il Bianco dei Ricordi

 



 Ieri notte ti ho vista, sai? Alla TV. Stavi cantando e mentre la tua voce riempiva il mio cuore, i miei occhi venivano catturati dalla neve.
Ho guardato ogni singolo fiocco di neve scendere lento dal cielo, piroettare come una ballerina e poggiarsi a terra per darle un freddo bacio d’addio. In ogni cristallo io ci vedevo il mondo, il nostro mondo.
Ti ricordi, Nana, quel giorno d’inverno?
Eravamo ubriache, non so neanche più cosa festeggiavamo ma il calore delle mie guance è ben impresso nella mia mente. Il vino scorreva nel mio corpo come le tue parole nel mio cuore. E le  mie Nana, te le ricordi? Ero riuscita ad entrare nel tuo cuore?
Mi ricordo d’aver poggiato la testa sulla tua spalla e poi solo tanto caldo. Ti eri voltata a guardarmi, i tuoi occhi grigi mi erano parsi due cristalli cadenti dal cielo così abbracciati dalle tue ciglia nere come la notte ed il tuo sorriso, ai miei occhi da ragazzina soggetta all’innamoramento, era come la luna.
Non so chi incolpare né se effettivamente c’è qualcuno a cui dare la colpa, forse il Grande Demone Celeste, ma in quel momento volevo che le tue braccia sostituissero quelle fredde della notte e non sono riuscita a resistere, avrei dovuto essere più forte, ho sfiorato le tue labbra magenta con le mie luminose di lucidalabbra.
La mia anima ha cantato una melodia che sarebbe dovuta rimanermi proibita, che non avrei dovuto sentire.
 
Guardo la mia piccola Satsuki giocare con la neve.
Cos’è successo tra di noi Nana? Perché non siamo state capaci di rendere quel bacio il nostro futuro?
«Mamma, guarda.»
Affianco la mia bambina. Guarda un cumulo di neve catturato da due ramoscelli. Non colgo subito quello che vuole farmi vedere ma poi l’immagine si delinea nella mia mente: un cuore.
Sorrido.
Questi sono i segni crudeli del destino.
« Lo farai vedere a papà?»
Lei è così simile a lui, l’uomo che amo. Ma tutto quel nero in mezzo al bianco dei miei ricordi..
Sfioro il cuore di neve con l’indice come se stessi accarezzando la tua guancia, forse la realtà è che tu sei l’unica persona che abbia mai davvero amato.
Forse dovrei odiare la neve: mi ricorda quel bacio proibito, ma non posso, perché nonostante la sofferenza riesco ancora a sentire quella musica quando osservo le ballerine bianche.
Sai Nana, forse avrei dovuto fare come la neve, darti un bacio e poi sciogliermi sulle tue labbra.
 
 

Hachi