Serie TV > Merlin
Segui la storia  |       
Autore: Sweet_Juliet    18/03/2012    2 recensioni
eccomi!!!
questa è la mia prima fanfiction su Merlin e ho immaginato un finale alternativo/una continuazione della terza serie
dal primo capitolo: "Gwen sfiorò il muro con le dita e si sentì un rumore metallico, come di una serratura che scattava, provenire dalla sua destra.
Si voltò verso la parete.
Lì, dove fino a pochi secondi prima c’era un solido muro, si era resa visibile una porta.
La ragazza la oltrepassò e si trovò nella più grande biblioteca che avesse mai visto.
Era meravigliosa.
Gli scaffali raggiungevano il soffitto e riempivano buona parte della stanza segreta."
dal quarto capitolo: "“Dov’è Ginevra? Ti ha convinto lei a venire qui? Perché non è qui?!”
Gaius sbiancò e si trattenne dal rispondere.
“Dimmi dov’è, Gaius!” urlò, incapace di nascondere rabbia e preoccupazione.
“L’hai lasciata sola!” lo accusò e, furente, lo afferrò per il collo della maglia, quasi sollevandolo."
dall'ottavo capitolo: "“Ti prego” sussurrò nuovamente Artù.
Gwen alzò il viso e i suoi occhi umidi si immersero in quelli del principe, con un’espressione così intensa e triste che pensò di poterci annegare.
Le lacrime iniziarono a rigarle le guance.
Lui la aiutò ad alzarsi e la accolse tra le proprie braccia, affondando il volto tra i suoi capelli profumati e sussurrando ancora una volta: “Ti prego”.
Quell’enorme vicinanza, fisica ed emotiva, abbatté tutte le barriere formatesi nella mente di Ginevra, che, tra i singhiozzi, iniziò a raccontare."
dal diciassettesimo capitolo: “Mi hai fatto spaventare”gli disse voltandosi e accoccolandosi contro il suo petto.
“Avresti potuto essere chiunque”.
“Chiunque altro avesse fatto una cosa simile, ora dovrebbe temere per la propria vita”
dal capitolo 22: Alzò lo sguardo per incontrare quello sofferente del suo amato, ma gli occhi erano chiusi.
Terrorizzata, si avvicinò al suo volto e gli posò due dita sul collo.
Sospirò di sollievo: respirava ancora. Ma non sapeva dire per quanto ancora l’avrebbe fatto.
Provò a svegliarlo, era il modo migliore per controllare le sue condizioni, ma lui manteneva gli occhi chiusi. Doveva essere svenuto.
Disperata, iniziò ad urlare a gran voce: “Aiuto! Aiuto, aiutateci! Aiuto!”.
Non le importava chi avrebbe risposto, amici o nemici, ciò che contava ora era salvare Artù.
il pairing è Artù/Ginevra
spero che vi piaccia ;)
Sweet_Juliet
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gwen, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Udienza

 
 
 
 
 
Scese le due rampe di scale che la separavano dalla sua meta con difficoltà, ma infine, esausta, raggiunse la sala delle udienze.
Due soldati erano di guardia alla porta e le loro lance avrebbero tenuto lontano chiunque avesse osato entrare senza permesso.
Ginevra cercò di non pensarci e si avvicinò.
“Desidero chiedere udienza a sua maestà” disse.
“Mi dispiace, milady, il re ha chiesto di non essere disturbato” rispose uno dei due.
“Sono sicuro che non lo disturberò” e avanzò verso la porta.
Le guardie le sbarrarono la strada con le loro lance.
“Non c’è bisogno di essere così irruenti. Desidero solo parlare pochi minuti con il sovrano, non ci vorrà molto”.
“Milady, vi abbiamo già detto che al momento non è possibile. Ora allontanatevi”.
“Un re dovrebbe ascoltare le richieste dei suoi nobili” disse, ma i cavalieri furono irremovibili.
“No, ora desidera stare solo”.
“Io devo entrare!” gridò Ginevra e provò ad aprire la porta, ma un soldato la spinse indietro.
La ragazza cadde, emettendo un gemito di dolore.
In quel momento, Elyan apparve in fondo al corridoio e corse verso di lei.
Era stato avvertito da Hannah della “fuga” della sorella dalla sua camera ed era andato a cercarla.
“Gwen, stai bene?” le chiese, facendola alzare.
Lei non lo ascoltò nemmeno: “Devo entrare” disse.
Intanto una piccola folla di curiosi si era riunita attorno a loro, attirata dal rumore.
Anche Sir Leon li aveva sentiti e si stava avvicinando.
“Che cosa sta succedendo qui?” chiese.
Gli rispose una delle guardie: “Capitano Leon, questa donna insiste nel voler entrare nella sala, ma il sovrano ha ordinato di non essere disturbato”.
“Sì” intervenne l’altro “Le abbiamo ingiunto di allontanarsi, ma non vuole ascoltarci”.
“Voi non capite! Io devo entrare!” gridò Ginevra, aggrappata al braccio del fratello.
“Leon, ti prego …”.
“Gwen, devi tornare in camera. Gaius ha detto che ti serve riposo” provò a dire Elyan.
Lei non diede segno di averlo sentito.
Si rivolse a Sir Leon: “Ti prego, devi farmi entrare. Ho bisogno di parlargli”.
“Gwen, il re vuole stare solo, non posso farti entrare ora. Non ho questo potere”.
“Sei il capitano delle guardie! Conterà pure qualcosa!”.
“Forse posso farti ricevere questa sera, ma per ora …” iniziò il cavaliere.
“No! Io devo parlargli adesso!” gridò, fuori di sé.
“Gwen, ti prometto che stasera gli parlerò …”.
“Non posso aspettare! Artù potrebbe non avere tutto questo tempo. È per questo che devo parlargli. Non potrei vivere sapendo di non essergli stata vicino almeno per un momento” disse la ragazza e le lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance.
“Oh, Gwen …” Sir Leon si avvicinò per abbracciarla e lei si abbandonò ai singhiozzi contro il suo petto.
 
 
 


 
Intanto all’interno della sala, Uther stava seduto sul proprio trono e non si era mai sentito così solo o infelice.
Era stato con grande dolore e trattenendo il pianto che aveva annunciato ai nobili le condizioni di Artù, ma solo ora, chiuso in quella stanza, sembrava rendersi conto veramente di ciò che stava accadendo.
Rischiava di perdere Artù, suo figlio, la sua unica famiglia.
La persona a cui teneva di più al mondo e che era riuscita a colmare l’enorme vuoto che si era formato nel suo cuore dopo la morte di Igraine.
Era distrutto.
Non avrebbe sopportato di nuovo un dolore simile.
Stava seduto su quel trono, ma avrebbe di gran lunga preferito vivere tutta una vita da contadino o da servo, piuttosto che assistere impotente alla morte del figlio.
La sua carica non gli aveva mai dato meno soddisfazione.
Perso nei propri pensieri, si accorse solo dopo un po’ del trambusto che si stava scatenando fuori dalla porta.
Si alzò e si diresse spedito verso la fonte del rumore, si aggrappò alle maniglie e le aprì di scatto.
“Che succede qui? Avevo chiesto che non mi si disturbasse” tuonò e si ritrovò davanti tutta la folla che si era radunata lì fuori, che al suo arrivo aveva smesso di parlare all’unisono.
“Sire, noi abbiamo provato a mandarli via …” iniziò un soldato.
Ma Gwen, vedendo il re, si staccò da Sir Leon e s’inginocchiò ai suoi piedi.
“Vostra Maestà, perdonatemi. È colpa mia, desideravo parlarvi” disse tra i singhiozzi.
“Bene, parlate allora”.
“Io … io ho un unico desiderio, sire … e credo che voi lo conosciate già. Io amo vostro figlio. Amo Artù e desidero solo vederlo, stargli accanto anche solo per un momento. E se voi esaudirete questa mia richiesta, io giuro che farò qualsiasi cosa voi vogliate, potrete disporre di me come vorrete. Mi allontanerò dalla corte, da Camelot, se è questo ciò che desiderate. Ma vi prego, fatemelo vedere per un’ultima volta. Vi supplico. Questo è ciò che desideravo chiedervi” disse e tacque, abbassando il capo.
Il re si chinò e, con sorpresa di tutti i presenti, tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e lo porse alla ragazza, che si asciugò le lacrime.
Poi le prese le mani e l’aiutò a rimettersi in piedi.
La mise nelle mani di Elyan e disse alla folla: “Andatevene, questo non è uno spettacolo. Tornate alle vostre occupazioni”.
E l’insieme di nobili e servitori, all’udire quelle dure parole, si affrettò a dileguarsi.
Poi si rivolse a Gwen: “Non desidero che vi allontaniate. Siete importante per mio figlio e io non mi perdonerò mai per averlo capito solo ora, ma ora sono io a chiedere il vostro perdono per ciò che vi ho fatto e, da questo momento, avete il permesso e il diritto di stare con lui tutto il tempo che vorrete”.
“Grazie. Io … io non so come …”.
“Andate da lui, passate con Artù tutto il tempo che potete, pregate e sperate in attesa del suo risveglio” la interrupe il re e si voltò verso Sir Leon: “Questo vale anche per voi, Sir Leon. Vedo che avete lo stesso desiderio di Lady Ginevra di vedere Artù. E ora andate. Io vi raggiungerò più tardi. Dite alle guardie che vi mando io, a voi crederanno” e tornò in sala.
“Vi ringrazio” disse il capitano delle guardie, felice per l’insperata fortuna capitatagli.
Raccolse le stampelle di Gwen e gliele porse e, insieme, i tre si diressero verso le stanze del principe.

 
 

Angolo Autrice:
salve a tutti!
L’incontro con Artù si avvicina …
Sopravvivrà?

Lo scoprirete solo leggendo! xD
Un bacione a tutti
Sweet_Juliet

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Sweet_Juliet