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Autore: FaithJ    18/03/2012    10 recensioni
«Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. In astronomia e astrofisica il termine designa uno sferoide luminoso di plasma che genera energia nel proprio nucleo attraverso processi di fusione nucleare; tale energia è irradiata nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica, flusso di particelle elementari e neutrini.»
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione:Se non leggete le note sotto, non credo capirete molto.


Look at the stars

Questa è la shot fluff che ti avevo promesso, Sab. Accontentati xD <3 



«Una stella è un corpo celeste che brilla di luce propria. In astronomia e astrofisica il termine designa uno sferoide luminoso di plasma che genera energia nel proprio nucleo  attraverso processi di fusione nucleare; tale energia è irradiata nello spazio sotto forma di radiazione elettromagnetica, flusso di particelle elementari e neutrini.» [1]   


Quando torna a casa, dopo un'intera giornata di ambulatorio, non lo trova.
Un'ondata di panico gli cattura il petto, mentre si guarda intorno.
-Sherlock?-, chiama con un tocco d'isteria nella voce. 
Un mugolio proviene da fuori alla finestra, e John sospira, sollevato. Accidenti, non può comportarsi così, è passato troppo poco tempo.
-Dove accidenti sei?-
-Sopra.-
John si guarda intorno, accigliato. Sta per chiedere qualcosa, ma Sherlock lo precede ancora.
-Il tetto.-
Di nuovo panico. Sale di corsa le scale, esce fuori, questa volta lo sentirà! Oh, se lo sentirà! Ma gli sembra il caso? No, insomma, cerca di essere picchiato?
Arriva a grandi falcate sul tetto, pronto ad urlare e sgridarlo e...e...e niente, gli muore tutto sulle labbra, quando lo vede.
Sherlock Holmes, gambe al petto, capelli scompigliati (più del solito), in sola manica di camicia, illuminato dalla luce della luna. Bello.
E, improvvisamente, John dimentica quello che voleva dire, tutti i suoi propositi spariscono, e gli si avvicina.
Una folata di vento lo fa rabbrividire.
-Ma non hai freddo? Di questo passo ti ammalerai di sicuro.- , dice, mentre gli si siede accanto.
Sherlock lo ignora.
-Ti piacciono le stelle, John?-
E ancora una volta resta spiazzato. 
-Credevo non t'interessase l'astronomia, Sherlock. Comunque si, mi sono sempre piaciute...-
-Perché?-, Sherlock lo interrompe bruscamente.
John lo guarda: ha cominciato a tremare leggermente, ha gli occhi un pò umidi a causa del vento, le labbra rosee, i capelli gli vanno negli occhi (John si chiede quanto possa essere eccezionale l'esperienza di toccarli, quei capelli. Affondarci le mani, non toglierle mai più. Sentirne il profumo, assuefarsi, bearsene per sempre. E' certo che non se ne stancherebbe mai.), le lunghe gambe ancora strette al petto, lo sguardo attento e illuminato da genuina curiosità.
-Le trovo...affascinanti, a loro modo. Sembrano vive e...-
-Tecnicamente non possono essere vive.- lo interrompe ancora.
-Perciò ho detto 'sembrano', Sherlock. Vedi, penseresti che siano fredde, eppure sappiamo bene che sono caldissime; paiono così vicine, quasi che se allunghi una mano puoi afferrarle, ma in realtà sono lontanissime. Sono un pò folli, difficili, piene di sfaccettature e luminose, romantiche, secondo alcuni aspetti.- Come te. Riesce a capire da una sua espressione imbronciata che sta per interromperlo ancora, così lo precede, mettendogli un dito sulle labbra.
-
C’è chi si fissa a vedere solo il buio.Io preferisco contemplare le stelle. Ciascuno ha il suo modo di guardare la notte.-
[2]
E Sherlock ammutolisce. John si sente l'uomo più forte del mondo.
Una folata di vento li fa rabbrividire, e il dottore pensa proprio che sia ora di rientrare, dato che ormai è notte fonda. Fa per muoversi, ma Sherlock lo blocca, tirandogli il braccio. John vorrebbe protestare, ma il detective si avvicina e gli piazza la testa sulla spalla, lasciandosi stringere da dietro.
John impallidisce. Si sente l'uomo più debole del mondo.
-Quindi, suppongo che noi...si, potremmo essere una stella binaria, ecco.-
Fa per chiedere qualcosa, ma Sherlock continua.
-Due stelle che orbitano insieme, intorno al loro comune centro di massa, senza staccarsi.

 Se due stelle sono posizionate l'una vicino all'altra, sono abbastanza distanti dalle altre per non essere influenzate dalla loro attrazione, e compongono un sistema separato tenuto unito dal legame della loro mutua attrazione gravitazionale.-
"Ma lui non è quello che non conosce neanche il sistema solare?" Si chiede John, ma poi rinuncia a cercare una risposta alla sua domanda, ormai è abituato a restare  stupito da Sherlock. 
Da questa prospettiva non riesce a vedere il suo volto, ma è sicuro che lo troverebbe decisamente arrossato. Sa quanto gli siano costate queste parole, e gli si scalda il cuore a pensare che abbia messo da parte tutto il suo orgoglio per lui. Pensa che, infondo, a modo suo, anche questa è una confessione.
John sorride, e fa passare una mano tra i ricci del suo migliore amico. (Finalmente!) Lo sente sospirare con soddisfazione, al tocco.
-Si, Sherlock. Penso che tu abbia ragione.-
La mano passa dai capelli al collo, lo guarda negli occhi, e lentamente, ma senza più incertezze, lo bacia.
Lo bacia perché è una cosa che si è ripromesso di fare da quando è tornato.
Lo bacia perché la vita è breve, e fa paura, ma adesso sono insieme.
Lo bacia perché ha desiderato farlo da quando l'ha visto per la prima volta.

Lo bacia perché non vuole che si trasformino in stelle fuggitive. [3]
Lo bacia perché vuole che resti.
Lo bacia perché durante la notte non fa più incubi riguardanti la guerra. Ed è grazie a lui.
Lo bacia perché ha sofferto da impazzire, quando s'è finto morto.[4]
Lo bacia perché loro non sono 'stelle binarie distaccate'[5] e non sono più neanche 'binarie semidistaccate'[6], lo sa. Ormai sono soltanto 'binarie a contatto'[7], dipendenti l'uno dall'altro.
Lo bacia perché, semplicemente, ama Sherlock Holmes.

Quando si dividono, lo fanno di poco, senza mettere troppa distanza tra loro.
Il detective riappoggia la testa sulla sua spalla, e John gli accarezza i ricci, dimentico del freddo che prima lo tormentava.
C'è silenzio, ma non è teso o imbarazzante, soltanto complice.
E' Sherlock a romperlo per primo.
-Ovviamente, io sono la stella primaria e tu la secondaria, John.- [8]
E il dottore sbuffa, divertito, prima di scoppiare in una sonora risata, seguito a ruota dal coinquilino.


«Altre binarie non sono separabili neppure con strumenti, una binaria spettroscopica è una stella binaria che non può essere risolta come binaria visuale, neppure con i telescopi più potenti. [...] Questo può essere dovuto ad una reale vicinanza tra le due stelle. Nel primo caso, la piccola distanza porta le stelle ad avere una velocità orbitale molto alta.»



Sproloqui dell' "autrice"
Che dire...l'astronomia mi fa male, ecco.
Forse non molti di voi apprezzeranno questa fanfitcion, è un pò indecifrabile, ma io c'ho messo l'anima, quindi eccola.

[1] : Informazioni liberamente presa da wikipedia
[2] : Non è una frase mia, ma una citazione di Victor Hugo, l'ho solo presa in prestito
[3] : 
Una stella fuggitiva è una stella che possiede dei valori di moto proprio abnormemente più elevati di quelli di altre stelle poste nella medesima regione galattica.  Valori abnormemente alti di moto proprio possono essere acquisiti, oltre che in seguito all'esplosione di una supernova di tipo Ia, anche nel caso in cui il legame gravitazionale che vincola due stelle in un sistema binario molto ampio venga rescisso a causa di una perturbazione esterna; in tal caso le due componenti continueranno a evolversi come stelle singole. Una possibile perturbazione è costituita dall'incontro ravvicinato fra due sistemi binari, che potrebbe risultare nell'espulsione ad alta velocità di alcune delle stelle che li costituivano.
[4] : Praticamente, questa è una post Reichenbach, perciò John è terrorizzato quando non vede Sherlock o quando scopre che è sul tetto! (si, sottolineo l'ovvio u.u)
[5] : 
Le binarie distaccate sono sistemi in cui ognuna delle due componenti è posta all'interno del suo lobo di Roche, cioè dell'area in cui la forza gravitazionale della stella è maggiore di quella della sua compagna; queste stelle non subiscono importanti influenze reciproche ed evolvono separatamente.
[6] : 
Le binarie semidistaccate sono sistemi in cui una delle due componenti riempie il proprio lobo di Roche, mentre l'altra no; in questo caso avviene un trasferimento di gas dalla stella che riempie il proprio lobo di Roche all'altra.
[7] : 
Una binaria a contatto è un sistema in cui entrambe le componenti riempiono il proprio lobo di Roche e le parti più esterne delle atmosfere stellari formano un "inviluppo comune" che circonda entrambe le componenti del sistema. Poiché la frizione dell'inviluppo rallenta il moto orbitale , le stelle possono alla fine giungere a fondersi.
 [8] : All'interno di una stella binaria, 
la stella più luminosa viene chiamata primaria, mentre l'altra viene chiamata compagna o secondaria.


Beh, detto questo, spero di non avervi annoiati quanto immagino di aver fatto, cari lettori x'D  E che, ovviamente, mi lasciate un piccolo segno del vostro passaggio.
Un bacio,

Harete imasu

 
  
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