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Autore: whateverhappened    17/03/2012    6 recensioni
«Amico, non sono cieco. Ho capito di te e Nick mesi fa, prima di tutta la storia del canto».
Jeff sussultò. Trent strinse maggiormente la presa sulla spalla dell'amico, come a confermargli la sua presenza e il suo appoggio. «Pensi che lo sappiano tutti?»
«Sì».
«Pensi che Nick lo sappia?» La voce di Jeff tremava, Trent esitò qualche istante prima di rispondergli.
«Sì»

[Nick/Jeff]
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Love Actually

 

 

 

 

Alla Dalton c'erano delle abitudini che non sarebbero mai cambiate, una di quelle era la serata karaoke il venerdì. Alcuni studenti avevano provato a chiedere ai Warblers se non fossero stanchi di sentirsi cantare, ma le risposte erano state sempre le medesime: ogni volta era diverso. Inoltre quando cantavano fra le mura dell'aula di canto erano sempre seri, ligi al dovere, mentre il karaoke permetteva loro di dare libero sfogo a tutto ciò che passava loro per la testa. Tutti ricordavano quella volta che Blaine aveva cantato “I Kissed a Girl” dopo aver baciato l'amica di Kurt, così come le esibizioni in coppia di Nick e Jeff erano una routine ormai consolidata. O meglio, così era stato per anni fino a un mese prima, quando improvvisamente Nick aveva iniziato a cantare con Thad e Flint.

«Jeff, cosa pensi di cantare questa sera?» Domandò Trent all'amico una volta che si furono seduti al loro solito tavolo. L'altro alzò le spalle, aprendo il menù.

«Credo che “All By Myself” sia adeguata» rispose Jeff a bassa voce, senza neanche alzare lo sguardo dal tavolo. Non notò l'occhiata complice che Trent gettò a Thad, né l'annuire di quello.

«Drastico» commentò Trent, il biondo bofonchiò qualcosa che assomigliava vagamente ad un “realistico”. «Magari potresti lanciare un messaggio diverso. Non so, potresti cantare “Always” di Bon Jovi. “Now I can't sing a love song like the way it's meant to be. Well, I guess I'm not that good anymore but baby, that's just me”, direi che è assolutamente perfetta».

Come previsto da Trent, Jeff alzò la testa di scatto e lo fissò sconvolto. «Perfetta per cosa?»

Il moro roteò gli occhi, prima di poggiare una mano sulla spalla dell'altro, stringendola leggermente. «Amico, non sono cieco. Ho capito di te e Nick mesi fa, prima di tutta la storia del canto».

Jeff sussultò. Trent strinse maggiormente la presa sulla spalla dell'amico, come a confermargli la sua presenza e il suo appoggio. «Pensi che lo sappiano tutti?»

«Sì».

«Pensi che Nick lo sappia?» La voce di Jeff tremava, Trent esitò qualche istante prima di rispondergli.

«Sì» fu sincero, lo sguardo di Jeff sembrava implorarlo di non mentirgli su qualcosa del genere. Quasi se ne pentì quando vide l'amico sospirare e appoggiare la testa al tavolo.

«Ora si spiegano molte cose» bofonchiò.

Trent scompigliò appena i capelli dell'amico, prima di gettare un'occhiata a Thad, seduto al tavolo vicino in compagnia di Nick e Flint. Sperò che lui riuscisse a ottenere dei risultati migliori, che andasse oltre alla depressione in cui Jeff sembrava essere caduto. Intercettò uno sguardo di Nick, diretto proprio a Jeff, e sorrise: se Thad avesse fatto quanto avevano pensato tutto sarebbe finito per il meglio.

 

Thad stava sfogliando il libro con le canzoni del karaoke quando vide Nick impallidire di colpo. Seguì il suo sguardo e notò che stava osservando Jeff, seduto al tavolo accanto. Aveva la testa appoggiata al tavolo, Trent gli stava scompigliando i capelli, come faceva sempre quando voleva farlo sorridere. Nick si sporse leggermente verso di loro, sembrava essere sul punto di alzarsi e andare a vede cosa stesse succedendo, ma si bloccò. Thad sorrise, prima di mettergli una mano sulla spalla.

«Tutto a posto, Nick?» Gli domandò, pur sapendo esattamente perché l'amico avesse avuto quello scatto.

«Io... Sì, non preoccuparti» borbottò in risposta, evitando di incrociare lo sguardo di Thad.

«Non mi sembra. Anzi, è un mese che non mi sembri a posto» la voce decisa di Thad fece sì che Nick lo guardasse confuso. Era vero, era ormai un mese che trascorreva tutto il suo tempo libero con Thad e Flint, che cantava con loro, e adesso che Thad glielo stava facendo notare si sentì stupido per aver pensato che nessuno se ne fosse accorto.

«Ho realizzato una cosa» si arrese infine, aveva davvero bisogno di parlarne con qualcuno. «E devo abituarmi a conviverci, solo che non è semplicissimo».

Thad sospirò, avvicinandosi all'amico e guardandolo dritto negli occhi. «Nick, ti sei preso una cotta! Andiamo, non è la fine del mondo. C'è di peggio!»

«Peggio della totale agonia dell'essere innamorati? E, aspetta, come fai a saperlo?» Nick pareva sinceramente sconcertato dalla rivelazione: aveva gli occhi sbarrati e un'espressione di assoluto panico. Thad non poté fare a meno di scoppiare a ridere.

«Non sei così discreto come pensi di essere, Duvall. Né tu né Jeff».

Le guance di Nick si tinsero di rosso e istintivamente si sporse verso Thad, parlando a voce più bassa. «Cosa ne sai tu di Jeff?»

«Quest'aria da cospiratore è inutile, sai? Lo abbiamo capito tutti ben prima di voi. L'unica cosa che ci chiediamo è perché non vi siete ancora buttati l'uno fra le braccia dell'altro» Thad sorrise, sorseggiando la sua bibita e imponendosi di non scoppiare a ridere ogni volta che Nick sfoggiava la sua espressione sorpresa.

«Smettila. Non sei divertente. Io soffro e tu ridi».

Fu la volta di Thad di guardare l'amico sconvolto. Nick era del tutto serio, non un velo di ironia o divertimento sul suo volto: era certo che lo stesse prendendo in giro. Thad scosse la testa incredulo.

«Non è possibile. Non ti sei davvero accorto di nulla?» Domandò a Nick, che pareva sempre più dubbioso.

«Di cosa mi sarei dovuto accorgere?»

«Non so, magari del fatto che quando Jeff sta con te sorride sempre. O magari che gli brillano gli occhi e che sembra sempre camminare sulle nuvole? O anche che da un mese a questa parte, da quando tu - testa di rapa - hai smesso di stare con lui, ha sempre l'espressione di uno che sta per andare al patibolo?»

Nick sbiancò. «Vuoi dire che lui... Io... Noi...»

«Voi vi morite dietro a vicenda e siete talmente idioti da non rendervene conto. Tu guarda se dovevo avere due amici così rimbambiti!» Ridacchiò Thad, mentre Thad riprendeva colore e un gran sorriso compariva sul suo volto.

«Non ci posso credere... E non mi sono accorto di nulla!»

«Perché sei pirla, Duvall, era chiaro come il sole» si intromise Flint, che di certo aveva ascoltato tutto il discorso ma ne era rimasto fuori. Nick ridacchiò.

«Immagino di sì. Ma adesso cosa posso fare? Non è che posso andare da lui, dargli una pacca sulla spalla e dirgli: “ehi, Jeff! Scusa se ti ho ignorato per un mese, dimenticalo. A proposito, mi piaci”».

Thad scosse la testa. «No, no. Ho un'idea migliore».

 

Jeff sbuffò sul proprio braccio, maledicendo se stesso per aver dimenticato a casa il documento falso: in quel momento una birra l'avrebbe tirato su. O, con più probabilità, gli avrebbe annebbiato la mente impedendogli di pensare ulteriormente a Nick, che poi era quello di cui aveva bisogno. Non si accorse che l'oggetto dei suoi pensieri era salito sul palco finché Trent non gli diede un pizzicotto.

«Ehm, buonasera a tutti» la voce di Nick tentennò e Jeff si chiese per quale motivo fosse solo. Di solito era Flint a parlare, se ce n'era il bisogno, Nick non era mai stato un grande intrattenitore. «Volevo solamente dedicare questa canzone a una persona speciale, che ho trascurato in quest'ultimo periodo. Mi dispiace».

Jeff sussultò quando gli occhi scuri di Nick si posarono su di lui. Non voleva lasciarsi andare alla speranza, ma la lieve stretta di Trent al suo braccio non faceva altro che incoraggiarlo. Sorrise vagamente, appoggiando il mento al palmo della mano. Non aveva idea di dove volesse andare a parare Nick, ma era curioso di scoprirlo. Quando partirono le prime note della canzone fu certo di essere sul punto di mettersi ad urlare: quella era una delle sue canzoni preferite. Si voltò di scatto verso Trent, che gli sorrise.

«Some people laugh, some people cry. Some people live, some people die. Some people run, right into the fire. Some people hide their every desire...»

«Non capisco...» Sussurrò Jeff, più a se stesso che a qualcuno in particolare. Trent gli si avvicinò fino a parlargli nell'orecchio, così che potesse capire perfettamente quello che stava per dirgli.

«Ti sta mandando un messaggio. Ascoltalo».

Jeff annuì, senza aver davvero sentito l'amico. L'unica cosa su cui riusciva a focalizzare la propria attenzione erano gli occhi di Nick, che non lo avevano abbandonato un secondo da quando era salito sul palco.

«But we are the lovers! If you don't believe me then just look into my eyes 'cause the heart never lies...»

Jeff era certo che sarebbe arrivato alla fine della canzone con il labbro sanguinante dato quanto lo stava martoriando. Era seduto sul bordo della sedia, sempre più proteso verso il palco man mano che Nick andava avanti a cantare. Il suo sguardo era ormai intrecciato a quello dell'altro, che aveva iniziato a sorridere. Non si rendeva conto di quando stesse accadendo attorno a sé, ma era piuttosto certo che Thad e Trent stessero ridendo.

«Another year over, and we're still together. It's not always easy, but I'm here forever! We are the lovers! I know you believe me when you look into my eyes 'cause the heart never lies!»

La voce di Nick era limpida, sicura, nonostante non stesse seguendo le parole sullo schermo. Jeff lo aveva costretto ad ascoltare quella canzone talmente tante volte che alla fine l'aveva imparato a memoria anche lui. Al ricordo Jeff sorrise, mentre la musica sfumava nella sua conclusione.

«Another year over, and we're still together. It's not always easy, but I'm here forever! We are the lovers! I know you believe me when you look into my eyes 'cause the heart never lies!»

Non appena Nick smise di cantare Jeff scattò e, sotto lo sguardo stupido di tutti i suoi amici, uscì dal locale senza nemmeno prendere la giacca.

 

Nick uscì dal locale stringendo la giacca di Jeff fra le mani, guardandosi attorno alla ricerca di una chioma bionda. Quando lo vide, seduto su una panchina a pochi metri di distanza, sospirò di sollievo. Gli si avvicinò lentamente e gli posò la giacca sulle spalle.

«Non ho freddo» borbottò automaticamente Jeff.

«Lo so, ma volevo una scusa per venire qua fuori» rispose Nick con un sorriso, sedendosi accanto all'altro. «Jeff, io...»

«Cosa voleva dire?» Lo interruppe Jeff, finalmente guardandolo in viso. Aveva notato il sorriso che aveva mentre lui cantava, ora era del tutto sparito. «Nick, cosa diavolo voleva dire?»

«Era la tua canzone preferita, pensavo ti avrebbe fatto piacere» mugugnò in risposta, perdendo ogni traccia dell'ottimismo che aveva quando era uscito a cercarlo.

«Sì, è ovvio! Certo che mi ha fatto piacere! Ma Nick, cazzo. Praticamente non mi hai parlato nell'ultimo mese e di colpo te ne salti fuori a cantarmi la mia canzone preferita? Che è una canzone d'amore, se non te ne fossi accorto».

«Lo so» il sorriso di Nick fece sussultare per un attimo Jeff. Erano trenta dannatissimi giorni che non vedeva quella meraviglia diretta a lui.

«È tutto quello che hai da dire?»

Nick sospirò, prima di afferrare di scatto la mano di Jeff. «La verità è che... Veramente... Penso di essermi innamorato».

Jeff scoppiò a ridere nervosamente, scuotendo la testa. «Sì, certo. Bella scusa, Nick».

«No, Jeff, davvero» l'espressione seria di Nick convinse Jeff ad ascoltarlo, sebbene dubbioso. «Me n'ero accorto già da un po', che mi piacevi più di come dovrebbe piacermi un amico. Pensavo fosse una cotta passeggera, quindi ho fatto finta di niente, ma non lo era. Più passava il tempo e più mi accorgevo che non era affatto una cotta».

«Se è così allora perché hai smesso di parlarmi? Di passare del tempo con me?» Domandò Jeff a bassa voce, timoroso di sentire la risposta. Nick strinse maggiormente la presa sulla mano dell'altro.

«Perché ero tentato di saltarti addosso ogni volta che ridevi?» Ribatté Nick come se fosse la risposta più ovvia del mondo. «Stava diventando difficile, davvero! Pensavo che allontanandomi sarebbe stato più semplice non pensare a te».

«Non hai pensato che magari mi sarebbe piaciuto essere interpellato a riguardo? Da un giorno all'altro uno dei miei migliori amici ha smesso di parlarmi, hai idea di quanti scenari apocalittici mi sono immaginato?»

Nick ridacchiò appena, ma lo sguardo di Jeff lo interruppe. «Andiamo, Jeff, cosa avrei dovuto fare? Venire da te e dirti “ho una cotta per te, festeggiamo”? Tanti saluti alla nostra amicizia!»

«Amicizia che ha ricevuto dei miglioramenti da un mese di quasi silenzio, eh, già».

«Jeff, mi dispiace! Davvero, non volevo farti stare così male...»

«Posso sapere cosa ti ha fatto cambiare idea?» Il sorriso improvviso di Jeff destabilizzò Nick, che si ritrovò a guardarlo confuso.

«Cambiare idea su cosa?»

«Sul lasciarmi all'oscuro delle macchinazioni del tuo cervello».

Nick sorrise, Jeff sembrava essersi tranquillizzato. Stava ridendo, se non altro. «Thad».

Jeff alzò un sopracciglio. «Thad? Non eri innamorato di me?»

Nick scoppiò a ridere. «Idiota! Thad mi ha detto una cosa questa sera, prima dell'esibizione» esitò per un istante. Il suo sguardo cadde sulle loro mani ancora intrecciate e gli diedero coraggio. «Ha detto che, testualmente, “ci moriamo dietro a vicenda e siamo due idioti a non rendercene conto”. Con me ci ha preso...»

«...E con me anche».

A sentire le parole dell'amico, Nick istintivamente scattò. Cercò lo sguardo di Jeff e quello che vi trovò lo fece sorridere: aveva ragione Thad, gli brillavano gli occhi. Si diede dello stupido per non essersi accorto che tutto quello era per lui.

«Davvero?» Domandò tuttavia, quasi restio a credere a quanto gli stava accadendo. Non poteva essere vero.

Jeff non rispose: agì. Si sporse verso Nick, avvicinandolo a sé con la mano che non era intrecciata a quella dell'amico. Gli rivolse un gran sorriso prima di poggiare la bocca sulla sua, delicatamente, con una dolcezza che solo quel ragazzo sapeva ispirargli. Aveva vissuto quel momento così tante volte in sogno che non credeva che stesse accadendo realmente, che Nick gli stesse davvero accarezzando i capelli. Ma era tutto vero: Nick era lì, gli stringeva la mano, gli soffiava sulle labbra.

«Immagino di essere stato stupido a non parlartene» sussurrò Nick, senza allontanarsi dalle braccia di Jeff.

«Sei stato un idiota colossale. A sentire Trent andavo in giro con una freccia al neon e un cartello con scritto “sono innamorato di Nick Duvall”. Era convinto che lo sapessi».

«Se lo avessi saputo non saremmo qui, ma dentro a cantarci canzoni zuccherose!» Rispose Nick, abbracciando Jeff e posandogli un bacio sulla tempia.

«Mi va bene anche il cielo stellato».

Jeff intrecciò nuovamente la propria mano a quella di Nick. Si perse un momento ad osservarle, prima di lasciarsi andare contro il petto dell'altro. Rimasero in silenzio, lasciando che la leggera brezza primaverile parlasse per loro.

 

Dietro le piccole finestre del locale, tutti i componenti dei Warblers si spintonavano per riuscire a vedere meglio.

«Si sono baciati? Era ora» commentò Flint, seguito da Richard.

«Ce ne hanno messo di tempo!» Concordò David.

Thad e Trent, in prima fila e con la sua visuale migliore, si diedero il cinque. «Diciamo pure che hanno avuto qualche spinta, altrimenti fra trent'anni sarebbero stati ancora al punto di partenza».

«Thad, non prenderti troppi meriti. Anche senza di te sarebbero finiti lo stesso a rotolare fra le lenzuola».

«Sebastian, pensi sempre e solo al sesso» ribatté Thad, guardando male l'amico. «Sono innamorati, guardali!»

«Sarà» commentò Sebastian con un'alzata di spalle. «Amore o no, ho idea che per i prossimi mesi dovremo avere tutti degli ottimi tappi per le orecchie!»

Trent scoppiò a ridere nel vedere Thad tirare uno scappellotto a Sebastian, mentre quest'ultimo tentava di rifilargli una gomitata. Avrebbe tenuto gli occhi aperti: forse il suo lavoro da Cupido non si era ancora concluso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ormai questi due hanno preso possesso della mia mente, per cui dovrete sopportarmi ancora per un po', ho idea.

Questa storia nasce dalla rivisione (l'ennesima) di Love Actually, che è sempre di grande ispirazione. Da qui il titolo – scelto dalla mia Nick personale – e alcune battute: il dialogo “pensi lo sappiano tutti?/sì/pensi che Nick lo sappia?/sì”, la frase sull'agonia dell'essere innamorati e la battuta “la verità è che... Veramente... Penso di essermi innamorato”. La canzone che canta Nick è “The Heart Never Lies” dei McFly (<3).

Sebastian e Thad sono puro fanservice, I know, ma sono così belli pure loro! Si ringraziano Linda e Somo per avermeli prestati, anche se a loro insaputa XD

Grazie per aver letto <3

   
 
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