07. Bloodstone
Nella
presidenza, centro operativo delle missioni dei SeeD,
quella mattina c’erano solo due persone.
Il tenente
SeeD Drake Bloodstone aspettava sull’attenti,
in silenzio, che il preside finisse di leggere il suo rapporto sulla
missione
appena conclusa.
- Galbadia ha
fornito un adeguato supporto? – domando
Chishiki.
- Sono state
messe a disposizione 5 reclute dal Garden e
Deling City ha offerto il pieno appoggio. In definitiva, la missione
non
avrebbe potuto avere un esito migliore.
-
Bene…bene… - commentò distrattamente
Chishiki finendo di
firmare le ultime pagine dell’esauriente rapporto. Quando
alzò la testa, lasciò
vagare lo sguardo sul ragazzo che aveva di fronte per qualche secondo.
Mai
avevano avuto una recluta, e successivamente un SeeD, più
efficiente di
Bloodstone. Era diventato SeeD da poco più di un anno e
aveva già raggiunto il
grado di tenente nonostante fosse entrato nel Garden come recluta
esterna.
Il Garden di
Balamb infatti non era solo un’accademia
militare, faceva anche le veci di collegio elementare e medio oltre che
superiore e professionale. Di conseguenza, la maggior parte di coloro
che poi
decideva di continuare il loro addestramento come reclute erano proprio
coloro
che prima di tutto erano stati studenti. Drake invece era una di quelle
poche,
anzi, pochissime persone che si presentava al reclutamento annuale e
riusciva a
essere ammesso.
Drake era
alto, quasi un metro e novanta, con le spalle
larghe e robuste e nonostante questo molto magro e agile. Soprattutto,
era un pistolero
esperto, abile come cecchino, ma imbattibile nei combattimenti a media
distanza. Sin da quando si era diplomato Chishiki aveva riposto grande
fiducia
nel ruolo che avrebbe ricoperto nel Garden.
Balamb era da
sempre stata la migliore accademia per la
preparazione nel corpo a corpo ma quando si trattava di armi da fuoco
sembrava
che gli aspiranti pistoleri e cecchini preferissero il Garden di
Galbadia,
limitando il genere di missione a cui un SeeD di Balamb poteva accedere.
- Ottimo
lavoro – lo lodò il preside prima di congedarlo.
Drake
camminava a passo svelto attraverso i corridoi del
Garden. Se fosse andato appena più veloce si sarebbe messo a
correre. Ignorò le
persone che lo avvicinarono per parlargli, già normalmente
lo annoiavano o, nel
migliore dei casi, semplicemente non lo interessavano, ma quel giorno
c’era
qualcosa che lo infastidiva profondamente. Era come se tutta
l’aria del posto
fosse impregnata di uno strano odore, solo che non c’era
nulla che potesse
percepire a livello olfattivo.
Spalancò
la porta della propria camera con così tanta
violenza che ci mancò poco che la buttasse per terra. Si
sentiva irrequieto.
Infastidito. A disagio.
Camminò
velocemente in giro per la stanza, un paio di
volte provò a sciogliere le spalle, scrocchiò il
collo. Niente, il fastidio
restava lì. Non se ne andava.
Con
un’ultima scrollata di spalle si tolse i vestiti di
dosso, li gettò ai piedi del letto ed entrò in
doccia. In pochi minuti si lavò
per poi restare con gli occhi chiusi sotto il getto di acqua calda.
E’
come quando senti
qualcuno che conversa poco distante da te ma non riesci a capire
distintamente
le singole parole, rifletté.
Chiuse
l’acqua e si avvolse un asciugamano intorno alla
vita. Passò una mano sullo specchio appannato dal vapore e
si appoggiò ai bordi
del lavandino. Guardò intensamente il proprio riflesso nello
specchio che gli
restituì un’espressione corrucciata, quasi
adirata. Chiuse gli occhi,
concentrandosi, pronto a percepire la fonte di quella strana sensazione
di
disagio.
Si tese in
avanti fino ad appoggiare la fronte sulla
superficie liscia dello specchio. Restò così per
qualche minuto, immobile come
una statua, l’unico rumore che si sentiva era il lento
battito del suo cuore.
Un brivido lo
attraversò simile a una scossa. Si staccò
dallo specchio e fece un traballante passo indietro. Un secondo dopo
ritrovò la
stabilità delle gambe. Si passò una mano tremante
sul viso.
L’espressione
che adesso gli restituiva lo specchio era di
rabbia furente con gli occhi che bruciavano d’ira come braci
ardenti.
Aveva capito.
Eccomi tornata
su questa storia dopo anni di inattività.
Tra l'altro è stata un'inattività lunga su tutti
i fronti ma orai è un mese che
scrivo qualcosa ogni giorno quindi eccomi che torno anche a pubblicare!
Il titolo del
capitolo dice 7 anche se in teoria dovrebbe
essere il 4...ecco sì questo è proprio il sette,
l'ho scritto prima degli altri
perchè ero ispirata e perchè io amo e venero
questo personaggio se potessi
portarmelo a casa lo fare! <3 E quindi intanto inserisco
lui...è la prima
volta che incontriamo Drake Bloodstone.
Nella prima
versione della storia si chiamava Himitsu
Ribbuku e devo dire che da un punto di vista del nome credo sia
migliorato
largamente! ahaha che ne dite? Era meglio Himitsu? (no! ahah) Tra
qualche
giorno spero di inserire anche il capitolo 4. Se i miei calcoli sono
esatti
sarà abbastanza breve mentre il 5 che introdurrà
il personaggio di Krateia (che
al momento si chiama ancora Krateia ma non è detto niente)
dovrebbe essere
almeno un paio di paginette.
Ah ovviamente
inserisco prima questo capitolo perchè ci
sta xD insomma, non è che succeda niente prima nè
dopo quindi non vi perdete
niente! <3
Spero che la
leggerete in tanti! Anche perchè appena
finirò di scrivere questa avrò già una
buona parte se non tutta la
seconda...boh chiamiamola "stagione"! Questo non perchè son
matta ma
perchè come ho accennato questo è il remake di
Kasumi Megami, una storia
cominciata a scrivere nel 2004 e finita nel 2006 se non mi inganno!
Quindi sì,
sto lavorando parallelamente a questo e al suo sequel!
Un bacione a
tutti, anche a quei mascalzoni che leggono e
non lasciano nemmeno un piccolo commentino! :)
°Ayame°