hills, ma delle urla terribili e improvvise, li costrinsero a
dividersi!
-Prendeteli, sono due barboni
entrati di nascosto nel giardino Reale!- Urlava una guardia additandoli in modo
sospetto.
-Ehi, un momento- esclamò il
Padawan, mentre Amidala, troppo sorpresa per replicare guardava con occhi
sgranati.
-Chissà come hanno fatto a
sopravvivere allo stagno dei pirañhas! Esclamò la guardia ridendo con il suo
socio.- Beh, ora andranno dalla padella alla brace eh eh eh...
-Già,- gli fece eco l'altro -In
cella c'è già un pazzo, eh, questi andranno a fargli compagnia! Ha ha!
Comprendendo le parole dei due scagnozzi,
Anakin intuì con un tuffo al cuore, che sarebbe stato messo in gattabuia con il
suo...maestro!!! OBI-WAN NOOOOO!!
-NO, NO, un momento! Ma questa è
la regina è Amidala e io...io sono...
-Ha ha!!! E io sono Harry
Potter...- Replicò la guardia ridendo e conducendo via a calcioni nel sedere
lui e Amidala, che incredibilmente continuava a restare ammutolita!!!
Furono sbattuti in cella come
dei sacchi.
Quando cominciarono a
riprendersi dalla violenza con cui erano stati portati in prigione, si alzarono
in piedi:
-Perché l'hai fatto? Perché non
hai detto anche tu che eri Amidala e io ero il tuo... Bah, lasciamo perdere!
Poi dicono di me che sono ritardato…
“...Fidanzato? Stava per
dire fidanzato?” Pensò la ragazza fissando Anakin, che aveva l'aria più
arrabbiata che mai:
-Beh... non so... ero sotto
shock... non essere arrabbiato con me... ti prego, tesoruccio...- disse,
sfoderando tutto il suo fascino, la sua arma micidiale!
Le parve che ebbe effetto
immediato sul ragazzo, che fece il sorriso più ebete che Amidala avesse mai
visto, ma per lei era pur sempre magnifico!
Ma con tutte quelle
romanticherie, pensò Anakin mentre Amidala si stava avvicinando per baciarlo,
stavano trascurando un piccolo particolare.
Amidala, mentre continuava ad
avanzare, colse sul ragazzo un'espressione terrorizzata, che fissava un punto
buio della cella alle sue spalle.
-Ani, che cosa...
-Il Maestro...è qui...lo sento!-
disse tremando come una foglia.
-Salve, carini- tutti e due
sentirono una voce provenire da un angolo della prigione, avvolto dal buio.
-OBI-WAN!...NOOO!- gridò
disperato il Padawan. Amidala si girò ed ebbe un sussulto.
Videro il barlume della spada
laser blu di Obi-Wan rischiarare l'oscurità.
-Finalmente siete arrivati anche
voi. Ora vi darò una lezione, ragazzacci!
Tutti e due cominciarono a
correre nel poco spazio che c'era nella prigione (anche arrampicandosi sul
soffitto) sempre con Obi-Wan alle costole che con la spada laser li voleva fare
a fette.
Mezz'ora dopo, Amidala sentì un
brusio provenire da fuori dell'edificio. Passi. Si fermarono ad ascoltare tutti
quanti (Anakin era appeso al muro!). Una guardia si affacciò e disse:
-Ehi biondo, puoi uscire con la
tua amichetta. Due tizi vi cercano.
-Comunque io non sono biondo!
Cioè, sì, sono biondo,- rispose Anakin -Ma il mio nome è Anakin Skywalker, e
lei, come dovrebbe aver capito da molto ormai, è la Regina Amidala di Naboo!
-Ok amico,- ribattè la guardia
mentre schiavava il portone -e io sono Clint Eastwood!
Amidala era piombata di nuovo
nel silenzio più totale.
-Un momento...E IO?- chiese
Obi-Wan.
-Tu...beh, tu aspetti qui!-
disse la guardia con disinvoltura.
-E non è giusto, però!- disse il
Jedi colpendo le sbarre con la spada laser.
-E' transparacciaio rivestito
fresco fresco di Bandomeer.- lo informò la guardia -Non riusciresti mai a
sfondarlo!
Anakin e Amidala sentirono
appena la imprecazioni e le urla di Obi-Wan; ormai erano usciti dall'edificio
poco distante dal giardino li attendevano due persone, un uomo e una donna.
Nell'attesa, stavano chiacchierando tra di loro:
-Ancora non comprendo la ragione
per cui siamo qui.- disse la donna.
-Ma come, te l'ho spiegato
diecimila volte! Siamo qui per concludere il caso, ricordi?
-Ah, già...tanto valeva restare nel
mio appartamentino vedendomi una bella videocassetta e a mettermi lo smalto
viola! Io non ci volevo venire neanche, qui!
-Sei sempre la solita lagnosa!
Uffa...- protestò l'uomo.
-Hem, scusateci- li interruppe
Amidala - Ci stavate cercando?
-A dire il vero...sì- rispose la
donna, girandosi assieme al suo collega.
Tutti e due estrassero dei
distintivi, e l'uomo disse:
-Agenti speciali Fox Mulder e
Dana Scully. FBI.
-Signor Skywalker,- fece Scully
dopo attimi di silenzio -Siamo venuti a conoscenza che lei, fino all’età di
nove anni, è risieduto nel pianeta Tatooine, è così?
-Sì!- fece il ragazzo, un po'
incredulo -E dunque?
-Dunque, questa notte- continuò
Mulder -in quello stesso pianeta, è avvenuto un omicidio. Un certo Sebulba,
afferma che senza dubbio, vi abbia visto uccidere con la spada laser uno che si
chiamava Kitster...
-Cooosa??! Kitster?! E’morto
Kitster??! Ma come avrei potuto ucciderlo! Era il mio migliore amico!
-Beh, che cosa ti abbia fatto
quel povero ragazzo lo sai solo tu,- disse Mulder con voce neutrale -In ogni
caso, abbiamo un mandato per arrestarti. Ti porteremo a Tatooine, dove sarai
messo sotto il giudizio di Jabba de' Hutt. Se ti andrà bene, verrai solo
ridotto in poltiglia da un Rancor.
Intanto Scully gli aveva già
messo le manette.
-Ehi, non potete farlo!- gridò
il povero Anakin -Non ci sono prove! Non è giusto! E’ una cospirazione!!!! Io
non c’entro!!!!! Sono stato sempre qui!!!!
Scully si rivolse a lui
esasperata:
-L'arma del delitto è stata
ritrovata sul luogo dell'omicidio. Se non sbaglio, tutti gli Jedi portano
sempre spade laser agganciate alla cintura, anche quando dormono. E com'è che
tu non ce l'hai?
Anakin si guardò la cintura, e
gli venne da svenire. Aveva ragione! Non c'era!
-Devo...averla persa...!
-Sì, sì, è quello che dicono
tutti. Ora andiamo.- fece Mulder, mentre lo stava trascinando via.
-Signori, un momento!- disse
Amidala, che fino ad allora era rimasta zitta -Non penserete di portarmelo via
così, vero?
-E a te cosa ti frega,
ragazzina?- disse Scully, con aria di sufficienza. Amidala avvampò:
-Non tollero assolutamente che
mi si parli in questo modo, a casa mia, alle tre di notte, ma soprattutto-
incominciò ad alzare la voce, assumendo un colorito rosso fuoco -NEL MIO
PIANETAAAA!! SONO LA REGINA AMIDALA DI NABOO, IO!
-E allora?- ribatté l'altra.
-E ALLORA, VOGLIO ESSERE
TRATTATA COME TALE, E QUINDI IO DICO CHE IL SIGNOR SKYWALKER RIMANE QUI! CAPIITOOOO???!
-Assolutamente
no! Gli ordini sono ordini, e tu non comandi niente, in questa faccenda! Andiamo
Mulder!
-NON POTETE FARLO!! VI DENUNCIO!
-Amidala, sta’ calma, vedrai che
tutto si sistemerà!- cercava di tranquillizzarla Anakin.
-SI SISTEMERA'UN CAVOLO!! TI
TIRERO' FUORI DA QUESTA STORIA, E POI AMMAZZERO'QUELLA DONNA IDIOTA, FOSSE L'ULTIMA COSA CHE
FACCIOOOOO!!!!!
Gli agenti dell'FBI sembrarono
non farle caso, e se ne andarono via trascinando Anakin per i capelli.
Amidala era sotto shock: andò
sotto le fronde del salice piangente, e si mise a piangere disperata.
Pensò a lui, e a tutto quello che
avevano combinato solo qualche ora prima.
Alla ragazza non restò altro da
fare che ritirarsi in silenzio nella sua stanza e aspettare il giorno...beh,
ormai erano già le cinque, però trovò più normale farsi trovare a letto.
Non appena chiuse la porta dietro
di se, gettò uno sguardo sconsolato alla treccina che Anakin le aveva regalato
poco prima (anche se era di Obi-Wan!)
Non potevano portarglielo via
così! Proprio no! Amidala era pronta a tutto, pur di salvare Anakin e provare
che era innocente. Perché lei lo sentiva che era così.
Si mise su un fianco a pensare,
e gli venne in mente una canzoncina, che era di un telefilm.
“Porca miseria, ma
proprio la sigla de “La Signora in Giallo” mi doveva venire in mente?”
Pensò la ragazza, mentre cercava di togliersela dalla testa. Poi,
improvvisamente, l'illuminazione:
“Un momento... “La
Signora in Giallo”… Jessica Fletcher… Ma certo! Lei è un'esperta di crimini,
potrà aiutarmi!”
Senza perdere tempo, prese la
cornetta, e digitò prima il prefisso della Terra, poi quello degli Stati Uniti,
quello della contea di Cabot Cove, la città, e infine, il numero di casa.
Squillò libero per un po', poi
sentì una voce che diceva:
-Pronto? Chi cavolo è a st'ora
di notte?
-Mi perdoni,- fece Amidala –E’
lei Jessica Fletcher (detta anche “La ‘Mpicciona”, NdAri)?
-Sì, sono io, e lei chi cavolo
è?
-Sono la regina Amidala di
Naboo, e le chiedo aiuto!
-Chiii??!- disse l'altra,
sbalordita -cos'è, uno scherzo? Non mi sarò mica rimessa la dentiera nel cuore
dela notte solo per una fottutissima presa in giro, voglio sperare… per lei,
più che altro!!!!!!!!!!
-Mi creda, non è uno scherzo!
Senta, ha mai visto Star Wars Episodio 1? Io sono quella vestita sempre strana!
La signora ci pensò un attimo:
-Ah, sì, mi sembra di aver visto
qualcosa al telegiornale. Beh, cosa vuole da me?
-Il mio ragazzo è coinvolto in
un omicidio, ma è innocente, devo cercare di liberarlo, e...ma ora non posso
spiegarle tutto, gli scatti costano un casino nelle telefonate intergalattiche!
Le sarei grata se volesse essere ospite nella mia reggia, per aiutarmi a
risolvere il caso.
-Hum...e va bene- fece la
Fletcher -ma io cosa ci guadagno?
“E'tirchia, la vecchia” pensò
Amidala, ma rispose, educata:
-Le darò una ricompensa
grandiosa, avrà più soldi di quanto lei non riesce ad immaginare.
-Ah sì? Sta’ attenta, ragazzina,
non raccontarmi cavolate, perché io di soldi me ne immagino un bel po' [battuta
di Han Solo, ANH, NdAri]!
-Li avrà, non si preoccupi. Fra
poco la manderò a prendere con la mia astronave reale. Sarà a Naboo in
mattinata.
-Bene. E si ricordi...a lavoro
concluso, sganci la grana!
-Me lo ricorderò senz'altro,
signora. Arrivederci!
Non appena mise giù la cornetta,
Amidala si trovò a pensare a come avrebbe lavorato con quella vecchia sclerotica
attaccata ai soldi, e le venne la nausea... “Ma devo farlo! Per Anakin, il
mio...il mio...FIDANZATO! Oh, sì!” e automaticamente immaginò
di nuovo il suo vestito da sposa, e si mise a ridere come una matta.
Si ricordò quasi subito di
quello che doveva fare, e chiamò il pilota Ric Oliè, al quale assegnò l'ordine
di andare a prendere la Fletcher.
-Bene- disse fra se fregandosi
le mani, ora resta solo da liberare Obi-Wan, e...aspettare...
Non appena si mise qualcosa di
più pulito (la maglietta dei Backstreet Boys era tutta sporca e sbrindellata)
si avvicinò alla porta di corsa, con l'intento di raggiungere al più presto le
prigioni, ma poi si ricordò che la via più corta era passando per il giardino,
così, prendendo la rincorsa, si buttò ancora una volta dal balcone, atterrando
sulle fratte (non sentì alcun dolore: ormai si era abituata!), e corse a
perdifiato per tutto il giardino, passando accanto al salice piangente e allo
stagno dei pirañhas, fino ad arrivare alla prigione nella quale, fino a qualche
ora prima, era stata carcerata.
Non appena entrò, trovò la
guardia che li aveva liberati; disse, concitata:
-Sono la regina Amidala, dovete
scagionare subito il pazzoide che avete arrestato stanotte, è un ordine!
L'omone la squadrò per bene, poi
disse:
-Hum...ragazzina, tu bazzichi
troppo nel giardino di Sua Maestà; non voglio pensare a che cosa ti farebbe se
ti scoprisse!
-Ma sono io Sua Maestà! Come ve
lo devo dire??- Insistette lei, disperata.
-Sì, sì...- fece l'altro alzando
gli occhi al cielo.-Smamma, mocciosetta ambiziosa!! Sua Maestà non è così
racchia come te!
A questo punto, esasperata, tirò
fuori una matita rossa per le labbra, e si disegnò alla bell'e meglio due
cherchietti sulle guance:
-Ora mi riconoscete?
La guardia impallidì; con le
macchioline rosse che di solito portava nel trucco ufficiale, l'aveva
effettivamente riconosciuta:
-Oh, vostra Altezza, non vi
avevo riconosciuta...
-Sì, sì, va bene. Ora, libera il
pazzoide, è un affare di stato!
-Subito!- obbedì, andando a
prendere Obi-Wan; intanto, lei cercava di togliersi quei puntini che si era
disegnata.
Poco dopo ricomparì Obi-Wan, con
uno sguardo tetro rivolto ad Amidala, seguito dalla guardia.
-Eccolo qui il pazzo, vostra
Altezza!
-Grazie, e mi ricordi di
diminuirle lo stipendio per ciò che ha detto... Vieni via, Obi-Wan!
Il Jedi uscì fuori dalla gabbia
come una belva, pronto ad avventarsi contro quella disgraziata di Amidala,
tanto che le guardie dovettero sedarlo con droghe e anfetamine varie
sparandogli delle siringhette sul didietro proprio come ad un panda sclerato.
I due uscirono dall'edificio,
avviandosi verso l'entrata posteriore del palazzo:
-E così mi hai liberato,
discolaccia! Dov'è il tuo compare, che lo devo sfasciare di botte!- esordì,
dopo una manciata di secondi in silenzio per l’effetto dei tranquillanti.
A questo punto, Amidala smise di
camminare e con occhi imploranti, gli si parò davanti, bloccandolo:
-Obi-Wan, non essere sempre così
duro con lui...è un bravo ragazzo, e...
-...Sei innamorata di lui,
vero?- la interruppe Obi-Wan, capendo al volo ciò che la ragazza cercava di
nascondere.
Amidala arrossì violentemente:
-Cosa...io...
Il Jedi ridacchiò:
-Lui si era preso una cotta per te
già dai tempi in cui c'era ancora il mio caro Maestro Qui-Gon (si mise per un
momento a piangere)...ma credo che ora che ci siamo rincontrati, non sia più
una semplice cotta, e tu lo prendi più in considerazione ora che ha diciannove
anni, non è così? Ah, beata gioventù...
In primo luogo, la regina rimase
spiazzata, ma alla fine trovò il coraggio di parlare, e inarcò le sopracciglia,
le guance ancora arrossate:
-Ma si può sapere che razza di
discorsi fai, eh? Non so di cosa tu stia parlando, e questa conversazione non
sta avendo luogo. Ti prego di non rivolgerti più a me con questa
sfacciataggine. Io, innamorata di quello lì??! Giammai! Per me è
semplicemente un vecchio amico, niente di più! E con questo discorso abbiamo
chiuso, intesi??- mentì.
-Se lo dici tu...- disse Obi-Wan
ridendo, ancora fermamente convinto delle sue affermazioni.
Continuarono a camminare.
Amidala gli spiegò per filo e per segno tutto il piano che aveva architettato.
-Ma io cosa c'entro in tutto
questo?- Chiese il Jedi.
-Beh, tu ci dovrai aiutare a
scoprire questo mistero, e dovrai anche impedire che in qualche modo ammazzino
sia me che la Fletcher (ma soprattutto me), hai capito?
-Sì. Quando arriva 'sta
vecchiaccia?
-Non lo so di preciso, ma penso
in mattinata.- Gli rispose lei.
Alle dieci e mezza lei, senza
trucco, coi capelli legati, la divisa dei Los Angeles Lakers di stoffa
sintetica che aveva comprato dai marocchini al mercatino e le scarpe Nike Air
(le ancelle erano sconcertate che per la prima volta volesse apparire così al
pubblico), e lui, nella tradizionale divisa Jedi, attendevano nell'hangar
principale, l'atterraggio dell'astronave reale, dalla quale, seguita da
un'infinità di valige, sbucò fuori la signora Fletcher, guardandosi intorno.
-Benvenuta a Naboo, signora
Fletcher!- esclamò Amidala, sfoderando un cordiale sorriso (falso).
-Ah, ragazzina! Proprio te
cercavo! Dov'è la grana, allora?
Obi-Wan gettò lo sguardo sulla
Fletcher, poi fissò Amidala, che continuava a sorridere gentile, ma intanto
stava contando fino a dieci mentalmente per non darle un calcione sul sedere:
-La avrà. Ogni cosa a suo
tempo...- disse lei.
Amidala aveva come la strana sensazione che
quella vecchia sclerotica la tenesse sempre sotto esame. Si scambiò dalle
occhiate furtive con Obi-Wan, poi le chiese:
-Le va bene se ci riuniremo a
mezzogiorno nella sala del trono?
-Coosa?! Mezzogiorno??! Ma sei
matta, ragazzì! Io a mezzogiorno mangio!- blaterò sputacchiando a più non posso
Jessica Fletcher.
Amidala stette a pensare un
attimo:
-Hum...allora, che ne dice se le
spiego tutto per bene a pranzo?
-Offri tu?
Amidala fece una risatina di
cortesia:
-Oh, ma certo! E' mia ospite,
dopotutto!
-Allora va bene!- Esclamò la
signora; mentre parlava Obi-Wan temeva continuamente che sputasse fuori la
dentiera!
-Quindi siamo d'accordo, ci
vediamo a mezzogiorno nel salone da pranzo. Intanto, le mie ancelle le
mostreranno la sua stanza e il palazzo!- ad un suo cenno, arrivarono due
ancelle in abito cremisi, la scortarono fuori dall'hangar.
Lui e Amidala si guardarono:
-Credi che funzionerà?- le
chiese, incrociando le braccia e posando lo sguardo verso il corridoi nella
quale la Fletcher si stava allontanando.
-Io...non ne sono certa- fece
lei, imitandolo e scuotendo la testa con enfasi -ma è la nostra unica speranza…
-Non fare la melodrammatica!
Questa è una parodia, mica una puntata di Beautiful, eh!
-Hai ragione, scusa.
-Signora Fletcher,- domandò
Obi-Wan mentre la vedeva morsicare selvaggiamente una coscia di pollo arrosto -siamo
venuti a conoscenza che lei è una brava esperta di crimini...
Lei continuava a mangiare
avidamente il suo pollo, poi a bocca piena, rispose:
-Sì... ma sono più brava se mi
pagano bene!
Amidala, fino ad allora rimasta
in silenzio, osservava divertita la signora che si strafogava di pollo e patate
arrosto, e l'espressione indecifrabile di Obi-Wan dopo essersi sentito
rispondere a quel modo!
-Hem...sì, certo.- proseguì il
Jedi -Comunque, come penso che la Regina la abbia informata, un ragazzo di nome
Anakin Skywalker è stato accusato ingiustamente di omicidio. Ci serve il suo
aiuto per riuscire a scagionarlo.
La Fletcher aveva finalmente
smesso di mangiare, e lo fissava attentamente.
“Finalmente mi sta a
sentire un attimo!” Disse fra sé il Jedi. Proseguì il discorso:
-Il delitto è avvenuto in un
pianeta molto distante da qui, quindi il signor Skywalker teoricamente ha un...
-...Lei ha dei bellissimi occhi,
giovanotto!- disse la vecchia, non smettendo mai di ammirarlo.
Amidala alzò gli occhi al cielo. “Sarà dura”...
pensò...
Obi-Wan sbuffò, quasi
impercettibilmente:
-Allora signora, mi sta a
sentire o no? Le stavo dicendo che 'sto benedetto Anakin ha un alibi di ferro,
perché al momento dell'omicidio era qui... ma la sua arma è stata rinvenuta sul
luogo del reato, perciò è stato deportato a Tatooine, verrà sottomesso a un processo e... Ma che
sta facendo??
Vide la vecchia che disegnava su
un foglio di carta:
-Oh, diamoci del tu, caro... E’
un abbozzo degli inviti di nozze... Cosa ti piacerebbe, una cornice di fiori o
cos'altro?
Lui avvampò in viso e scattò in
piedi tenendo un pugno stretto:
-Questo è troppo! Amidala, posso
parlarti un attimo di là?- chiese rivolgendosi alla regina.
-...Eh? Sì, certo!- fece lei
mentre si alzava, seguendolo fuori della porta. La signora Fletcher non notò
nemmeno che se n'erano andati, continuava a disegnare sul suo pezzo di carta.
"...
-Sei una deficiente. Non sei
proprio riuscita a trovare niente di meglio in quella testaccia vuota che ti
ritrovi?? Non potevi rivolgerti a qualcun altro??!!- esclamò Obi-Wan, furioso.
Amidala cambiò immediatamente
espressione e stette a guardarlo sbigottita per qualche secondo, poi disse, con
un filo di voce:
-Rivolgermi a qualcun altro...
Ma come osi, dopo che mi sto facendo in quattro per salvare Anakin, come se
fosse l’unico problema che ho, come se non avessi crisi adolescenziali e non mi
chiedessi continuamente chi sono e che cosa cavolo ci sto a fare qui, e perché
mi hanno eletta nonostante io abbia copiato all’esame di Giovani Legislatori
per avere il massimo dei punti… Se non lo avessi fatto ora sarei in giro per la
strade a sbronzarmi, ma almeno non mi toccherebbe rispondere in fretta alle
domande che mi fa il popolo su problemi che io capisco a malapena! Come se non
vivessi in un mondo di ipocriti, dove tutti mi dicono che sono brava e bella,
ma io l’ho capito, sai, che hanno rimesso in vigore la tradizione del trucco
perché Naboo non poteva tollerare che la sua Regina avesse i brufoli!!!!
Detto questo si mise a
singhiozzare e a piangere, e per questo Obi-Wan sembrò raddolcirsi, o meglio,
forse a sentirsi in colpa per ciò che le aveva detto:
-Oh, mi dispiace... Non
credevo... Non volevo ferire la tua sensibilità...
-Beh, tra me e te di sicuro il
più sensibile sei tu…- intervenne prontamente lei, fissandolo negli occhi e
smettendo di piangere all’istante -Hai perfino creduto che stessi piangendo
veramente!!! HA HA HA!!!
-Cooooosa?! Ma brutta...
Amidala evitò per un soffio un
micidiale ceffone di Obi-Wan, il quale venne immediatamante sedato di nuovo da delle
guardie che stavano appostate lì dietro le colonne di marmo, poi tutti e due
ritornarono nel salone da pranzo, dove Jessica era ancora intenta a
disegnare...
-Ti piace il vestito da sposa
che ho disegnato, Obi-Wan? Pensi che mi si addica?- Chiese lei, mostrandogli il
disegno.
PAF! Il Maestro Jedi di diede
una pacca sulla fronte, Amidala invece credeva di svenire da un momento
all'altro!...
Non svenì, ma perse la pazienza
e, con un gesto brusco, le strappò il foglio di mano, che appallottolò e gettò
in un angolo. Poi si rivolse a lei, che la fissava attonita:
-Senta Fletcher, se la smette di
fare l'idiota??!- il fatto di non aver detto "signora Fletcher" ma
semplicemente chiamandola per cognome, le dava un senso di superiorità nei
confronti dell'altra -Fin da quando è venuta qui ho sempre cercato di essere
gentile, ma come posso esserlo se lei pensa sempre ai soldi e importuna
continuamente il Cavaliere Kenobi? Beh, sappia che se crede di essere qui per
una stupida vacanza, si sbaglia! Lei mi ha dato il suo consenso per risolvere
il caso Skywalker, e ora esigo che ci aiuti, altrimenti sulla Terra ce la
riaccompagno io... a calci! E senza averla dato un centesimo! Badi bene, è una
promessa! E'CHIAROOOOOOOOO????!-
Ora era incavolata seriamente!
Scoccò un'occhiata furtiva a
Obi-Wan, che a sua volta la fissava trionfante.
Jessica era terrorizzata dagli
occhi minacciosi e leggermente strabici della regina.
Non disse una parola, e con mani
tremanti, si inforcò un paio di grossi occhiali:
-S-suppongo che d-dovremmo fare
un g-giro di perlustrazione a Ta-Tatooine...
Lei stette a fissarla per un
po', poi, pur essendo accigliata, sorrise in modo vagamente maligno:
-E sia! Panaka,- disse al
capitano delle forze reali che era sempre al suo seguito -informi il pilota
Ric-Oliè di preparare l'astronave reale. Si parte fra un quarto d'ora!- esclamò
Amidala uscendo dalla stanza, seguita da Obi-Wan.
Per un attimo tornò sui suoi
passi:
-Anzi, no... Facciamo venti
minuti, sennò non ho tempo di darmi il lucidalabbra!
Il Cavaliere alzò gli occhi al
cielo: “Le
donne...”
-Va bene, vostra altezza,
contatterò subito Ric Oliè.- Disse Panaka, prendendo il Comlink.
Amidala annuì brevemente, poi
sparì dietro la porta con Obi-Wan.
Prevedendo il clima torrido che
li avrebbe investiti non appena scesi, la ragazza scelse di vestirsi come
quando andava al mare d'estate: maglietta, pantaloncini e ciabatte. Era tentata
di portarsi anche un secchiello, ma ripensandoci era una cosa totalmente idiota
per una regina della sua età e del suo calibro, così lasciò perdere e cominciò
a truccarsi in quei dieci minuti che le erano rimasti.
Anche Obi-Wan la pensò come
Amidala, e si mise dei pantaloncini corti fino alle ginocchia, e una maglietta
con scritto "Io sto con i Sith", dei sandali molto aperti e infilò la
Spada Laser in una tasca con la zip, che richiuse per non lasciar sfuggire il
prezioso contenuto.
La vecchia invece scelse di
indossare un impermeabile stile "Tenente Colombo" beige, con un
cappello a falda larga dello stesso colore, con un'aggiunta di occhiali da sole
anni '60.
A mezzogiorno e venti si
riunirono tutti nell'hangar, pronti a partire. Il pilota aveva già fatto
riscaldare i motori, attendeva solo i passeggeri per partire.
Non appena lasciarono volando la
Reggia e la città di Theed, Obi-Wan prese il posto di co-pilota, mettendosi
affianco a Ric-Oliè. Nel vedere il sistema di Naboo non potè fare a meno di
pensare a tanti anni addietro, alla fatica che avevano dovuto fare per superare
i blocchi della Federazione dei Mercanti. Ancora gli sembrava di sentire il
rimbombo dei laser che creavano della scosse in tutta la nave, a contatto con i
deflettori, ovviamente troppo deboli... Ma se non fosse stato per il loro
guasto, non avrebbero mai incontrato Anakin...”Maledizione! Perché non avevano
deflettori più potenti?” pensò il Jedi corrucciato, nella speranza
che dopo quella avventura ne avrebbero aumentato la potenza; se per caso, si
fossero guastati di nuovo… No, non voleva imbattersi in un altro
"mocciosetto" com'era Anakin ai suoi tempi...
Il viaggio durò uno o due
giorni, ma ognuno si era rintanato nella propria cabina, salvo Obi-Wan che
pilotava la nave, e si vedevano soltanto all'ora di pranzo e cena. Amidala se
ne stava tutto il giorno a leggere dei romanzi rosa da adolescenti, sognando
storie simili a quelle che stava leggendo con Anakin... e automaticamente le
veniva da ridere, mentre ascoltava con il lettore CD, le musiche di Titanic.
La 'mpicciona invece dormiva in
continuazione, dopo aver adagiato con cura la dentiera in un bicchiere di
vetro.
I viaggi nello spazio facevano
perdere sempre la cognizione del tempo ad Amidala, ma sentì un tonfo sordo
quando si accorse di essere arrivata. Insieme agli altri si preparò per lo
sbarco sul ponte principale. Vide Obi-Wan parlare col pilota e Panaka.
Sicuramente stava dicendo loro di prestare attenzione ai Sabbipodi che giravano
da quelle parti, poi si unì a lei e alla Fletcher.
La luce accecante dei due soli
li investì; erano così vicini l'uno con l'altro da cancellare qualsiasi ombra
alle loro spalle.
Avvertirono immediatamente il
cambiamento di clima, l'aria torrida e tanto, tanto secca da bruciare i polmoni
se respirata troppo in fretta... Amidala ricordava tutto, anche tutte quelle
storie che aveva fatto quel palloso di Qui-Gon per portarla con sé a Mos Espa.
-Amidala, credo che dovremmo
fare un sopralluogo in città, in cerca di qualcuno che ci aiuti o che sappia
qualcosa del delitto!- Fece Obi-Wan, dopo un po' che camminavano, in direzione
della ancora lontana città.
-Già, e so anche da dove
cominciare...- aggiunse lei, con un sorriso furbo sulle labbra, perfettamente
contornate di lucidalabbra.
-Ah sì?- chiese Obi-Wan stupito
-e da dove?
Amidala si strinse nelle spalle:
-Beh...pensavo di cominciare
chiedendoti cosa avremmo dovuto fare per primo una volta giunti in città!
Il Jedi ci rimase molto, molto
male.
-'Orco Sith, Amidala!- esclamò
passandosi esasperato una mano fra i capelli -Ma è quello che ti ho chiesto
io!!
-Appunto,- proseguì
tranquillamente lei -E io ti ho risposto che sapevo di cominciare le indagini
chiedendoti cosa dovevamo fare per primo una volta arrivati in città!
-Che la Forza ce la mandi
buona!- esclamò di nuovo Obi-Wan, rimanendo sempre più male.
La Fletcher era rimasta in
silenzio dalla sgridata di Amidala di due giorni prima, e ancora non aveva
rivolto la parola a nessuno dei due.
Ogni volta che vedeva la regina
fissarla arcigna, abbassava lo sguardo, ancora offesa.
Fece così anche questa volta,
finché la ragazza le disse, con modi un po'... da adolescenti:
-...E la finisca! Non ce l'ho
con lei, se è questo che teme. Ora per favore, ci metta una pietra sopra e
inizi a collaborare!!
Jessica tirò un sospiro di
sollievo, ma nessuno lo notò.
Dopo ore di cammino sotto i soli
che li stavano praticamente squagliando, Obi-Wan si chiese perché era stato
tanto demente da scordarsi di mettere la crema solare e il cappellino con la
girandolina che gli piaceva tanto, quando la voce da cornacchia di Amidala
attirò la sua attenzione:
-Eccola! Eccola, la città!!-
indicava col dito alcune cupole che si incominciavano a vedere. Non mancava
molto, circa mezz'ora.
Una volta arrivati, Amidala non
notò nessun cambiamento dall'ultima volta; lo stesso casino, la stessa gente
truce...tutto era rimasto uguale a prima.
-E adesso che si fa?- chiese la
'mpicciona guardandosi attorno spaesata.
-Lo so io.- rispose
all'improvviso la Regina, più decisa che mai.
I due la fissavano
interrogativamante.
La ragazza era irrigidita dalla
determinazione, e fissava un punto lontano con uno sguardo di fuoco.
Poi improvvisamente quest'aria
seria e fin troppo matura per una della sua età svanì; mettendo di fuori la
lingua disse, facendosi vento con una mano:
-Fa così caldo...perché non ci
andiamo a comprare dei ghiaccioli da 700 lire?
Jessica credeva di svenire. E
poi era lei quella poco professionale! Ma non disse niente: non voleva
rimetterci la paga!
Obi-Wan probabilmente pensò che
era una ragazza incorreggibile!
-...Lo sapevo. Amidala, io
non...- incominciò, esasperatissimo, ingoiando Tavor a raffica.
-...Ehi, ehi, calma, stavo solo
scherzando!- s'affrettò ad ammettere lei.
-Ah, meno male!- esclamò il
Jedi, un po' più sollevato. -Cerca di non rifarlo più, il mio cuore non regge
più questi colpi!
Lei lo guardò divertita:
-Se vuoi...però ci tengo ad
informarti che hai ancora 35 anni, non 85!
Jessica rise.
-Comunque sia, il mio piano è:
cercare Watto.- Proseguì, tornando seria.
-...Watto? Chi cavolo è?- Chiese
Obi-Wan.
-Tu non l'hai conosciuto, però
era l'ex proprietario di Anakin da piccolo, prima che Qui-Gon lo liberasse.
-Ah...- fece pensoso Obi-Wan -E
dove lo possiamo trovare? Non dirmi che ti ricordi la strada!
-Non proprio la strada, però...-
rispose Amidala, che frugò nella sua borsetta per qualche secondo, fino a
tirarne fuori un oggetto che la Fletcher vedeva come una cosa piatta e
circolare, senza senso. In realtà era un visore, per cui Obi-Wan, conoscendolo,
non ne rimase colpito.
Amidala lo accese, e lo tenne
sul palmo della mano. Poi proseguì col suo discorso:
-...Però mi ricordo di aver
memorizzato sul mio visore portatile la piantina della città, e se non
sbaglio... avevo anche evidenziato il negozio di Watto, la casa di Anakin e
l'arena di Boonta Eve.
Ora potevano vedere la mappa
tridimensionale, con tre punti rossi, su cui sotto c'era la loro didascalia con
segni illeggibili per la 'mpicciona.
-Amidala, sei un genio!- esclamò
Obi-Wan, felice.
-No, sono solo bellissima...-
disse lei, modestamente.
Si concentrarono tutti e tre
sulla cartina, e cominciarono a seguirne il percorso.
Dopo un po' di cammino, si
ritrovarono nel punto esatto in cui c'era il primo segno rosso. La bottega di
Watto doveva essere nei pressi.
-Ci siamo ragazzi, è quella!-
esclamò Amidala indicano un edificio che, secondo Obi-Wan, era uguale a tutti
gli altri.
-Ne sei sicura?-chiese la
Fletcher.
-Sicurissima. Forza, entriamo!
dentro c'era sempre il solito
disordine, sembrava davvero che il tempo si fosse fermato!
Poco dopo arrivò Watto, tale e
quale a prima, solo che dai colori più sbiaditi e l'aria piuttosto nervosa:
-Hi chuba da nago?- chiese
nella sua lingua.
-Watto, si ricorda di me? Sono
Amid...hem...Padmè! Ero venuta con quello che le ha portato via
Anakin Skywalker, dieci anni fa!
L'alieno blu ci stette a pensare
un po', poi disse:
-Ah, sì, mi ricordo bene di te!
Perché sei tornata qui?
-Ho sentito che Anakin è qui,
e...
-...Già, quel furfante!- esclamò
il Toydarian -Ha ucciso il suo migliore amico, come si chiamava? Kitster, mi
pare. Alcuni dicono che sia stato in preda di un raptus omicida... comunque
Jabba non ha avuto nessuna pietà, e ieri sera al processo dell'arena di Boonta
è stato condannato a morte.
Ad Amidala venne un colpo. Era
forse giunta troppo tardi?
-E' già stato ucciso? Eh? E' già
stato ucciso?- chiese concitata, piena d'apprensione.
-No, ma lo faranno tra un'ora
esatta all' arena. Stavo giusto partendo col mio nuovo sprinter per andare ad
assistere, come tutti gli altri della città, alla sua meritatissima fine. Ben
gli sta, a quel furfante!
-Può accompagnare anche noi? La
prego, ci accompagni!- supplicò Amidala.
-Hum... E a me che me ne viene?
“Sarà
invecchiato, ma è ancora tirchio! Che si può fare?” pensò
Amidala, quando...
BONK! Il colpo di Obi-Wan col manico
della spada laser mandò Watto letteralmente KO!
-Me l’ha insegnato Qui-Gon…-
aggiunse poi con orgoglio.
-Presto, freghiamogli la
macchina!- disse Jessica, e tutti e tre si affrettarono a raggiungere lo
sprinter parcheggiato fuori del negozio.
Obi-Wan ingranò la quinta e
partirono... ogni attimo era prezioso!
Arrivarono all'arena per vedere
un po' di gente ammassata su una rupe, una massa gelatinosa che assomigliava a
Jabba de'Hutt, e vicino allo strapiombo, c'era una sola persona. Era Anakin?
Da lì non si vedeva niente.
Dovevano avvicinarsi! Dovevano parlare con Jabba...
Con fatica, si aggrapparono alla
rupe, scoprendo solo dopo che c'erano le scale per salire, Amidala, stanca e
accaldata, ma ancora determinata nel salvare Anakin, corse verso Jabba. C'era
pure Anakin all'estremità della rupe. Probabilmente doveva essere buttato giù.
-Amidala! Diglielo che non ho
fatto niente, diglielo!- esclamò il ragazzo, pieno di speranza. Lei gli rivolse
un sorriso, poi si rivolse a Jabba:
-Senta lei, brutto ciccione,
lasci andare subito Anakin, ed ho portato una buona investigatrice dalla Terra
per svelare questo mistero!
Lo Hutt biascicò qualcosa nella
sua lingua, poi il droide traduttore parlò:
-L'onnipotente Jabba ha detto
che deve morire, perchè tutti hanno testimoniato contro di lui. Non ci sono
prove che dicano il contrario.
A quel punto, Jessica si fece
avanti, sicura di sé, con la folla che la guardava stupita. Si rivolse a Jabba:
-Se non ci sono prove...perché
mai allora ho scoperto chi è il vero assassino?
Fra la folla si levò un
mormorio. Persino Obi-Wan era stupito! “Siamo stati sempre con lei...e senza nessun
indagine, senza niente ha già scoperto chi è l'assassinio! Com'è posibile?”
Jessica proseguì:
-E quella persona...anzi, quelle
persone sono...quei due laggiù, o forse vi dovrei chiamare Caledon Hockley e Vecchia Ancella?
Col dito indicò due figuri
incappucciati, che rimasero al centro dell'attenzione di tutti.
-Ecco, hai visto che ci hanno
scoperto?- disse la vecchia ancella, buttando per terra la mantella, Cal fece
lo stesso, mortificato!
-E va bene, siamo stati noi! E
con questo?- proseguì rivolta alla Fletcher.
-...Siccome dovevo sposare
Amidala per fregargli tutti i soldi, Anakin rappresentava un problema, quindi
la vecchia ancella, entrata varie volte in camera di Amidala due notti fa, ha
visto che non era sola perché c'era una spada laser appoggiata sulla scrivania,
così l'ha fregata e siamo giunti qui su Tatooine per ammazzare Kitster. La
colpa sarebbe ricaduta su di lui, perché l'arma era presente sul luogo del
delitto...- confessò il fidanzato di Amidala -era tutto così perfetto...
-...Ma non per Jessica, mio
caro. Se è per questo, io non ti ho mai amato e non ti avrei mai sposato brutto
idiota! Ora capisco perchè anche la mia amica Rose ti ha scaricato, tu sei
attaccatissimo ai soldi! E tu, vecchia , stupida, infedele, sclerotica ancella,
non ti ho mai sopportato, e da ora considerati licenziata! Mi hai capito?!!!-
Esclamò, con rabbia crescente Amidala.
Si levò ancora un mormorio,
interrottò dalla lingua biascicosa di Jabba, che pose il silenzio. Il droide
tradusse ancora una volta:
-Sua Cicciosità Jabba ha detto
che questo prigioniero dev'essere liberato, in compenso, verranno puniti questi
due impostori!
-EVVIVA!!!- gridò la folla:
quando mai capitava di vedere una doppia esecuzione?
Liberarono Anakin dalle catene,
e fu dato ad Amidala l'onore di buttare giù dalla rupe a calcioni l'ex fidanzato
e l'ex ancella.
Concluso il lavoro, la folla esultante
se ne andò, assieme a Jabba; rimasero solo loro quattro.
Anakin corse ad abbracciare
Amidala, pieno di gioia:
-Grazie! Lo sapevo che sareste
riusciti a liberarmi!
-Oh, è tutto merito di Jessica!-
precisò Amidala.
-A proposito- domandò Obi-Wan
-Come ha fatto a scoprire chi erano gli assassini?
Lei ci riflettè un poco:
-Boh! Che ne so? Ho tirato su
due persone a cavolo, ma non pensavo che fossero loro i veri assassini!
Per l'ennesima volta in quella
giornata tanto strana, Obi-Wan si sentì svenire, ma poi, insieme agli altri,
scoppiò a ridere.
-Anakin, sposami!!!- esordì la
regina con grossa sorpresa di tutti.
-Sì, sì, che bello!!! Così anche
io e te ci sposiamo, Bobi, e facciamo un matrimonio insieme!!- esclamò la
Fletcher, cingendo il povero malcapitato fra le sue ossute e rugose grinfie.
Anakin era senza parole!!!
-Ma Amidala… Come faremo, siamo
molto distanti l’uno dall’altra… E poi il tuo regno (che, diciamoci la verità,
cade a pezzi già così…) andrebbe in rovina senza di te!!
La ragazza fece una smorfia come
per dire “Oh, ma quanto sei scemo…”
-Ci ho già pensato… Mollo tutto
e me ne vado a fare la Senatrice su a Coruscant! Così staremo sempre insieme,
tesoro!! Naboo la lascio a mia cugina Paoletta… è un po’ psicolabile ma
dovrebbe andare bene lo stesso… Hihihi, e poi l’unico che non deve rischiare di
andare in rovina qui sei tu, cocco mio…
-Ma io… se non ricordo male… non
mi posso sposare! Il Codice Jedi lo vieta!- ribattè incerto il ragazzo!
-E’ VERO, E’ VERO, LO VIETA!!!!-
gli fece eco Obi-Wan, tirando un grosso strattone per sfuggire alla
vecchiaccia. Era così agitato che dovette impasticcarsi di nuovo dei
tranquillanti che gli avevano lasciato le guardie la notte precedente… Cavolo,
quella roba cominciava a piacergli!!
La regina sbuffò impaziente:
-E che te ne frega! Voglio dire,
fra qualche anno diventerai uno scafandro umano e amazzerai tutto e tutti,
almeno adesso goditi la vita, no??
-Ma non sono sicuro… e se non
fosse la cosa giusta??
-E qual è il problema? Possiamo
sempre divorziare, no? Basta che mi paghi gli alimenti, però!!!
Anakin rimase pensieroso ancora
un attimo, poi la sua indecisione lasciò spazio alla sua solita aria da
pacioccone ebete e sorrise:
-Va bene, mi hai convinto!!!
Sentito Maestro?? Mi sposo!!!
-Poveretto te… To’, prendi un
tranquillante, mi sa che ti servirà…
Amidala, ancora fra le braccia
di Anakin, avvisò Panaka di venirli a prendere, dandogli l'esatta ubicazione di
dove stavano; Così, qualche minuto dopo, l'astronave fu pronta per imbarcare i
passeggeri, consapevoli di lasciare quel pianeta con la gioia nel cuore.