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Autore: ShadowMoonLady    06/03/2012    6 recensioni
Che fine aveva fatto il vero Chuck Bass? Una stilettata al cuore sopraggiunse, e socchiuse gli occhi. Sapeva dov’era finito. Se l’era portato via lei.
PRIMA ERO MIONECULLEN101
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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The Man of the Mirror

 
 
Si diresse senza esitazioni verso la porta, era in ritardo, la riunione sarebbe iniziata da lì a pochi minuti, quando vide qualcosa che catturò la sua attenzione. Davanti a sé c’era un uomo. Era un giovane uomo, doveva essere ancora nel fiore degli anni, ma gli occhi stanchi e infossati lo invecchiavano. Ne aveva passate tante, troppe, molto probabilmente. Profonde occhiaie violacee gli solcavano il volto, segno che non dormiva da molto tempo. La barba ben fatta, i capelli pettinati all’indietro, come il completo firmato perfettamente inamidato e il farfallino colorato davano l’idea di un uomo curato e anche ricco, dato il Rolex che riluceva sul polso e il palmare di ultimo modello che s’intravedeva nella tasca, ma tutta questa puntigliosità per il proprio aspetto sembrava una copertura, solamente una vecchia abitudine dura a morire, di cui non gli importava davvero qualcosa. Era affascinante, forse un playboy. Dava l’aria di sapere tutto di tutti, e di essere il “cattivo” di turno. C’era però, qualcosa di strano. Sembrava spezzato. Prosciugato dall’interno. Il modo in cui le braccia ricadevano indolenti accanto al busto, i piedi ancorati pesantemente al terreno, l’espressione cupa, triste. Non era sicuramente felice. Non viveva. Lui sopravviveva. Si capiva dal sentore di alcool che emanava costantemente, e dal bicchiere di scotch che ancora reggeva in mano. Si capiva dal letto che ancora sapeva di puttana, con cui aveva cercato di svagarsi la sera prima, ma non aveva provato niente. Si capiva dagli innumerevoli documenti sparsi sulla scrivania, dal grande carico di lavoro in cui metteva tutto se stesso. Sporse una mano verso quell’uomo, e con orrore notò che i suoi polpastrelli toccarono una superfice piana, fredda. Uno specchio. Quell’uomo era lui. Sussultò leggermente, facendo cadere a terra il bicchiere di scotch, senza però romperlo. Come si era ridotto così? Quello non poteva essere lui. Che fine aveva fatto il vero Chuck Bass? Una stilettata al cuore sopraggiunse, e socchiuse gli occhi. Sapeva dov’era finito. Se l’era portato via lei. “Ti amerò sempre. Ma questo non significa che io sia innamorata di te. Almeno non ora, non nel modo in cui vorresti o non come ti meriti. Mi dispiace” gli aveva detto, con voce tremante, per poi andarsene. Lui le aveva dato il suo cuore, e lei l’aveva gettato a terra, calpestandolo. La cosa peggiore era stata la gentilezza con cui ci aveva camminato sopra, la delicatezza, come se non volesse fargli male, dimenticandosi di avere il tacco da quindici centimetri. Quella non era la sua Blair. Quella era l’ombra di Blair Waldorf. Avrebbe preferito essere calpestato con forza, con rabbia, con il suo solito atteggiamento di superiorità. Sarebbe stato meglio. Quella era la sua Blair. La ragazza forte, che non cade mai, che non piange, che non si fa aiutare se non strettamente necessario, che supera tutto, che torna sempre da lui, perché loro si sono sempre amati. Non quella donna fragile, spaventata, che non sapeva prendere le sue decisioni, che si nascondeva dietro quell’Humphrey, sempre con le lacrime agli occhi. Lei ne aveva passate troppe, e ne era rimasta irrimediabilmente segnata. Humphrey aveva approfittato del momento, e ora lei credeva di amarlo. Forse si era negata l’amore per così tanto tempo che si era anche dimenticata com’era. Si era dimenticata i loro piani diabolici, i loro giochi maliziosi, la loro rivalità, i baci mozzafiato, la passione travolgente, lo scambio di sguardi. Ma lui no. Chuck non avrebbe mai potuto dimenticare. Ed era per questo che era diventato l’uomo dello specchio. Strinse le mani, e diede un pugno a quella fredda lastra, che s’infranse inevitabilmente al suolo. No, doveva dare una svolta a quella situazione. Non avrebbe permesso che gliela portassero via per davvero. Rivoleva la sua Blair, adesso. Ci sarebbe riuscito? Sicuramente. D’altronde, lui era Chuck Bass.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MIO ANGOLINO
Salve a tutti! Questa piccola one shot innocente  e senza pretese mi è venuta in mente in uno dei tanti momenti di noia a far niente che arrivano inevitabilmente quando si ha la febbre e si è inchiodati a letto, mentre ripensavo con disperazione a quell’obbrobrio che è stata la 5x17. La frase in corsivo la dice davvero Blair a Chuck in quella maledetta puntata. Già la quinta stagione mi lasciava un po’ perplessa, ma diciamo che fino alla tredicesima puntata potevo dargliela ancora per buona. Si sa che ogni serie ha il suo periodo un po’ così, quindi ho pensato che fosse l’inizio del meglio. E invece no. Siamo andati in caduta libera e GIURO su chi volete che se non migliorano e finiscono la stagione con Dan e Blair uccido i produttori. Rimpiango le prime stagioni :’(
Bè, che dire? Ditemi cosa ne pensate! Commenti negativi e positivi! Tutto!
Xoxo
ShadowMoonLady
P.S. prima ero MioneCullen101

  
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