A te,
che te ne sei andata due mesi fa.
A te,
che mancherai tanto alle tue figlie.
A te,
che ora stai giocando con Holiver.
A te,
Violetta. Semplicemente a te.
… and I
miss you.
Non posso
farci nulla.
Mi manchi e anche se sei andata via tanti
anni fa, per me è come
se fosse stato solo ieri.
Non posso
rassegnarmi. Come faccio a buttarmi tutto alle spalle?
Ho
lasciato che il tuo omicidio mi plasmasse, mi ha fatto diventare ciò
che sono.
E ho
paura di deluderti.
Sai, il
dottor Burke dice che non posso più deluderti ma io ti sento sempre
vicino a
me.
Voglio
andare avanti però.
Anche se non riesco a rassegnarmi alla tua morte e so che
non potrò avere la vita che vorrei finché non risolvo il tuo omicidio,
ci sto
provando.
Da quando
sei morta ho innalzato un muro intorno a me, probabilmente per non
dover
soffrire di nuovo in quel modo.
Ho
allontanato tutto e tutti concentrandomi solo sulla mia ossessione.
Mi
mandava avanti. Era il motivo per cui mi alzavo al mattino, per cui
trovassi la
forza di vivere un altro giorno.
Sono
riuscita a salvare papà dall’alcolismo. Ora è sobrio.
Nel
periodo successivo alla tua morte era come se fossi morta anche io. Non
sentivo
più nulla, non mi importava più di nessuno.
Ho
lasciato l’università per entrare in accademia, perché sapevo che
qualcosa nel
rapporto del detective Raglan non quadrava.
Tutti mi
dicevano che dovevo lasciarmi questa brutta storia alle spalle, ma come
potevo?
Loro non
capivano cosa volesse dire non avere più una madre perché ti è stata
strappata
via.
L’unico
che mi capiva era Royce. Lui non solo si è occupato del mio tirocinio,
ma è
stata la mia terra ferma mentre io stavo affogando.
Lui mi
capiva. Sapeva perché ero così determinata ad andare fino in fondo.
E poi
Montgomery mi ha preso nella sua squadra. Mi ha addestrata, mi ha
sempre spinto
a fare del mio meglio.
Ora so
che era lui il terzo uomo ma è morto per proteggermi. ò
Ha scelto me piuttosto
che uccidermi e stare tranquillo con la sua famiglia.
Lui ha
scelto. Sapeva che sarebbe morto e sapeva che io non l’avrei lasciato
morire.
Ha
chiamato Castle e mi ha fatto portare via dall’hangar.
Sapeva
che sarebbe stata l’unica persona che avrebbe potuto salvarmi da lì.
Non avrei
ascoltato neppure Ryan con Esposito.
Sai
mamma, ti sarebbe piaciuto Castle.
Ti
piaceva già attraverso i suoi libri. Ti sarebbe piaciuto perché lui è
stata la
mia luce da quando è arrivato al 12°.
Era un
palla al piede all’inizio, con questa sua scusa della ricerca per i
suoi libri.
Ma poi si è rivelato utile per le indagini perché lui pensa fuori dal
quadrato.
E mi ha
aiutato tanto in questi anni di collaborazione.
Montgomery
mi aveva detto che non l’aveva cacciato solo perché si era accorto che
mi
faceva bene, che prima di lui non mi divertivo.
E aveva ragione. Non mi
ricordavo neppure più come si sorridesse.
Ma lui mi
ha cambiata. Mi sta cambiando.
Sono
ancora in terapia da dopo lo sparo. Sono quasi morta e lui ha visto la
mia vita
scivolare via dal mio corpo.
E lui mi
ama, mamma. Mi ama e mi sta aspettando.
Non
credevo che qualcuno potesse amarmi in questo modo e che io avrei mai
provato
un sentimento così forte per una persona.
Credevo
che dentro la mia corazza, dietro il muro, non potessi più provare
nulla.
E invece quei
sentimenti ci sono, e sono solo per lui.
Lui è lì,
per me. Always.
Ormai è
il nostro modo di dirci che ci amiamo.
Lui a
poco a poco sta distruggendo il muro.
Credo di
essere pronta ad andare avanti anche se non so come si fa.
Il dottor
Burke mi aiuta, mi da una mano, ma crede che ammettere i miei
sentimenti con
Castle sia un passo che devo fare da sola.
Lui non
può dirmi cosa devo fare.
Mi ha
chiesto di scrivere questa lettera e di venire a leggerla qui, sulla
tua
lapide, per ricordarmi che ormai non posso più deluderti.
L’unica
persona che posso deludere è solo me stessa.
Sai
mamma, è stato difficile scrivere questi miei pensieri e ancora più
difficile
venire a leggere qui.
Mi sento
un’idiota a parlare con un pezzo di cemento, ma ho davvero voglia di
andare
avanti e con l’aiuto della terapia credo di riuscirci.
Penso di
essere pronta.
Ho deciso
di dire a Castle che ricordo tutto ciò che è successo al funerale di
Montgomery.
Lo sparo,
la caduta, lui che mi chiedeva di non andarmene di stare con lui.
Lui che
mi diceva di amarmi.
Sono
stanca di guardarmi indietro e pensare ‘if only’.
Capitan Montgomery once sayd:
“For us there is no
victory, there are only battles. An in the end, the best you can hope
for, is
to find a place to make you stand. And if you are very lucky, you'll
find
someone willing to stand with you.”
Ho
trovato il mio posto e la persona che è disposta a stare al mio fianco.
È venuto
il momento di parlargli. Ora sono pronta per affrontare le mie paure.
Ma mamma,
anche se ormai non ci sei più e non posso deluderti, voglio comunque
che tu
sappia che anche se riuscirò ad andare avanti, se riuscirò a dire a
Castle che
anche io lo amo, non dimenticherò mai chi sono. Non dimenticherò ciò
che sono
diventata e non lascerò cadere il tuo caso.
Forse con
il suo aiuto riuscirò a risolverlo.
Mi manchi
tanto mamma.
E…. I will always love you.
Kate
Beckett alza lo sguardo verso la foto nella
lapide.
I suoi capelli, i suoi vestiti e la sua pelle
sono completamente
bagnati.
È stata sotto la pioggia tutto il tempo e la
carta della lettera
ormai è fradicia
Sa che non è una lettera di addio come le
aveva suggerito di fare
Burke per superare il trauma, ma è una lettera d’inizio.
Un inizio di una nuova vita, anche se non
avrebbe mai smesso di
cercare e di indagare, ma questa volta non sarebbe stata sola.
Johanna le manca tanto.
Era la sua mamma e le è stata portata via
troppo presto.
Vuole andare avanti e sa che con Castle al
suo fianco può
riuscirci.
Kate chiude la lettera ormai bagnata e
molliccia, e la sistema
sotto le rose bianche che ha portato a sua madre.
Mentre la pioggia le riga il volto, lascia un
ultimo bacio sulla
foto e si alza, dirigendosi verso la casa di Castle.