Lo so… Sto diventando
opprimente.. Ma che volete farci! Scrivere è la mia passione!!! Allora…. Penso
che nessuno abbia mai scritto o letto una ficcy sui genitori di Sesso-chan!!!!
Ho letto molte storie su Inu-Taisho e Izayoi… Così mi sn detta: Ma perché nn
provare??? Mal che vada la sospendo!! Così un giorno mi è venuta
l’ispirazione!!! E ora eccola qua!!!!! Fatemi sapere che ne pensate!!!!! Alla
prox!!!!! CIAO CIAO!!!!!!!!!!! ^______________________^
Il primo amore di Inu-Taisho
Capitolo uno: Una ladra
Era il tramonto. I raggi del sole erano di un colore intenso, fra il rosso e il
giallo. Era uno spettacolo bellissimo e che prometteva, una serata ancor più
splendida.
Ad ammirare tutto questo, su di un albero stava lei, Shela. Una ladra,che
godeva di una grande fama. Lavorava su commissione, ma i suoi colpi erano
imprecabili! Si diceva che mai nessuno fosse riuscito a catturarla, nemmeno una
volta. Fu proprio per questo che fu soprannominata la Regina dei ladri, colei
che appariva e svaniva nell’ombra.
I raggi giocavano uno strano gioco di colori con i suoi capelli, argentati,
quanto la luna in un cielo di tenebre. Quando la luce li colpiva risplendevano
di un bagliore dorato, il quale metteva in risalto i suoi occhi blu, che
appartenevano solo alla notte. Sulla fronte portava uno spicchio di luna
crescente, del medesimo colore delle sue iridi.
Le piaceva molto guardare il tramonto su di un albero, l’aiutava a rilassarsi e
a concentrarsi prima di un lavoro. Quella sera avrebbe agito, pur sapendo a
cosa e a chi andava in contro. Non sarebbe stato facile, anzi, quasi
impossibile, ma le sfide l’avevano sempre elettrizzata.
Giusto qualche giorno prima aveva ricevuto una lettera, la quale diceva che
presto sarebbe tornata in azione e solo il giorno del colpo, sarebbe stata
informata sul da farsi. La somma che le era sta offerta era molto
considerevole, ma il fatto che mise Shela sulla difensiva, fu che i suoi
ingaggiatori volessero restare anonimi.
Quella mattina, la giovane ladra, o meglio, inu-youkai, ricevette una busta con
all’interno le istruzioni, su dove e cosa rubare. Si trattava di una perla, la
Perla nera. Era assai rara e aveva un grosso valore. La cosa che un po’ la
intimidiva non era cosa rubare, ma chi derubare. Si trattava di un capo delle 4
terre del Giappone, ovvero Inu-Taisho, il Signore delle terre dell’Ovest. Nei
vari villaggi circolava la voce che molti ladri avevano fatto visita al Signore
dei cani e nessuno di loro aveva più fatto ritorno. Fu proprio questo
particolare a far accettare a Shela l’incarico, finalmente, dopo tanto tempo,
aveva trovato pane per i suoi denti.
“Hey Shela!- La chiamò una voce femminile ai piedi dell’albero- Ti muovi!? Ti
ricordo che questa sera dobbiamo agire!”
“Sì! Scendo!” Rispose Shela balzando giù dalla pianta.
“E’ tutto il giorno che ti cerco!- Continuò l’amica. Rioko era il suo nome ed
era un hanyou, una mezzo-demone volpe. Era poco più bassa di Shela, i suoi
capelli erano corti e rossi fiammeggianti. Gli occhi invece erano verdi, come
l’erba. In molte occasioni assisteva l’amica, il suo ruolo consisteva nel
distrarre le guardie, bastava una sua occhiata e le aveva tutte ai suoi piedi-
Anche se, in fondo, sapevo che eri qui!”
“Allora perché non sei venuta prima?- La provocò l’amica incurvando le labbra
in un sorriso- Forza, andiamo! Voglio essere pronta al meglio!”
Le due youkai corsero verso l’interno del bosco, scomparendo fra gli alberi. In
pochi minuti arrivarono davanti a una caverna, era il loro covo, nel quale
c’erano le loro armi. Le preferite di Shela erano due pugnali a tre punte
(praticamente le armi di Ghish in Mewmew ^^nd Fifi). Era una vera esperta nel
maneggiare le armi e combattere, sembrava che fosse nata proprio per questo. I
suoi movimenti non erano pesanti o impacciati, tutt’altro, erano agili e
aggraziati, la sua era una specie di danza della morte.
“Hai preparato l’occorrente?” Domandò Shela all’amica.
“Certo!- Le rispose porgendole i due pugnali, con un sorriso di trionfo- Li ho
affiliati proprio come volevi tu! Ora possono tagliare qualsiasi cosa!”
“Bene! E tu, sei pronta?”
“Come sempre!”
“Agiremo durante la notte, per ora riposiamoci!”
“Questa situazione deve cambiare Inu-Taisho!- Esclamò uno dei 4 Signori del
Giappone - Quella ladra deve essere fermata ad ogni costo!”
Anche gli altri 2 capi erano d’accordo. Erano stanchi di ricevere ogni giorno
le lamentele dei loro sudditi, non ne potevano più. Giorno dopo giorno non
facevano che aumentare, bisognava fare qualcosa!
Inu-Taisho era appoggiato sui gomiti, con le mani incrociate davanti al mento.
Squadrava i presenti con aria irritata. Quanto avrebbe preferito essere a letto
con una delle sue concubine, anziché star lì a sopirsi quei rompi scatole!
“Allora, Inu-Taisho!? Cosa avete intenzione di fare!?” Domandò uno dei
presenti.
“A dire il vero ho studiato un piano e lo già messo in atto. Basterà aspettare
che il pesce abbocchi all’amo”
Nella grande sala si alzarono dei mormorii. Dalle espressioni dei 3 capi,
Inu-Taisho capì che non erano pienamente convinti. Forse credevano che non
sarebbe mai riuscito ad incastrare una ladra, o ancor meglio, una mocciosa che
giocava con il fuoco!? Bè, se questi erano i loro pensieri, si sarebbero
ricreduti! –Questa sera la nostra amica verrà a farmi visita e riceverà il mio
benvenuto. Credo che non le piacerà molto.-
La notte era giunta e la luna era al centro del cielo. Era arrivato il momento!
“Forza Rioko!- La intimò Shela rinfoderando i suoi inseparabili pugnali,
mettendone uno per fianco- Dobbiamo andare!”
“Eccomi! Sono pronta!- Esclamò l'hanyou. Indossava un kimono molto elegante,
con ricamati vari fiori, i capelli erano raccolti ed aveva messo molto trucco,
giusto quel tanto che bastava per provocare le guardie- Questo giorno verrà ricordato
come il giorno nel quel Inu-Taisho è stato derubato dalla Regina dei ladri!”
Shela annuì abbastanza divertita dall’atteggiamento dell’amica. Sapeva che la
sua era una pazzia, ma non le importava, anzi, più alto era il rischio, più
quel lavoro la esaltava!
Dopo aver indossato il suo mantello incappucciato, le due youkai si derisero
verso il palazzo del Signore dell’Ovest.
Erano dietro a due cespugli, proprio di fianco al portone della muraglia.
Stavano assistendo al cambio della guardia. La cosa che incuriosì Shela fu che:
anziché 4 o 5 guardie, ce ne fossero solo due. Eppure sapeva che in quelle
terre girava voce che la Regina dei ladri era nei paraggi. Molti avevano preso
qualsiasi precauzione, e invece, Inu-Taisho no. Doveva essere proprio un
incosciente o pieno di sé. La cosa, comunque, giocava a favore di Shela, anche
se il suo istinto le diceva di non cantar vittoria troppo presto.
Il cambio della guardia era stato eseguito, i due soldati se ne erano andati,
lasciando il posto ai compagni.
Shela e Rioko si scambiarono un’occhiata d’intesa e quest’ultima annuì, sapendo
cosa doveva fare. Uscì dai cespugli, fingendosi spaventata e un’aria di
smarrimento le si dipinse in volto. Corse verso le guardie. Quest’ultime
all’inizio si misero sulla difensiva per istinto, poi vedendo che si trattava
solo di una donna, si calmarono.
“Oh, vi prego!- Li supplicò l’hanyou fingendosi disperata- Mi sono persa e non
riesco a trovare il mio accampamento!”
A quel punto si coprì il viso con le mani e inscenò un pianto.
“Si calmi signorina” Disse uno dei due soldati alquanto turbato.
L’altro le mise una mano sulla spalla per rassicurarla e lei si buttò fra le
sue braccia. I due soldati si guardarono perplessi, non sapevano che cosa fare.
“Suvvia- Continuò la guardia- Se vuole l’aiuteremo noi a cercare il suo
accampamento!”
Rioko alzò la testa e guardò negli occhi prima uno e poi l’altro. In quel
momento i due si resero conto della sua incredibile bellezza, deglutirono a
stento per questo. Praticamente la stavano mangiando con gli occhi, desiderando
di rotolare con lei nel letto. Altri due allocchi erano caduti nel suo inganno.
Fece segno a Shela con la mano, facendole capire che poteva andare. Non
avrebbero avvertito la sua presenza, erano troppo presi ad ammirare il corpo
ben formato dell’hanyou per accorgersene. Shela recepì il messaggio, sgattaiolò
fuori dai cespugli e con un balzo oltre passò la muraglia.
L’inu-youkai si nascose fra le ombre degli alberi del giardino, diventandone
tutt’una. Si guardò attorno, non c’era nessuno. Non avvertiva nessun odore o
aura demoniaca. Guardò in alto e vide un balcone con una finestra aperta.
All’inizio si insospettì, forse era una trappola, ma l’istinto le diceva che
non c’era nessuno. Si fidava ciecamente di lui, più volte le aveva salvato la
vita, anche quando era impossibile.
Così saltò su di esso. Si nascose contro la parete e sbirciò all’interno della
stanza, vuota e completamente al buio.
Aprì la porta della camera e guardò fuori, non c’era anima viva. Percorse vari
corridoi, nell’intento di trovare la stanza che custodiva la Perla nera. La cosa
che la lasciò un po’ perplessa fu che non c’erano guardie, nessuno che
sorvegliasse i corridoi, nemmeno i servi non c’erano…. Come se il palazzo fosse
disabitato!
Finalmente dopo una bella camminata, vide una porta sorvegliata da tre soldati,
doveva essere quella! Si appiattì contro la parete e senza farsi vedere o
sentire, con uno scatto fu dietro alle guardie. Loro non si resero conto del
pericolo, o almeno non subito, ma quando percepirono una strana forza alle loro
spalle, non fecero in tempo girarsi che si ritrovarono a terra senza sensi.
Shela li guardò per un attimo, quasi provò pena per loro. Si voltò ed aprì
l’enorme porta che le era di fronte. Era una grande stanza, completamente
avvolta dalle tenebre, a pochi metri da una finestra stava una piccola bacheca
illuminata da un raggio lunare, con all’interno una piccola perla nera. Era
lei!
Shela sorrise per l’ottimo lavoro, c’era riuscita! La Perla nera era proprio
davanti a i suoi occhi, che luccicava in tutta la sua bellezza. Eppure non si
sentiva tranquilla, era stato facile, fin troppo! Inu-Taisho non poteva essere
così sciocco da farsi fregare in questo modo!
I suoi pensieri furono interrotti da due forti braccia, le quali la presero
alle spalle. La youkai cercò di divincolarsi dalla stretta, ma non ci riusciva!
“Ti consiglio di calmarti, se ne vuoi uscirne incolume!” Le disse una voce
maschile, molto gelida e profonda, da procurarle un brivido lungo la schiena.
Per la prima volta, Shela ebbe paura.
La giovane si dimenò come un’ossessa, diede un sonoro calcio in pancia al suo
aggressore, il quale la lasciò andare e indietreggiò di qualche passo.
Shela ne approfittò, balzò contro al finestra per uscire, ma fu fermata
dall’uomo di prima. Lei perse l’equilibrio e cadde all’indietro, trascinandolo
con se. Erano uno sopra l’altro, grazie al raggio lunare poté vedere
l’individuo che l’aveva aggredita e che la stava sovrastando con il suo corpo.
Aveva i capelli lunghi argentati, raccolti in una coda di cavallo, gli occhi
erano due gemme dorate, su entrambe le guance portava un segno viola scuro e il
suo corpo era possente. Shela aveva già sentito parlare di lui ed era
consapevole della sua immensa forza. L’uomo che l’aveva assalita era
Inu-Taisho, Signore delle terre dell’Ovest e degli inu-youkai!
Anche Inu-Taisho stava osservando l’avversaria, o meglio, la famosa Regina dei
ladri. I capelli erano lunghi, raccolti in una treccia, sembravano risplendere
di luce propria, argentea, esattamente come la luna. I suoi occhi erano di un
color blu profondo, quanto il cielo avvolto dalle tenebre, nei quali leggeva la
grande determinazione e un piccolo senso di paura. La cosa che catturò
l’attenzione dell’inu-youkai fu lo spicchio di luna, tatuato sulla fronte della
ragazza. Poi le studiò il corpo: indossava un mantello incappucciato marrone
scuro, sotto di esso portava un corpetto nero aderente, che copriva le spalle e
metteva in risalto le sue dolci e sensuali forme. I pantaloni erano anch’essi
neri e aderenti, i quali mostravano le sue gambe lunghe e ben formate. Alla vita
portava un cinturino marrone, a cui erano attaccati i suoi pugnali. Ed
indossava un paio di stivali del medesimo colore dell’abito.
Alla vista di quello splendido corpo, Inu-Taisho fece fatica a deglutire e
sentì uno strano calore nei bassi fondi, che si faceva sempre più insistente.
Oltre a quello restò affascinato soprattutto dai suoi occhi… quello sguardo
magnetico e penetrante…. Ma che stava facendo!? Come poteva pensare a certe
cose in un momento simile!? Se avesse abbassato al guardia, la ladra ne avrebbe
approfittato per scappare! –Che mi sta prendendo!?-
Dal canto suo, anche Shela si ritrovò nella sua stessa situazione. L’attraevano
quelle gocce color ambra... Più di ogni altra cosa la sua voce... Profonda e
forte... Cosciente di quei pensieri, la inu-youkai si impose di smettere di
fare la sciocca. Doveva trovare un modo per fuggire! Ma non fece in tempo a
formulare un piano che arrivarono 4 guardie armate fino ai denti.
Inu-Taisho si alzò in piedi, facendo fare la stessa cosa alla sua prigioniera,
tenendole imprigionati i polsi dietro la schiena. Lo youkai si girò verso i
suoi sottoposti e li guardò per qualche secondo rimanendo in silenzio, poi fece
cenno a uno di avvicinarsi di un passo.
“Signore!” Scatto sull’attenti il soldato.
L’inu-youkai gli gettò in malo modo la ragazza, la quale si ribellava e urlava
con tutte le sue forze.
“Conducetela nelle prigioni. E se proverà a scappare avvertitemi subito-
sorrise- Anche se dubito che sia così stupida da farlo, dato che ha trovato
qualcuno che può battere la Regina dei ladri.”
CONTINUA.....................