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Autore: Mabelle    06/03/2012    7 recensioni
Stamattina ho fatto una colazione abbondante e successivamente sono andato alla fermata dell’autobus, ma non ti ho vista, non ti ho trovata. Così ho pensato di andare nell’unico luogo in cui sicuramente ti avrei ritrovata: i ricordi.
Mi sono seduto sulla panchina, proprio quella su cui ti sedevi quando ero in ritardo.
Quanto tempo ti ho fatto aspettare, troppo.
Ho osservato gli sguardi della gente, i loro gesti, i loro sorrisi e mi è parso di rivedere te in quello che facevano: così di fretta, disordinati, impazienti e buffi.
Quanto tempo ti ho fatto aspettare, troppo.
E quando finalmente sono arrivato tu te ne sei andata, senza me.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Another letter.




Cara Evangeline, 

Cara Angy, 

È meglio iniziare così, scrivere il tuo nome per intero mi sembra troppo formale e da un senso di distacco.

Sai, da quando sei partita mi sono promesso di scriverti ogni giorno e nonostante tu non possa rispondermi so che leggi sempre le mie parole.

Sono cambiato da quando... Sì insomma, da quando non ci sei più.

Sono diventato più responsabile: non lascio più la biancheria intima in giro per casa, mi ricordo di innaffiare le piante, prima che l’acqua bolla aggiungo un pizzico di sale e non mi dimentico la tv accesa prima di andare a dormire.

Piccoli accorgimenti che tu ogni giorno mi facevi notare e che piano piano mi sono abituato a ricordare.

Mi manchi. 

In ogni lettera che ti scrivo non sono mai assenti queste due parole, sai, non mi stanco mai di ripetertelo. 

Ragazza, hai stravolto la mia vita.

Tu hai fatto innamorare Zayn Malik.

Lo ammetto, ce l’hai fatta, solo ora che ti ho perso ho il coraggio di dirlo, forse perchè quando si è menefreghisti da tanto tempo poi si ha timore di apparire troppo sensibili e vulnerabili.

In questo periodo mi sto frequentando con una ragazza, si chiama Allie, Alissa, Allison, sì Allison, ora ricordo. Liam dice che faccio bene, mi ripete spesso che è giusto che io mi rifaccia una vita, ma come potrò mai se la mia vita eri tu?

Hai visto come sono diventato sdolcinato? Tutta colpa tua e dei tuoi film strappalacrime. Ricordo che ogni volta che li guardavamo tu, prima che iniziasse il film, posizionavi sul tavolo delle confezioni di fazzoletti perchè sapevi che avresti pianto e alla fine ti ritrovavo con la testa appoggiata al mio petto mentre le tue lacrime bagnavano la mia maglietta. 

Eri tremendamente romantica, adoravi le rose e quelle poche volte che mi ricordavo te ne facevo trovare una sul comodino e tu sorridevi, lo so, e l’annusavi, mi ripetevi spesso che quelle rose avevano il mio profumo.

Lo ammetto, prima di dartele ce ne spruzzavo su un po’, sapevo che ti faceva piacere avermi accanto, in qualche modo.

Stamattina ho fatto una colazione abbondante e successivamente sono andato alla fermata dell’autobus, ma non ti ho vista, non ti ho trovata. Così ho pensato di andare nell’unico luogo in cui sicuramente ti avrei ritrovata: i ricordi.

Mi sono seduto sulla panchina, proprio quella su cui ti sedevi quando ero in ritardo.

Quanto tempo ti ho fatto aspettare, troppo.

Ho osservato gli sguardi della gente, i loro gesti, i loro sorrisi e mi è parso di rivedere te in quello che facevano: così di fretta, disordinati, impazienti e buffi.

Quanto tempo ti ho fatto aspettare, troppo.

E quando finalmente sono arrivato tu te ne sei andata, senza me.

Tutta colpa di quella maledetta sera: il nostro litigio, sì perchè le disgrazie accadono sempre dopo i litigi, come nei film. Sei uscita sbattendo la porta e per l’ultima volta ho visto il tuo sguardo pieno di rancore e malinconia, i tuoi capelli arruffati a causa del vento che entrava dalla finestra e la tua voce, roca e distrutta dalle urla.

Non ti ho ricorsa, non ti ho fermata. Non l’ho fatto e me ne pento.

Sei salita sulla tua macchina e ho sentito il motore accelerare.

Imprecai contro di me.

Quanto stupido sono stato? Troppo. 

Poi, nel cuore della notte, una chiamata.

Pensavo fossi tu, invece no, era l’ospedale.

Un incidente. Un incidente che però è stato fatale, non c’è stato niente da fare: una macchina ha sbandato e ti ha mandata fuori corsia, sei stata travolta.

Avrei dovuto impedirti di varcare quella soglia, dovevi rimanere con me e avremmo visto uno dei tuoi soliti film romantici come facevamo sempre dopo i litigi.

Tu credevi nell’amore, io no, o almeno fino a quando non ti ho incontrata.

Non ti ho mai sussurrato un “Ti amo”, non l’ho mai gridato, non l’ho mai scritto. 

Solo ora mi accorgo di quanto tempo ho perso, avrei dovuto sussurrartelo, gridartelo, scrivertelo.

Devo andare avanti, senza te. Ma non ce la faccio a guardare una ragazza negli occhi vedendo i tuoi, non posso accarezzarla se sento il tuo profumo, no.

Ora ti saluto, piccola. I ragazzi mi hanno promesso di passarmi a prendere, andremo a fare un giro per Londra, senza te.

Manchi anche a loro, sai? Abbiamo tutti perso un po’ di noi da quando te ne sei andata.

Ti amo. Ti amo come se fosse la prima volta. Ti amo come se fosse l’ultima. Ti amo oggi. Ti amo domani. Ti amo per sempre.

 

 

Con affetto

Zayn

 

 

 

 

 

Appoggio la penna sulla scrivania e piego la lettera, dopo di che apro il cassetto e l’aggiungo a tutte le altre che ho iniziato a scriverle dal giorno della sua morte.








Eccomi con un'altra OS.
Lo so, mi sto concentrando molto sulle OS malinconiche, tristi perchè rappresentano un po' il mio stato d'animo in questo periodo.
ANYWAY.
Fatemi sapere cosa ne pensate, inoltre questa volta il protagonista non è più Liam ma Zayn.
Un bacio. xxx


Per chi volesse leggere l'altra OS su Drizzle e Liam.
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=976190&i=1

  
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