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Autore: Metamorfosi    03/03/2012    0 recensioni
Ok, devo ammetterlo: ho sempre detestato scrivere. Il solo fatto che sia stata convinta, anzi, costretta a farlo mi manda in bestia. Ma dato che ora sono qui tanto vale iniziare, no? Anche se non ho idea di come si faccia… E va Bene, comincerò col presentarmi: mi chiamo Jack e ho diciassette anni.
Ok, lo dico: Jack sta per Jacklin. Si, esatto, sono a ragazza. Una ragazza che trova terribilmente stupido il suo nome.
Insomma, sono il ritratto dell’anti-femminilità. In quanto a finezza e buone maniere faccio concorrenza ad un camionista.
Stavo dicendo: mi chiamo Jack, ho diciassette, sono alta un metro, un tappo e un barattolo, capelli castani, occhi castani, pelle bianco-cadaverica, occhiaie da non-morto e sono una mutante.
Si, avete capito bene: sono una mutante, mezza umana mezza… ehm… Non ne ho idea. So solo che posso cambiare aspetto e diventare qualsiasi cosa io voglia, potere molto utile quando non arrivo a prendere qualcosa su un mensola o devo scappare da qualcosa-barra-qualcuno.
Sono abituata a vivere da vagabonda da quando avevo quasi dieci anni.
L’unico legame che abbia mai avuto è quello con Cy: quando si tratta di lui in me si attiva una specie di modalità “MAMMA ORSA”.
Il vero motivo per sto scrivendo è per raccontare la mia, o meglio, la nostra storia.
Spero gradirete, e per favore, commentate!
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice
Salve salvino, vicino vicino! No tranquilli, non ho fumato nulla ^^" sono solo un po' stressata (=3=)"
Quando arrivano le vacanze di Pasqua? ç_ç voglio una pausa >__>
Buona lettura! e vi prego, commentate  commentate COMMENTATE

~ ○ ~

Passarono altri sei giorni. Intanto le ferite si erano rimarginate quasi del tutto, e la voglia di fiondarmi fuori e aprire le ali mi martellava la testa.
Perché a me?? Perché?! Continuavo a ripetermi camminando su e giù per il salotto, continuando a guardare fuori dalla finestra.
Certo, non che non abbia mi sognato di potermene stare tranquilla in una casa e in pigiama tutto il giorno, ma così era troppo! Avevo davvero,
davvero bisogno si uscire all’aria aperta, ma da quando eravamo arrivati lì anche il tempo era contro di me: le temperature erano scese
vertiginosamente e le nevicate si susseguivano regolarmente. Che incubo! Il suono della porta d’ingresso che si apriva attirò la mia attenzione.
Scrollandosi la neve di dosso e posando le buste della spesa Chris entrò, imbacuccato in modo tale da lasciar leggermente scoperti solo gli occhi.
–Ce ne hai messo di tempo- gli rimproverai scherzosamente. –La fuori si muore di freddo! Non hai idea della fatica che ho fatto per entrare in negozio!-
-Si si, certo… piuttosto, hai preso tutto?- -Ovviamente, milady- -Eccellente! Sto morendo di fame!-. Da quando avevamo fatto irruzione nella sua vita,
Chris aveva dovuto far provvista di cibo decisamente più spesso del solito. Noi mutanti siamo impegnativi, non c’è che dire!
-Piuttosto, le previsioni dicono che da domani le temperature dovrebbero iniziare ad alzarsi e smettere di nevicare, almeno per ora. Non sei contenta?
Finalmente potrai uscire-. Rimasi sorpresa da quell’ultima affermazione; non pensavo che il mio desiderio fosse così evidente! In quei nove giorni
di clausura avevo cercato di distrarmi in tutti i modi: leggevo, guardavo la tv, giocavo con Cy alla Playstation, ma non era servito a niente: avevo bisogno
di uscire! Cy invece era rimasto piuttosto calmo; forse perché, a differenza di me, era potuto uscire con Chris, dicendo a chi lo chiedeva di essere suo cugino.
–Comunque, vado a preparare il pranzo- aggiunse poi, dirigendosi in cucina con le buste della spesa.
 
 
La sensazione della neve sotto i moon boot era decisamente liberatoria. Mi guardai attorno, cercando di abituarmi al bagliore della neve: ero nel giardino
sul retro della casa, la neve aveva ricoperto tutto e della grondaia pendevano delle stalattiti lunghe più di due spanne. Chris mi aveva dato da indossare
un paio di jeans, dei moon boot e un vecchio cappotto da sci di sua madre a cui avevo fatto due tagli sulla schiena per lasciar passare le ali.
Finalmente libera! Respirai a pieni polmoni l’aria gelida. Cy intanto aveva già aperto le ali e si era sgranchito i muscoli. Osservai i dintorni per assicurarmi
che non ci fosse nessuno, e con scioltezza spalancai le ali, corsi per qualche metro e balzai spiccando il volo. Mi alzai di poco e Cy fece lo stesso.
Che sensazione magnifica! Mentre assaporavo il mio tanto sospirato volo, qualcosa mi colpì alla schiena. Mi voltai e trovai Cy con una palla di neve in mano;
subito un’altra palla di colpì, questa volta da parte di Chris, così mi diressi verso il tetto e dissi -Allora volete la guerra!- e da lì iniziai a lanciare a mia volta palle
di neve verso il  “nemico”. Cy schivava facilmente, e ancora più facilmente faceva fuoco verso di me; lui, al contrario della sottoscritta, ha una mira pressoché
perfetta. Io mi limitavo a parare e schivare, mentre Chris andò a ripararsi sotto un albero. Senza farsi vedere, Cy si avvicinò ai rami appena sopra di lui e con
un calcio gli fece cadere addosso uno strato non indifferente di neve.
Chris riemerse: era un tutt’uno col cumulo che si era beccato in testa. Cy si buttò a terra e prese a rotolare dal ridere, mentre io, che ero più in alto, mantenni
la quota e risi di gusto. Ma qualcosa attirò la mia attenzione: due automobili avevano parcheggiato di fronte alla casa; cercai di tornare giù senza farmi vedere,
ma era più che evidente che non sarebbe servito a niente. Tornai a terra, ma non facemmo in tempo a chiudere le ali: quattro ragazzi entrarono dal cancellino
del recinto che portava al giardino; rimasero a fissarci a bocca aperta. Chris si liberò dalla neve e gli si avvicinò dicendo, piuttosto inutilmente:-R-Ragazzi non è come sembra!-. Il gruppetto lo scostò e, dato che ci fissavano, o meglio, fissavano le nostre ali, dissi imbarazzata: -Eeehm…Salve- facendo cenno con la mano.
Guai in vista!
   
 
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